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Digital Humanities partner di Russia e Mongolia 10 aprile 2021 Sviluppare corsi di laurea in Digital Humanities in Russia e Mongolia in accordo con gli standard dell’Unione Europea e creare nuove figure professionali competenti nell’applicazione di metodologie che sfruttano il digitale per lo studio, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale. Sono gli obiettivi del progetto del quale è partner l’Università di Catania denominato ARTEST – Enhancing education programmes in Art and Humanities finanziato nell’ambito della call europea “Erasmus Plus – KA2 Capacity Building in the field of Higher Education” e coordinato dal Dipartimento per Digital Humanities dell’Universitaet zu Koeln (Colonia in Germania). Il partenariato e’ costituito dall’Ateneo siciliano e da atenei della Russia, della Mongolia (Mongolian University of Science and Technology, National University of Mongolia e The University of the Humanities), della Grecia e di Cipro. “Il progetto – spiega la prof. Cettina Santagati, docente e responsabile scientifico del progetto per l’ateneo catanese – dalla consapevolezza che i laureati in Scienze umanistiche devono dimostrare di saper utilizzare le competenze digitali richieste nel mondo del lavoro. Tuttavia queste competenze possono risultare incomplete se non sono accompagnate da approfondimenti formativi piu’ vicini ai programmi didattici delle discipline tecnico-scientifiche. Il progetto mira quindi allo sviluppo organico e complementare di entrambi i tipi di competenze”. “Il lavoro dei docenti – aggiunge – verterà sullo sviluppo di innovativi programmi didattici e formativi del personale didattico universitario specifico per le Digital Humanities. Verrà anche progettato e introdotto un corso di laurea multidisciplinare che prevede attivittà di formazione all’estero per gli studenti e l’implementazione del Digital Lab, una piattaforma digitale dove studenti, docenti e ricercatori da tutto il mondo possono collaborare su specifici progetti mirati alla conservazione, valorizzazione e disseminazione del patrimonio storico – artistico”. (fonte Ansa) |
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«The Horse Boy» diventa documentario 2 aprile 2021 In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, venerdì 2 aprile alle 19.10 su laF (Sky 135) va in onda The Horse Boy – Ippoterapia per mio figlio, il documentario che racconta la storia della famiglia Isaacson e del loro viaggio dal Texas alla Mongolia in cerca di una cura per Rowan, il figlio autistico, con la speranza che la natura, lo sciamanesimo e l'ippoterapia aiutino il loro bambino. Nell’aprile 2004 a Rowan Isaacson viene diagnosticato l'autismo all'età di due anni e mezzo. Il bambino sembra trovare calma e capacità di comunicazione solo a contatto con i cavalli. Il padre Rupert Isaacson, giornalista e scrittore, ex addestratore di cavalli, e la madre Kristin Neff, psicologa, cercano le migliori cure mediche per lui. Così, nell’estate del 2007, i genitori decidono di portare Rowan in Mongolia, Paese in cui il cavallo è un simbolo e la guarigione tramite il contatto con la natura e antiche cure sciamaniche sono parte integrante della cultura. Prodotto dallo stesso Rupert Isaacson e diretto da Michel Orion Scott, il documentario segue la traversata a cavallo della famiglia dalla Mongolia alla Siberia, tra paesaggi emozionanti, misteriosi sciamani e cure locali. Il film, un viaggio nella straordinaria mente autistica, vuole portare un messaggio di speranza ai numerosi genitori che lottano con questa malattia, di cui ancora la medicina conosce poco, e vanta la presenza di alcuni esperti nel campo dell'autismo, tra cui il dottor Simon Baron-Cohen dell'Università di Cambridge, l'antropologo e ricercatore Roy Richard Grinker della George Washington University e il dottor Temple Grandin, professore di comportamento animale alla Colorado State University. The Horse Boy – Ippoterapia per mio figlio, è stato apprezzato in festival come l'International Documentary Film Festival Amsterdam e il Sundance Film Festival 2009. Il padre ha fondato la Horseboy Foundation, un’associazione che si dedica alla cura attraverso l'ippoterapia di bambini con problemi neurologici. Il film sarà disponibile anche on demand su Sky e su Sky Go. (fonte cinecitta.com) |
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Mondiali 2022: il Giappone ne fa 14 alla Mongolia 30 marzo 2021 Le qualificazioni asiatiche ai Mondiali del 2022, regalano un tabellino da capogiro. Merito del Giappone, capace di travolgere 14-0 la Mongolia a domicilio. Una gara senza storia, dove i nipponici del bolognese Takehiro Tomiyasu e del sampdoriano Maya Yoshida - entrambi titolarissimi nella difesa schierata dal commissario tecnico Moriyasu, hanno letteralmente preso a pallate gli avversari. La clamorosa goleada giapponese vede nell'attaccante Osako, autore di una tripletta, il mattatore del match; alla festa del goal andata in scena in Mongolia, si sono inoltre iscritti Minamino, Kamada, Morita, Inagaki (2), Ito (2), Furuhashi (2) e Asano, mentre il goal del provvisorio 0-5 (parziale del primo tempo) è stato frutto di un'autorete di Tuya. La Mongolia aveva perso 3-0 anche la gara di apertura con il Tagikistan (fonte goal.com). Nella foto, un tentativo di attacco della Nazionale mongola, in maglia bianca, bloccato dai difensori giapponesi. |
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Il Vescovo Marengo: «Pasqua discreta ma intensa» 29 marzo 2021 “Quest’anno sarà di nuovo una Pasqua un po’ speciale in Mongolia, perché siamo costretti a non utilizzare i nostri luoghi di culto”, le parole di mons. Giorgio Marengo, vescovo cattolico e missionario italiano, prefetto apostolico di Ulan Bator, la capitale della Mongolia, che in un video indirizzato al Sir spiega come per motivi di salute pubblica le chiese sono ancora chiuse. “Quindi questa chiesa delle periferie, come la descrive Papa Francesco, continua a raggiungere le persone che sono ai margini”, prosegue mons. Marengo mentre si trova a dire messa in una comunità gestita dalle suore di Madre Teresa, “Vivremo questa Pasqua di nuovo con il dispiacere di non poterci radunare tutti insieme ma lo faremo in piccoli gruppi dove sarà possibile e trasmetteremo le celebrazioni via internet in modo che i fedeli possano collegarsi e sentirsi uniti a tutta la Chiesa”. La comunità cattolica a lui affidata si prepara a vivere una “Settimana santa speciale che celebreremo con molta discrezione ma anche con tanta intensità”, dichiara il vescovo missionario italiano in Mongolia alla guida di quello che lui definisce un “piccolo gregge di fedeli cattolici” in un Paese con altri riferimenti religiosi e culturali. “Cercheremo di radunarci intorno al mistero centrale della nostra fede a nome ed a favore di questa popolazione che tanto ci è cara”, prosegue mons. Giorgio Marengo che definisce questa una situazione paradossale, perché con a disposizione un’unica celebrazione di Pasqua, tutti saranno uniti nello stesso momento anche se non fisicamente, “invochiamo lo Spirito santo di trasformare in gesti concreti, di solidarietà, di fraternità, di comunione, quella forza di misericordia che ci anima e che da sempre è al centro della testimonianza della Chiesa in questo Paese”. (fonte Sir) |
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A Milano il nuovo film di Byambasuren Davaa 26 marzo 2021 Dalla misteriosa Mongolia e dalla sua regista Byambasuren Davaa – già autrice insieme a Luigi Falorni di La storia del cammello che piange, passato sugli schermi italiani ormai alcuni fa – arriva al Festival di Milano il nuovo film ambientato nel suo sconfinato Paese e intimamente legato nell’evolversi della vicenda alla cultura dei suoi abitanti nomadi, le cui tradizioni sono irrimediabilmente intaccate dalla aggressività economica globale. Veins of the world, nella sezione del Concorso del Festival di Milano, assume molteplici significati e se le vene del mondo, come quelle degli esseri umani, servono a trasportare nel corpo la linfa che ci permette la vita, il loro ostruirsi porta alla morte. In questa allusione risiede una delle direzioni della storia, l’altra più intima riguarda Amra il ragazzino di undici anni protagonista della storia. Amra vive nella capanna con la madre Zaya, il padre Erdene e la sorellina Altaa, va a scuola ed è anche bravo. Un giorno la maestra annuncia che Mongolia’s got talent farà i provini in quella regione. Amra sa cantare e vuole partecipare. Il padre, che alleva pecore e capre con gli altri allevatori, si oppone allo sfruttamento della terra da parte delle multinazionali che hanno aperto cave enormi per la ricerca dell’oro. Un quinto del territorio della Mongolia, ci avvisa la regista, è destinato a questo sfruttamento intensivo. Un incidente d’auto al ritorno dalle selezioni dello spettacolo televisivo provoca la morte di Erdene, il piccolo Amra si salva, ma la sua vita prenderà un’altra piega oppresso dal senso di colpa per la morte del padre. Se non fossi andato a cantare, papà non sarebbe morto, dirà alla madre. (fonte sentieriselvaggi.it) |
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Leopardo delle nevi, il censimento del Wwf 18 marzo 2021 Secondo un censimento nazionale realizzato da Wwf Mongolia, Snow Leopard Conservation Foundation, Snow Leopard Trust, Irbis Mongolia Center, con il sostegno del ministero dell’ambiente e del turismo della Mongolia, in tutto l’habitat del leopardo delle nevi (Panthera uncia), «Sono circa 953 (la stima è fra gli 806 e i 1127 individui) i leopardi delle nevi adulti censiti in Mongolia grazie alla prima indagine nazionale del Paese su questa straordinaria quanto sfuggente specie». Conosciuto anche come il “fantasma delle montagne” per la sua incredibile capacità di sfuggire e mimetizzarsi, il leopardo delle nevi è un indicatore importantissimo della salute dell’ecosistema. La presenza di una popolazione sana di questo grande felino in Mongolia dimostra quindi che gli ecosistemi di alta montagna sono ben conservati, il che è fondamentale perché questi sono fonte di acqua per milioni di persone a valle. |
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Tempesta di sabbia del Gobi, 5 pastori morti e 81 dispersi 16 marzo 2021 Una potente tempesta di sabbia, accompagnata da fiocchi di neve e venti molto forti, ha duramente colpito la Mongolia nel corso del fine settimana appena trascorso, provocando la morte di almeno sei persone, tra cui anche un bambino. Sono invece stati contati oltre 80 dispersi, secondo quanto riportato dai media locali, che hanno citato i servizi di emergenza mongoli. La tempesta di polvere è stata una delle più violente degli ultimi decenni. In alcune aree la sabbia ha addirittura ricoperto i binari della rete ferroviaria mongola. Il dipartimento di emergenza della Mongolia ha ricevuto segnalazioni di 548 persone scomparse in totale durante il fine settimana, 467 delle quali sono state trovate. Le vittime delle intemperie sono state identificate: si tratta di cinque pastori e di un minore. Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso per le restanti 81 persone. L’impressionante fenomeno atmosferico è stato prodotto da un profondo ciclone extratropicale che si è andato ad approfondire sulla Siberia meridionale, nella regione a ridosso del lago Bajkal, interessata da tempeste di neve e venti che hanno superato i 126 km/h. (fonte ilmeteo.net, immagine satellitare della tempesta nel Gobi di earthobservatory.nasa.gov) |
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La Mongolia festeggia un secolo di indipendenza 13 marzo 2021 La Mongolia festeggia un secolo di indipendenza. Era infatti il 13 marzo 1921 quando la regione affermava la propria sovranità rispetto alla Cina. Quest'area incastonata tra Russia e Cina è stata governata da vari imperi nomadi, tra cui Xiongnu, Xianbei, Rouran, Göktürk. Grazie a Gengis Khan, che riunì tutti i territori, ebbe vita uno degli imperi più vasti della storia (dalla Polonia alla Corea, dalla Siberia al Vietnam, passando per il Golfo). Dopo il crollo della dinastia Yuan, i Mongoli ritornarono alle origini. Verso il XVII secolo, vi fu l’influenza del buddhismo tibetano. Alla fine del XVII secolo, la maggior parte della Mongolia venne incorporata nella zona governata dalla dinastia Qing. Con la caduta della dinastia Qing, la regione dichiarò per la prima volta l’indipendenza nel 1911, sotto il Bogd Khan. L’area controllata dal Khan Bogd era approssimativamente quella dell’ex Mongolia Esterna durante il periodo Qing. Tuttavia, la costituzione cinese la considerava parte integrante della propria sovranità. Nel 1919, dopo la Rivoluzione d’Ottobre in Russia, le truppe cinesi, guidate da Xu Shuzheng, occuparono militarmente la Mongolia. L’anno decisivo è appunto il 1921, con la definitiva proclamazione dell’indipendenza. L’intervento militare dell’Unione Sovietica contribuì alla presa di Kyakhta e di Khüree. (fonte newsmondo.it). Vedi anche la sezione STORIA |
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Sul Venerdì di Repubblica La leggenda dello sciamano 26 febbraio 2021 "Faccia a faccia con lo sciamano” è il titolo della pagina del Venerdì di Repubblica dedicato al “primo romanzo mongolo mai tradotto in italiano". L'articolo, di Michele Gravino, si riferisce a La leggenda dello sciamano, romanzo del popolare scrittore mongolo Gun G. Ayurzana e tradotto in italiano da Dulamdorj Tserendulam (Tseeghii) per la casa editrice Tam. “Si svolge in gran parte in Siberia, sulle rive del lago Bajkal, patria dei buriati, “cugini separati” dei mongoli che vivono in territorio russo. Seguendo dagli anni Trenta a oggi la storia del vecchio sciamano Khagdai e di Tenghis, il suo tulmaash (traduttore del linguaggio degli spiriti), il libro permette al lettore di scostarsi - per la prima volta senza intermediari occidentali - alla spiritualità e ai riti di una cultura antichissima che ha resistito alle persecuzioni “modernizzatrici” del comunismo sovietico e cinese e che oggi vive un intenso revival. «In Mongolia» spiega Tseeghii, «la religione più diffusa è il buddhismo, ma lo sciamanesimo resta una pratica popolare in tutti gli strati della società. Gli sciamani sono persone normali - medici, poliziotti, studiosi - che hanno sentito la vocazione, lo spirito che chiedeva di scendere dentro di loro». ![]() |
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Covid, iniziata la vaccinazione di massa 23 febbraio 2021 In Mongolia è iniziata la vaccinazione di massa della popolazione. "Il primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene (nella foto) è stato il primo a essere vaccinato con il vaccino AstraZeneca nella seconda clinica centrale dello Stato", ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale mongola "Montsame". L'agenzia ha precisato che "tutti i cittadini dai 16-18 anni di età riceveranno la vaccinazione contro il coronavirus", mentre la vaccinazione dei bambini non è ancora prevista, poiché su questo "il lavoro è in fase di ricerca". Ieri la Mongolia ha ricevuto in dono dall'India 150 mila dosi di Covishield, il vaccino del gruppo farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca e dell'Università di Oxford prodotto dal Serum Institute of India (Sii), e altre saranno fornite su base commerciale. Nella stessa giornata sono arrivate nel Paese anche 300 mila dosi del vaccino di Sinopharm donate dalla Cina. (fonte agenzianova) |
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Mongolia tra le mete etiche da visitare dopo il Covid 19 febbraio 2021 Ethical Traveler è un'associazione no-profit americana che da oltre vent'anni promuove i principi del turismo etico, che vada al di là del semplice svago distratto ed edonistico. Ogni anno assegna gli Ethical Destinations Awards, che premiano i paesi emergenti che si sono distinti per l'impegno nella promozione dei diritti umani, dell'assistenza sociale e della protezione dell'ambiente. Tuttavia per i riconoscimenti del 2021, freschi di annuncio, sono stati adottati criteri diversi, che tengono conto dell'impatto del Covid-19. Gli organizzatori sono partiti dalle nazioni premiate nelle edizioni passate e hanno individuato quelle che hanno saputo affrontare meglio le sfide della pandemia e che trarranno maggiori benefici dalla ripartenza del turismo. Con la speranza, e l'augurio, che non manchi molto al momento in cui potremo tornare a girare il mondo. Le "dieci destinazioni più etiche del 2021" (potete vedere la classifica qui sotto, in ordine alfabetico) si offrono quindi come opzioni perfette per i viaggiatori consapevoli. Sceglierle come prossima meta significa non solo godere delle loro affascinanti attrazioni – dalla barriera corallina del Belize, alle steppe della Mongolia, ai vulcani di Capo Verde – ma anche aiutarle a riprendersi dai danni economici causati dal Coronavirus e sostenere le loro meritevoli politiche di sviluppo. (fonte quotidiano.net) Qui potete leggere le motivazioni dettagliate che hanno portato all'assegnazione degli Ethical Destinations Awards 2021 |
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Judo, il mongolo-iraniano Mollaei accolto in Israele 15 febbraio 2021 "Un evento storico": questo, secondo alcuni media locali, il significato dell'arrivo ieri in Israele del judoka iraniano Saeid Mollaei (foto), che ha deciso di gareggiare per la Mongolia e che nei prossimi giorni prenderà parte al 'Tel Aviv Grand Slam' assieme con oltre 400 atleti provenienti da 63 Paesi. Mollaei, precisa la stampa, è il primo sportivo nato in Iran che partecipi ad una gara in Israele da quando l'ayatollah Khomeini ha assunto il potere a Teheran. "Sono molto felice di partecipare a questa competizione" ha detto Mollaei, secondo la televisione Canale 12, arrivando all'aeroporto di Tel Aviv che nelle ultime settimane è chiuso quasi del tutto a causa del coronavirus. Ad accoglierlo c'era il presidente della Associazione judo israeliana. Mollaei risiede in Germania, dove ha ricevuto asilo politico, e ora rappresenta la Mongolia. Yediot Ahronot si stupisce intanto che le autorità israeliane abbiano autorizzato lo svolgimento di un grande evento sportivo mentre gli arrivi nel Paese sono limitati quasi del tutto per impedire l'ingresso di varianti di coronavirus. Il giornale precisa comunque che severe limitazioni sanitarie sono imposte agli sportivi stranieri e ai loro accompagnatori. (fonte ANSA). |
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Magione-Kharakhorin, il gemellaggio continua 13 febbraio 2021 Gli auguri per lettera del primo cittadino di Magione, Giacomo Chiodini, al neo eletto sindaco di Kharakhorin, Chultem Altanbagana (nella foto). Tra le due località legate dalla figura di Giovanni da Pian di Carpine, il frate francescano che alla metà del Duecento arrivò primo tra gli europei alla corte del popolo mongolo, sono intercorsi frequenti rapporti di amicizia grazie all’associazione Mongolia-Italia. Nella lettera il sindaco Chiodini ha ricordato al collega anche lo studio frutto del viaggio durato due anni e mezzo, di cui tre mesi passati proprio a Kharakhorin per “studiare la pericolosa popolazione di guerrieri della Mongolia”, raccolto nel volume Historia Mongalorum che ha il pregio di raccontare, ancora oggi grazie alla traduzione anche in mongolo della traduttrice Nyamaa Lkhagvajav, il grande Paese mongolo del 1245. “Grazie a Nyamaa, grande amica di Magione – commenta Chiodini – che ha tradotto la mia lettera e ci ha sempre supportati in qualità di interprete nei diversi incontri tenutesi con i diversi rappresentanti della Mongolia spero ci si possa vedere – anche a distanza con l’ausilio delle tecnologie informatiche – con il nuovo sindaco per conoscerci e valorizzare assieme le nostre due realtà”. (fonte Trasimeno Oggi) |
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Dal 12 al 28 febbraio lockdown in Mongolia 11 febbraio 2021 Dal 12 al 28 febbraio la Mongolia adotterà un nuovo lockdown totale per scongiurare una possibile diffusione del Coronavirus. Anche se le cifre non sono nemmeno paragonabili a quelle dell'Italia e del resto del mondo, il Paese si prepara a una chiusura che porterà ulteriori disagi alla popolazione e creerà danni ingenti a un'economia già pesantemente provata. Ad allarmare le autorità sono stati i 33 nuovi contagiati delle ultime 24 ore che portano il totale a 2.240, con 2 morti dall'inizio della pandemia, 1.618 guariti e 587 ancora positivi. L'auspicio è quello che, con il nuovo lockdown e con l'attivazione del vaccino Sputnik V, la Mongolia diventi una zona immune dal Covid e che presto possa riaprire le attività e le frontiere, anche al turismo, ovviamente tenendo sotto controllo gli ingressi dall'estero. La redazione di Mongolia.it terrà costantemente aggiornata la situazione. |
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La Mongolia registra il vaccino Sputnik V 11 febbraio 2021 Il ministero della Salute della Mongolia ha registrato il vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus con una procedura accelerata, ha comunicato il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF), responsabile della commercializzazione all'estero del preparato anti-Covid del Centro di Epidemiologia e Microbiologia "Gamaleya". "RDIF annuncia la registrazione del vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus da parte del ministero della Salute della Mongolia. La registrazione è stata effettuata all'interno di una procedura di autorizzazione all'uso di emergenza senza ulteriori sperimentazioni cliniche sul territorio nazionale", si legge nella nota del Fondo sovrano russo. Il vaccino Sputnik V è già stato approvato all'uso in più di 20 Paesi: Russia, Bielorussia, Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina, Venezuela, Paraguay, Turkmenistan, Ungheria, Emirati Arabi, Iran, Repubblica di Guinea, Tunisia, Armenia, Messico, Nicaragua, Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, Libano, Myanmar ed oggi anche Mongolia. (fonte sputniknews) |
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"Il ritorno del lupo", nuovo libro di Maquignaz 8 febbraio 2021 È in libreria il nuovo romanzo dello scrittore valdostano Aimé Maquignaz (nella foto) "Il ritorno del lupo - Storie, leggende, miti dalla Mongolia al Cervino”, con prefazione di Mauro Corona: "La storia del lupo di Maquignaz è di interesse assoluto – scrive Corona – un romanzo antico, molto attuale". Il lupo è indubbiamente uno degli animali più affascinanti della terra: selvaggio, predatore, difficile da controllare, spesso imprevedibile, impossibile da ammaestrare. A lui Aimé Maquignaz, grande avventuriero, artista e sublime conoscitore di montagne, dedica questo libro. E lo fa con uno stile schietto e diretto, in cui si evince la sua grande passione e il suo grande amore per questo animale. Maquignaz non si limita a raccontare come e perché i lupi sono tornati nei boschi italiani, dal Gran Paradiso al Cervino, e in quelli francesi, tedeschi e austriaci, dopo essere stati quasi sterminati, ma ci fa conoscere i lupi per noi più lontani, dalla Mongolia e la Siberia al Canada. Maquignaz cerca di analizzare e comprendere il ruolo che il lupo ha avuto nella storia, nell’arte, nelle fiabe e nelle leggende, nei miti, nel folklore, nella superstizione della nostra gente (emblematico è il racconto di Ayak, Maya e del loro figlio Lupetto). Perché la storia di questo splendido animale segue il percorso e la storia dell’uomo sin dai tempi antichi. Un rapporto, raramente idilliaco e spesso conflittuale, che si è sviluppato nei secoli. Un rapporto che, come ammette lo stesso autore, deve tornare a essere viscerale, come lo era una volta. Il ritorno del lupo è dedicato a tutti quelli che sono ancora capaci di stupirsi delle meraviglie della natura. L'autore, Aimé Maquignaz, nasce nel 1946 a Valtournenche, in Valle d’Aosta. Dopo essere stato prima sindaco di Valtournenche e poi Consigliere regionale, si è dedicato alla gestione del suo hotel, il Punta Maquignaz. Appassionato e stimato pittore, compie nel corso degli anni una serie di viaggi in Europa, Africa, Russia, Giappone, Mongolia, Canada. Nel 2014 pubblica, per Mondadori Electa, Il cacciatore di libertà e, per Musumeci, nel 2017, La Valle del Paradiso. |
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Il Vescovo Giorgio Marengo: “Contagi Covid in aumento“ 6 febbraio 2021 “Il Paese sta vivendo questo tempo con grande preoccupazione per la pandemia, pur essendo riuscito a limitare i contagi grazie anche alla scarsità della popolazione e il grande isolamento”, sono le parole di monsignor Giorgio Marengo, vescovo cattolico e missionario italiano, prefetto apostolico di Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, che in un video indirizzato al Sir descrive la situazione relativa ai contagi da coronavirus Covid-19 in questa area dell’Asia orientale, dove in questo periodo il freddo è molto intenso. “Il Governo ha una grossa preoccupazione perché i contagi stanno aumentando. Proprio per questo passiamo da un lockdown all’altro”, aggiunge il vescovo missionario che non ha notizie certe sull’arrivo dei vaccini ma solo di voci che lo darebbero in arrivo dall’India dopo l’estate. “Fra poco ci sarà anche il capodanno lunare, la maggiore festa di tante popolazioni dell’estremo Oriente e noi, come Chiesa cattolica, una minoranza, un piccolo gregge in mezzo ad un popolo che ha altri riferimenti culturali e religiosi, vivremo questo capodanno lunare ancora con le chiese chiuse, perché le restrizioni impongono il divieto di manifestazioni religiosi”, afferma mons. Marengo che, desideroso di riprendere la vita sacramentale regolare con la celebrazione Eucaristica nelle comunità, si sta prodigando in questo periodo di emergenza per restare unito ai 1300 battezzati in tutto il Paese, attraverso la preghiera ed i contatti con i mezzi di comunicazione. “Impariamo dalla nostra gente semplice una grande fede, una grande pazienza, una grande sopportazione vissute con fiducia nel Signore che è con noi e ci accompagna”, conclude il prefetto apostolico della capitale della Mongolia, che si prepara a vivere la Quaresima come rinnovamento profondo.
