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GENGIS KHAN

di Henry Bauchau
1994 Panozzo Editore - 200 pagine - 12 euro

Un intenso testo teatrale belga, qui con testo italiano a fronte a cura di Giovanni Saverio Santangelo, rappresentato per la prima volta nel 1989. Come scrive lo stesso Santangelo nell'introduzione: "L'opera di Bauchau vuole offrirsi come la descrizione drammatica ed articolata del rapporto che, secondo lo stesso autore, potrebbe istituirsi fra l'attuale mondo, pregno di ombre minacciose e di angoscianti interrogativi, e quei pochi Uomini che si sforzano di dare a qul mondo un significato. Si tratta di un dramma a forte componente simbolica. Ma resta anche una pièce storica nella quale la Storia prende corpo nelle sue due espressioni indecifrabili: quella reale e quella ideologica".


Estratto: GENGIS KHAN. Tu mi hai già parlato dei tuoi viaggi, Nicola. Parlami ora del paese degli uomini bianchi. NICOLA POLO. Non è un paese, ma parecchi, fra le rive dei due mari. GENGIS KHAN. Qual è il tuo? NICOLA POLO. Venezia, la città delle acque, costruita essa stessa sul mare. GENGIS KHAN. Cosa fanno gli uomini di quella città che non può avere campi né greggi? NICOLA POLO. Arano il mare con il quale essi hanno contratto matrimonio. (Ottavo quadro, scena tre)