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I musei delle meraviglie

MUSEO NAZIONALE DELLA STORIA MONGOLA
Aperto dalle 10 alle 16.30 da martedì a sabato (ma gli orari sono piuttosto elastici), chiuso domenica e lunedì. Si trova appena a sinistra rispetto al Parlamento nella piazza principale: è una struttura grigia e squadrata ma dentro custodisce dei veri gioielli della storia mongola, dalle origini fino agli usi e costumi quotidiani, passando attraverso le reliquie del grande impero di Gengis Khan. Primo piano: antiche pitture, petroglifi (incisioni su pietra), steli e altri oggetti risalenti al periodo unno e uiguro. Secondo piano: splendida collezione di costumi di tutte le etnie mongole con corredo di cappelli e ornamenti. Terzo piano: è il più entusiasmante. Si possono rivivere le gesta epiche di Gengis Khan e dei guerrieri mongoli attraverso armature antiche perfettamente conservate, armi e altri strumenti bellici, selle, ma anche una gher completa, strumenti musicali e il carteggio originale del 1246 tra papa Innocenzo IV e il khan Guyuk, con tanto di sigillo imperiale. Ci sono anche oggetti religiosi, come l’inquietante corno Ganlin realizzato con femori umani e utilizzato dai monaci per chiamare i fedeli alla preghiera e allontanare gli spiriti maligni. Il sito Internet ufficiale è www.nationalmuseum.mn (foto 1)

MUSEO DI STORIA NATURALE
Poche decine di metri più a nord rispetto al Museo nazionale della storia mongola, si incontra un ampio edificio candido a tre piani che ospita l’emozionante Museo di storia naturale, un vero e proprio balzo nella preistoria. Senza troppi fronzoli estetici, sono esposti alcuni scheletri integrali di dinosauri rinvenuti nel deserto del Gobi negli anni Venti dal paleontologo Ray Chapman Andrews. Tra questi, un Saurolophus, bestione con il becco d'anatra che raggiungeva 8 metri di altezza cibandosi di sola erba, ma si resta a bocca aperta di fronte al cugino asiatico del tirannosauro, 12 metri in lunghezza e 5 in altezza: è il Tarbosauro, vorace divoratore di carogne chiamato Tarbosaurus. Ci sono anche fossili, ossa e uova di dinosauro, meteoriti. Al secondo piano, il museo del cammello. (foto 2, di Sergio Conti)

MUSEO DI BELLE ARTI (ZANABAZAR)
Se arrivate al Parlamento in piazza Sukhebaatar, imboccate la strada subito a sinistra (la Khudaldaany gudamj) e percorretela per circa cinquecento metri. Sulla destra troverete un civettuolo edificio verde acqua che ospita la più bella galleria d’arte della Mongolia dedicatA a Zanabazar (1635-1724), il Leonardo da Vinci delle steppe. Ristrutturato in occasione degli 800 anni dell’Impero nel 2006, è aperto ogni giorno dalle 9 alle 18. Fondato nel 1966, raccoglie testimonianze antiche, oltre diecimila opere d’arte, molte delle quali provenienti da monasteri distrutti dalle purghe sovietiche e soprattutto la migliore produzione delle raffinatissime sculture di Zanabazar. Il museo è diviso in  varie sezioni.

Arte antica: sono esposte sculture in roccia del neolitico fino al periodo turco del VII secolo.

Zanabazar: i capolavori dell’artista sono concentrati in questa sala, la più suggestiva del museo. Oltre alle sue meravigliose statue buddhiste in bronzo, si possono ammirare dipinti, molti dei quali sono stati realizzati dai suoi allievi che hanno ritratto Zanabazar come un dio.

Thanka e mandala: migliaia di meravigliosi arazzi sacri di ogni dimensione, secondo la tradizione tibetana, sono esposti in diverse sale.

Oggetti rituali: tutta l’arte buddhista in questo padiglione che comprende costumi e maschere Tsam, oltre a una bellissima esposizione di oggetti religiosi.