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Tsagaan sar, anno del toro, del bianco e dei giovani 5 febbraio 2021 Il toro è un animale forte, laborioso e per questo è in genere considerato favorevole alle persone fattive, che si impegnano alacremente nel lavoro: il calendario mongolo è diviso in cicli di 60 anni, cosicché con questo Tsagaan sar siamo giunti al 35° anno del 17° sessantennio, ciclo iniziato nel 1987 che si concluderà nel 2046 (nella foto, la moneta coniata in Mongolia in occasione dell'anno del toro 2021). Con la pandemia in corso ci saranno festeggiamenti contenuti, tenuti a freno dal nuovo governo, che ha deciso per uno stretto lockdown dall’11 al 23 febbraio per evitare eventuali rischi di contagio, per quanto i primi casi si siano verificati solo lo scorso novembre a causa di un banale errore occorso durante la quarantena di un rimpatriato. Un errore che ha in parte compromesso tutte le accorte precauzioni precedenti. Per i tradizionali e preziosi regali da porgere agli anziani e per i doni ricevuti in cambio ci sarà l’insolito uso di app e servizi di consegna. Ciò che però ha fatto maggior scalpore è stato l’annullamento del torneo di lotta, un evento obbligatorio per il Naadam, lo Tsagaan sar, la festa dell’indipendenza del 26 novembre e altre occasioni particolari. Eccoci dunque nell’anno del toro di ferro o toro bianco, soprannominato “l’anno raro”. Gli oroscopi per lo scorso anno avevano previsto un anno veramente pesante e si direbbe che abbiano predetto bene. Possiamo attenderci quindi un’onesta previsione anche per l’anno in cui stiamo entrando: sarà un anno buono, favorevole soprattutto ai giovani. È consigliabile, per ogni acquisto del nuovo anno, preferire il colore bianco che attirerà il favore delle stelle. Perché mai in Mongolia è subentrato un nuovo governo? Va premesso che la Mongolia è un paese molto giovane, con il 40% della popolazione al disotto dei 25 anni e ha un primo ministro di 40 anni. Il baby boom, che in Italia si può collocare negli anni ’60, in Mongolia si può datare intorno al 2000. Così quando piazza Sükhbaatar si è gremita di giovani che protestavano rischiando il congelamento, il governo ha ritenuto saggio dimettersi. Tutto sembrerebbe nato quasi per caso, per l’incauto trasferimento di una partoriente da parte del Soccorso Civile al Centro Epidemiologico. La foto della donna in pantofole e vestaglia che veniva fatta salire in autoambulanza insieme al neonato, esponendola a stress e temperature polari, ha fatto il giro dei social. Ha iniziato la manifestazione un giovane in pantofole, vestaglia e un cartello di protesta, seguito poi da numerosi altri giovani manifestanti. Tutto si è svolto ordinatamente e pacificamente, senza causare danni a nessuno. (testo di Dulamdorj Tserendulam per mongolia.it) |
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Crisi causata dal video della donna in pigiama a -25 3 febbraio 2021 Khurelsukh Ukhnaa, primo ministro della Mongolia ha deciso di dimettersi: il motivo? C’entra il video di una giovane mamma che dopo essere risultata positiva al Coronavirus è stata trasferita all’interno di un centro per malattie infettive con addosso solo un pigiama e delle pantofole di plastica. Quel video ha sollevato non poche critiche e proteste perché le temperature nel Paese erano scese a meno 25 gradi e la giovane donna è stata comunque spostata con solo il pigiama ospedaliero addosso. In moltissimi hanno ritenuto disumato il trattamento subito dalla donna. Il primo ministro della Mongolia ha riconosciuto l’errore commesso nei confronti della donna e si è dimesso. A detta sua vedere come è stata trattata quella giovane mamma è stato straziante. Khurelsukh Ukhnaa ieri ha motivato le sue dimissioni dicendo che come primo ministro deve assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto. Circa cinquemila sono stati coloro che mercoledì hanno manifestato dopo aver visto il video della giovane mamma in ambulanza con il figlio neonato. Quelle immagini hanno dato vita a pesanti critiche, in Mongola la tradizione impone alle neo mamme di evitare di uscire e prendere freddo durante il primo mese di vita del bambino. Khurelsukh Ukhnaa non è stato l’unico a dare le sue dimissioni, prima di lui anche il vice ministro aveva abbandonato il suo incarico. Dopo di loro altri hanno deciso di dare le loro dimissioni a causa del grave errore commesso nei confronti di quella giovane mamma. Si sono infatti dimessi anche il direttore dell’Ospedale in cui era ricoverata la paziente e il ministro della Salute. (fonte bloglive.it) |
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Le donne guerriere dell'epoca di Mulan 30 gennaio 2021 Nell'annus horribilis 2020, a salvarsi è stata la mole delle scoperte archeologiche straordinarie: tra le più eccezionali quella relativa alla Mongolia dove gli archeologi hanno scoperto gli scheletri delle donne guerriere (nella foto), risalenti al periodo di Mulan. La scoperta è avvenuta nel nord della Mongolia. Si tratta degli scheletri di due donne di 1.500 anni, ed è una nuova prova delle possibili origini del mito cinese di Mulan, reso popolare in Occidente dalla Disney. E non è l’unica scoperta interessante sulle donne. Un sito di scavo del IV secolo a.C. in Russia ha rivelato quattro donne sepolte con le loro armi. Avrebbero fatto parte della società matriarcale scita che si dice sia servita da ispirazione per personaggi femminili così forti come Xena e Wonder Woman. E tornando ancora più indietro, una tomba peruviana di 9.000 anni conteneva una donna nella tarda adolescenza, messa da parte i suoi strumenti di caccia, suggerendo che era tempo di riconsiderare le supposizioni che gli uomini fossero i cacciatori esclusivi nella società preistorica. (fonte meteoweb.eu) |
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Mongolia come l'Italia, si dimette il Premier 25 gennaio 2021 Il primo ministro mongolo Khurelsukh Ukhnaa (foto) e il suo gabinetto si sono dimessi: il parlamento, composto da 76 seggi, ha approvato le sue dimissioni con oltre il 95 per cento dei voti. Il gabinetto era stato nominato dal primo ministro in consultazione con il presidente e confermato dal parlamento. Le dimissioni sono arrivate dopo che le proteste sono scoppiate a causa di un video che mostrava una madre dimessa frettolosamente da una clinica ostetrica in cui era risultata positiva al test Covid-19 e trasferita in una struttura di quarantena per pazienti Covid-19 insieme al suo neonato, gestita dal Centro nazionale delle malattie trasmissibili della Mongolia. Le proteste hanno innescato il licenziamento di alti funzionari sanitari. Anche il vice primo ministro e il ministro della Salute del Paese asiatico hanno rassegnato le dimissioni. Il video è stato ampiamente diffuso online. L’incidente è avvenuto tra la crescente insoddisfazione dell’opinione pubblica per la situazione economica della Mongolia e la mancanza di opportunità di lavoro. Il vasto Paese asiatico di 3,3 milioni di persone è senza sbocco sul mare ed è situato tra Russia e Cina, da cui dipende economicamente. Per il suo commercio estero dipende dalla Cina per oltre il 60 per cento, mentre per le sue forniture energetiche fa affidamento sulla Russia per il 90 per cento. La Mongolia è stata elogiata dal WHO (World Healt Organization) nelle prime fasi della pandemia di Covid-19 per la sua gestione della crisi sanitaria, tant’è che a partire dal febbraio 2020 il suo governo era riuscito in gran parte a contenere il virus. La Mongolia ha finora evitato l’epidemia di coronavirus di massa che ha investito altri Paesi, mentre da novembre al 21 gennaio 2021 ha segnalato 1.584 casi, con due decessi, ancora molto bassi rispetto ad altri Stati del mondo. Nel Paese asiatico c’è stato un aumento dei disordini civili a causa delle restrizioni Covid-19, mentre il governo ha continuato a difendere il suo approccio alla pandemia. (di Alberto Galvi da notiziegeopolitiche.net) |
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La Mongolia di Zamboni davanti al caminetto 6 gennaio 2021 La Mongolia davanti al camino, raccontata dal cantautore e scrittore Massimo Zamboni (nella foto durante un viaggio nel Paese asiatico), già colonna del gruppo dei CCCP, successivamente CSI, e autore insieme a Lindo Ferretti del libro "Mongolia in retromarcia". La Compagnia dei Cammini organizza infatti l'iniziativa virtuale, “Chiacchiere al Caminetto”, una serie di incontri online con scrittori, artistici, filosofi. "Sono momenti difficili, è nostro dovere portare cultura per un mondo migliore, in attesa di ricominciare a camminare“, afferma il coordinatore dell'organizzazione. Alla rassegna partecipano autori, scrittori, artisti, filosofi come Dacia Maraini, Folco Terzani, Nando Citarella, Maurizio Carucci, Donatella Di Pietrantonio e lo stesso Zamboni, protagonista giovedì 7 gennaio dell'appuntamento con l'«anima blu» della Mongolia, condotto da Micha Calà. Per tutte le informazioni questo è il link |
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Padre Marengo: «Il nostro Natale in lockdown» 24 dicembre 2020 “Questa piccola Chiesa, con 1300 battezzati locali, in questo tempo di coronavirus si prepara a vivere un Natale speciale. Saremo in lockdown, quindi non sono permesse le celebrazioni nelle chiese. Quindi dovremo avere una forma molto ridotta, familiare di celebrazioni”. Lo dice in un videomessaggio, mons. Giorgio Marengo, dei Missionari della Consolata, vescovo cattolico e missionario italiano, dal 2 aprile 2020 prefetto apostolico di Ulaanbaatar. Con lui un sacerdote fidei donum dalla Corea del Sud e un diacono in attesa dell’ordinazione sacerdotale. “Una Chiesa piccola che vive in mezzo ad alcune difficoltà, ma che si prepara a vivere questo Natale come un incontro di speranza, un momento in cui lodare Dio per la sua venuta in mezzo”. Riferendo l’organizzazione di collegamenti dalla “nostra piccola cappella”, mons. Marengo riferisce di un Natale celebrato in famiglia per le persone del luogo. “Ci sarà chi lo vivrà nella propria tenda tradizionale mongola, chi lo vivrà dal proprio appartamento, in famiglia, o magari singole persone si collegheranno e pregheranno”. Quello descritto è “un momento difficile per tutti”, da una parte, mentre dall’altra “vogliamo invocare il dono di un nuovo slancio missionario per questa piccola Chiesa affinché possa continuare con la forza del Bambino Gesù che viene in mezzo a noi a testimoniare, ad annunciare il Vangelo, la Buona Notizia a quelli che ancora non la conoscono”. (fonte Sir) |
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Coronavirus in Mongolia: tutte le novità 20 dicembre 2020 Ricordando che la Mongolia è uno dei pochissimi Paesi al mondo che non ha fatto registrare nemmeno un morto nel corso dell'intera pandemia da Coronavirus, ecco la situazione segnalata dall'Ambasciata. |
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La band degli Hu spopola sulla scia dei Metallica 16 dicembre 2020 Da anni il gruppo mongolo dei The Hu (letteralmente, la velocità) spopola in tutta l'Asia per il suo heavy metal trasgressivo ma anche molto legato alle tradizioni della patria: i temi sono quelli dell'amore per la natura, i cavalli, gli antenati, Gengis Khan, e le melodie travestite da rock duro hanno una bellezza che ricorda davvero la magnificenza della Mongolia. Nei giorni scorsi la band ha pubblicato sui social e su youtube una cover di ‘Sad But True’ dei Metallica e in poco meno di 15 giorni oltre 2 milioni e mezzo di persone l’hanno ascoltata, facendo diventare virale il video. La band sui social ha voluto raccontare il motivo della scelta di “Sad But True”: “Come per milioni di persone nel mondo, i Metallica sono stai una fonte di ispirazione per noi, sia come musicisti che come fan. Ammiriamo i loro 40 anni di carriera, costellata di tour e canzoni senza tempo. Per questo è un grande onore per noi poter dimostrare il nostro rispetto e stima nei loro confronti eseguendo questa cover di ‘Sad But True’, cantata nella nostra lingua e riarranagiata in stile The Hu per i nostri strumenti”. Guarda e ascolta il video su you tube |
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Export Mongolia 2020, il futuro in due giorni 11 dicembre 2020 Una “due giorni” di eccezionale rilevanza per la realtà economica mongola e internazionale, l’Export Mongolia 2020 che si svolgerà nella Exhibit Hall di Ulaanbaatar tra il 15 e il 16 dicembre. L’organizzazione è di International Virtual Forum & Expo congiuntamente al governo della Mongolia, alla Camera di commercio mongola, alla Banca mondiale e all'Export and International Trade Center. Nell'ambito degli eventi, a cui si avvicenderanno personaggi di rilievo internazionale, si terranno discussioni sulle politiche di esportazione, le nuove opportunità e le sfide del futuro. Si svolgeranno, in forma virtuale, incontri per presentare progetti e programmi di produttori, esportatori e investitori di marchi nazionali mongoli. Per tutte le informazioni e il programma completo vai al sito ufficiale dell'evento e al sito dell'Ambasciata |
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Team italiano per salvare il Gatto di Pallas 2 dicembre 2020 A vederlo sembra quasi un peluche: pupille rotonde, orecchie piccole e distanti, un muso rotondo. E soprattutto un pelo folto e lunghissimo. Anche a causa della sua straordinaria pelliccia, il gatto di Pallas - piccolo felino che vive in 14 Paesi dell’Asia centrale - è una specie sempre più a rischio estinzione che ancora oggi viene cacciata: per il suo manto e per gli usi nella medicina tradizionale cinese. Come ci spiega Claudio Augugliaro, ricercatore palermitano di 44 anni che ne segue le tracce da anni e che, dal 2011 in poi, ha passato la sua vita tra Italia, Svizzera e Mongolia dove il gatto di Pallas ha uno dei suoi habitat. Augugliaro (candidato Ph.D. all’Università di Losanna, direttore scientifico di Green Initiative e membro del Pallas’s Cat Working Group, associazione internazionale che raggruppa gli esperti di tutto il pianeta) insieme a un team composto quasi interamente da italiani ha compiuto un’impresa scientifica molto importante per il destino di questo animale riuscendo a «catturare» con le fototrappole l’elusivo felino e a stimare la presenza di almeno 15 (± 5) Otocolobus manul (il nome scientifico della specie) in una zona di studio di circa 100 chilometri quadrati, nell’area di Bayan Onjuul, a circa 160 km in linea d’aria da Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia. Beatrice Montini (Corriere della Sera). Per leggere il servizio completo clicca qui |
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Finalmente in Italia La leggenda dello sciamano 25 novembre 2020 La leggenda dello sciamano dello scrittore mongolo Ayurzana è un libro culto in Estremo Oriente, diventato popolare anche in Europa, e viene per la prima volta tradotto e proposto in Italia da Tam Editore. www.tameditore.it. Sul tema dello sciamanesimo è stato scritto tanto, forse troppo, e sempre secondo fonti occidentali che mettono in luce solo gli aspetti più spettacolari e artefatti. Finalmente si parla di sciamani direttamente dalla fonte, senza intermediari, attingendo dalla cultura antica delle regioni della Buriazia, al confine fra Russia e Mongolia, su quel Lago Baikal dove si concentrano le energie degli spiriti e le leggende più misteriose. Un racconto dalla forza sconvolgente, un’avventura senza ritorno, che conduce il lettore ai margini del Cielo e degli Inferi, così lontano dalla nostra cultura e dalla nostra sensibilità. E proprio per questo tanto affascinante. L’autore è Gun G. Ayurzana www.ayurzana.mn, nato nel 1970 nelle regioni mongole del Gobi, laureato in Letteratura all’Università Gorky di Mosca. È sposato con Ülziitügs, una delle maggiori poetesse asiatiche. Autore di numerosi romanzi di successo, tradotti in oltre trenta lingue, con La leggenda dello sciamano del 2010 Ayurzana ha raggiunto la massima popolarità. La traduttrice. Dulamdorj Tserendulam, ambientalista mongola laureata alla Sapienza di Roma, appassionata di letteratura e autrice insieme a Federico Pistone della guida Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri (Polaris). Il suo obiettivo è quello di condividere con gli amici italiani il fascino della cultura mongola, anche attraverso il sito www.mongolia.it info@mongolia.it. L'introduzione è curata dal prof. Davor Antonucci, orientalista e docente all'Università La Sapienza di Roma. Per acquistare il libro su amazon clicca qui grazie |
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Mongolia e Italia si capiscono sempre di più 16 novembre 2020 Continua la proficua attività dell'ambasciatrice italiana in Mongolia Laura Bottà (nella foto): "Il settore universitario è uno dei campi in cui quest’anno abbiamo registrato dei progressi", ci segnala in riferimento dell'imminente arrivo di un docente di Italiano del MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) presso l’Università Nazionale Mongola, con l'obiettivo di rafforzare la cattedra di Italianistica. Sono state registrate quasi 60 nuove iscrizioni di studenti mongoli nelle Università mongole, numero che corrisponde alla somma di quelle degli ultimi tre anni. La Direzione Generale Sistema Paese del MAECI ha rifinanziato due missioni archeologiche, tra cui quella del CRAST di Torino a Erdene Zuu, mentre le autorità mongole hanno presentato una proposta di accordo per il riconoscimento, nel Paese, dei titoli universitari conseguiti in Italia. |
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Covid: la Mongolia tra i 15 Paesi senza morti 13 novembre 2020 La Mongolia è tra i soli 15 Paesi al mondo in cui il numero delle vittime per il Coronavirus è pari a zero, secondo il calcolo della Johns Hopkins University. Ecco l'elenco completo: Mongolia, Cambogia, Timor Est, Eritrea, Seychelles, Vanuatu, Isole Salomone, Laos, Bhutan, Dominica, Grenada, Santa Sede, Isole Marshall, St. Kitts e Nevis, St. Vincent e Grenadine. La triste graduatoria dei Paesi con il maggior numero di morti dall'inizio della pandemia vede l'Italia al sesto posto. Al primo posto gli Stati Uniti con 242.000 decessi, seguiti da Brasile 165.000, India 130.000, Messico 100.000. Regno Unito 50.000, Italia e Francia 45.000. |
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Le offese di Verstappen. L'Onu: "Si scusi subito" 13 novembre 2020 Max Verstappen è un pilota velocissimo, ma spesso non riesce a tenere a freno il linguaggio. Puntualmente si scusa con tutti, dice di aver sbagliato, chi lo conosce sa che è fatto così: s’infiamma, è soltanto un po’ rozzo e ogni volta ci ricasca. Però a qualcuno non basta. Il Governo della Mongolia pretende le scuse pubbliche dal driver olandese per aver dato del «mongolo» a Lance Stroll durante il Gp del Portogallo di due settimane fa, per una collisione durante le prove libere: il team radio incriminato è stato mandato in onda dalla regia della F1 e ha fatto il giro del mondo. Per il governo di Ulan Bator la faccenda è molto seria ed è arrivata sui tavoli delle Nazioni Unite sotto forma di una lettera ufficiale. Verstappen già tre anni nella corsa di Austin aveva usato le stesse parole e pare si fosse rifiutato di scusarsi pubblicamente. Anche questa volta Red Bull ha risposto, spiegando che quelle frasi erano state pronunciate dal suo pilota in una fase molto concitata della competizione e per questo non andavano considerate come delle offese. Ma non è bastato a placare l’ira di Lundeg Purevsuren, ambasciatore della Mongolia all’Onu. «È ovvio - è il contenuto della missiva— che né lui nè la sua squadra hanno imparato la lezione del 2017. Le mancate scuse nei confronti del nostro popolo gli provocheranno un danno d’immagine». Purevsuren inoltre chiede all’Onu di portare avanti la questione con una protesta formale agli sponsor della Red Bull e a quelli personali di Verstappen. Nella lettera in copia c’è anche il presidente della Fia Jean Todt, sempre attento a ogni intolleranza agonistica e verbale degli atleti. Soprattutto in una Formula 1 che ha adottato lo slogan «WeRaceAsOne» per contrastare l’intolleranza e il razzismo. (Daniele Sparisci - Corriere della Sera) |
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Udine-Ulaanbaatar nel segno della solidarietà 12 novembre 2020 È ufficiale. L’accordo tra le parti è stato siglato e il Dipartimento di Area Medica dell’ateneo friulano si prepara ad “aprire le porte”, se pur virtualmente, all’ Università nazionale mongola di Scienze mediche di Ulan Bator. Un accordo importante che, se da un lato sottolinea la dimensione spiccatamente internazionale del Dipartimento, in seno ad un Ateneo da sempre convinto dell’importanza di un ponte stabile con l’estero, d’altra parte permetterà al DAME di “esportare” anche in estremo Oriente le proprie esperienze accademiche e professionali, avviando una collaborazione bilaterale nell’ambito della ricerca e della didattica. Una unione di intenti destinata a tradursi in una molteplicità di progetti fattivi dal 2021 e resa possibile grazie al supporto dell’Ambasciata della Mongolia a Roma e del dott. Alberto Colombo, prezioso mediatore tra le due realtà accademiche. Obiettivo: mettere a servizio dei colleghi asiatici un know how importante, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari e ai tumori, attraverso un percorso di collaborazione improntato allo scambio e all’arricchimento reciproco, umano e professionale. «Il memorandum appena siglato - spiega il Prof. Giuseppe Damante, Referente del DAME per le attività internazionali e Direttore dell’Istituto di Genetica Medica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) – ci ricorda la propensione del nostro Dipartimento ad avviare accordi di cooperazione non soltanto con paesi all’avanguardia ma anche con realtà in via di sviluppo che necessitano sicuramente del nostro supporto ma da cui ci aspettiamo anche di imparare molto». Tra le idee progettuali in fase di definizione e previste per il 2021, «un percorso di formazione a distanza, attraverso lezioni inizialmente on line, negli ambiti della chirurgia oncologica e cardiovascolare – precisa il Prof. Pier Camillo Parodi, Docente presso il Dipartimento di Area Medica e Direttore della SOC Clinica Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’ASUFC – Tramite le nostre piattaforme avremo la possibilità, per esempio, di trasmettere agli ospedali mongoli interventi chirurgici su cui confrontarci; effettuare teleconsulti su casi particolari che i colleghi asiatici potranno sottoporci. E, non appena possibile, la formazione potrà proseguire con lezioni in presenza a Ulan Bator e con formazioni sul campo, nel nostro ospedale accademico, stimolando così quello scambio di relazioni, competenze e professionalità che è tra gli obiettivi più importanti di questo accordo». E sullo sfondo di un Memorandum che già si preannuncia intenso, il nuovo progetto europeo su ricerca e innovazione, Horizon Europe, per il potenziamento della cooperazione internazionale con particolare riguardo ai temi di salute. (fonte qui.uniud.it, Università degli Studi di Udine) |
