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Orkhon, nella miniera di Erdenet

La regione dell'Orkhon comprende due sum, Jargalant e Bayan-Öndör, più la città di Erdenet. Istituito nel 1994, questo aimag circondato dal Bulgan eredita il nome dal fiume che, paradossalmente, non tocca nemmeno il suo territorio ma lo lambisce soltanto. La regione converge sul capoluogo Erdenet, città costruita dai sovietici nel 1974 e particolarmente amata dai mongoli che la descrivono come un gioiellino. Ha quasi ottantamila abitanti e ormai ha superato Darkhan come seconda città mongola per popolazione. Il fulcro economico e sociale della zona è l’immensa miniera di rame e molibdeno, una delle più grandi del mondo: funziona 24 ore al giorno tutto l’anno, offre lavoro a circa ottomila operai, produce circa il 40 per cento delle esportazioni totali del Paese e richiede la metà dell’elettricità consumata in tutta la Mongolia, che è il terzo paese al mondo per produzione di rame.
La miniera si trova a nord della città ed è visitabile con un permesso, che può essere rilasciato anche all’ingresso. In alternativa, il museo dell’aimag propone un plastico della miniera. Erdenet è anche un importante centro industriale e commerciale, con attività che vanno dalla produzione di tappeti all’industria alimentare. È collegata a Ulaanbaatar da una comoda strada asfaltata (371 chilometri) e dalla ferrovia internazionale, una decina d’ore dalla capitale, peccato che la stazione sia lontanissima dal centro (circa dieci chilometri a est); è in ogni caso un importantissimo crocevia a 180 km da Darkhan e a 60 da Bulgan, ben collegata con Russia e Cina.
In città risiedono ancora molti russi, rimasti dopo l’uscita di scena del comunismo e anche la vita quotidiana ne risente. Sono disseminati ovunque i retaggi dell’Unione Sovietica, come il monumento all’amicizia comunista, il murale di Marx e immagini di Lenin, tutte lungo il vialone principale, Sükhbaatar Gudamj, dove si concentrano le attività principali. Tra queste, il palazzo della cultura che offre concerti tradizionali, film internazionali, esposizioni d’arte e un attrezzato centro sportivo con piscina, palestra e sauna. Anche gli alberghi principali e i ristoranti affiancano questa arteria. Sulla collina a nord della città svetta il piccolo monastero di Gandan Shadurviin, realizzato subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Nel 2004, quasi a ribadire l’affrancamento dal comunismo anti-lamaista, sono state costruite immense ruote di preghiera, ognuna delle quali contiene cento milioni di salmi arrotolati. Non mancano in quest’area importanti siti archeologici: Zereglee, 25 km a sud-est di Erdenet, un excursus storico frammentato con ritrovamenti dell’età del bronzo, del ferro, del periodo Turuk e di epoche più recenti dal XII al XV secolo; e Airghiin khüükhnii gozgor, a 7 km da Jargalant, con numerosissimi reperti dell’era Xian-Bei.