ULAANBAATAR WEATHER

MONGOLIAN PING PONG


Lu cao di • Cina 2004
Regia di Ning Hao con Hurichabilike, Geliban e Badema

Una pallina da ping pong fa da detonatore a una storia sognante sospesa tra Mongolia e Cina. Tra bambini, saggi lama e cavalli al galoppo, il vero protagonista è il paesaggio mongolo. Richiama il film “The Gods must be crazy” dove una coca cola piovuta da un aereo genera caos fra i boscimani. Guarda il trailer


Tuonato: Mongolia, malgrado il progresso. Primo lungometraggio del cinese Hao Ning. Questa commedia realista - con dialoghi interamente in mongolo - dal titolo simpatico inizia con una famiglia e la sua foto di gruppo con sullo sfondo piazza Tienanmen. Peccato che lo sfondo sia di carta. Sì perché loro abitano in una tenda nelle sterminate pianure di steppa e il fotografo c'è venuto apposta per la foto, così come per vendere loro altre cianfrusaglie filo-occidentali. Prendiamo confidenza con le loro giornate, spesso l'una uguale all'altra, e con la sparuta comunità che vive in questa dimensione, allevatori di bestiame i cui focolari domestici distano chilometri dal "fratello" più vicino. Un giorno tre ragazzini vedono e prendono una pallina da ping-pong che galleggia su di un corso d'acqua: da qui la loro avventura, alla disperata ricerca di sapere cosa sia quell'oggetto misterioso che hanno trovato, troppo leggero per essere un uovo di uccello troppo artificiale e sferico per essere un sasso. Pallina che sarà quindi trattata alla stregua di un oggetto sacro. L'avventura si trasforma in seguito in missione, appurato che si tratta della leggendaria "palla nazionale". E a chi restituirla? I ragazzini non lo sanno, ma hanno sentito dire che Pechino è l'emblema nazionale perciò decidono di mettersi in marcia, che sarà mai, canzoni narrano che sia aldilà delle colline. Stremati dopo un intero giorno di cammino, si rendono tristemente conto di due realtà: che dopo le colline continua la steppa e che in quella direzione avrebbero raggiunto, al contrario, la Russia.