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Zanabazar raccontato in "Qui giace un poeta" 9 novembre 2020 Tra le 60 tombe d'artista raccontate nello splendido libro edito da Jimenez "Qui giace un poeta", - insieme a personaggi immortali come Kafka, Poe, Virginia Woolf, James Joyce, Leopardi, Sartre, Michelangelo, Mozart - c'è anche quella di Zanabazar nel racconto di Federico Pistone. L'importanza dell'opera, culturale e mistica, dell'insigne personalità mongola è testimoniata anche dalle 10 pagine a lui riservate, più di ogni altro personaggio dell'arte e della storia mondiali. Un volume prezioso, a cui hanno collaborato scrittori di alto livello, per chi vuole conoscere la nostra civiltà senza limiti né preconcetti. Come è scritto nella prefazione, "sembra quasi che in quelle tombe lo spirito del defunto e della sua opera si sia fuso con lo spirito del luogo, e che chi ne ha visitato la tomba non sia andato fin lì solo per vedere cosa diamine c'era da vedere. Ma per incontrare una persona". Nel caso di Zanabazar, è stato il giornalista Federico Pistone ad affrontare questa avventura e a "incontrare" questa "persona" davvero eccezionale, tra mistero, cronaca e leggenda. Ecco l'incipit del racconto, con l'invito a visitare attraverso la lettura di questo libro tutte le lapidi raccontate. Dov'è la tomba di un dio? Non è mai dove la cerchi. Il percorso per trovarla è inclinato, insidioso, trascendente. |
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Preziosa collaborazione tra Udine e Ulaanbaatar 8 ottobre 2020 Siamo lieti di comunicare che la scorsa settimana è stato siglato un accordo di collaborazione tra il dipartimento di Medicina dell’Università di Udine e la Mongolian National University of Medical Sciences (MNUMS). Hanno firmato il documento i professori Leonardo Alberto Sechi - direttore del dipartimento di Medicina dell’Università di Udine - e il Prof. Batbaatar Gunchin, vice presidente per gli accordi accademici della MNUMS. La finalità di questo memorandum è la collaborazione in campo medico in diverse specializzazioni, a partire dalla cure per i disturbi cardiovascolari e dai processi atti a favorire un invecchiamento sano e attivo. Questo acccordo parte dalla collaborazione con il Prof. Piercamillo Parodi - presidente del dipartimento di chirurgia medica, plastica e estetica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine - creatasi nel 2017 in occasione di due interventi gratuiti di chirurgia plastica, che hanno consentito un pieno recupero a Mariam, una bambina mongola con gravi ustioni alle mani. Ringraziamo molto l’Università di Udine sia per questa collaborazione, sia per aver aderito con grande interesse alla realizzazione del nuovo progetto. Un particolare e sentito ringraziamento all’Ambasciata della Mongolia di Roma per la fattiva collaborazione che ha agevolato la conclusione favorevole di questo accordo. |
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Al Concorso "Sergio Maldini" premiata la Mongolia 7 settembre 2020 La Mongolia si trasferisce nell'incantevole scenario di Santa Marizza di Varmo, provincia di Udine, in occasione della II edizione del Concorso di narrativa di viaggio intitolato al grande scrittore Sergio Maldini. Premiato "Il leopardo e lo sciamano - Viaggio nei misteri della Mongolia" di Federico Pistone (Sperling & Kupfer) con la seguente motivazione: Federico Pistone, Il leopardo e lo sciamano. In viaggio tra i misteri della Mongolia.
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"Solo lingua cinese" La protesta dei mongoli 2 settembre 2020 Sono gli eredi di un impero che, pur se brevemente, tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, unì politicamente Oriente e Occidente e fu il secondo più vasto della Storia. Il suo fondatore, Gengis Khan, è avvolto ancora da un’aura di grandezza (e terrore). Oggi, i discendenti dei guerrieri che non scendevano mai da cavallo, nemmeno per dormire o mangiare, sono andati in strada, nella regione rimasta in mano alla Cina e che oggi è chiamata Mongolia Interna, per salvare l’ultima vestigia della loro identità: la lingua. In migliaia, riferisce il New York Times, hanno manifestato contro la decisione delle autorità di Pechino di «armonizzare» i curriculum scolastici nazionali togliendo alle minoranze, mongoli e coreani ma anche tibetani e uiguri, la facoltà di insegnare materie come letteratura o storia nella propria lingua, sostituendola con il «putonghua», ovvero il cinese standard (da noi spesso chiamato Mandarino). Pechino ha giustificato la decisione con l’intento di favorire l’integrazione delle minoranze nella società - la Cina è al 91% etnicamente Han, come i cinesi definiscono se stessi - ma la reazione è stata immediata e i genitori hanno minacciato di non mandare più i loro figli a scuola. Per i mongoli che vivono nella provincia che confina con la Repubblica di Mongolia (per i cinesi: Mongolia Esterna), indipendente dal 1921, la lingua è forse l’ultimo baluardo di una civiltà che sta affogando nella modernizzazione. Abituati all’isolamento, alle distese erbose senza fine, i mongoli sono stati sempre attenti a non irritare le autorità comuniste in cambio di un’autonomia culturale che solo da poco, sotto la presidenza di Xi Jinping, è stata messa in discussione. Difficile dire come finirà: tutte le testimonianze delle proteste che hanno invaso la Rete da giorni, sono state cancellate dalla censura. Ci sono stati arresti ma poco sfugge all’ordine del silenzio. Per quest’ultima battaglia i mongoli avranno bisogno di qualcosa di più veloce dei loro cavalli. (Corriere della Sera - Paolo Salom) |
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La prima immagine di Padre Giorgio Vescovo 8 agosto 2020 Un Padre Giorgio sorridente ed emozionatissimo ha ricevuto oggi, 8 agosto 2020, l'ordinazione a Vescovo della Mongolia nel Santuario della Consolata di Torino. Nella foto, tratta dalla diretta di TeleCupole, la prima immagine di Giorgio Marengo nelle vesti di Prefetto apostolico della Mongolia. Chi l'ha conosciuto, durante i suoi tanti anni da missionario ad Arvaikheer, sa di una persona straordinariamente generosa, al di là della fede religiosa: è riuscito a creare un contatto prezioso con la popolazione locale e anche con le autorità grazie al suo lavoro umile e concreto. “È tanto intensa questa luce - ha detto il Vescovo Marengo nel suo discorso di investitura - che le parole non bastano. Ci vuole la paorla di gesù, la sua mano che ci tocca. L'unica parola che può risuonare è il grazie più profondo al Signore della storia e a tutti voi". Giorgio Marengo, nel suo mongolo impeccabile, si è poi rivolto ai "miei amati fratelli e alle sorelle della Mongolia che ci seguono da lontano e mi aspettano nella loro terra", concludendo con un bair ta, il grazie mongolo. A concludere, un'Ave Maria cantata in lingua mongola dedicata alla missione della Consolata. |
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L'8 agosto Padre Giorgio consacrato Vescovo 5 agosto 2020 Padre Giorgio Marengo sarà ufficialmente consacrato Prefetto apostolico della Mongolia sabato 8 agosto 2020 nel Santuario della Consolata di Torino. consacrato il giorno. Nominato vescovo da Papa Francesco lo scorso 2 aprile, padre Giorgio - da anni prezioso missionario nella comunità di Arvaikheer - ha aspettato fino all'ultimo che ci fossero le condizioni per organizzare la consacrazione episcopale a Ulaanbaatar, dove sarebbe stato naturale che avvenisse. Ma a causa delle severe restrizioni legate al Covid è stata scelta Torino, sia per il profondo legame della Consolata con la chiesa subalpina e per le stesse origini di Padre Giorgio. La consacrazione avverrà alle ore 10 per le mani del cardinal Luis Antonio Tagle, assistito dal cardinal Severino Poletto e dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia. «Che la consacrazione episcopale avvenga a Torino è il risultato di un misterioso intreccio di eventi ed è un dono del tutto inaspettato - scrive padre Giorgio -. I legami di amicizia e di collaborazione che ci uniscono vi porterebbero certamente a voler essere tutti presenti quel giorno al Santuario della Consolata, ma questo non sarà purtroppo possibile: siamo infatti ancora in tempi difficili e non possiamo dimenticarcelo. Queste restrizioni ci impongono un sacrificio, quello cioè di lasciare che alla celebrazione partecipi solo un gruppo su invito personale: membri della mia famiglia stretta e di quella allargata dei Missionari e Missionarie della Consolata, con un’esigua rappresentanza di sacerdoti e consacrati e consacrate e di altre Chiese particolari legate alla Mongolia. Sono sicuro che tutti capite la situazione e troverete il modo di farvi presenti con la preghiera e l’affetto anche a distanza». Tutti però potranno partecipare all'evento. Sarà infatti predisposta una trasmissione in diretta internet sul canale You-Tube della diocesi di Torino, su quello dei Missionari della Consolata e quello della prefettura in Mongolia. Sarà possibile seguire la cerimonia in diretta sociale su Facebook (@missionariconsolata), in TV su Telecupole, su @consolatavideos, sul Digitale terrestre 15, Sky 824, TivùSat 422. Nella foto, Padre Giorgio Marengo con un giovane mongolo. |
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Anche il Naadam a porte chiuse 12 luglio 2020 L'annuale festival sportivo Naadam della Mongolia è iniziato sabato senza pubblico per la prima volta in 800 anni di storia, a causa delle restrizioni per la pandemia. In un ranch fuori Ulan Bator, gli atleti hanno sfoggiato le "tre abilità virili" di equitazione, tiro con l'arco e lotta, vestiti con tute da combattimento tradizionali "zodog shuudag" e tuniche "deel". Ma il festival di due giorni, che di solito attira decine di migliaia di curiosi e venditori ambulanti, quest'anno ha solo una manciata di ospiti vip, mentre ai normali cittadini è vietato entrare e possono seguire il festival in TV. La Mongolia, che confina con la Russia e la Cina, ha riportato finora solo pochi casi di virus e nessun decesso, ma continua a imporre un rigoroso blocco delle frontiere che ha provocato proteste da parte dei mongoli rimastii all'estero. Erdenebad Badam, un venditore ambulante di 55 anni a Ulaanbaatar, ha dichiarato di non essere stato in grado di effettuare vendite con il festival che si svolge a porte chiuse, nonostante sia passato dalla vendita di fazzoletti e penne a maschere e guanti. "Il governo dovrebbe distribuire denaro invece di sprecare soldi per i festival", ha detto ad AFP. "A stento riesco a comprare il cibo. Erdenebayar Nergui, un 27enne residente a UB, ha dichiarato all'AFP di essere scontento del fatto che solo pochi eletti si godranno le festività di quest'anno. "Non c'è niente da guardare. Non possiamo nemmeno andare a vedere le corse dei cavalli, ma i responsabili delle decisioni sono lì e possono divertirsi a guardare sul campo", ha detto. La Mongolia ha revocato alcune restrizioni relative al coronavirus nei giorni scorsi, consentendo di riaprire cinema e locali notturni con orari limitati, sebbene le manifestazioni politiche e la maggior parte degli eventi sportivi siano ancora vietati. (fonte Euronews.com) |
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“Il leopardo e lo sciamano” finalista del premio Maldini 12 luglio 2020 Il libro "Il leopardo e lo sciamano" di Federico Pistone (Sperling & Kupfer) è stato selezionato fra i 5 finalisti del prestigioso Consorso di letteratura di viaggio intitolato a Segio Maldini (1923-1998), grande scrittore e giornalista friulano, amico di Pasolini e vincitore del premio Hemingway. Il 5 settembre a Udine si conoscerà l'esito del concorso, vinto nella passata edizione dalla scrittrice fiorentina Simona Baldanzi con "Maldifiume" (Emiciclo). "Il leopardo e lo sciamano" è il resoconto di un viaggio nei territori più spirituali della Mongolia. Ecco l'icnipit della prefazione di Sveva Sagramola: "Latte e terra. L’odore della Mongolia è fatto delle cose che danno la vita, e un viaggio in questa regione nel cuore dell’Asia è in grado di restituirci una fotografia antica di noi stessi, quando, agli albori della nostra umanità, nomadi, ci spostavamo per adattare le nostre esistenze ai cicli stagionali. Ancora non c’era separazione con la natura, e i confini tra la vita e la morte, l’umano e il divino, erano difficili da distinguere, così come il cielo dalla terra, nello sconfinato orizzonte delle steppe. È in questo spazio senza tempo, dove l’essenza del nostro essere al mondo si staglia nitida, che ci conduce il libro di Federico Pistone, un diario di viaggio che avvince e si legge come un romanzo, emozionante, perché racconta non solo le storie, le abitudini e la vita quotidiana di un popolo abituato da oltre cinquemila anni a vivere nelle tende sfidando inverni che arrivano a cinquanta gradi sottozero, ma ne cattura anche i sogni, le credenze, i misteri". |
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Due casi isolati di peste ma 0 morti per coronavirus 7 luglio 2020 La notizia dei due contagiati dalla peste in una zona remota della Mongolia è rimbalzata su tutte le testate (perfino Gramellini ha dedicato un suo elzeviro per il Corriere). Parlare di "peste bubbonica" da noi è come ripassare i Promessi Sposi o rivivere le grandi tragedie della storia, ma in questo caso si tratta di un banale contagio dovuto ai parassiti delle marmotte. La caccia a questo animale in Mongolia è vietata ma alcuni nomadi la catturano, a loro rischio e pericolo, per preparare una ricetta tradizionale. Le autorità mongole hanno immediatamente posto in quarantena i due pastori, scongiurando qualsiasi contagio e dimostrando ancora una volta una particolare attenzione nell'evitare il diffondersi di malattie attraverso il Paese. Non dimentichiamo che la Mongolia è uno dei pochissimi stati al mondo dove il Covid-19, che sta ancora falcidiando la popolazione del pianeta, non ha provocato neppure un morto. Un dato certificato dall'Oms e davvero incredibile se si pensa che la Mongolia è schiacciata tra Russia e Cina, due dei Paesi più colpiti dal coronavirus. La chiusura immediata dei confini, al primo sorgere del sospetto, e una condotta irreprensibile dei cittadini, ha permesso alla Mongolia di uscire immune da questa pandemia epocale. Il Governo sta valutando di riaprire le frontiere ai forestieri ma con la massima cautela e con i tempi necessari. (foto di Fernando Tam) |
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Il Partito del Popolo stravince le elezioni 25 giugno 2020 Il Partito del popolo mongolo (Mpp) ha mantenuto una forte maggioranza in parlamento, secondo i risultati preliminari delle elezioni, resi noti oggi. L'Mpp ha ottenuto 62 seggi su 76, mentre il Partito democratico, principale forza dell'opposizione, ha vinto undici seggi e altri tre sono stati occupati da partiti indipendenti e coalizioni, ha riferito oggi la Commissione elettorale generale. Il risultato ha deluso le aspettative di avere un parlamento più variamente composto, aspettative sorte in molti grazie alla presenza, nelle liste elettorali, di 13 partiti e oltre cento candidati indipendenti. Probabilmente, invece, la gestione della pandemia da Covid-19, per cui la Mongolia ha registrato poco più di 200 contagi e nessun decesso, ha premiato il governo, facendo sì che per la prima volta un partito mantenesse la maggioranza assoluta in elezioni consecutive. In precedenza, il Mpp e il Partito democratico avevano a turno esercitato la maggioranza nel Grande Hural di Stato - il parlamento unicamerale - o erano stati costretti a formare governi di coalizione. La vittoria consentirà al primo ministro Ukhnaagiin Khurelsukh di formare liberamente un nuovo gabinetto o di mantenere il suo gabinetto attuale, praticamente senza affrontare alcuna opposizione. Dovrà, tuttavia, lavorare con il presidente Khaltmaagiin Battulga del Partito democratico, che è stato eletto nel 2017 e non ha partecipato alle votazioni. (fonte affaritaliani.it) |
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Coronavirus: nessun morto grazie a Gengis Khan 25 giugno 2020 La Mongolia ha avuto solo 204 casi di coronavirus, tutti importati, e nessun morto. La nazione conta 3,2 milioni di abitanti, la maggior parte nella capitale Ulan Bator. Densità di popolazione bassissima: 1,9 abitanti per chilometro quadrato. Nomadi dispersi nelle steppe. Forse questo è il motivo della scarsa diffusione del Covid-19: il distanziamento sociale in Mongolia è il modo abituale di vivere. Guido Santevecchi (inviato del Corriere della Sera) |
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Russia-Mongolia: colloquio tra Putin e Battulga 20 giugno 2020 Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo mongolo Khaltmagiyin Battulga, focalizzato sugli accordi di cooperazione raggiunti lo scorso anno. Secondo quanto riferisce una nota stampa del Cremlino, la conversazione si è avuta su iniziativa della parte mongola. "Il presidente della Mongolia si è congratulato con il presidente della Russia per il 75mo anniversario della Vittoria nella Grande guerra patriottica, aggiungendo che un raggruppamento delle truppe mongole prenderà parte alla parata sulla Piazza Rossa. Lo sviluppo di relazioni bilaterali di partenariato strategico è molto apprezzato. È stato discusso il corso di attuazione degli accordi raggiunti a seguito della visita ufficiale del presidente della Russia in Mongolia nel settembre 2019, principalmente in ambito commerciale ed economico", si legge nel comunicato diffuso dal Cremlino. Sono stati discussi anche i problemi legati al controllo della diffusione dell'infezione da coronavirus. (fonte Agenzia Nova) |
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A fuoco lo State Department Store 11 giugno 2020 Uno spaventoso incendio si è sviluppato nella notte di domenica 7 giugno allo State Department Store di Ulaanbaatar, uno dei simboli della capitale mongola, punto di riferimento commerciale e sociale posto nell'animatissimo Viale della Pace. Le fiamme, come documentato dall'immagine, sono divampate dal sesto piano dell'edificio, molto frequentato dai mongoli e dai turisti per la grande quantità e qualità di oggetti in vendita, dal cashmere ai prodotti dell'artigianato, dagli strumenti musicali, gioielli, dipinti, manifatture tradizionali, libri, mappe, documenti. Un rogo che ha coinvolto l'intera struttura, danneggiando seriamente anche il sistema di scale mobili. Fortunatamente non si registrano vittime né feriti, ma i danni sono ingentissimi. Le cause sono ancora da accertare e, nel giro di alcune settimane, saranno valutati i lavori da compiere e i tempi stimati di riapertura. Lo State Department Store, chiamato confidenzialmente dai cittadini di Ulaanbaatar Ikh Delguur (grande negozio) è una vera e propria istituzione in Mongolia, ed è anche un punto di incontro per appuntamenti, essendo situato in una delle zone più centrali e frequentate della capitale. |
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Spirit Animal, progetto culturale e umanitario 28 maggio 2020 Unire le diverse voci provenienti da differenti culture e angoli della Mongolia, per creare un’immagine della vita nomade del paese. Le loro storie si intrecceranno con quelle di chi ha deciso di abbandonare la vita nomade per sopravvivere in città. Questo è "Spirit Animal", un documentario che esplora le vite di tre famiglie nomadi in Mongolia, minacciate dal cambiamento climatico e dallo stile di vita occidentale della capitale Ulaanbaatar. Il film è un ritratto vivido e intimo dei personaggi che, grazie auna vita trascorsa a contatto con la natura, hanno costruito una forte relazione con il loro animale guida. Il progetto parte dal duo The Makkina - Inês von Bonhorst e Yuri Pirondi - registi vincitori di diversi premi internazionali; e dalla fotografa Tânia Neves, che ha viaggiato regolarmente in Mongolia nel corso degli ultimi 4 anni. Keep Digging Production, casa di produzione cinematografica in provincia di Modena, si innamora subito dell'idea e salta a bordo alla fine del 2019, lanciando un'iniziativa crowdfunding per aiutare la realizzazione del film. La raccolta fondi sta proseguendo a questo link: https://www.indiegogo.com/at/SupportSpiritAnimal e ogni venerdì su questa pagina saranno comunicati gli aggiornamenti sul progetto. Il 5 giugno produttori e registi parleranno live alle ore 16 per svelare alcuni "dietro le quinte". |
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Coronavirus: Mongolia blindata fino a fine giugno 27 maggio 2020 Sul fronte Coronavirus, la Mongolia continua a non registrare alcuna vittima, solo qualche decina di casi "sotto controllo. Il Governo ha comunque deciso di tenere chiuse le frontiere almeno fino alla prossima fine di giugno, subito dopo le elezioni legislative. |