Galleria Sharav: i dipinti del pittore Marzan Sharav (1869-1939) diventati ormai patrimonio tradizionale mongolo. I due più famosi sono “La festa dell’airag” e soprattutto “Un giorno in Mongolia” che descrive come in un mosaico tutte le attività classiche che si svolgono nella comunità, alcune anche piuttosto forti o scabrose.

Pitture moderne: collezione di quadri dal XIX secolo a oggi, realizzati con tecniche tradizionali, su legno, fino ad arrivare alle più recenti tendenze artistiche. All’interno dl museo c’è anche una sala dedicata alle mostre temporanee, che ospita soprattutto i pittori giovani ed emergenti. Il museo di belle arti Zanabazar si può anche visitare su Internet all’indirizzo: www.zanabazarmuseum.org (foto 3)

MUSEO DELLE VITTIME DELL'OPPRESSIONE POLITICA
Cinquecento metri dalla piazza principale, dandole le spalle, si trova una casa di legno a due piani che custodisce gli orrori delle persecuzioni sovietiche dal 1930 al 1952. Ventottomila mongoli, soprattutto monaci, intellettuali e scienziati ma anche donne e bambini, morirono in nome del comunismo. La loro memoria è nei documenti, nelle fotografie e nei nomi incisi sulle pareti di questo museo triste ma molto interessante, oltre che doveroso. Il museo è dedicato al premier Genden, assassinato a Mosca dal Kgb per aver rifiutato gli ordini di Stalin che trovò invece un partner prezioso in Choibalsan. La figlia di Genden nel 1996 mise a disposizione questa casa per trasformarla in un museo della memoria. E’ aperto da lunedì a venerdì dalle 10 alle 16.30 e il sabato dalle 13 alle 14.30.

MUSEO INTERNAZIONALE DELL'INTELLETTO
Un paio di chilometri a est della piazza Sukhbaatar, non lontano dal palazzo dei lottatori,  sorge questo delizioso appassionante museo ingiustamente snobbato dai tour classici della città: è un vero e proprio elogio all’intelletto umano attraverso 11.000 oggetti provenienti da tutti i paesi del mondo. Sono esposti (ma in molti casi si possono anche maneggiare) migliaia di puzzle di ogni dimensione e difficoltà, giochi che sembrano magie ma che si basano su illusioni ottiche, inerzia, equilibrio, gravità, migliaia di bambole proveniente da cento Paesi, alcune antichissime. E poi c’è una scacchiera gigantesca (oltre 7 metri per lato), dove sono rappresentati personagi epici come Gengis Khan e la principessa Mandhukai, e una scacchiera minuscola, di dieci centimetri per lato e con pezzi intagliati nel legno alti 4 millimetri. Aperto ogni giorno dalle 10 alle 18.

MUSEO DI ULAANBAATAR
Un chilometro e mezzo da piazza Sukhbaatar, percorrendo il viale della Pace in direzione opposta a Gandan, si raggiunge il museo cittadino di Ulaanbaatar, davanti all’ambasciata inglese e di fianco al palazzetto dei lottatori. Questa casetta bianca a un solo piano, aperta d’estate dalle 9 alle 16, chiusa sabato e domenica racconta la storia della capitale dalla sua fondazione nel 1639 ai giorni nostri attraverso documenti rari, illustrazioni e foto d’epoca. C’è anche una bizzarra veduta di Ulaanbaatar incisa su una zanna di elefante e opere intagliate sul legno dell’artista mongolo Natsagdorj, a cui pure è dedicato un piccolo museo autonomo vicino alla biblioteca nazionale sul viale Gengis Khan.

MUSEO MILITARE
Alla periferia est della città, qualche chilometro dal centro, un edificio che assomiglia a una nave ed è annunciato da pezzi di artiglieria e carri armati parcheggiati di fronte. All’interno si possono visitare due sezioni distinte: il padiglione orientale propone reperti dall’età della pietra fino al XIX secolo, in quello occidentale c’è la storia bellica più recente, dalla rivoluzione del 1921 alla Seconda guerra mondiale, con armi, bandiere, uniformi e pitture. Il museo è aperto d’estate, tranne martedì e mercoledì, dalle 10 alle 17.