ULAANBAATAR WEATHER

SALUTE E SICUREZZA

VACCINAZIONI E NORME SANITARIE

La Mongolia è un paese freddo, quindi sano. Siti istituzionali, presidi medici e guide turistiche consigliano vaccinazioni assortite ma sono solo raccomandazioni per togliersi di dosso ogni responsabilità.
La verità è che è meglio non farne. Ovviamente bisogna stare molto attenti, soprattutto in considerazione delle scadenti condizioni degli ospedali di Ulaanbaatar e della quasi inesistenza di strutture sanitarie al di fuori della capitale. Conviene portare da casa il proprio kit di medicine.
A nord est della città, all’incrocio tra la Ikh Toyruu e la Dorj, si trova l’Ospedale SOS (tel. 345526) che, almeno sulla carta, riconosce le tessere sanitarie italiane e offre visite e interventi gratuiti. L’acqua dei rubinetti cittadini è potabile ma non sempre sicurissima. Attenzione anche ad abbeverarsi ai ruscelli perché spesso trasportano i colibatteri degli escrementi animali. Inutile allarmismo è stato diffuso sui cani randagi, generalmente innocui e amichevoli. Alcuni episodi di peste si sono registrati nelle campagne, a causa principalmente della carne di marmotta non cotta sufficientemente. Anche in questo caso, bisogna proprio cercarsela. Fuori dalla capitale la sicurezza è assoluta, quasi commovente. Altro discorso per la capitale dove qualche rischio c’è, certamente inferiore rispetto a qualsiasi città occidentale. Si registrano a volte furti nei mercati principali all’aperto, come l’enorme Narantuul, o sui mezzi pubblici sempre stipati. Il pericolo maggiore è quello degli ubriachi che rappresentano la vera piaga sociale del Paese: solitamente è semplice schivarli ed evitare così spiacevoli avance, ma la sera è meglio non azzardare troppo. Resta l’ovvio consiglio di non ostentare aggeggi costosi, come gioielli e apparecchiature sofisticate, e di mantenere sempre un comportamento sobrio, semplice e gentile. Fino a qualche anno fa occorreva prestare attenzione anche ai poliziotti che, nei confronti degli stranieri, potevano avere un atteggiamento arrogante volto all’ottenimento di soldi per evitare grane. Ora la situazione è sotto controllo, anche se la difficoltà di comunicazione con le forze dell’ordine suggerisce di evitare di cacciarsi in inutili gineprai. Conviene girare con la fotocopia del passaporto, conservando l’orginale in un posto sicuro.
Nel caso in cui un viaggiatore si macchi di reati di una certa gravità (droga, adescamento, sfruttamento della prostituzione, violenza) allora i rischi si moltiplicano esponenzialmente, fino al carcere duro e prolungato.

 

Ci sono molte zanzare?

Quando si è immersi nella magia nomade della natura più incontaminata questa domanda sarà proprio fuori luogo, ma prima di partire è curiosamente una delle più gettonate dai viaggiatori. D’estate le zanzare ci sono anche in Mongolia, nonostante il clima glaciale di gran parte dell’anno. E ce ne sono moltissime nelle aree dei laghi, ma non in tutte.
Nella sezione Luoghi, vengono segnalate le zone di maggiore densità e quella in cui si può stare tranquilli.
Generalmente però non sono mai eccessivamente voraci e, in ogni caso, non portano nessun genere di malattia, tanto meno la malaria. A Ulaanbaatar d'estate le zanzare vi terranno compagnia né più né meno che in una città italiana.


Come andare alla… toilette
Per gli occidentali è un vero dramma, uno degli ostacoli psicologici più fastidiosi che incontrano in Mongolia: andare in bagno. Una “pratica” naturale che qui viene espletata in modo altrettanto naturale: se siete presso una gher di nomadi, vi basterà uscire, fare una passeggiata nella steppa e scegliere il posto che vi piace di più. Inutile andare a cercare un riparo ideale perché difficilmente lo troverete, a meno che siate nelle foreste del nord. La raccomandazione piuttosto è di portarvi da casa (o comprarla in un market di Ulaanbaatar) della carta igienica, che è poco utilizzata dai nomadi: per loro funziona meglio l’erba. In alcuni villaggi, o presso complessi di gher, troverete una toilette che ha però caratteristiche diverse dalle nostre: due assi parallele sistemate su una grande buca scavata nel terreno. Quando è piena di escrementi si chiude e se ne apre un’altra poco lontano. Cercate di non formalizzarvi troppo né giudicare con troppo snobismo questo metodo. Siamo in uno degli angoli più remoti del pianeta e ci si organizza come si può per sopravvivere, nel pieno rispetto della natura ma anche della convivenza reciproca. Se non ci fosse lo sterco degli animali (la legna è rara) a bruciare nella stufa della gher morireste di freddo. Se siete degli igienisti, dovrete cambiare leggermente le vostre abitudini. Muovendosi sulle piste della Mongolia si finisce regolarmente avvolti in una nuvola di polvere. Nei corsi d’acqua ci si può lavare ma senza utilizzare sapone o shampoo: sarebbe una tragedia per gli uomini e per le mandrie che si abbeverano. Quando siete in una gher potete utilizzare, ma con molta parsimonia, l’acqua potabile che viene conservata nelle piccole cisterne. Lavatevi i denti con una spazzolata veloce, toglietevi superficialmente la polvere ed evitate, se possibile, di “fare il bucato”. Nessuno noterà il vostro appeal non proprio impeccabile.