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Mongolia: il 24 giugno le elezioni legislative 26 maggio 2020 Il prossimo 24 giugno si svolgeranno in Mongolia le elezioni legislative in cui verranno eletti i 76 deputati dello State Great Hural, il parlamento mongolo. I deputati sono eletti direttamente nei collegi elettorali con voto a maggioranza semplice. Ogni collegio elettorale richiede almeno il 50% di partecipazione degli elettori affinché il voto sia valido, mentre i membri hanno un mandato di 4 anni. Negli ultimi 10 anni, la frustrazione degli elettori nei confronti dei partiti tradizionali si è accumulata. I principali partiti sono: DP (Democratic Party), MNDP (Mongolian National Democratic Party), MPP (Mongolian People’s Party) e MPRP (Mongolian People’s Revolutionary Party). Nelle elezioni parlamentari e presidenziali del 2016 gli elettori mongoli avevano sviluppato dei forti dubbi sulle loro istituzioni politiche, in particolare sui partiti politici. Infatti oltre l’8% degli elettori ha presentato scheda bianca nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 2017, esprimendo il loro dissenso ai 2 candidati. La Mongolia è divisa in 29 circoscrizioni elettorali che eleggono dai 2 ai 3 deputati ciascuno. Ricordiamo che i candidati presidenziali sono nominati dai partiti politici rappresentati nello State Great Hural ed eletti direttamente con voto popolare a maggioranza semplice per un mandato di 4 anni con possibilità di ricandidarsi per un secondo mandato. A seguito delle elezioni legislative, il leader del partito di maggioranza o della coalizione di maggioranza è di solito eletto primo ministro dallo State Great Hural. La campagna per le elezioni parlamentari in Mongolia inizierà ufficialmente il 2 giugno. L’atmosfera attorno alle elezioni di quest’anno è diversa dalle precedenti campagne elettorali a causa della diversa tipologia di candidati. In questa tornata elettorale non si candideranno soltanto i politici di vecchia data come Sodnomzundui Erdene, Bayanjargal Tsogtgerel, Ukhnaa Khurelsukh e Nambar Enkhbayar, ma anche i leader di nuova generazione cresciuti politicamente nei movimenti neo-nazionalisti e tra gli attivisti per i diritti umani. L’uso attivo dei social media offre un’opportunità di parità di condizioni per i candidati ad interagire con gli elettori. La Mongolia è contesa dalle grandi potenze mondiali a livello di politica internazionale e commerciale e questo limita di gran lunga la sua sovranità sia in politica estera che interna. La Cina riceve circa il 90% delle esportazioni della Mongolia e fornisce alla Mongolia oltre 1/3 delle sue importazioni. La Mongolia fa affidamento sulla Russia per il 90% delle sue forniture energetiche e sulle rimesse provenienti dalla Corea del Sud dei mongoli che lavorano in quel paese. Inoltre la Mongolia ha ottenuto nel maggio del 2017 dall’IMF (International Monetary Fund) un pacchetto di aiuti da 5,5 miliardi di dollari da una serie di creditori come l’ADB (Asian Development Bank), la WB (World Bank), che è composta dall’IBRD (International Bank for Reconstruction and Development) e dall’IDA (International Development Association), il Giappone e la Corea del Sud che forniscono sostegno, rendendo il paese asiatico dipendente dalle grandi potenze mondiali. Nel frattempo la GEC (General Election Commission of Mongolia) ha annunciato di aver completato le liste dei candidati nominati dai partiti politici o delle coalizioni, nonché dei candidati indipendenti, che si sono registrati per partecipare alle elezioni del 2020 per entrare nello State Great Hural. Nei tempi utili hanno presentato al GEC i documenti necessari 13 partiti, 4 coalizioni e 137 candidati indipendenti. (di Roberto Galvi, fonte notiziegeopolitiche.net)
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Coronavirus: al 1° maggio nessun morto in Mongolia 2 maggio 2020 Il nuovo aggiornamento dell'Oms sul Coronavirus in Mongolia conferma i dati del tutto tranquillizzanti da quando è esplosa la pandemia. Nonostante la vicinanza della Cina, dove il virus ha preso il largo, e con la Russia, uno dei Paesi al momento più colpiti insieme all'Europa e agli Stati Uniti, la Mongolia mantiene il sorprendente primato di 0 morti dall'inizio del contagio. La morfologia del Paese, ma anche le attenzioni messe in pratica dal governo mongolo, hanno evitato che nella capitale Ulaanbaatar, dove si assembra una popolazione di un milione e mezzo di abitanti (la metà dell'intero Paese) i casi siano pochissimi e nessuno mortale. I contagiati in Mongolia complessivamente sono stati 39 , i casi attualmente attivi sono 29, i guariti 10 con lo 0% di mortalità. Viene solo un pensiero: beata la Mongolia! |
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Coronavirus: nessun morto in Mongolia 8 aprile 2020 Il coronavirus, partito dalla Cina e presto diventato una pandemia mondiale, ha toccato solo marginalmente la Mongolia, che ha saputo gestire bene l'emergenza, chiudendo immediatamente i confini e sfruttando anche una situazione geografica favorevole. Non si registrano morti né casi gravi in una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti, di cui la metà concentrata nella capitale Ulaanbaatar. A oggi il bilancio ufficiale è il seguente: CONTAGIATI IN MONGOLIA: 15 CASI ATTIVI: 11 CASI GRAVI: 0 MORTI: 0 GUARITI: 4 MORTALITA': 0%
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Padre Giorgio Marengo nuovo vescovo di Mongolia 3 aprile 2020 Il Papa ha nominato Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar, con carattere vescovile, padre Giorgio Marengo, Missionario della Consolata nativo di Cuneo ma “torinese” d’adozione, che lo scorso ottobre aveva portato la sua testimonianza alla Veglia Missionaria diocesana al Santo Volto a Torino.
QUI IL LINK DELL'ARTICOLO DI PADRE GIORGIO MARENGO APPARSO SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 24/2/2019 |
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Coronavirus: quarantena col dono della missione 18 marzo 2020 La Mongolia è un Paese bloccato, tutte le scuole sono chiuse, i viaggi proibiti, le attività pastorali sospese per evitare il contagio da coronavirus. È in questo contesto che “ci si rende conto che oltre, prima e al di là di tutto quello che noi possiamo fare in termini di progetti e attività, c’è una dimensione di dono che avviene in maniera più profonda. Anche se l’apparato esterno non c’è, si scopre ancora di più che la missione prima di essere un’attività, qualcosa che si fa, è una dimensione dello spirito”. Lo afferma ad AsiaNews padre Giorgio Marengo, missionario della Consolata nel Paese delle steppe dal 2003. P. Giorgio racconta una situazione di profonda tristezza e preoccupazione per le notizie sul contagio che giungono soprattutto dall’Italia, suo Paese d’origine. A fine gennaio il governo di Ulaanbaatar ha decretato la chiusura delle frontiere con la Cina e sospeso le attività pastorali. Sono stati bloccati i voli di linea e nessuno entra o esce dal Paese, che conta in tutto quattro contagi. Da oltre un mese la sua parrocchia di Arvaiheer è chiusa, le messe nella grande ger sospese, così come le attività di asilo, cucito e docce gratuite. Ogni giorno, nota, “riceviamo messaggi dal Ministero della sanità con direttive e precauzioni da osservare. In questo senso, ammiriamo molto gli sforzi del governo mongolo di prevenire il contagio e seguiamo fedelmente tutte le disposizioni ufficiali. Spesso vengono i funzionari per accertare il rispetto delle regole e noi collaboriamo con loro”. Tuttavia, continua il missionario, “anche se ci stiamo perdendo la Quaresima vissuta in comunità, la creatività dei fedeli non si ferma e ha fatto sorgere iniziative personali di sostegno alla fede. In buona sostanza, l’opera pastorale si è spostata sui social network, ma continuano anche messaggi e telefonate private con fedeli che ogni giorno ci chiedono il passo del Vangelo su cui meditare”. “Siamo anche edificati – dice – dal vedere come persone di diverse tradizioni religiose si stiano impegnando nella preghiera e nella solidarietà”. P. Giorgio ha dovuto sospendere la formazione dei catecumeni. Anche tutte le funzioni della Settimana Santa sono incerte. La comunità missionaria – formata da due sacerdoti e due suore – ha quindi deciso di “sfruttare” il tempo del fermo obbligato per “riflettere su come rilanciare le attività della comunità, quando ciò sarà di nuovo possibile: abbiamo preparato domande di valutazione che faremo per telefono per raccogliere suggerimenti su come migliorare il nostro servizio pastorale”. Come missionario in un Paese straniero, riflette il sacerdote, “in un momento in cui le attività sono messe a rischio, ci si rende conto che noi siamo qui come dono, che la missione è una dimensione dello spirito. È san Paolo che dice: ‘Non sono più io, ma è Cristo che vive in me’. Lui era prigioniero, ha vissuto ogni sorta di privazione nel suo peregrinare per arrivare a Roma e poi ha passato due anni agli arresti domiciliari. Non ha costruito strutture, però ha continuato a consumarsi per amore di Cristo”. Questa costrizione, aggiunge, “potrebbe insegnarci a riscoprire che la missione, prima di essere una cosa che fai, è una dimensione interiore che vivi: un darti a Dio in risposta a un dono gratuito che hai ricevuto, che è quello della vocazione missionaria che sussiste anche quando non puoi né predicare né fare attività. In questi momenti di crisi si tocca con mano che la missione prima di tutto provoca un processo di trasfigurazione in noi. Se così non fosse, sarebbe solo un mestiere. Per sussistere, la missione non deve basarsi sulle grandi opere, ma sull’interiorità, che non significa fuga dal mondo, ma consumarsi nel rispondere alla chiamata del Signore, al di là di quello che puoi fare”. (A.C.F., fonte asianews) |
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Coronavirus: le misure adottate in Mongolia 14 marzo 2020 Dopo l'accertamento del primo caso di contagio da coronavirus in Mongolia, la Commissione di Stato Mongola per le Emergenza ha pertanto adottato le seguenti misure: |
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Coronavirus: fermato Di Felice, è negativo 11 marzo 2020 L’avventura di Omar Di Felice si ferma momentaneamente. L’ultracycler è stato fermato da una pattuglia della polizia, quest’oggi, per un controllo che le autorità della Mongolia stanno svolgendo su tutti i turisti presenti nel Paese asiatico. I controlli sono scattati in seguito alla positività di un turista francese, che ha fatto scattare la zona rossa in tutta la Mongolia. Ebbene sì, è bastato un solo caso per fermare tutto. Per fortuna, Omar Di Felice è risultato negativo al Coronavirus, ma dovrà rimanere fermo fino a lunedì. L’importante è chiaramente che stia bene e che non gli manchi nulla in questi giorni, ma siamo sicuri che non mancheranno messaggi confortanti da Omar attraverso i suoi canali social. (fonte inbici.net) |
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Coronavirus: primo caso, è un cittadino francese 10 marzo 2020 La Mongolia ha bloccato per sei giorni ingressi e uscite dalla sue città dopo il primo caso di coronavirus nel Paese: è un cittadino francese che lavora in una consociata locale del colosso nucleare Orano, specializzato nell'estrazione dell'uranio. L'uomo, arrivato via Mosca, non avrebbe rispettato la quarantena obbligatoria di 14 giorni, ha detto il ministero della salute mongolo. (fonte RaiNews) |
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Coronavirus: il presidente Battulga in quarantena 29 febbraio 2020 Il presidente della Mongolia Khaltmaagiin Battulga è stato messo in quarantena a Ulaanbaatar dopo essere rientrato da un viaggio in Cina. Lo rende noto l’agenzia di stampa locale Akipress, spiegando che la misura è stata adottata in via precauzionale per contenere la diffusione del coronavirus. Battulga è stato il primo capo di Stato a recarsi in Cina dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus. Durante il suo viaggio, ha incontrato a Pechino il presidente cinese Xi Jinping, con il quale ha discusso dei mezzi per contenere la diffusione del virus. (fonte ilfattoquotidinao) |
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Coronavirus: la Mongolia regala pecore alla Cina 28 febbraio 2020 Il presidente della Mongolia Khaltmaa Battulga ha donato a nome del popolo mongolo 30 mila pecore alla Cina per sostenere la lotta contro la Covid-19. Lo riferisce la stampa cinese che riferisce di un video pubblicato dall'emittente nazionale cinese Cctv. Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale di stampa cinese Xinhua, il primo ministro mongolo Ukhnaa Khurelsukh ha dichiarato in una recente riunione con l'ambasciatore cinese in Mongolia, Chai Wenrui, che il governo mongolo ha donato 200 mila dollari come sforzo per il controllo dell'epidemia cinese e che il Paese è disposto a continuare a fornire il sostegno necessario alla Cina. (fonte agenzianova, foto Matteo Allegro nationalgeographic) |
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Coronavirus: Mongolia vietata per ora agli italiani 26 febbraio 2020 In attesa di sviluppi legati ai contagi del Coronavirus, il sito ufficiale della Protezione Civile Mongola ha pubblicato oggi, 26 febbraio, alle ore 16:00, la notizia che la Commissione Speciale per la gestione delle emergenze ha annunciato quanto segue: |
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Italia-Mongolia-Cina per un'alleanza più forte 19 febbraio 2020 "Le relazioni Mongolia-Cina sono nel momento migliore della loro storia". Questa la dichiarazione del Presidente mongolo Khaltmaa Battulga rilasciate lo scorso 12 febbraio nel corso della presentazione delle credenziali del nuovo Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Mongolia, Chai Wenrui. "Gli scambi bilaterali e la cooperazione in vari settori come la politica, l'economia, il commercio e le discipline umanistiche sono fioriti, portando benefici a entrambi popoli", ha affermato Battulga. Il Presidente ha aggiunto che il suo Paese ha sempre attribuito grande importanza allo sviluppo di relazioni con la Cina, e ha espresso la sua fiducia nella capacità del vicino Paese di affrontare il nuovo focolaio epidemico di coronavirus. Il Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola Michele De Gasperis ha commentato la dichiarazione del Presidente Battulga: "Accogliamo con grande favore quanto dichiarato dal Presidente mongolo. Noi italiani quando immaginiamo le relazioni economiche e culturali con quei territori tendiamo sempre più a fare riferimento alla Grande Mongolia nel suo insieme, ovvero a quell’area che ricade tra Repubblica di Mongolia e la provincia cinese dell’Inner Mongolia che presenta le medesime peculiarità economiche, commerciali e culturali: un territorio, quindi, che travalica i confini nazionali”. “Questo approccio globale alle aree economiche”, aggiunge De Gasperis, “è ben interpretato dall’Istituto Italiano One Belt One Road, che intrattiene relazioni con la Mongolia e, ovviamente, con la Repubblica Popolare Cinese e opera a vantaggio dell’Italia nell’ambito della Nuova Via della Seta sull’area della Grande Mongolia nel suo insieme, senza distinzioni. Anche in qualità di Presidente dell'Istituto Italiano One Belt One Road, di cui la Camera di Commercio Italo-Mongola è protagonista, non posso quindi che esprimere il mio apprezzamento verso l’apertura del Presidente Battulga, poiché le sue parole vanno a rafforzare quel percorso di cooperazione congiunta già avviato tra i due Paesi nell'ambito del programma della Nuova Via della Seta, a cui l’Italia ha aderito ufficialmente lo scorso anno". Nella foto, Michele De Gasperis e la presidente della Mongolia Interna Bu Xiaolin |
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Coronavirus, nessun caso registrato in Mongolia 11 febbraio 2020 In risposta alle crescenti paure in mezzo alla diffusione di un nuovo ceppo di coronavirus, la Mongolia ha chiuso i suoi confini con la Cina e ha chiuso tutte le scuole e gli incontri pubblici fino al 2 marzo. Attualmente non ci sono casi confermati di coronavirus in Mongolia, ma il governo ha preso rigidi misure per prevenire la diffusione della malattia. L'agenzia di stampa mongola ha riferito che un volo charter attraverso il vettore aereo nazionale della Mongolia, la MIAT, ha trasportato 31 cittadini mongoli da Wuhan, epicentro dell'epidemia, a Ulaanbaatar sabato 1 febbraio. I passeggeri e l'equipaggio saranno tenuti in quarantena per due settimane, anche se i rapporti indicano che tutti i cittadini mongoli evacuati sono risultati negativi al coronavirus. Secondo una fonte di notizie del governo mongolo, dal 4 febbraio un residente della provincia di Darkhan-Uul, rientrato da Taiwan attraverso la Corea del Sud il 30 gennaio, è stato tenuto in isolamento dopo aver mostrato segni di febbre. Altri due casi sospetti sono stati indagati dopo essere arrivati su un volo per Ulan Bator attraverso Seoul. Il 5 febbraio, la Commissione di emergenza statale ha tenuto una riunione per liberare un ospedale in UB da utilizzare come centro di quarantena per le future vittime del coronavirus e sono state costruite strutture temporanee di quarantena presso i posti di blocco alle frontiere cinesi per i cittadini mongoli in arrivo. Dalla chiusura del confine, oltre 6.000 mongoli hanno attraversato la Mongolia dalla Cina a partire dal 4 febbraio. A partire dal 6 febbraio, i cittadini mongoli possono entrare in Mongolia solo attraverso Buyant-Ukhaa (Aeroporto di Ulaanbaatar) e Zam-Uud sulla Mongolia orientale- Confine con la Cina. Prima della quarantena di frontiera, gli ufficiali dell'immigrazione presso il checkpoint di frontiera di Gashuunsaikhait a Umnugobi hanno lavorato a fianco della Provincia della Commissione di emergenza statale per supervisionare l'ingresso di 2.615 cittadini mongoli, 36 cittadini cinesi e 1.432 veicoli in conformità con la quarantena tra il 28 gennaio e il 5 febbraio. Una dichiarazione rilasciata dall'Ambasciata della Mongolia nel Regno Unito conferma che ai cittadini mongoli sarà proibito viaggiare in Cina fino al 2 marzo, tranne che per affari ufficiali; tuttavia, non verranno applicate restrizioni ai camionisti al fine di mantenere il flusso di merci e prodotti tra i due paesi.La giornalista mongola Anand Tumurtogoo ha affermato che mentre i cittadini mongoli "possono ancora viaggiare in Cina se [hanno] affari ufficiali, la maggior parte delle persone che portano piccoli beni dalla Cina sono ... più ferite". Oltre il 90% dei prodotti mongoli viene spedito verso o attraverso Cina. A seconda della durata della situazione, la chiusura del confine con la Cina potrebbe causare una grave carenza di beni, in particolare se l'economia informale è chiusa. È stata creata una nuova task force sotto il ministro della salute per fermare la diffusione del coronavirus in Mongolia. La task force raccoglierà e trasferirà informazioni sulle nuove infezioni da coronavirus al Consiglio di sicurezza nazionale e all'Ufficio dei servizi di emergenza dello Stato. Anche le organizzazioni internazionali si stanno affrettando a rispondere preventivamente alle preoccupazioni per la salute.(Monica Veller - The Diplomat) |
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Coronavirus: la Mongolia chiude i confini con la Cina 30 gennaio 2020 Anche la Mongolia sta vivendo con apprensione, ma con particolare prudenza e attenzione, l'emergenza del Coronavirus. Il Governo mongolo ha deciso di chiudere preventivamente anche le frontiere stradali con la Cina e al momento non si segnalano casi sul territorio della Mongolia. Il nostro sito aggiornerà costantemente la situazione anche per chi ha programmato un viaggio verso Ulaanbaatar e la Mongolia. |
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Aumenta l'export del petrolio greggio 24 gennaio 2020 La Mongolia ha esportato 6,5 milioni di barili di petrolio greggio nel 2019, con un aumento di 355.400 barili rispetto all'anno precedente. Lo ha riferito il ministero delle Miniere e dell'industria. Il Paese ha guadagnato 366,7 milioni di dollari dalle esportazioni di greggio dello scorso anno, ha reso noto il ministero in un comunicato. La Cina resta il maggiore acquirente. L'estrazione mineraria è il settore più importante per l'economia della Mongolia. Il Paese è ricco di risorse naturali come oro, ferro, carbone e rame; al momento, però, non ha ancora alcuna raffineria. Il primo impianto di raffinazione del petrolio è in costruzione nella provincia sud-orientale di Dornogovi e dovrebbe entrare in servizio alla fine del 2022. (fonte agenzianova) |
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Il ritorno in Mongolia di Massimo Zamboni 22 gennaio 2020 Dopo l’ideale ritorno nella Berlino dei primi anni ’80 del precedente Sonata a Kreuzberg, Massimo Zamboni compie un nuovo viaggio verso un luogo stavolta segnato da un tempo senza tempo, in cui passato ancestrale, passato recente, presente e futuro si ritrovano sullo stesso orizzonte. Esce il 31 gennaio per Universal La Macchia Mongolica, il nuovo album del musicista e scrittore, co-fondatore dei CCCP – fedeli alla linea prima e dei CSI dopo. A oltre venti anni di distanza, Zamboni torna in quella Mongolia che aveva visitato insieme alla moglie e a Giovanni Lindo Ferretti e che aveva ispirato il terzo e ultimo disco dei CSI, Tabula Rasa Elettrificata. In quella terra mitica – resa immortale dalle gesta di Gengis Khan, attraversata da Marco Polo, conquistata dalla Russia sovietica – Massimo aveva scoperto un’appartenenza ancestrale, pari solo a quella dei boschi emiliani. E aveva scoperto, per la prima volta nella sua vita, il desiderio di avere un figlio. Caterina nascerà due anni dopo, con una macchia inequivocabile: un piccolo livido destinato a scomparire nel tempo, la cosiddetta macchia mongolica, un segno che caratterizza oltre il 90% dei neonati mongoli e pochi altri al mondo. Questo segno sancirà in lei (e in Zamboni) l’appartenenza a due mondi spirituali e fisici, l’Emilia dei padri e la Mongolia del desiderio. Compiuti i diciotto anni, Caterina vuole andare in Mongolia, come se volesse tornare a casa. La Macchia Mongolica è l’anima musicale di questo nuovo viaggio (prima tutti insieme, poi Caterina da sola) che Zamboni plasma in 13 tracce quasi interamente strumentali, da lui composte e suonate insieme a Cristiano Roversi e a Simone Beneventi: le chitarre di Massimo a volte dolci e placide, altre volte taglienti e acide, a tratti con virate psichedeliche, incontrano le percussioni sciamaniche di Simone e i bassi avvolgenti di Cristiano in un disco che ha una natura cerimoniale e rituale. Fra animali mitologici, leggende antichissime, paesaggi che diventano luoghi dello spirito, il disco di Zamboni è la colonna sonora di un’immersione spirituale, di un’indagine sull’Altrove che è in noi, di un’esplorazione necessaria tra le stanze della memoria più intima. “Senza portarne i segni sulla pelle, mi sento punto anch’io da una macchia mongolica. Ed è come se ognuna delle due vite, quella reale di casa, quella irreale qua – o è viceversa? – fosse contaminata dalla presenza dell’altra” scrive Zamboni a proposito di Lunghe d’Ombra, l’unica traccia del disco con un testo cantato. La Macchia Mongolica è anche un libro, scritto insieme a Caterina Zamboni Russia e edito da Baldini e Castoldi, e un film diretto da Piergiorgio Casotti. (fonte domanipress.it) |
