ULAANBAATAR WEATHER

Subito un avvertimento: evitate di acquistare articoli d’arte, antichità, statuette, uova di dinosauri e altre rarità. Nella migliore delle ipotesi sono falsi, spesso comprati a badilate in Cina a prezzi irrisori e spacciati per reperti preziosi nei mercati, per strada e soprattutto nei paraggi delle mete più frequentate dai turisti. Ma se questi oggetti sono autentici il rischio è un altro e ben più serio: all’aeroporto sarete implacabilmente intercettati dalla polizia, invitati ad aprire il bagaglio, estrarre tutti gli acquisti sospetti e abbandonarli in dogana, o affidarli a qualche amico mongolo che verrà a ritirare in seguito il “bottino”. Con pazienza e fermezza, gli agenti vi spiegheranno che certi oggetti non si possono esportare perché fanno parte del patrimonio artistico della Mongolia. L’unica possibilità di non abbandonarli è quella di chiedere preventivamente un’autorizzazione ufficiale alla Sovrintendenza dei beni culturali ma la procedura è complessa ed è consigliabile sia effettuata da cittadini mongoli su vostro incarico. Ogni oggetto sarà accompagnato da una scheda con fotografia per un prezzo dai 5 ai 10 dollari ciascuno. Alcuni negozi autorizzati (e cari) della capitale vi consegnano insieme all’acquisto una certificazione che dovrebbe, il condizionale è opportuno, consentirvi l’esportazione senza problemi. Vietatissimo l’acquisto di armi, di ossa e uova di dinosauro e anche di resti di animali (tipo corna di gazzella eccetera) che si possono trovare nel deserto del Gobi.

Difficile resistere alla tentazione di portare a casa un pezzettino di Mongolia, oltre ai ricordi e alle immagini. Nella capitale si moltiplicano i negozi riservati ai turisti, con tutto quello che il Paese può offrire: dall’abbigliamento tradizionale al cashmere, dagli oggetti di artigianato ai gioielli d’argento e corallo, dai cd ai libri, dagli scacchi intarsiati in legno ai tappeti, dai francobolli alle monete antiche, dai dipinti alle statuette, dalle bambole in feltro agli strumenti musicali, dal materiale religioso alle bottigliette in pietra per il tabacco… Una scelta immane, con qualche avvertenza.


1) Fuori da Ulaanbaatar è difficile trovare oggetti da acquistare se non direttamente realizzati dai nomadi che incontrerete o in fabbriche specializzate,
quindi vi conviene concentrare lo shopping nella capitale

2) Al mercato dello Zakh alle porte di Ub si trova un’esagerazione di oggetti d’uso comune a prezzi irrisori, ma esiste un settore occupato da venditori
di reperti straordinari, non necessariamente autentici: lì potete trattare sul prezzo ma senza esagerare. I mongoli non sono arabi. E attenzione: questi
oggetti sono ad altro rischio intercettazione alla dogana e le eventuali ricevute che vi lasceranno i rivenditori non valgono nulla
3) Al quarto piano dello State Department Store, in fase di ristrutturazione, troverete un compendio di tutto quello che potete comprare in Mongolia.
I prezzi sono medio-alti (e non trattabili), ma c’è il vantaggio che in un sol colpo potete fare una spesa unica e definitiva
4) Per la strada incontrerete venditori ambulanti che vi proporranno molte delle cose che avete già visto nei negozi, ma a prezzi molto più bassi e
trattabili. A volte è merce rubata, ma non siate troppo severi perché questa gente ha davvero bisogno di denaro per sopravvivere. Soprattutto quelli che
propongono gli immancabili acquarelli, alcuni veramente splendidi, e di cui si assegnano la paternità (qualche volta è vero). Se comprate l’intera cartella
dei disegni potrete spuntare un forfait di realizzo, farete felice il venditore e avrete una trentina di regali originalissimi da portare agli amici
5) Se volete acquistare del cashmere, potete farlo nei negozi del centro (un po’ più cari) oppure direttamente alla fabbrica Gobi appena fuori da Ub o alla
neonata concorrente Goyo, poco lontano. La qualità è ottima, i prezzi sono nettamente inferiori rispetto ai nostri. Si possono scegliere maglioni, polo,
calze, cappellini, sciarpe ma non sempre i gusti degli stilisti mongoli incontrano i nostri. Più interessante acquistare una coperta, singola o matrimoniale: sono meravigliose, soprattutto quelle dalle tinte uniformi e naturali. Attenzione però ai tessuti tagliati con una percentuale di lana normale. Sull’etichetta
c’è sempre scritto 100% cashmere made in Mongolia ma qualche volta il vero cashmere arriva all’80-90%. Ci sono due modi per sapere distinguere il cashmere 100% da quello ibrido (che resta comunque di pregevolissima fattura): dal tatto (toccate le varie coperte e riconoscerete da soli quelle più
morbide) e dal prezzo. Per una matrimoniale al 100% cashmere si parte da circa 500 dollari. Un’altra idea più economica (da 80 dollari), ma altrettanto
suggestiva e confortevole, è quella di una coperta di cammello.

NEGOZI, BANCHE E UFFICI PUBBLICI
Nella capitale e nelle principali città mongole è cresciuta a dismisura la presenza di negozi, locali, istituti di credito, uffici postali e altri sportelli utili. Fuori dai centri urbani non c’è traccia di questi punti di riferimento.