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I MONGOLI

Espansione, imperi, eredità
Michele Bernardini e Donatella Guida
2012 • Einaudi Piccola Biblioteca Mappe • 426 pagine • 26 euro

Un saggio, finalmente rigoroso e poco "romanzato", sui tre secoli cruciali (dalla seconda metà del XII secolo alla prima metà del XV) che hanno portato l'impero Mongolo al centro del mondo. I due autori, Bernardini docente e Guida ricercatrice all'Università napoletana L'Orientale, hanno in comune anche la passione per la storia asiatica sulla quale hanno già realizzato altri studi. Si parte da un assioma cruciale: "Non furono tanto i Mongoli a subire delle influenze egemoniche; piuttosto essi obbligarono Cinesi, Persiani, Russi e altri all'adattamento per poi finire a loro volta con il farsi promotori delle civiltà che avevano sottomesso". Un bel libro, colto e attento ma anche appassionante, una summa leggibilissima di quanto pubblicato finora su Gengis Khan, qui correttamente traslitterato in Chinggis Ka'an, e i suoi eredi.


Estratto: Prima della sua morte Chinggis Ka'an attribuì a ognuno dei quattro figli un dominio (ulus), una macro-regione che comprendeva i vari stati asiatici sottomessi durante la sua vita. Questo sistema, concepito per consetire il dominio della famiglia imperiale (altan orugh), includeva sia i principi imperiali che le figure femminili. A capo dell'Impero rimaneva quello che in Occidente era noto come gran khan, il qa'an, una figura che avrebbe dovuto fungere da coordinatore dell'intero impero. Sin da subito, tuttavia, la successione comportò diversi problemi e le quattro linee della discendenza si resero progressivamente sempre più indipendenti, entrando spesso in conflitto fra loro.