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La cantante lirica Ayana esalta l'orgoglio mongolo 4 dicembre 2019 L'Ambasciata della Mongolia ha voluto celebrare nel modo più sontuoso ed emozionante la Festa Nazionale di Indipendenza che quest'anno assumeva un significato particolare coincidendo anche con la Giornata dell'orgoglio mongolo e il Compleanno di Ghengiz Khaan. Degno teatro dell'evento è stato il Luxury Grand Hotel Parco dei Principi di Roma dove la cantante lirica Ayana Sambuu accompagnata dalla sua pianista si è esibita di fronte a un parterre di alto livello, compreso il Corpo diplomatico di Roma e le Ambasciate. Preceduta dagli inni nazionali mongolo e italiano, Ayana ha interpretato arie del compositore mongolo Byambasuren Sharav ("Mio padre e mia madre") e di Vincenzo Bellini ("Casta diva"), molto apprezzate dal pubblico e in particolare dall'Ambasciatore. Nella foto, Ayana Sambuu durante l'esibizione. |
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La Mongolia celebra la nascita di Gengis Khan 28 novembre 2019 La Mongolia ha celebrato l'anniversario della nascita del leggendario conquistatore Gengis Khan (1162-1227) che fondò l'impero mongolo riunendo singole tribù del nordest asiatico. Il presidente Khaltmaa Battulga, il premier Ukhnaa Khurelsukh, il presidente del Parlamento Gombojav Zandanshatar e altri deputati e ministri del governo locale hanno reso omaggio alla statua di Gengis Khan davanti al palazzo del governo nella capitale Ulan Bator. Tra gli eventi organizzati per celebrare l'anniversario, festa nazionale dal 2012, anche uno spettacolo di lotta tradizionale, un concerto e una mostra sulla storia e il patrimonio culturale della Mongolia. Il presidente ha, inoltre, conferito l'Ordine di Gengis Khan, il più alto riconoscimento del Paese, al gruppo rock The Hu per aver promosso la cultura mongola nel mondo. Formata nel 2016, la band fonde l'heavy metal con i canti tradizionali mongoli. I loro primi due video 'Wolf Totem' e 'Yuve Yuve Yu' hanno raccolto oltre 45 milioni di visualizzazioni su YouTube nell'ultimo anno, e il loro album di debutto, 'The Gereg', e' arrivato in vetta alla classifica Top New Artist di Billboard a settembre. (fonte ansa) |
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Ciclismo, un mongolo diventa protagonista 23 novembre 2019 Continua il valzer delle sorprese al Tour of Fuzhou: 24 ore dopo il primo podio tutto « millenials » del ciclismo Elite mondiale, un corridore della Mongolia ha vinto la tappa regina di una corsa 2.1. Jambaljamts Sainbayar (nella foto), portacolori della squadra ucraina Ferei Pro Cycling Team, ha preso in contropiede i favoriti che si guardavano nell'ultimo chilometro della frazione, mentre era in difficoltà la maglia gialla Ilya Davidenok, vittima di una caduta ai meno 5 dal arrivo. Davidenok è scivolato da solo proprio mentre pedalava a ruota del suo luogotenente Artur Fedosseyev, costringendo i suoi rivali Lyu Xianjing e Carlos Quintero a mettere pure loro piedi a terra. Tutti si sono rialzati ma il loro rallentamento ha permesso ad altri corridori, come Jambaljamts Sainbayar, di rientrare nel gruppo di testa nella fase finale della salita finale verso Yun Ding. Poi lo scatto di Sainbayar, che è sbucato per primo nella nebbia che avvolgeva il traguardo. «Per me è una vittoria importantissima - ha detto Sainbayar - perché è la prima che ottengo a livello internazionale. Non me l’aspettavo, anche se sapevo di porter fare bene in questa salita. Sono partito prima dell'ultima curva e nessuno è riuscito a seguirmi». Alla partenza di Yongtai, Davidenok indicava come probabilmente il nuovo leader alla fine della tappa sarebbe Fedosseyev, più scalatore di lui. Il secondo in classifica si è comportato di luogotenente finchè ha dovuto seguire Quintero, poi ha fatto da solo: gli abbuoni del terzo posto più il piccolo gap creato con Davidenok lo hanno portato in cima alla classifica generale alla vigilia della tappa conclusiva a Yongtai che dovrebbe sorridere ai velocisti. (fonte tuttobiciweb.it) |
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Parlamento approva bilancio con deficit di 799 milioni 15 novembre 2019 Il parlamento della Mongolia ha approvato il bilancio di Stato per il 2020 con un deficit di 2.100 miliardi di tugrik mongoli (799 milioni di dollari), secondo le informazioni pubblicate sul sito web del parlamento. Lo riferisce l'agenzia ufficiale di stampa cinese "Xinhua" che spiega che il deficit rappresenta il 5,1 per cento del prodotto interno lordo (Pil). Nel bilancio dello Stato, si prevede che le entrate ammonteranno a circa 11.797 miliardi di tugrik mongoli (circa 4,5 miliardi di dollari), ovvero il 29 per cento del Pil, e le spese dovrebbero essere circa 13.872 miliardi di tugrik mongoli (circa 5,3 miliardi di dollari), o il 34,1 per cento del Pil. Il governo mongolo si aspetta che l'economia cresca del 6,0 per cento e che il tasso di inflazione sia dell'8 per cento circa nel 2020. Il prossimo anno, il governo attuerà politiche per promuovere una crescita economica sostenibile, mantenere la disciplina fiscale e ridurre l'entità del deficit di bilancio in più fasi, secondo il ministero delle Finanze del paese. (fonte Agenzia Nova) |
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Paola, dalla Mongolia a Fieracavalli 9 novembre 2019 L’incontro dell’8 novembre con Paola Giacomini e i ragazzi della scuola di San Bonifacio a Fieracavalli (nella foto) ha costituito un momento che potrebbe essere definito ‘equiformativo’ nel senso più ampio possibile del termine. I ragazzi delle classi quarte, accompagnati dalle dinamiche maestre hanno preso parte a un piccolo frammento del grande viaggio che Paola Giacomini ha compiuto a cavallo, dalla Mongolia a Cracovia. Per un’oretta hanno cavalcato al suo fianco condividendo le sue esperienze e sommergendola di domande su ogni aspetto della sua impresa, da come e dove ha dormito, ai cavalli, a temi più alti quale il viaggio, i popoli e la pace. Una bella cartolina che lascia davvero ben sperare per il futuro. Alla fine, abbracci e autografi per tutti e, ci auguriamo per merito di Paola e anche un po’ di Cavallo Magazine, la voglia di avvicinarsi in modo sempre più partecipato al mondo del cavallo. (fonte cavallomagazine.it) |
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Donazione alla Croce Rossa della Mongolia 8 novembre 2019 Il Console Onorario Piero Bardazzi consegnerà nelle prossime settimane 500 euro e un defibrillatore automatico di ultima generazione alla Croce Rossa della Mongolia di Ulaanbaatar. La donazione è avvenuta in occasione del pellegrinaggio al santuario della Madonna delle Grazie di Montenero (Livorno), nel corso dell’incontro conviviale presso il Circolo dell’Accademia Navale di Livorno. Il delegato Carlo Testi, all’esito delle attività di raccolta di beneficenza svolte dai confratelli Massimo Planera e Massimo Illiano, ha consegnato nelle mani del Console la donazione, risultato degli impegni presi con l’Ambasciatore della Mongolia in Italia dai Cavalieri Costantiniani della Delegazione Toscana nel corso dell’iniziativa dello scorso aprile 2019 a Sestri Levante. L’Ambasciatore, immediatamente informato dell’iniziativa benefica, ha voluto far giungere al delegato e, suo tramite, a tutti i Cavalieri della Sacra Milizia Costantiniana, la sua riconoscenza a nome della Mongolia. |
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Arrestati 800 cinesi a Ulaanbaatar per frode 1 novembre 2019 Circa 800 cittadini cinesi sono stati arrestati a Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, in un’indagine su alcuni crimini informatici. Lo scrive Reuters, che parla anche del sequestro di centinaia di computer e di schede SIM. Gli arresti sono avvenuti dopo che martedì c’erano state diverse perquisizioni e dopo due mesi di indagini. Gerel Dorjpalam, capo dell’agenzia d’intelligence della Mongolia, ha detto che i reati avevano a che fare, tra le altre cose, con scommesse illegali, frode, attività di hacking, furto di identità e riciclaggio di denaro. Sempre Reuters scrive che tutti i cinesi arrestati erano entrati in Mongolia grazie a un visto turistico di 30 giorni. All’inizio di ottobre più di 500 immigrati irregolari, molti dei quali provenienti dalla Cina, erano stati arrestati nelle Filippine per truffa informatica. (fonte ilpost.it) |
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Leopardo delle nevi, ne restano quattromila 23 ottobre 2019 Il leopardo delle nevi (Panthera uncia) è una delle specie più rare e meno studiate al mondo: restano appena 4.000 esemplari e sono distribuiti in maniera frammentata tra le montagne di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakihstan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan. Oggi, 23 ottobre, si celebra la Giornata Internazionale del leopardo delle nevi e in questa occasione il Wwf lancia un'app per monitorare e proteggere il numero di individui ancora presenti in natura. Si chiama NextGIS Collecto, ed è un sistema sviluppato dal Wwf Russia, in partnership con IT- Company di Mosca. L’app, usata da ranger e biologi per la raccolta dati sui leopardi delle nevi, è facile da usare: una mappa digitale consente di visualizzare tutte le tracce, i percorsi e i luoghi in cui si aggirano i felini, permettendo all’ app di analizzare facilmente le informazioni raccolte. Sul leopardo delle nevi sono stati scritti diversi libri, come quello di Peter Matthiessen (Il leopardo delle nevi - Neri Pozza) e di Federico Pistone (Il leopardo e lo sciamano - In viaggio nei misteri della Mongolia - Sperling&Kupfer). |
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Terra nera, dal 2020 divieto di estrazione 23 ottobre 2019 Il governo municipale di Ulaanbaatar ha annunciato il divieto di estrazione di terra nera nella capitale della Mongolia. Lo riferisce l'agenzia ufficiale di stampa cinese "Xinhua". La terra nera, ricca di humus, è ideale per coltivare la maggior parte delle piante dipendenti dai nutrienti. "Man mano che Ulaanbaatar, che ospita oltre la metà della popolazione del paese (3,2 milioni di persone) si sviluppa, la domanda di terra nera aumenta drammaticamente. Di conseguenza, ora è praticamente impossibile estrarre terra nera nel territorio della capitale", ha dichiarato l'Ufficio stampa del sindaco in una nota. Il divieto entrerà in vigore il primo gennaio 2020 e durerà tre anni. (fonte agenzianova) |
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Il monaco-oracolo mongolo per due giorni a Lugano 27 settembre 2019 Per il quinto anno, il Maestro Hamba Lama Shinendentsel (nella foto) sarà presente a Cadro (Lugano). Il Lama Shinendentsel è uno di pochi Choijin Lama che esistono al mondo, titolo conferito solamente a una decina di monaci-oracolo.Nei giorni 28 e 29 settembre sarà possibile ascoltare l'insegnamento del grande Maestro, ma soprattutto di assistere al Rituale Luijin-Cho'd che permette di rilassare la mente, ritrovare maggiore serenità e migliorare la propria vita privata e professionale. Tutto il ricavato dell'evento verrà interamente devoluto al progetto che attualmente sta iniziando il Lama Shinendentsel, ossia costruire un asilo nido per 100 bambini orfani e di famiglie disagiate a Ulaanbaatar, in Mongolia. Il Maestro è l'abate del Monastero Janchivdechinlen in Mongolia e da molti anni è impegnato ai diversi progetti rivolti agli anziani, alle donne e ai bambini aiutandoli in modo concreto e spirituale con il riconoscimento sia al livello nazionale che internazionale. (fonte cdt.ch) |
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Calcio, impresa della Mongolia 5 settembre 2019 Con un gol di Norjmoogiin Tsedenbal al 17' del primo tempo, la Mongolia ha battuto 1-0 Myanmar nella prima giornata del gruppo F per le qualificazioni ai prossimi campionati del mondo di calcio. Un risultato di estremo prestigio che consente alla nazionale mongola di affiancare al comando della classifica parziale il Tajikistan che ha superato con lo stesso punteggio il Kyrghististan. Riposava il Giappone, favorito per la vittoria finale del girone. Martedì 10 settembre le due attuali capoliste, Mongolia e Tajikistan si affronteranno per definire la provvisoria capolista solitaria. Il 10 ottobre sfida proibitiva sul campo del Giappone. Nella foto, un gruppo di sostenitori della Mongolia con la bandiera ufficiale. |
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Mondiali di calcio: la Mongolia parte bene 6 giugno 2019 Esordio col botto della Nazionale di calcio della Mongolia nelle qualificazioni del prossimo campionato del Mondo in programma nel 2022 in Qatar. Nell'andata del primo turno a eliminazione diretta la squadra rossoblù ha vinto 2-0 contro il Brunei, con un gol per tempo. Al 6' una magica punizione all'incrocio di |
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La Mongolia del cashmere sul Corriere della Sera 1 giugno 2019 Due pagine dedicate al cashmere della Mongolia, il più pregiato al mondo. Ma con un'attenzione particolare al rispetto per l'ambiente. È il senso del reportage uscito sul Corriere della Sera a firma Maria Teresa Veneziani che ha seguito l'esperienza di Francesco Saldarini. Nell'articolo si legge: "L'imprenditore comasco è arrivato con la moglie Laurence anche per osservare da vicino la situazione delle caprette Hircus, ormai famose in tutto il mondo per il prezioso 'vello d'oro' che Saldarini ha avuto l'idea di sostituire alle piume d'oca nei piumini: il fiocco di cashmere iniettato direttamente nei capispalla ne garatisce il perfetto isolamento termico. Un'idea ecosostenibile brevettata e oggi Cashmere Flakes è diventato anche un logo posto sulla capsule di giacconi disegnata da giovani talenti come Mitsuru Nishizaki, cresciuto alla corte di Yamamoto, e Marco Rambaldi (ex Dolce&Gabbana) che ha creato capispalla e pannelli in velluto e tessuto tecnico". Nell'articolo parla anche l'Ambasciatore italiano in Mongolia Andrea De Felip: "L'eccellenza italiana può contribuire con le tecnologie e la conoscenza nella trasformazione dei prodotti agricoli e nell'allevamento". Nel pdf le due pagine del servizio apparso sul Corriere della Sera ![]() |
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Alla Biennale di Venezia il Padiglione della Mongolia 19 maggio 2019 Il Padiglione della Mongolia (nella foto) alla cinquantottesima edizione della Biennale di Venezia propone un progetto interdisciplinare intitolato A temporality, curato da Gantuya Badamgarav con la collaborazione di Carsten Nicolai, meglio conosciuto come Alva Noto: per la sua terza partecipazione alla mostra veneziana, il paese asiatico porta in Laguna le installazioni scultoree dell’artista Jantsankhorol Erdenebayar, alias Jantsa, e una performance sonora interattiva di canti di gola tradizionali mongoli, accompagnati dall’artista e compositore tedesco Carsten Nicolai, alias Alva Noto. Gli antichi mongoli hanno sempre mantenuto uno stile di vita nomade in cui lo sviluppo e l’accumulo di creazioni tangibili, come la letteratura e l’arte, sono stati limitati dallo stile di vita pastorale, che richiedeva un costante movimento. A causa di questo limitato contesto, le tradizioni orali sono emerse e si sono evolute come principale mezzo di espressione e sono state tramandate attraverso le generazioni. Con lo scorrere del tempo, le tecniche di espressione orale hanno acquisito forme uniche e complesse, che sono ora riconosciute dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. In origine, i mongoli praticavano il canto di gola come mezzo per comunicare con i loro sé interiori, l’ambiente intorno e il mondo animale. I suoni differivano a seconda dell’ambiente e delle menti più o meno evolute, dei corpi e gli spiriti delle persone che li emettevano. Al giorno d’oggi, l’interazione tra esseri umani e natura è drasticamente attenuata e al contrario gli ambienti creati dall’uomo si sono sovrapposti a secoli di relazioni naturali, con il risultato che blocchi di cemento, vetri, pannelli e asfalti diventano i punti focali dell’interazione.Tenendo presente questa alterazione e le opere precedenti dell’artista Jantsa, che si sono concentrate sulle trasformazioni e gli aggiustamenti tra esseri viventi e non viventi, il curatore Gantuya ha commissionato all’artista la creazione di installazioni scultoree che dialoghino con le stanze anguste e interconnesse con pareti in mattoni della vecchia casa veneziana in calle del Forno dove è stato allestito il padiglione mongolo. Inoltre, ha invitato Alva Noto ad unirsi al progetto ed esibirsi insieme ai cantanti mongoli per trasformare e tradurre gli antichi strumenti delle espressioni orali in una forma d’arte contemporanea interagendo con lo spazio creato da Jantsa. Nato in una famiglia di artisti, Jantsa ha conseguito la laurea presso l’Hunter College di New York e sta attualmente completando il programma MFA presso l’University of California, a Los Angeles, California. Profondamente consapevole delle sue radici, Jantsa è sempre stato affascinato dai racconti mongoli, dagli indovinelli, dai proverbi e dalle strutture mentali intellettuali e comunicative che sono state costruite dai suoi predecessori. Indaga le trasformazioni dei tabù, dei rituali, delle superstizioni e delle abitudini socialmente costruite e crea un dialogo tra passato e presente. Giustapponendo le opere contemporanee con lo spirito della vecchia casa veneziana, le installazioni scultoree di Jantsa offriranno agli spettatori momenti di fugace oblio e reminiscenza, in cui gli artisti potranno interagire con lo spazio e gli oggetti, e creare performance emettendo suoni astratti usando tecniche tradizionali di canto di gola e musica elettronica. I suoni saranno installati nello spazio espositivo durante l’Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. A Temporality si propone di imporre l’idea dell’effimero all’interno delle nostre percezioni, cercando di evocare una miscela di forme, materiali e suoni che vuole mettere in discussione le mentalità socialmente costruite e indagare diverse forme di resistenza. (fonte Finestre sull'Arte) |
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Pil aumentato dell'8,6% nel primo trimestre 2019 17 maggio 2019 Il prodotto interno lordo (Pil) della Mongolia è cresciuto dell'8,6 per cento su base annua nel primo trimestre del 2019. Lo hanno rivelato i dati diffusi oggi dall'Ufficio nazionale di statistica (Nsa) secondo cui è stato il più alto tasso di crescita del Pil dal terzo trimestre del 2014, quando si è attestato al 9,1 per cento. Il Pil del paese asiatico è stato di 3,5 trilioni di tugriki mongoli (1,3 miliardi di dollari) nel periodo gennaio-marzo e la crescita è stata principalmente attribuita a un aumento significativo delle esportazioni di materie prime e dei prezzi delle materie prime sul mercato internazionale, secondo l'Nsa. Il Pil della Mongolia è cresciuto del 6,9 per cento anno su anno nel 2018 grazie alle esportazioni di materie prime stabili, alla ripresa degli investimenti esteri diretti e al programma di aggiustamento economico del governo. La Banca Mondiale ha previsto che l'economia della Mongolia crescerà del 7,2 per nel 2019 e del 6,9 per cento nel 2020. (fonte agenzia nova) |
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Mongolia-Sestri Levante, gemellaggio eccellente 13 maggio 2019 Sestri Levante e la Mongolia legate da un gemellaggio tra eccellenze e gastronomia. Il sindaco e le autorità comunali e regionali del centro ligure hanno ricevuto l’ambasciatore della Mongolia in Italia, S.E. Tserendorj Jambaldorj e il Console Piero Bardazzi. L’incontro, promosso da Enrico Canale dell’associazione “O Leûdo” e da Vinicio Raso dell’associazione “Genuensis”, ha avuto luogo a Sestri Levante presso la Cooperativa Olivicoltori Sestresi. “È stato per me un onore – dichiara il consigliere regionale Claudio Muzio – poter ricevere ed accompagnare l’ambasciatore nella sua visita alla Cooperativa Olivicoltori, che rappresenta un punto d’eccellenza del nostro territorio e contribuisce a mantenere viva l’attività agricola nel Tigullio”. Al termine dell’incontro l’ambasciatore ha consegnato al Comune di Sestri Levante una pepita di pirite ed una di rame provenienti dalla Mongolia, in segno dell’amicizia. All’ambasciatore è stato fatto dono, da parte del presidente della Cooperativa Nicola Gandolfo e del vicepresidente Marco Cusinato, di un cesto di prodotti tipici del territorio. La delegazione ha visitato anche alcune aziende locali tra cui la vinicola Bisson che ha la particolarità di invecchiare il vino in fondo al mare! Inoltre il delegato della Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Carlo Testi ha consegnato alConsole Bardazzi e all’Ambasciatore la medaglia d’ argento di benemerenza per l'amicizia dimostrata nel condividere i valori di aiuto alle persone in difficoltà e il grande lavoro svolto nella beneficenza alle varie associazioni di volontariato in Italia e Mongolia. |
