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13 settembre 2017

Il leopardo fantasma, l'articolo sul Corriere

Due pagine del Corriere della Sera, scritte da Daniela Monti e Federico Pistone, un'illustrazione sontuosa di Paola Parra per raccontare una spedizione in Mongolia sulle tracce del leggendario leopardo delle nevi. Questo l'incipit: "Dopo tre giorni di ricerca — trascorsi sotto la pioggia e dire che questa estate è stata fra le più asciutte, «portate fortuna, voi italiani», dice il ranger battendoci la mano sulle spalle — il bottino è piuttosto misero. Abbiamo visto: 1) un’orma in fondo alla valle, accanto al fiume; 2) escrementi, certo poco romantici, ma indizi certi di una presenza; 3) i tristi resti del pranzo: uno stambecco siberiano. Il ranger dice che qualcosa deve avere disturbato il felino, altrimenti non avrebbe avanzato niente della sua preda, forse sono state delle volpi; 4) una tana, abitata fino a poco prima — l’abbiamo mancato per un nulla — in alto, lungo il dorso della montagna, un buco nella roccia e, davanti, la vista sull’intera vallata, larga, di un verde appena accennato (colpa della pioggia scarsa), un colpo d’occhio straordinario su un paesaggio che sembra infinito popolato di capre, cammelli, cavalli selvatici, marmotte. La ricerca del leopardo delle nevi (il nome scientifico è Panthera uncia), nel parco protetto di Khokh Serkhiin, nella Mongolia occidentale quasi sul confine con il Kazakistan, si è conclusa come temevamo: nessun avvistamento. Lo chiamano il fantasma della Mongolia non per niente: è uno degli animali più misteriosi rimasti sulla Terra e ha straordinarie capacità mimetiche. Ci sta provando anche un’équipe del Muse di Trento — loro sì in modo scientifico — a dargli la «caccia»: hanno installato una sessantina di «trappole» fotografiche all’interno del Tavan Bogd National Park, un po’ più a Nord rispetto al nostro punto d’osservazione, distribuite su mille metri quadrati". Per vedere l'intero articolo vai al pdf completo