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Sugarkhuu, il contrabbasso
che incanta la Mongolia

Sugarkhuu Luvsandagvaa, musicista e miglior contrabbassista della Mongolia. Lavora alla Filarmonica Nazionale dello Stato in Ulaanbaatar. Ha studiato  musica classica professionalmente fin da bambina, e  qualche anno fa si è anche laureata in Italia al Conservatorio di Venezia. Suona anche il basso dello strumento tradizionale Morin Khuur , infatti ha lavorato e viaggiato nel mondo con il famosissimo Morin Khuur Ensemble Orchestrale della Musica Tradizionale Mongola. Ha suonato anche  musica Jazz, infatti collaborò insieme con me e anche il compositore francese di jazz Rene Bottlang nel 2000-2001. Poco fa ha presentato  con  grande successo il suo concerto solo con orchestra e pianoforte, è stato un evento importante per la musica classica della Mongolia.

Cara Sugar egch che piacere di rivederla di nuovo! Abbiamo collaborato non poche volte insieme, e sono molto felice che siamo rimaste sempre in contatto  negli ultimi anni! Mi racconti come hai cominciato a suonare uno strumento  come il contrabbasso?  Per quanto ne sappia io, sono  più spesso gli uomini a suonarlo,non è cosi? Lei ha provato a suonare non solo la musica classica, ma aveva interesse per il  jazz e la musica tradizionale mongola.  Quindi, Lei ha un repertorio molto ampio e come  musicista  una esperienza grande. Ci racconti   un po’ della sua esperienza musicale?

Sì, entrai nella classe di contrabbasso per diplomarmi nel 1979, così  lavorai nel Teatro Accademico dell’ Opera e del Balletto e decisi comunque dicontinuare a studiare entrando in seguito nel conservatorio di Ural .Quindi seguendo sempre  il repertorio di musica classica,  nel 1988 entrai a lavorare come  primo contrabbasso dell’Orchestra Filarmonica  dello Stato. Poi sono stata proposta per  suonare nell’ Ensemble Nazionale degli Strumenti Tradizionali, così firmai, nello stesso tempo insieme al mio lavoro principale, il contratto per  lavorare con l’Ensemble Tradizionale. Come  donna direi,  per imparare a suonare il contrabbasso bisogna amarlo, avere enorme pazienza, essere molto disciplinate, ed anche voler sperimentare ...Si , sono poche donne che lo suonano, ma proporrei come esempio, la cantante e contrabbassista di  musica jazz  Esperanza Spalding dagli Stati Uniti.

Lei ha lavorato e viaggiato molto insieme con il “Morin Khuur” Ensemble Orcherstrale della Mongolia. Rappresentando questo famosissimo collettivo di musicisti mongoli, ci racconti un po’ della sua storia?

Eh, si, sono sempre molto felice di dire che ho potuto suonare insieme con il famosissimo Ensemble Nazionale degli strumenti tradizionali in giro per il  mondo, e così facendo contribuire nel promuovere l’arte musicale della Mongolia dal 1994.  Dal 1997 abbiamo tenuto  concerti facendo  sempre  grandi  tour in Giappone, Corea, Cina,Turchia , Russia, Austria , Francia, Italia, Germania, Svizzera, Canada. L’ Ensemble Nazionale è  nato 20 anni fa sotto la guida e la  direzione di Batchuluun,  Artista del Popolo( titolo nazionale). Al momento siamo una trentina di musicisti, una cantante  tradizionale della Mongolia, Chimetseeye e il  nostro famoso cantante del  Khoomii Ashid.  Invece all’interno della nostra  orchestra tradizionale si sono divisi per i piccoli collettivi musicali, come un quartetto di archi tradizionali , ma anche un quartetto dello strumento  yatga, un gruppo “ Khulan” dove suonano solo le donne. Nel 2016  in nome del nostro Ensemble si progetta di  finire la costruzione della Torre Morin Khuur, che dovrebbe diventare una delle più alte del mondo.

Nonostante le difficoltà degli anni di crisi in Mongolia, ha cresciuto  sua figlia da sola, continuando a credere in se stessa e a suonare il contrabbasso nell’Orchestra Sinfonica della Filarmonica. Com’ è cambiata la vita dell’ Orchestra dal quel tempo ad oggi?