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Le donne della Mongolia su Internazionale 5 maggio 2019 L'ultimo numero del settimanale Internazionale (nella foto, la copertina) dedica un servizio alle donne della Mongolia, tradotto dall'originale di Sofja Melnicuk, con le foto di Chiara Gioia. "In Mongolia - si legge nel catenaccio - la tradizionale divisione dei compiti nella società ha favorito la parità fra uomini e donne. Oggi le ragazze sono indipendenti e istruite, spesso più dei maschi. Ma a volte restano sole". Nella classifica dell'indice dell'uguaglianza tra generi, la Mongolia si piazza al 58° posto, molto meglio dell'Italia (70°). L'articolo si conclude: "Le mongole sono emancipate, istruite e ambiziose. Hanno di fronte molte porte aperte, hanno realizzato il sogno di migliaia di donne in tutto il mondo e, sotto molti aspetti, hanno superato gli uomini. Paradossalmente, però, forse è proprio questa la fonte dei loro problemi". |
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Sumo: Hakuko tradisce la Mongolia per il Giappone 18 aprile 2019 In Mongolia ha suscitato polemiche l’annuncio dello yokozuma (grande campione di sumo) Hakuho (foto), che ha chiesto la rinuncia alla nazionalità mongola per ottenere la cittadinanza giapponese. L’atleta 34enne, il cui vero nome è Munkhbat Davaajargal, aveva in precedenza indicato il desiderio di diventare un cittadino giapponese naturalizzato, requisito per tutti i lottatori stranieri desiderosi di diventare anziani del sumo. Gli anziani della Japan Sumo Association (Jsa) sono i lottatori in pensione che, una volta abbandonato il dohyo (anello), gestiscono tutto il circuito e vengono considerati i veri custodi della tradizione. Secondo i media mongoli, Hakuho ha presentato la sua richiesta la scorsa settimana presso l’Ufficio presidenziale. “Ora devo solo aspettare la risposta”, ha dichiarato l’atleta durante un’intervista al torneo regionale di Primavera in corso a Tokyo. Lo scorso mese, il lottatore ha vinto il suo 42esimo titolo nella divisione makuuchi al torneo Spring Grand Sumo. Durante la competizione, ha attirato le critiche della Jsa per aver indotto il pubblico ad un estemporaneo applauso, al fine di “svegliare la folla per la conclusione dell'ultimo grande torneo dell'era Heisei”. Ma nonostante i successi storici dello yokozuna, la Jsa non ha voluto modificare la norma secondo cui ogni anziano dev’essere cittadino giapponese. La decisione ha turbato Hakuho, anche a causa dello status di eroe della lotta mongola conseguito in passato da suo padre, Jigjid Munkhbat. Quest’ultimo ha partecipato a cinque Olimpiadi, vincendo una medaglia d'argento – la prima nella storia della Mongolia – nel 1968 a Città del Messico. Dal 2001, anno del suo debutto da professionista, Hakuho ha ridefinito il sumo e ha riscritto molti dei record dello sport: il maggior numero di vittorie in carriera (1.120), di trionfi nella massima divisione (1.026) e di campionati vinti da imbattuto (15). (fonte AsiaNews) |
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Campagna contro i reati di frode 18 aprile 2019 Il governo della Mongolia ha lanciato una campagna nazionale per promuovere la consapevolezza e la prevenzione contro i reati di frode, secondo quanto riferito oggi dai media locali che citano l'Agenzia nazionale di polizia (Npa). "I crimini nell'ambito della frode sono aumentati di anno in anno, causando perdite dirette a cittadini e organizzazioni", riferisce una nota dell'Npa, aggiungendo che le frodi online, contrattuali e il marketing piramidale sono i tipi più comuni di frodi nel paese. Durante la campagna di due settimane che ha preso il via ieri, l'Npa condurrà una serie di attività volte a informare il pubblico sui tipi comuni di frode e ad aumentare la consapevolezza. Un totale di 9.900 casi penali sono stati registrati in tutto il paese nel primo trimestre di quest'anno, e i reati di frode hanno rappresentato circa il 15 per cento dei reati totali registrati, secondo l' Npa. (fonte Agenzia Nova) |
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Giocherà in Mongolia il giramondo brasiliano 3 aprile 2019 Gabriel do Carmo (foto), centravanti brasiliano giramondo, ha scelto la Mongolia. All'età di quasi 29 anni (li compirà fra 10 giorni) do Carmo ha giocato in 11 squadre tra Brasile, Bulgaria, Grecia, Albania e Cipro. Svincolato dallo scorso novembre, ieri ha firmato per il dodicesimo club della sua carriera: l'Ulaanbaatar FC, al quale si è legato fino al 15 ottobre 2019. (fonte calciomercato.com) |
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Mongolia tra i Paesi più sicuri al mondo 10 marzo 2019 Mongolia e Filippine sono i Paesi più sicuri del continente asiatico e ai primissimi posti nel mondo, secondo la recente graduatoria stilata dall'autorevole Institute for Economics & Peace. Come indicato dalla mappa, il primo posto assoluto spetta all'Islanda (indicata in azzurro) mentre l'Italia è solo quarantesima, molto dietro la Mongolia, indicata in giallo chiaro. La graduatoria viene stilata in base a tre tipologie di rischio: conflitti bellici, criminalità e disastri naturali. |
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Dal 1° marzo divieto dei sacchetti di plastica 1 marzo 2019 È entrato in vigore dal 1° marzo in Mongolia il divieto di utilizzare sacchetti di plastica monouso, più sottili di 0,035 millimetri. La norma mira a ridurre l'impatto ambientale derivato dall'impiego di grandi quantitativi di plastica non riutilizzabile nel paese. Il provvedimento, nello specifico, riguarda la produzione, la vendita, l'importazione e la produzione di sacchetti di plastica "usa e getta". "Speriamo, inoltre, che la norma induca lo sviluppo di maggiori opportunità di business e di lavoro, date dalla produzione di sacchetti di plastica biodegradabili e riutilizzabili", ha commentato oggi il ministro dell'Ambiente e del turismo della Mongolia, Tserendorj Uranchimeg. |
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Cinema, la Mongolia in lizza per l'Orso d'oro 10 febbraio 2019 «Öndög», film girato in Mongolia e diretto dal cinese Wang Quan'an, è in lizza per l'Orso d'oro, «Öndög» si apre con una sequenza di grande fascino: un veicolo si muove di notte nel mezzo della steppa mongola fino a quando non viene trovato il cadavere di una donna. Per difendere il cadavere da possibili attacchi di animali feroci, la polizia invia un giovane agente poco esperto del luogo.Vincitore a Berlino nel 2006 con il notevole «Il matrimonio di Tuya», Wang Quan'an torna per la quarta volta in concorso al festival tedesco con un progetto anticonvenzionale, che ragiona molto con il linguaggio cinematografico e le suggestioni audiovisive. Colpisce positivamente la fotografia, grazie a immagini di straordinaria bellezza in cui i personaggi sembrano diventare parte integrante della natura circostante. Visivamente pregevole, il film si perde invece in una struttura narrativa troppo complicata e poco appassionante. Soprattutto con il passare dei minuti, il regista sembra un po' perdere le redini del suo progetto, limitandosi a dare vita a singole sequenze di buon impatto estetico, che però faticano a trovare un senso all'interno del mosaico complessivo che è stato messo in scena. Resta comunque un progetto curioso, una sorta di western in salsa asiatica che, a ogni modo, non lascia indifferenti. (autore: Andrea Chimento per Il Sole 24 Ore) |
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CARA MONGOLIA, BUONO TSAGAAN SAR 4 febbraio 2019 Tsagaan sar: è il capodanno mongolo che segue il calendario lunare tibetano e la data varia ogni anno. È la più importante festa mongola e si protrae almeno per un mese. Per essere pronti bisogna avviare i preparativi con grande anticipo perché bisogna pensare a cibo, regali, vestiti nuovi, pulizie; la tradizione impone inoltre di finire i lavori in sospeso e onorare i debiti prima del nuovo anno. I cibi che non possono mancare sulla tavola sono buuz o bansh, lo schienale di pecora (coda compresa), la carne bollita, i biscottoni (kheviin boov) sovrapposti secondo la tradizione, guarniti di aaruul e dolciumi. Anche il riso, simbolo di fecondità e crescita, è presente in tavola così come l'airag e altri piccoli piatti adatti all’occasione. È dovere dei più giovani, entro i primi tre giorni di festa, rendere omaggio agli anziani, offrendo un khadag e portando i saluti con gesto appropriato cioè reggendo le braccia dell’interlocutore con le mani sotto i gomiti. Le famiglie si scambiano molteplici visite. I giorni più importanti sono la vigilia (Bitüün), giornata in cui si mangia moltissimo come atto propiziatorio per un anno di abbondanza. (dalla guida "Mongolia" di Federico Pistone e Tseeghii - Polaris editore, illustrazione di Cristiano Lissoni da "Salik - Il piccolo vento della steppa" di F. Pistone) |
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Eletto il nuovo presidente del Parlamento mongolo 2 febbraio 2019 Il parlamento mongolo ha eletto Gombojav Zandanshatar (foto) come nuovo presidente dell'assemblea legislativa con il 95,2 per cento dei voti. L'ex capo della segreteria del governo ha sostituito Miyegombo Enkhbold, che è stato estromesso dall'incarico martedì scorso a causa di un suo presunto coinvolgimento in reati di corruzione e abuso di potere. "Farò particolare attenzione a garantire l'unità del parlamento e a ridurre la disoccupazione, la povertà e le disparità di reddito nel paese", ha detto Zandanshatar al parlamento. Il 48enne del Partito popolare mongolo (Mpp) è stato eletto membro del parlamento tre volte nel 2004, nel 2008 e nel 2016. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di vice ministro per l'alimentazione e l'agricoltura nel 2003-2004, ministro degli Affari esteri e del commercio nel 2009-2012 e segretario generale del Mpp nel 2012-2013. (fonte Agenzia Nova) |
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Inauguarata centrale solare da 10 megawatt 29 gennaio 2019 Una centrale elettrica solare con una capacità installata di 10 megawatt è stata ufficialmente avviata nella provincia centrale di Govisumber, in Mongolia: lo ha riferito oggi la televisione di stato mongola, secondo cui la capacità totale di energia rinnovabile della Mongolia era pari a 275 megawatt alla fine del 2018, in base ai dati forniti dal ministero dell'Energia. “L'impianto solare da 10 megawatt è stato ufficialmente messo in funzione a Sumber soum, suddivisione amministrativa di Govisumber”, ha detto l'operatore del progetto Esb Solar Energy. "La costruzione della centrale elettrica finanziata dal Fondo verde per il clima è durata sei mesi: la centrale elettrica può generare 17,1 milioni di kWh di elettricità all'anno nella rete elettrica nazionale del paese", ha reso noto la società. Il Fondo verde per il clima è stato istituito nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) per aiutare i paesi in via di sviluppo nei loro sforzi per sviluppare le energie rinnovabili. La Mongolia, che ha una potenziale capacità eolica di 1.100 gigawatt, ha fissato l'obiettivo di fornire il 20 per cento dell'energia attraverso le rinnovabili entro il 2020 e il 30 per cento entro il 2030. “La quota di elettricità rinnovabile nel consumo complessivo di energia della Mongolia è salita al 16 per cento in media nel 2018”, ha riportato il ministero dell'Energia. (fonte Agenzia Nova) |
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Paola e la sua cavalcata dalla Mongolia all'Europa 24 gennaio 2019 Ancora per pochi giorni Paola Giacomini (nella foto all'interno di una gher mongola) è a Caprie in Val di Susa da dove ripartirà, dopo una breve pausa, per proseguire il suo incredibile viaggio che ha iniziato da sola il 10 giugno scorso, partendo dalla Mongolia, e che il prossimo settembre la porterà a Cracovia. Nel frattempo il Tg3 nazionale ha mandato in onda in più edizioni una sua intervista. Il lunghissimo cammino di Paola nasce con l’intendo di studiare quei popoli nomadi, la cui vita è molto legata a quella dei loro cavalli, e che sono i degni eredi delle imprese dei cavalieri mongoli di Gengis Khan. Paola, donna coraggiosa e speciale, ha deciso di affrontare le immense pianure della Mongolia, per raggiungere la Russia e l’Europa con i suoi due cavalli. “Io non viaggio da sola – ci dice – perché ho due carissimi compagni di viaggio, i miei cavalli, che in attesa del mio ritorno sono ospitati in un monastero ortodosso in Russia”. I passi di Paola sono costellati da innumerevoli e preziosissime esperienze, da incontri con persone uniche e da storie che lei porterà sempre nel suo cuore. Paola infatti ha scelto di appoggiarsi al termine di ogni giornata di cammino alle famiglie che abitano i paesi incontrati e “anche se non sempre siamo a riusciti a capirci con le parole, spesso è bastato uno scambio di sguardi per sentirmi a casa”. Il favoloso viaggio di Paola Giacomini ha anche dovuto affrontare qualche imprevisto e, quando le chiediamo se non nasconda anche qualche pericolo, ci risponde “la paura non sempre è negativa, capita anche che ci permetta di salvarci dai grossi guai, ci vuole coraggio e ci vuole fede, perché senza quella è difficile andare avanti. E comunque la Val di Susa è il posto dove abito e amo tornare”. E a Caprie Paola ritornerà con i suoi cavalli mongoli, che potranno così incontrare Isotta Raminga, la cavalla che l’ha accompagnata nei suoi precedenti viaggi. (fonte: lagendanews.com) |
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Produzione industriale aumentata del 21% 16 gennaio 2019 La produzione industriale della Mongolia nel 2018 è aumentata del 21 per cento rispetto all'anno precedente, attestandosi a 15.700 miliardi di Tugriks mongoli (circa 5,9 miliardi di dollari). E' quanto rivelato oggi dai dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica mongolo. La produzione dei principali prodotti delle industrie estrattive è aumentata del 19,6 per cento, che rende l'industria mineraria un motore chiave della crescita complessiva del paese. In particolare, il volume della produzione di carbone grezzo è cresciuto del 63,1 per cento e quello della produzione di ferro è aumentato del 3,4 per cento anno su anno. I prodotti dell'industria mineraria lo scorso anno rappresentavano circa l'85 per cento della produzione industriale totale nel paese senza sbocco sul mare, ricco di risorse naturali come oro, argento, ferro, carbone e rame. (fonte Agenzia Nova) |
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Mongolia, Oman e Bhutan le migliori mete 2019 29 dicembre 2018 Il Corriere della Sera, nelle pagine di Liberi Tutti, ricorda come World Tourism Organization, l’agenzia delle Nazioni Unite per il turismo, segnala Mongolia, Oman e Buthan i Paesi gli emergenti dei prossimi mesi. La prima, terra del condottiero Gengis Khan, si legge "consente di perdersi tra immense steppe e sabbie del deserto dei Gobi. Con possibilità per i viaggiatori di soggiornare nelle yurte, condividendo la vita dei nomadi". |
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Venticinquemila in piazza contro la corruzione 28 dicembre 2018 Migliaia di cittadini mongoli hanno sfidato oggi temperature che toccavano i -25 gradi a Ulaanbaatar per manifestare contro la corruzione e chiedere le dimissioni del presidente del parlamento del paese. Si è trattato delle più grandi dimostrazioni nel paese e sono state suscitate da scandali di corruzione e tangenti che hanno prodotto grande indignazione tra i cittadini nello scorso anno. Gli organizzatori della protesta nella capitale hano detto che circa 25mila persone sono scese in piazza, la polizia locale ha parlato di 5mila. “La ricchezza del nostro paese è stata rubata”, ha detto il parlamentare Batzandan Jambalsuren, parlando ai manifestanti. E ha accusato i due principali partiti politici del paese e il presidente del parlamento Enkhbold Miyegombo di aver “spezzato il paese in tanti pezzi”. Enkhbold è accusato di aver venduto posizioni nel governo, come quella di viceministro e di segretario di stato, riuscendo ad accumulare qualcosa come 60 miliardi di tugrik (24 milioni di dollari). E’ stato sottoposto a un voto di sfiducia, assieme al primo ministro e al suo governo, lo scorso mese, ma questo voto non ha ottenuto risultati. (fonte Afp) |
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Si dimette il sindaco di Ulaanbaatar 29 novembre 2018 Il sindaco della capitale della Mongolia Ulan Bator, Sundui Batbold (nella foto), ha annunciato oggi le sue dimissioni dopo che il primo ministro del paese gli aveva chiesto di lasciare l’incarico. In una lettera ufficiale al Consiglio dei rappresentanti dei cittadini di Ulan Bator il 12 novembre, il primo ministro Ukhnaa Khurelsukh ha accusato Batbold di non aver adempiuto ai suoi doveri. Oggi il consiglio ha discusso la proposta di Khurelsukh ma non ha preso una decisione. Tuttavia, Batbold ha deciso di presentare la sua lettera di dimissioni. "La reciproca comprensione tra il primo ministro e il sindaco è cruciale nel prendere decisioni nell'interesse dei residenti di Ulan Bator, così ho deciso di dimettermi dalla mia posizione entro il 5 dicembre", ha detto il sindaco nella sua dichiarazione di dimissioni. (fonte agenzianova) |
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Su Avvenire la Mongolia di Federico Pistone 12 novembre 2018 Anche Avvenire dedica un servizio al nuovo libro del giornalista del Corriere della Sera Federico Pistone, dal titolo "Il leopardo e lo sciamano - In viaggio tra i misteri della Mongolia", edito da Sperling & Kupfer con prefazione di Sveva Sagramola. Stefano Vecchia, corrispindente nel continente asiatico, annota nel suo articolo: "L'esperienza vissuta della Mongolia è fatta di natura, di storia e di memoria, ma anche di confronto co se stessi e le proprie convinzioni perché, scrive Federico Pistone, "c'è tempo, ore su ore senza distrazioni, per giocare con i pensieri, per dare un valore e un contorno più preciso alla nostra esistenza, per capire quello che davvero conta e quello che è sopprimibile, le persone che ci arricchiscono e che meritano il nostro tempo e quelle che sono sterili, abbandonabili. Quando si torna da un viaggio in Mongolia si è più completi, lucidi, consapevoli, spirituali. Non si ha più bisogno di ingannare nessuno, tanto meno noi stessi". ![]() |
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Poesie e foto nel diario di Michele Zelioli 6 novembre 2018 Michele Zelioli non è un semplice viaggiatore, ma ha voluto immortalare la "sua" Mongolia attraverso singolari immagini in bianco e nero e in alcune poesie nelle quali esprime le sue emozioni in modo molto suggestivo. Ecco l'incipit di Ulaagchiin Khar. Per andare alla pagina dei Diari clicca qui:
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Sul Corriere la Mongolia che bandisce Halloween 31 ottobre 2018 La Mongolia mette al bando la festa di Halloween. Il Corriere della Sera, nell'edizione di mercoledì 31 ottobre, dedica una pagina a firma Paolo Salom, raccontando di come questa ricorrenza tipicamente statunitense abbia attecchito nel Paese asiatico al punto di mettere di farlo diventare un caso, affrontato con rigore dal Governo. Sull'articolo si legge: «Dolc etto o scherzetto», in lingua mongola, suona più o meno così: zali mekh esvel emchlekh. Per noi una specie di scioglilingua. Ma non c’è da preoccuparsi. Se anche capitate dalle parti di Ulan Bator durante la festa di Halloween — una tradizione che viene celebrata (cade stasera) ormai quasi in tutto il mondo — non sentirete più la formula recitata dai ragazzini per «estorcere» caramelle e altri dolciumi bussando a caso alle porte di sconosciuti. Il governo della Mongolia ha infatti cancellato la ricorrenza, vietando alle scuole di organizzare feste in costume «che non appartengono alla nostra tradizione culturale». Per la professoressa Erdenechimeg Ganzolboo — docente all’Istituto superiore numero 23 della capitale Ulan Bator — una decisione incomprensibile. «La nostra scuola — ha spiegato alla Reuters — ha classi specializzate nello studio dell’inglese. Per questo abbiamo iniziato a celebrare Halloween». Il punto, continua la professoressa, è che «forse alcuni studenti si sono immedesimati troppo nei travestimenti e alla fine si sono rivelati un “disturbo sociale”». In effetti, il ministero dell’Istruzione ha dichiarato di aver ricevuto molte lamentele da parte di genitori «furenti perché i figli chiedevano loro denaro per comprarsi costumi di cui non capivano il senso». Leggi sotto il pdf dell'intero articolo ![]() |
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Calcio, Ragini: "Grande esperienza" 26 ottobre 2018 Marco Ragini è rientrato a San Marino, l'allenatore "giramondo" ha concluso la sua esperienza nella serie A della Mongolia portando l'FC Ulaanbaatar al secondo posto in classifica, a soli 4 punti dalla squadra che ha vinto lo scudetto. Un grande risultato per un club che nella scorsa stagione si era salvato ai play out. Dopo l'avventura in Mongolia, Marco Ragini sogna il ritorno in Europa, ci sono già stati dei contatti che il tecnico sammarinese si augura possano andare a buon fine. (fonte Elia Gorini rtvsanmarino.sm). Nella foto, Regini con il presidente del Fc Ulaanbaatar |
