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26 febbraio 2021 CULTURA

Sul Venerdì di Repubblica La leggenda dello sciamano

"Faccia a faccia con lo sciamano” è il titolo della pagina del Venerdì di Repubblica dedicato al “primo romanzo mongolo mai tradotto in italiano". L'articolo, di Michele Gravino, si riferisce a La leggenda dello sciamano, romanzo del popolare scrittore mongolo Gun G. Ayurzana e tradotto in italiano da Dulamdorj Tserendulam (Tseeghii) per la casa editrice Tam. “Si svolge in gran parte in Siberia, sulle rive del lago Bajkal, patria dei buriati, “cugini separati” dei mongoli che vivono in territorio russo. Seguendo dagli anni Trenta a oggi la storia del vecchio sciamano Khagdai e di Tenghis, il suo tulmaash (traduttore del linguaggio degli spiriti), il libro permette al lettore di scostarsi - per la prima volta senza intermediari occidentali - alla spiritualità e ai riti di una cultura antichissima che ha resistito alle persecuzioni “modernizzatrici” del comunismo sovietico e cinese e che oggi vive un intenso revival. «In Mongolia» spiega Tseeghii, «la religione più diffusa è il buddhismo, ma lo sciamanesimo resta una pratica popolare in tutti gli strati della società. Gli sciamani sono persone normali - medici, poliziotti, studiosi - che hanno sentito la vocazione, lo spirito che chiedeva di scendere dentro di loro».
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