Certo, ora va meglio dei tempi passati... Mi dispiace sempre moltissimo che il nostro governo non dia abbastanza attenzione allo sviluppo della musica classica in Mongolia.  Vorrei che  facessero molto di più. Perciò, ho dovuto sempre cambiare  posti di lavoro, per questo motivo, lavorando un po’ dove era possibile: per esempio , due anni fa , sono stata invitata dal Teatro Accademico di Ulan Ude in Buryazia, poi in alcuni periodi ho lavorato insegnando la musica nel Collegio Musicale di Ulaanbaatar  ed  in alcuni altri istituti di  educazione musicale.


Lei è la prima dei contrabbassisti della Mongolia che è riuscita a laurearsi in Italia. Ci racconti dei suoi anni degli studi in Italia?

Ho studiato in Italia dal 2006 fino 2011 a Venezia al Conservatorio di Benedetto Marcello sotto la guida del Maestro Claudio Gasparoni ,  nel 2010 ho fatto il master class a Roma, nel 2007  ho suonato con l’orchestra sinfonica Veneta diretta dal famoso maestro Garbiele Raggihianti , poi nel 2008 nell’ orchestra del  Castel Franco ed anche nell’ orchestra Trentina. Ho avuto la possibilità di suonare FUTURO orchestra del maestro Dini Chiacchi Maurizio a Milano, Trento, Venezia. Il periodo degli studi in Italia ebbe i momenti  più felici di tutta la mia vita,non ce l’ avrei fatta senza il grande appoggio ed aiuto dei miei cari amici italiani a quali voglio tanto bene. Sono sempre molto grata anche alla comunità di Bakhai a Venezia,vorrei esprimere attraverso il vostro sito la mia grande gratitudine, perché  veramente non avrei potuto mai  laurearmi al Conservatorio di Venezia senza il  loro grande aiuto e sostegno morale.

Che cosa progetta per il Suo futuro? Le piacerebbe venire di nuovo in Italia? Ci racconti del suo ultimo concerto  di qualche giorno fa?

Nel marzo di quest’anno nella sala della Filarmonica di Stato  ho fatto il mio primo concerto da solista-contrabbassista insieme con una mia collega violoncellista . Alcuni brani come Elegia  e Tarantella di Bottesini , Arioso di Bach, Quintetto per il doppio basso di Piazzolla, Concerto di Kousevitsky sono stati esibiti per la prima volta in Mongolia. Non solo per questo il concerto è stato di grande successo, ma anche perché per la prima volta era una donna mongola che suonava il contrabbasso  da solista. Certo, sarebbe bello ritornare in Italia per perfezionarmi e sicuramente anche a lavorare, si andrei volentieri.

Come vede il futuro della musica classica in Mongolia?

Rispetto le persone della mia generazione, i giovani della Mongolia hanno un futuro migliore. Io ho sempre pensato che il futuro dipende da noi stessi, anzi è  nostra  responsabilità. Però dovrei e vorrei aggiungere che il nostro governo deve fare di più  per consentire lo sviluppo della musica classica in Mongolia.

Ad  una persona italiana che vorrebbe venire in Mongolia, che cosa consiglierebbe di fare prima di tutto?

Siccome la Mongolia ha un clima brusco,  consiglierei a chiunque volesse  visitare il nostro paese dall’ Italia, di organizzarsi molto bene  con abiti  caldi e scarpe invernali , perché  le temperature scendono parecchio e a volte molto velocemente.

Che cosa ne pensa del turismo Italia - Mongolia e dello scambio culturale fra i nostri  due paesi? Le piacerebbe partecipare all’organizzazione, per esempio, degli eventi dedicati all’Italia  in Mongolia e viceversa?

Sicuramente! Penso spesso su questo argomento. I nostri due paesi dovrebbero fare molto di più sullo scambio culturale ed artistico. Ognuno dei nostri due paesi ha molto da proporre ,  condividere  su tantissime cose, questo porta non solo un beneficio , ma soprattutto la vera felicità e  le grandi emozioni. Certamente, se avessi la possibilità di  partecipare ai progetti di collaborazione , lo farei ben volentieri.

Per salutare gli italiani, che cosa  direbbe?

Gli italiani sono aperti, gentili, amichevoli, non scorderò mai la generosità delle persone che ho conosciuto in Italia, perciò  mi  augurerei di rivederle un giorno di nuovo in Italia. Invece ai miei amici vorrei dire che gli voglio tanto bene e  gli mando un grande abbraccio dalla Mongolia

Grazie mille per la sua bella intervista!  Sono veramente grata e felice d’aver parlato con lei come  nostra ospite speciale!

Grazie , Ayana, per il tuo invito . Anche a te i miei migliori auguri per tutto quello che fai nella  vita personale ed artistica. Un abbraccio forte

intervista di Ayana Sambuu