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Trovato un meteorite nel deserto del Gobi 20 ottobre 2018 Un team di scienziati russi dell’Università degli Urali ha trovato un frammento di meteorite da 800 grammi nel deserto del Gobi, in Mongolia. La conferma proviene dallo stesso centro di studi. “Sei esperti del laboratorio scientifico del Consorzio Terra Extra della Università Federale degli Urali (Ekaterinburg) sono alla ricerca di frammenti di meteorite nel deserto del Gobi. Ed hanno trovato i primi 800 grammi di campione“, si specifica in una dichiarazione dall’università. In precedenza, sempre i ricercatori hanno riferito che il gruppo scientifico è partito per la spedizione esplorativa in Mongolia il 21 agosto. E qui vi ha lavorato fino all’8 settembre con i colleghi dell’Istituto di astronomia e geofisica del Mongolian Academy of Sciences. Si tratta della quarta spedizione oltreoceano di un team di scienziati dell’Università degli Urali, dopo aver già viaggiato in altre aree come l’Antartide, l’Iran e il Cile. La spedizione opera nel territorio della Russia. Ma questo non è il solo risultato di una spedizione russa. Un altro team di scienziati russi ha studiato un meteorite trovato in Siberia e hanno concluso che esso conterrebbe un nuovo minerale all’interno. Il gruppo di scienziati ha battezzato il nuovo minerale uakitit. L’uakitit è stato scoperto nel meteorite di ferro Uakit, trovato nella repubblica russa di Buriátia nel 2016. Secondo il professor Viktor Grokhovsky, dell’Università Federale degli Urali, per testare la scoperta di un nuovo minerale è necessario ottenere dati sulla loro struttura cristallina. Tuttavia, considerando le piccole dimensioni del minerale, questo non può essere realizzato con il consueto metodo di analisi con i raggi X. È noto che il minerale è composto da nitruro di vanadio ed è già stato registrato. (fonte focustech.it) |
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De Gasperis: "In 10 anni la Mongolia si è trasformata" 15 ottobre 2018 Inervista a Michele De Gasperis (nella foto con una statuetta di Gengis Khan) per i 10 anni di presidenza della Camera di Commercio Italo-mongola |
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La Mongolia piange il Vescovo Padilla 26 settembre 2018 Il Vescovo Wenceslao Padilla, della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (CICM, detta anche "Missionari di Scheut"), primo Vescovo della Mongolia, è morto il 25 settembre all'età di 68 anni, in seguito a un infarto. E' il Vescovo che ha accompagnato negli ultimi 26 anni i passi della giovane Chiesa mongola. |
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Putin incontra Battulga, Russia e Mongolia vicine 27 agosto 2018 Il presidente russo Vladimir Putin avrà un incontro a Vladivostok a settembre con l'omologo della Mongolia Khaltmaagiin Battulga (nella foto il loro incontro nel 2017). È quanto riferito del portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov. "Il Cremlino si aspetta che l'incontro tra i due capi dello Stato si svolga a margine del Forum economico orientale", ha affermato Peskov, secondo quanto riferito dal quotidiano russo "Izvestija". Il Forum economico orientale (Eef) è un evento annuale volto a facilitare lo sviluppo dell'Estremo oriente russo e la cooperazione nella regione dell'Asia-Pacifico. Il prossimo forum è previsto a Vladivostok dall'11 al 13 settembre. (fonte agenzianova.com) |
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Ulaanbaatar, la città doppia 11 agosto 2018 “Abbiamo deciso di restringere l'immigrazione in città fino al 1 gennaio 2020”. Batbayasgalan Jantsan è il vice governatore di Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia. Ha le idee chiare su che cosa stia frenando lo sviluppo della “sua” città. “Ci sono 220mila famiglie che vivono nelle ger [le tende coniche dei mongoli, ndr] e in case costruite da loro stessi. Si sono inurbati al ritmo di 45mila l'anno, con picchi di 65mila, e si sono ammassati alla periferia della città. Hanno prodotto inquinamento del suolo, dell'aria e altri problemi. Le forniture idriche stanno migliorando e vorremmo connettere questa gente all'acquedotto, ma non basta comunque per quelle 800mila persone che vivono nella baraccopoli”. Ulaanbaatar è due città. C'è la capitale moderna e la favela che la accerchia. È un po' la metafora di tutta la Mongolia, a cavallo tra globalizzazione e nomadismo. La costituzione dice che ognuno può andare dove gli pare, ma le autorità vogliono fermare la migrazione. Le nuove regole stabiliscono che potrà trasferirsi in città solo chi ha problemi di salute e deve curarsi nella capitale, chi ha comprato un appartamento “vero” e chi lavora nell'amministrazione pubblica. “Bisogna proteggere il diritto dei residenti di vivere in un ambiente sano”, dice il vice governatore. Ma sarà difficile controllare tutti quelli che sono attratti dalla vita urbana o che perdono gli animali nello zud, l'improvvisa ondata di gelo invernale, e puntano alla città come risorsa estrema. I Verdi, vorrebbero una città inclusiva. Dato che ogni mongolo ha diritto a 700 metri quadri di suolo, il loro presidente, Olzod Boum-Yalagch, propone di installare pannelli solari su quei terreni e di far produrre energia pulita agli stessi abitanti delle baraccopoli. Per loro stessi e per la rete pubblica. Ma le autorità non sono intenzionate a prendere in considerazione soluzioni che si discostino troppo dal progetto di città che già hanno in mente: “Prima bisogna migliorare la vita dei residenti”, dice Batbayasgalan Jantsan, che non considera tali i nuovi inurbati. Bisogna fare selezione all'ingresso e dare migliori servizi a quelli che in città ci restano. “Poi potremo lavorare anche sull'efficienza". (fonte www.rsi.ch) |
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Su Dove di agosto la Mongolia di McCurry 5 agosto 2018 La Mongolia vista dal grande fotografo Steve McCurry e dalla giornalista Ornella D'Alessio. Insieme raccontano il loro viaggio sul nuovo numero di agosto del mensile Dove. Il titolo del reportage, che presto proporremo in versione integrale su mongolia.it, si intitola "Uomini e aquile: tra steppe, laghi immensi e deserti di roccia. Sulle tracce dei popoli che vivono ancora secondo i ritmi della natura. Con gli occhi di uno dei più grandi fotografi del nostro tempo". Nell'articolo, tutto da leggere e da ammirare, nella sezione "Per saperne di più" viene citato il nostro sito www.mongolia.it, definito "il più esaustivo sul Paese" con un altro gradito consiglio: "Da leggere, sul tema, Il leopardo e lo sciamano - Sperling&Kupfer 2018" di Federico Pistone che in questo libro ha svelato "i misteri della Mongolia". ![]() |
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Il Mongol Rally di Ottavio Missoni 4 agosto 2018 Oggi sono in viaggio da Tashkent destinazione Kazakistan, con qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia dovuta alla sosta forzata sul Mar Nero per problemi, risolti fortunatamente, nell’imbarco sul traghetto. Pariti il 16 luglio da Varese, Ottavio Missoni ed Enrica Fugazzola (nella foto a bordo della loro Panda), hanno in previsione di arrivare a metà agosto in Mongolia, preferendo strade alternative all’autostrada che li ha portati a visitare il modernissimo centro culturale Heydar Aliyevdi di Baku, in Azerbaigian, “La porta dell’inferno” in Turkmenistan, un cratere infuocato che brucia da 45 anni e la città si Samarcanda lungo l’antica via della seta. La loro raccolta fondi, prevista per la gara, sarà a favore di due associazioni: Onlus Mariana e Cool Earth. (fonte varesenews.it) |
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Il Mongol Rally del comico Cornacchione 23 luglio 2018 «Siamo partiti eroici, a bordo di due Panda gialle molto, ma molto, più vecchie di noi... Per regolamento devono essere shitty car, trabiccoli scassati. La squadra è compatta. Non so quando e se torneremo a casa... In questa avventura la norma è perdere la strada e avere un sacco di problemi durante il tragitto». Racconta di sé sgranando gli occhi il comico e attore teatrale Antonio Cornacchione (nella foto mentre assiste il cambio di una gomma bucata) che è nel mezzo del Mongol Rally, la gara benefica e non competitiva più pazza che ci sia. Obiettivo dell’equipaggio: raccogliere fondi per la onlus Oklahoma che ha sede al Gratosoglio e accoglie adolescenti in difficoltà. «Abbiamo appena avuto un intoppo, due gomme scoppiate su uno sterrato ai confini della realtà — ride —. Siamo entrati in azione in tempo record, abbiamo montato le ruote di scorta», dice il comico in versione «explorer». Più di trecento squadre da tutto il mondo partecipano al Mongol rally 2018, trentasei dall’Italia, quelle milanesi si contano sulle dita di una mano. «La notte del 15 luglio in una località segreta vicino a Praga c’è stato il party selvaggio d’esordio, con il taglio del nastro e gli scongiuri», ricorda. Da lì tutti via, sparpagliati fino alla meta, Ulan Udé, in Siberia, vicino alla Mongolia. Sette fusi orari più a Est. (dal Corriere della Sera) |
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E' mongolo il primo veterinario della storia 20 luglio 2018 “Un uomo senza cavallo è come un uccello senza ali”, recita un proverbio tradizionale della Mongolia. Nella cultura delle tribù mongole i cavalli erano dei preziosi alleati per i lavori e per l’economia, principalmente basata sulla pastorizia equina. Per questo motivo, il benessere degli animali era essenziale per le popolazioni nomadi. E lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences dai ricercatori del Max Planck Institute for the Science of Human History, in Germania, sembra esserne una conferma. E’ proprio nelle tribù mongole, infatti, che sarebbero nate le prime cure veterinarie, le più antiche del mondo. (fonte galileonet) |
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La Mongolia tra le letture proposte da D di Repubblica 17 luglio 2018 Tra gli 8 libri che D di Repubblica consiglia di leggere per l'estate 2018 c'è "IL leopardo e lo sciamano - In viaggio tra i misteri della Mongolia" di Federico Pistone (Sperling & Kupfer). Sull'articolo di Federico Biserni si legge: "Quant’è lunga l’ombra della tua vita?” è la formula che si usa in Mongolia per chiedere l’età di una persona. Lo scopriamo nelle prime righe de: “Il leopardo e lo sciamano” di Federico Pistone, giornalista del Corriere della Sera ed esperto conoscitore del Paese asiatico. Un modo estremamente poetico di chiedere gli anni perché ad essere impregnata di romanticismo è la Mongolia stessa. Di romanticismo, di leggende, di spiritualità, di mistero. Il viaggio attraverso cui Pistone accompagna i lettori è proprio alla scoperta di quest’anima: partendo dal deserto dei Gobi e dallo Shambala (il punto dove, secondo un’antica tradizione, convergerebbero tutte le energie spirituali del mondo) l’itinerario prosegue verso la capitale Ulaanbaatar, poi su verso il grande Nord e l’immenso lago Khuvsgul per piegare infine a Ovest alla scoperta dei monti Altai e alla ricerca dello sfuggente leopardo delle nevi o dell’ancora più riservato “almas”, l’abominevole uomo delle nevi. Il tutto utilizzando fuoristrada, motociclette, treni, cavalli, piedi e sopportando escursioni termiche di decine di gradi tra il giorno e la notte. Un percorso tortuoso e affascinante capace di mescolare avventura e tradizione, mito e amore per una terra a tratti ancora incontaminata. Clicca qui per leggere l'intero servizio. |
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I misteri della Mongolia tra sciamani e leopardi 12 luglio 2018 Sulle pagine dei viaggi del quotidiano La Stampa Mongolia in primo piano con "I misteri della Mongolia, alla ricerca di sciamani, almas e leopardi". Lo spunto è il nuovo libro di Federico Pistone, edito da Sperling & Kupfer, "Il leopardo e lo sciamano". "Il viaggio di Federico - scrive la giornalista Irene Cabiati, lei stessa autrice di un reportage dulla Mongolia - è una caccia ai fantasmi: in particolare l’almas e il leopardo bianco. Con l’aiuto di alcuni amici mongoli e di persone che incontra per strada e che volentieri lo accompagnano, si inoltra su strade, talvolta quasi impraticabili, incontrando monaci spiritosi e monaci che si dissolvono come nebbia, sciamani e guardiaparco. C’è anche qualche incontro speciale nello spettacolare tempio Amarbayasgalant, fra il popolo delle renne (Tsaatan) e tra i cavalieri che cacciano con le aquile sugli Altai". Per leggere l'intero articolo clicca qui |
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BUON NAADAM, MONGOLIA! 11 luglio 2018 Buon Naadam, Mongolia! Dall'11 al 13 luglio il Paese celebra la festa nazionale più importante, raccontata nella guida "Mongolia" (Polaris Editroe) da Federico Pistone e Dulamdorj Tserendorj. La parola Naadam significa “giochi” ma la denominazione completa è Eriin Gurvan Naadam, “i tre giochi degli uomini”: si confrontano infatti lottatori, cavalieri e arcieri in una giostra senza tempo. I mongoli si battono in queste tre specialità da sempre, ma da otto secoli il Naadam è la rievocazione delle gesta di Chinggis Khan, orgoglio inossidabile di questo Paese, prima padrone di due continenti e poi vittima di invasioni e umiliazioni. Ancora oggi è l’occasione per fare festa e riscoprire l’unità nazionale, anche se i turisti stanno togliendo sempre più spazio ai titolari delle celebrazioni. Negli ultimi anni i mongoli si stanno abituando a vedere frotte di stranieri accalcarsi con le macchine fotografiche per vivere e immortalare qualcosa che probabilmente non capiranno mai fino in fondo. E che, tutto sommato, per un occhio occidentale a volte sconfina nel noioso, com’è altrettanto incomprensibile e irritante per un mongolo la visione in tv del Palio di Siena, con quei cavalli che non partono mai e che sono costretti a un percorso ellittico, forzato e pericolosissimo. Invece per i mongoli questi giorni significano libertà e orgoglio. Dal 1921 il Naadam assume anche il valore celebrativo per la liberazione dai cinesi ma sotto il dominio stalinista ogni riferimento a Chinggis Khan era rigidamente proibito. Solo nel luglio 1990, scrollato di dosso anche il peso sovietico, si rivedono le icone del grande condottiero. Ormai il Naadam fa parte di tutti i programmi di viaggio nel mese di luglio. Addirittura molti viaggiatori adeguano la partenza per la Mongolia per poter assistere a quella che con estrema fantasia è stata definita l’olimpiade della steppa. Non che il Naadam sia trascurabile, al contrario. Il fascino però si avverte più nell’atmosfera che si carica di passione e di tensione nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti l’evento o nelle edizioni che si svolgono nelle campagne: Ulaanbaatar viene lentamente circondata dalle gher dei nomadi provenienti da tutto il Paese, dopo giorni e giorni a cavallo. Infatti il vero spettacolo, per chi vuole cercarlo, è alla periferia della capitale, trasformata per qualche giorno in un enorme accampamento. Nelle strade di Ub, tra mongoli vestiti con i costumi tradizionali e i turisti sempre più numerosi, si vedono sfilare nomadi che, in groppa ai loro cavalli, hanno finalmente la possibilità di visitare la “grande città”. La celebrazione vera e propria ha inizio nella piazza principale di Ulaanbaatar dove l’esercito schierato fa da cornice ai discorsi delle autorità e del Presidente della Repubblica. Il pubblico e gli atleti si trasferiscono allo stadio principale dove comincia una lunga e principesca sfilata che rievoca le gesta di Gengis Khan. Si comincia con la lotta, davanti a decine di migliaia di spettatori composti: si parte da 512 o 1.024 lottatori (il numero è sempre una progressione geometrica di ragione 2) che si sfidano in match a eliminazione diretta, dimezzandosi fino a rimanere due contendenti finali per il titolo di Arslan, cioè di leone. Quando il numero iniziale è 1024 si avranno quindi 10 turni di incontri. Superato il 5° turno si è insigniti di un titolo onorifico: è un Nachin (Gheppio) chi arriva al 6° turno, Khartsaga (Sparviero) al 7°, Zaan (Elefante) all’8°, Garid (Garuda) al 9°, Arslan (Leone) dal 9° in poi, in tre giorni di lotte trasmesse anche in diretta tv. Un due volte campione è Avarga, tre volte Dalai Avarga, quattro volte Dayan Avarga, infine Darkhan Avarga, ovvero Campione, Grande Campione, Titano, Campione Assoluto. Il più grande lottatore della storia è indubbiamente B. Bat-Erdene Avarga (classe 1964), vincitore di 12 Tsagaan Sar consecutivi e di 11 Naadam. Dal 2004 è deputato al Parlamento. L’abbigliamento di gara, indumenti di particolare pregio, consiste in un corpetto (zodog) che copre solo spalle e braccia, attillati pantaloncini in seta (shuudag) e ai piedi i tradizionali stivali di cuoio (mongol gutal). Gli incontri si svolgono in un tempo limite che varia dai 10’ dei primi tre turni, 15’ del 4° e 5° turno, 20’ del 6° e 7° turno, fino ai 25’ dei turni finali; trascorsi tali limiti, si sorteggia la scelta di una presa che accelera l’esito dell’incontro. Vince chi costringe per primo l’avversario a toccare terra almeno con un ginocchio, un gomito o la testa. Il trionfatore volteggia come un uccello predatore sopra il rivale appena battuto. L’ultimo a resistere, dopo tre giorni di lotte trasmesse anche in diretta tv, è il vincitore del Naadam, l’uomo più forte della Mongolia. Nella storia del Naadam si contano una decina di pluricampioni. La seconda prova è quella del tiro con l’arco, tornato in auge dopo l’indipendenza della Mongolia, a cui prendono parte anche giovanissimi e anziani, tutti bardati secondo l’antica tradizione guerriera. È uno degli sport più antichi dell’umanità, risalente a due millenni or sono. I concorrenti devono centrare dei cilindretti di cuoio intrecciato, con distanze che variano secondo lo stile delle varie gare. Le gare di tradizione khalkh prevedono la dotazione di 4 frecce e una distanza di 60 m per le donne, 75 m gli uomini; nelle gare di tradizione buriati sono 30 m per le donne e 40 m gli uomini; nella tradizione uriankhai, che ammette solo uomini, i bersagli sono a 50 m. Nelle gare dei bambini la dotazione è di 20 frecce e la distanza è proporzionale all’altezza. I compagni di clan sostengono gli arcieri con canti ossessivi di incoraggiamento. Infine, la corsa dei cavalli che si svolge nella vallata di Khüi Doloon Khudag, a 35 km da UB, protagonisti sono i bambini, da 5 a 12 anni, che lanciano i cavalli in sei sfiancanti gare, per sei diverse categorie di cavalli: Daaga, cavalli di due anni / percorso da 12 a 14 km; Shüdlen, cavalli di 3 anni / da 15 a 17 km: Khyazaalan, cavalli di 4 anni / da 15 a 17 km; Soyoolon, cavalli di 5 anni / da 22 a 24 km (è questa la gara più importante, nessun appassionato si perderebbe mai “la polvere dei Soyoolon” né un khuushuur del Naadam, venduti un po’ dappertutto); Ikh nas, cavalli di oltre 5 anni / da 24 a 26 km; Azarga, stalloni / da 22 a 24 km. (foto Federico Pistone) |
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Tavecchio: "Piango quando rivedo le gher" 30 giugno 2018 L'ex presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio (nella foto) confessa alla Gazzetta dello Sport il suo amore per la Mongolia. Il suo sogno? "Tornare ancora in Mongolia. Quando rivedo le tende nelle praterie sconfinate, piango". Tavecchio è un personaggio molto controverso del nostro calcio, ma nonostante le gaffe e qualche posizione discutibile, nessuno può mettere in discussione la sua umanità, la sua onestà intellettuale e e la sua sensibilità, trstimoniata anche dalla passione per una terra così spirituale come la Mongolia. |
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Markus giramondo, compleanno in Mongolia 28 giugno 2018 Markus Mayer (foto), giornalista 41enne bavarese, ha lasciato il lavoro e la casa per realizzare un suo grande sogno: girare il mondo in 80 giorni a bordo di una Vespa. Attraverserà 17 Paesi diversi di tre continenti e percorrerà oltre 24mila chilometri. "Il mio 42esimo compleanno sarà in Mongolia", racconta descrivendo l'itinerario di viaggio. La partenza è in programma per il 30 giugno da Madrid. Quando tornerà Markus vuole cambiare mestiere e vivere in camper. (fonte TgCom) |
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Incontro con Roy e Sirpa, gli angeli della Mongolia 24 giugno 2018 Una nuova intervista esclusiva arricchisce il Punto d'incontro di mongolia.it, a cura dell'artista mongola Ayana Sambuu. La cantante lirica questa volta ha incontrato per noi Roy e Sirpa (nella foto), definiti "gli angeli della Mongolia" per la preziosa attività che svolgono a favore della popolazione nomade, grazie a un pronto intervento aereo per le emergenze e il soccorso alle persone da trasportare con urgenza nella capitale o nelle zone urbane. Una lunga intervista che svela un aspetto poco conosciuto del Paese e di chi lo fa crescere preservandone autenticità e sicurezza. Spiega Roy nell'intervista: "Blue Sky Aviation fa parte dell’Organizzazione Aerea Internazionale Cristiana MAF che svolge il suo lavoro in più di 30 paesi di tutto il mondo. Noi abbiamo anche uffici di appoggio in tanti paesi, inclusa l’Italia (www.mafitaly.org) che inviano piloti ed altre persone dello staff internazionale e che collaborano e lavorano con team-squadre locali per mantenere le rotte aeree e tenere i voli aerei in efficienza". Per leggere l'intervista completa vai alla pagina Punto d'incontro di Ayana Sambuu |
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Sul Corriere della sera i "segreti" di Gengis Khan 15 giugno 2018 Oggi il Corriere della Sera dedica una pagina a Gengis Khan, a firma di Federico Pistone. Un modo diverso per raccontare e ricordare il grande condottiero mongolo, al di là degli stereotipi. Ecco l'incipit, sotto il pdf della pagina intera: Spietato condottiero, incubo di due continenti. O sovrano tollerante, divinità, primo vero ecologista della storia. Buone tutte e due quando il soggetto del dilemma è Gengis Khan - o Cingghis Khaan per traslitterarlo alla mongola - il condottiero che conquistò e unì il più grande impero di sempre, dalla Cina ai confini orientali dell'Europa, nominato uomo del millennio dal Washington Post davanti ai più accreditati Leonardo, Einstein, Gandhi, Galileo, Napoleone, Beethoven e Mozart. La motivazione ufficiale è da premio Nobel: "Ha permesso di collegare Oriente e Occidente consentendo la creazione della civiltà moderna". Sterminando i nemici che non accettavano il suo potere e la sua origine divina, verrebbe da aggiungere in caratteri più piccoli. "Dettagli" che la storia perdona quando in ballo c'è il futuro del mondo, la possibilità di creare un immenso corridoio, da Vienna a Pechino, dal Mediterraneo al Gobi, dove possono fluire liberamente pensieri, religioni, filosofie, ma anche mercati, spezie, gioielli, tessuti in quel sublime scenario medievale chiamato pax mongolica. ![]() |
