ULAANBAATAR WEATHER

STORIE DELLA MONGOLIA

di Laure de Cazenove e Odile Weulersse
2003 Fabbri Editori - 112 pagine 7,50 euro

"A sera tarda, seduti attorno a un vecchio bardo, piccoli e grandi ascoltano, emozionati, racconti umoristici e leggende ancestrali, che inneggiano alla grande steppa e all'amore per i cavalli". Si chiude così la prefazione di questa agile raccolta di fiabe mongole, raccolte da due ricercatrici francesi nel 1998 e proposte nel novembre 2003 dalla Fabbri, nella collana "I Delfini dal mondo". Rispetto all'analoga proposta editoriale di Michela Taddei Saltini (vedi recensione) niente di nuovo sotto il sole, ma l'occasione, soprattutto per i più giovani, di assaporare un'atmosfera così remota attraverso la lettura di tredici racconti brevissimi che fanno parte del patrimonio culturale mongolo.


Estratto: "Un giorno d'estate Apendi accompagnò il khan e suo figlio attraverso la steppa. Faceva terribilmente caldo e i due signori, grassi come due monaci paffuti, sudavano copiosamente. Sfiniti, si fermarono sul lato della pista per togliersi i pesanti mantelli ricamati. Apendi, come fedele servitore, dovette caricarseli sulle sue spalle. Quando si rialzò, più curvo e piegato di una vecchietta tanto il fardello lo schiacciava, il figlio del khan scoppiò a ridere. - Ah, padre mio, guarda Apendi che porta il carico di un asino. - Oh no, non è il carico di un asino quello che porto ma piuttosto quello di due asini - replicò subito Apendi. E siccome temeva i colpi di frusta del vecchio khan incollerito, lasciò cadere i mantelli e scappò via correndo". ("Apendi e il khan")