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LA MUSICA DI GENGIS KHAN

Viaggio nella tradizione e la cultura della Mongolia
di Giorgio Blasco
2001 Campanotto - 224 pagine 16 euro

Giorgio Blasco è uno dei massimi esperti della musica mongola, lui stesso musicista e già direttore del Conservatorio di musica "Tartini" di Trieste dove attualmente insegna. La sua passione per la musica e per la Mongolia non poteva che produrre questo libro che svela segreti e tecniche degli strumenti e delle canzoni della tradizione mongola. Quasi un'enciclopedia, unica nel suo genere. Presentazione di Aldo Colleoni e Chuunny Batjargal.


Estratto: "Uno degli aspetti più significativi nella vita e nella tradizione dei mongoli è costituito sicuramente dalla loro intima simbiosi con la musica, che essi cominciano ad ascoltare ed amare sin da piccoli, quando cioè, prima ancora che a camminare, imparano già ad andare a cavallo e a cantare. Popolo nomade per tradizione atavica, i Mongoli non ci hanno lasciato città, palazzi, templi o monumenti, tutte quelle cose del passato, cioè, che potessero testimoniare e documentare lo sviluppo della loro tradizione artistica attraverso i secoli. Tutto ciò che per loro poteva assumere un valore o un significato doveva essere per forza di cose agevolmente trasportabile su di un carro o a dorso di cammello, come usano fare tuttora i pastori nomadi. Diverso è invece il discorso per tutto quello che è ricollegabile con la memoria e la tradizione orale, che tratta della storia, delle leggende, della vita e della natura, come avviene per la poesia e in particolare per la musica e il canto nei loro molteplici aspetti che, a differenza delle costruzioni fisse, hanno accompagnato sempre ed ovunque le giornate dei cavalieri mongoli".