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Domani sul Corriere una pagina su Gengis Khan 14 giugno 2018 Domani sul Corriere della Sera, nell'inserto Liberi Tutti, esce una pagina dedicata a Gengis Khan, scritta da Federico Pistone, autore del recente libro "Il leopardo e lo sciamano - In viaggio tra i misteri della Mongolia" (Sperling&Kupfer). Nel numero di oggi del Corriere (foto) l'anticipazione di Michela Mantovan: "Non è sbagliato sostenere, tra le altre cose, che Gengis Khan sia stato uno dei più grandi viaggiatori di sempre. In sella al suo fedele cavallo unì infatto il più grande impero della storia del mondo. Certo non erano vacanze, le sue, ma durissime campagne militari condotte con un metodo efficiente e micidiale poi copiato da altri strateghi come i generali Patton e Rommel: così lo racconta nei dettagli Federico Pistone, giornalista e scrittore, profondo conoscitore della Mongolia". ![]() |
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Mongolia, transito gasdotti tra Russia e Cina 10 giugno 2018 La Russia sostiene l'iniziativa della Mongolia di fungere da paese di transito per oleodotti e gasdotti diretti in Cina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con il leader cinese Xi Jinping e il presidente della Mongolia Khaltmaagiin Battulga, nella città cinese di Tsingtao sede del summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shangai (Sco). "Ci sono opportunità di cooperazione nell'industria energetica", ha sottolineato il capo dello Stato russo. "I nostri partner mongoli hanno ideato un'iniziativa per costruire importanti oleodotti e gasdotti dalla Russia alla Cina: la sosteniamo è una buona idea, tuttavia è necessario condurre uno studio approfondito di fattibilità, come sempre in questi casi ", ha aggiunto il presidente russo. Putin ha affermato, inoltre, che i tre paesi hanno lavorato insieme per rimuovere gli eccessivi ostacoli amministrativi al fine di garantire flussi commerciali ininterrotti. (fonte agenzianova) |
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Zurigo, nati 4 cuccioli di lupo della Mongolia 6 giugno 2018 Lo zoo di Zurigo ha interrotto con successo la contraccezione ormonale dei lupi della Mongolia: a inizio maggio sono infatti nati quattro cuccioli. Inizialmente la madre ha tenuto nascosto i piccoli, indica in una nota odierna lo zoo di Zurigo, precisando che l'avvenuta nascita è stata rivelata grazie a una telecamera. I quattro cuccioli, di cui tre maschi, pesano tra 3,3 e 3,7 chili, circa un decimo di quanto potrebbero arrivare a pesare in età adulta. Dopo un primo controllo veterinario non è stato possibile determinare il sesso del quarto lupo, informa lo zoo. L'ultimo lupo era venuto alla luce allo zoo Zurigo nel 2013, in seguito è stato utilizzato un contraccettivo ormonale per impedire nuove nascite. Lo zoo zurighese ospita i lupi mongoli dell'Asia centrale dal 1983. (fonte swissinfo.ch) |
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Mongolia, pronti progetti per un miliardo di dollari 1 giugno 2018 Il Consiglio dei ministri della Mongolia ha approvato un elenco di progetti da attuare con il finanziamento del prestito agevolato del governo cinese di un miliardo di dollari. Tra i progetti, la costruzione di linee di trasmissione elettrica e sottostazione tra Ulaanbaatar e Mandalgobi; la ricostruzione della centrale termoelettrica di Erdenet; nuovo impianto di trattamento delle acque reflue; la costruzione di 20,9 chilometri di strada dall'incrocio tra Gachuurt e Nalaikh-Choir; la costruzione dell'impianto di lavorazione della carne e impianto di quarantena; il progetto sull'area di sviluppo dei fiumi Tuul e Selbe; l'installazione di telecamere di sorveglianza nelle strade della città di Ulaanbaatar; il progetto per migliorare l'accesso, la qualità e il controllo del settore delle comunicazioni. (fonte agenzianova) |
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Il leopardo e lo sciamano sul Corriere della Sera 1 giugno 2018 Sul Corriere della Sera di oggi si parla di Mongolia e del nuovo libro "Il leopardo e lo sciamano - In viaggio tra i misteri della Mongolia" (Sperling&Kupfer). Si legge: "Federico Pistone accompagna il lettore in Mongolia, terra estrama che nasconde possibilità di incontri con sciamani e nomadi gentili, fino al leopardo delle nevi, simbolo della spiritualità mongola". |
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Il leopardo e lo sciamano, "un viaggio straordinario" 28 maggio 2018 È in libreria Il leopardo e lo sciamano - In viaggio tra i misteri della Mongolia, di Federico Pistone (editore Sperling&Kupfer). Scrive Sveva Sagramola nella prefazione: "Latte e terra. L'odore della Mongolia è fatto delle cose che danno la vita, e un viaggio in questa regione nel cuore dell'Asia è in grado di restituirci una fotografia antica di noi stessi, quando, agli albori della nostra umanità, nomadi, ci spostavamo per adattare le nostre esistenze ai cicli stagionali. Ancora non c'era separazione con la natura, e i confini tra la vita e la morte, l'umano e il divino, erano difficili da distinguere, così come il cielo dalla terra, nello sconfinato orizzonte delle steppe. È in questo spazio senza tempo, dove l'essenza del nostro essere al mondo si staglia nitido, che ci conduce il libro di Federico Pistone, un diario di viaggio che avvince e si legge come un romanzo, emozionante, perché racconta non solo le storie, le abitudini, e la vita quotidiana di un popolo abituato da oltre cinquemila anni a vivere nelle tende sfidando inverni che arrivano a -50 gradi, ma ne cattura anche i sogni, le credenze, i misteri. Quel senso del sacro, che i mongoli non hanno mai perso, dato dal rapporto quotidiano con una natura ostile e imponente, che può essere assecondata e mai sfidata, e attraverso cui viene naturale sentire di essere una parte del Tutto, strettamente legati al destino delle piante, degli animali, dei fili d'erba, dell'aria, dell'acqua, di ogni essere vivente. Un racconto che si fa spesso poetico, perché Federico guida il lettore in un paese di cui ha una conoscenza profondissima, senza, per questo, essere invadente. Non giudica, ci lascia guardare, come se fossimo accanto a lui, in questo viaggio straordinario nella nostra umanità". |
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La tragedia di Federico Zini, ex calciatore a Ulaanbaatar 26 maggio 2018 Tragica e incredibile fine della vicenda di Federico Zini, calciatore che ha militato anche nella massima serie mongola con l'Ulaanbaatar City e di cui anche mongolia.it aveva parlato diffusamente. Il giovane pisano ha ucciso l'ex fidanzata Elisa prima di togliersi la vita. Un fatto terrificante, difficile da comprendere e da spiegare. Ecco la cronaca di Marco Gasperetti del Corriere della Sera: |
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Prima raffineria di petrolio, al via la costruzione 16 maggio 2018 Avrà inizio nel terzo trimestre del 2018 nella provincia di Dornogovi, nel sud-est della Mongolia, la costruzione della prima raffineria di petrolio del paese. Lo ha dichiarato alla stampa il ministero dell'Estrazione e dell'Industria pesante Dolgorsuren Sumiyabazar spiegando che la fine dei lavori è prevista per il 2022. Per la realizzazione dell'opera la Mongolia ha ricevuto un prestito di un miliardo di dollari dall'India. La costruzione della raffineria, infatti, rientra nella strategia di Nuova Delhi per rafforzare i legami con la Mongolia e ridurre la dipendenza energetica da Cina e Russia. La raffineria potrà processare fino a 1,5 milioni di tonnellate metro cubo di greggio all'anno e produrrà annualmente 560 mila tonnellate di gasolio, 670 mila tonnellate di carburante diesel e 107 mila tonnellate di gas naturale liquido. L'opera dovrebbe far crescere il Pil della Mongolia di dieci punti percentuali. Il progetto della raffineria è stato curato dalla azienda Engineers India. Contestualmente, si lavorerà alla costruzione di una linea elettrica, una strada e una ferrovia di circa venti chilometri che collegheranno il sito alla vicina città di Sainshand, capoluogo della provincia di Dornogovi. (fonte agenzianova) |
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Confapi, Piacenza più vicina alla Mongolia 12 maggio 2018 Sono stati il presidente Cristian Camisa, il vicepresidente Alfredo Cerciello e il direttore Andrea Paparo ad accogliere l’ambasciatore della Mongolia Tserendorj Jambaldorj in visita alla sede di Confapi Industria Piacenza. La Mongolia è più vicina grazie a Confapi Industria Piacenza. L’ambasciatore del Paese asiatico Tserendorj Jambaldorj ha infatti visitato la sede dell’associazione piacentina ieri pomeriggio, incontrando il presidente Cristian Camisa, il vicepresidente Alfredo Cerciello e il direttore Andrea Paparo. L’incontro ha inteso mettere a confronto e offrire soprattutto un’occasione di conoscenza tra la nostra città e il Paese asiatico: “Per le nostre piccole e medie realtà industriali la Mongolia può rappresentare un mercato importante e ricco di opportunità – è stato il commento del presidente di Confapi Industria Camisa – un mercato in cui le eccellenze del nostro territorio sia nel settore dei macchinari che in quello dell’agroalimentare possono risultare particolarmente interessanti. La Mongolia può essere quindi un partner potenziale per le nostre aziende”. Dello stesso avviso si è detto anche l’ambasciatore: “Sono molto soddisfatto di visitare Piacenza – ha commentato a margine dell’incontro – e penso che ci siano davvero tutte le possibilità affinché i nostri territori possano dialogare e conoscersi meglio, stringendo dei rapporti”. Sicuramente l’incontro di ieri è stato un primo passo: “Ci fa davvero piacere avere potuto accogliere il rappresentante di uno stato come la Mongolia – ha concluso il direttore Paparo insieme al presidente Camisa – con questo incontro di fatto si aprono dei canali commerciali preferenziali con il Paese asiatico: canali che possono risultare interessanti anche per la vicinanza della Mongolia alla Cina e alla Russia, due mercati con cui Piacenza ha già dei rapporti consolidati”. (fonte piacenza24.ue) |
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Ragini: "Primo italiano ad allenare in Mongolia" 10 maggio 2018 C’è chi si sposa la sua dirimpettaia e c’è chi, per lavoro e spirito d’avventura, a 50 anni ha già girato e vissuto in mezzo mondo: è la storia di Marco Ragini che in vent’anni e più di carriera ha allenato in Svizzera, Lituania, Slovacchia, Congo, ma può vantare anche esperienze italiane e una partecipazione al Torneo di Viareggio alla guida dei nigeriani del Garden City Panthers. Oggi una nuova tappa: la Mongolia. Da poco più di un mese è il nuovo allenatore dell’FC Ulaanbaatar. Com’è nata questa opportunità? È andato in Asia con quale spirito? È il primo mister italiano ad allenare in Mongolia. Che campionato è la Mongolian Premier League? Da tre stagioni la vincente ha solo un nome: Erchim. |
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Il fenomeno dei nomadi urbanizzati della Mongolia 4 maggio 2018 I veloci cambiamenti politici e sociali avvenuti in Mongolia dopo la fine del regime comunista e ancor più i rapidi cambiamenti climatici che hanno colpito la steppa hanno avuto un fortissimo impatto su una delle ultime culture nomadi rimanenti del mondo. Ma quello che preoccupa più di tutto gli ultimi pastori nomadi mongoli è la siccità, gli inverni sempre più rigidi e il sovra pascolo che minacciano i mezzi di sussistenza tradizionali e spingono più giovani verso la capitale Ulaanbaatar, sempre più sovraffollata e inquinamenta e dove aumentano criminalità e malattie mentali. Jugder Samdan, un pastore nomade ultrasettantenne che ancora resiste col suo gregge di un centinaio di capre e pecore nella vasta prateria semi-arida della provincia di Arkhangai, nella Mongolia centrale, ha detto alla Thomson Reuters Foundation: «Tutti si trasferiscono in città, Lì ci sono troppe persone». Ormai solo circa un quarto dei 3 milioni di mongoli sono nomadi che percorrono questo Paese stretto tra Cina e Russia e grande 4 volte la Germania, ma la globalizzazone e i cambiamenti climatici stanno cambiando velocemente la loro vita e, dal 2001, ogni anno circa 68.000 pastori si sono trasferiti in città. Secondo il vice sindaco di Ulan Bator, Batbayasgalan Jantsan, nei grandi quartieri “informali” allestiti per accogliere i migranti interni mancano spesso l’acqua e l’energia elettrica. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica mongolo, negli ultimi 10 anni la popolazione della capitale mongola è quasi raddoppiata, raggiungendo gli 1,4 milioni di persone – quasi la metà di tutta la popolazione della Mongolia – con circa il 55% della popolazione della città, 750.000 persone, che vive in quartiri di yurte, le tradizionali abitazioni mongole. Intervistato dalla Thomson Reuters Foundation, il vicesindaco Jantsan ha fatto notare che questi insediamenti informali sono grandi ormai quasi quanto un’intera provincia. E in nomadi urbanizzati vivono in una città avvolta in un denso smog durante i lunghi mesi invernali, sopportando un inquinamento atmosferico altissimo. Dato che le temperature invernali possono scendere ben sotto i meno 30 gradi centigradi, gli ex pastori per stare al caldo bruciano carbone e questo fa innalzare i livelli di inquinamento fino a 14 in più rispetto ai limiti di salubrità dell’Organizzazione mondiale della aanità (Oms). Ed è proprio l’Oms a dire che ogni anno l’inquinamento atmosferico causa oltre 4.000 morti in Mongolia e che questo è diventato un grosso problema per la nazione asiatica e per popolazioni che fino a pochi anni fa non capivano nemmeno di cosa fosse l’inquinamento atmosferico da carbone, che da novembre e aprile rappresenta ormai l’80% dell’inquinamento atmosferico a Ulan Bator. Jantsan non ha dubbi: «E’ una minaccia per la sicurezza nazionale». Bazarragchaa Altantsetseg, uno specialista di utilizzo del suolo della società di consulenza fondiaria Vector Maps, ricorda che le yurte erano state progettate per una vita nomade e che solo dopo la rivoluzione sovietica del 1921 (la Mongolia è stata il secondo Paese comunista del mondo) hanno cominciato a prevalere le case stabili. Il comunismo era riuscito a mantenere un certo equilibrio: lo Stato possedeva le mandrie e i pascoli del Paese e i pastori venivano pagati per lavorare nelle fattorie collettive. I capi di bestiame erano stati mantenuti in circa 25 milioni, in linea con le valutazioni di capacità di sfruttamento della terra. Un equilibrio che è stato paradossalmente sconvolto dal 1990, quando il Partito del Popolo Mongolo (Il Partito comunista) accettò che la Momgolia diventasse una democrazia parlamentare e con la privatizzazione che ne seguì, che, secondo la Fao, provocò un aumento del bestiame fino a 56 milioni di capi. Lo stesso Altantsetseg riconosce che «Dal 1990 tutto era caos … tutti volevano avere la terra … e gli animali», Alcuni pastori si sono adattati con entusiasmo al nuovo sistema post-sovietico e Samadan spiega; «Le condizioni sono giuste per tutti: rispetto al regime precedente puoi lavorare duro per avere una vita migliore, puoi far crescere la tua mandria e comprare una macchina». Ma il drammatico aumento del bestiame ha causato problemi di sovra sfruttamento dei pascoli esacerbati dalla desertificazione e la figlia di Samdan, Altantsetseg Jugdur, di circa trent’anni, ricorda: «Quando ero un bambino non si vedevano gli animali nell’erba alta, ora guarda quello che abbiamo: solo polvere e terra».I pastori mongoli hanno visto con i loro occhi avanzare il cambiamento climatico e mangiarsi il loro effimero benessere “capitalista” ma le loro storie sono confermate da un rapporto del ministero dell’ambiente del Giappone del 2014 nel quale si afferma che tra il 1940 e il 2008 la temperatura media annuale della Mongolia è aumentata del 2,14% e con un clima più secco che ha portato a più tempeste di polvere. E mentre le temperature annuali aumentavano, dai primi anni ’90 si sono fatti sempre più frequente e intense le ondate di freddo estremo e neve, i dzud, come chiamano i mongoli gli inverni micidiali che arrivano dopo una siccità estiva. «Se c’è erba sotto la neve, allora gli animali sopravviveranno, quando non c’è erba sotto la neve, allora è Dzud», riasume Altangerel Dolgor. L’inverno appena passato in Mongolia ha sterminato più di 700.000 capi di bestiame indeboliti dalla siccità del 2017, la moria più grande dal 2011. La steppa intorno a Tuvshruulekh è ancora disseminata di cadaveri di animali congelati su cui banchettano branchi di cani randagi e stormi di avvoltoi. Samdan dice di leggere i segni dei cambiamenti climatici intorno a lui: nella steppa sono comparse per la prima volta le lucertole, mentre stanno scomparendo alcune piante stanno scomparendo, comprese quelle utilizzate nelle medicine tradizionali. Ma, passata l’euforia post-comunista, ora sono soprattutto i cambiamenti sociali a preoccupare i pastori. Bayarmaa Vanchindorj, vicedirettore del Centro di salute mentale della Mongolia ha detto alla Thomson Reuters Foundation che «C’è stato un numero crescente di casi di dipendenza, depressione, tratta e abuso sessuale dei bambini». Dopo lo dopo lo stupro di un ragazzo che ha fatto molto scalpore, a marzo migliaia di mongoli hanno protestato di fronte al parlamento a Ulan Bator per chiedere maggiori che venga fatto di più per prevenire gli abusi sui minori. Vanchindorj sottolinea che si tratta di qualcosa di completamente nuovo e al quale la popolazione non è preparata: «I mongoli per molti secoli hanno vagabondato in spazi illimitati di loro spontanea volontà, quindi penso che l’urbanizzazione abbia preso il sopravvento sulle menti delle persone». Per esempio, Narantuya Nijir ha perso tutto il suo bestiame in un dzud del 2010 e ora vive in una yurta nel cortile di quello che è diventato il suo padrone di casa, nell’estrema periferia Ulan Bator, dove la città incontra il pascolo aperto, e ammette: «È piuttosto difficile vivere nel cortile di qualcun altro, anche se non ci fanno pressione, ci preoccupiamo molto». La società mongola sta cambiando rapidamente: il figlio di Samdan, Chudur, vive con la sua giovane famiglia a Ulan Bator e si è adattato bene alla vita in città, dove si è costruito una casa e ha messu su una piccola attività commerciale. il vecchio Samdan ammette che «La pastorizia è una vita dura», ma le sue preghiere che i giovani rimangano nella steppa sono destinate a rimanere inascoltate. Suo nipote di 16 anni, Tsendmandakh Altantsetseg, che non sa niente del comunismo e della “vecchia” Mongolia, non ha una visione romantica della vita nomade tradizionale: «La natura sta cambiando, le praterie si stanno trasformando in deserti, fiumi e torrenti stanno scomparendo. Ho intenzione di andare all’università in città, dopo la laurea seguirò la mia professione, lavorerò in città e mi costruirò una vita lì». I mongoli sembrano voltare le spalle non solo al loro passato ma anche alle loro sterminate praterie. Ma quale potrà essere il destino di un piccolo popolo che si ammassa in una città inquinatissima e si dimentica della sua terribile e magnifica natura che lo ha plasmato? (fonte greenreport.it) |
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In un libro l'ultimo viaggio di Gengis Khan 30 aprile 2018 La ricerca della tomba di Gengis Khan è diventata un libro, il terzo per Ippolito Marmai, già autore di "Gengis Khan - La tomba segreta dell'imperatore" (2006) e "Gengis Khan - Le tombe dei Khan, tesoro dei Mongoli" (2011, sempre per Campanotto). Il ricercatore italiano ha ora pubblicato "Gengis Khan - Il mistero dell'ultimo viaggio" (edizioni Lulu.com - 272 pagine - si può ordinare su amazon a 25,18 euro. Quello di Marmai non è solo un racconto di sette anni di ricerche ma è anche un vero e proprio appello rivolto al Presidente della Repubblica di Mongolia, al popolo mongolo, alla Mongolia academy of science e "al gruppo segreto di guardiani della tomba, eredi dei 'guardiani per l'eternità' nominati da Gengis Khan nel XIII secolo". L'autore è convinto che la tomba del condottiero non sia nei territori individuati ufficialmente ma in un'altra zona ad alto rischio sciacallaggio e, come scrive lo stesso Marmai, "per salvaguardare un sito archeologico di primaria importanza al fine di proteggerlo da cacciatori di tesori e da eventuali manomissioni distruttive, causate da presunte 'ricerche minerarie' o dall'apertura di nuove strade e miniere". Più che un libro, una missione. |
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Il suono senza tempo di Nyamgerel Myagmar 23 aprile 2018 La galleria di personaggi ed emozioni del nostro Punto d'incontro, curato dall'artista mongola Ayana Sambuu in esclusiva per mongolia.it, si arricchisce di una nuova gemma: Nyamgerel Myagmar è narratore di canti poetici, uno dei pochi rimasti in Mongolia, musicista di fama internazionale del tradizionale morin khuur, il fantastico "violino delle steppe" che connota anche all'estero la musica tradizionale di questa terra e del canto di gola khöömii. Nella sua intervista, Ayana svela i segreti della musica mongola ma anche quelli della stessa essenza di essere abitanti della Mongolia, nomadi e guerrieri. Il maestro Nyamgerel non parla solo di tecnica musicale, straordinaria, e di tradizioni, ma anche di vita. Come quando afferma: "La vita dei mongoli trascorre in una grande solitudine che spesso li mette a dura prova, perciò ha fatto temperare lo spirito con una grande pazienza e resistenza. Uno stile di vita con abitudini pratiche e semplici, sempre pronti alle “sorprese“. Infatti, un poeta mongolo descrive lo spirito delle persone con queste parole: “La solitudine della steppa mi fece diventare uno lupo solitario e selvaggio". Vai a Punto d'incontro per leggere l'intervista completa |
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Bellatalla e i suoi "inseguitori di nuvole" 19 aprile 2018 Nella sontuosa cornice dell'affolatissimo Palazzo Ducale di Genova (nella foto), l'antropologo spezzino David Bellatalla ha presentato il suo nuovo libro "Mongolia - La terra degli inseguitori di nuvole" (Edizione Oltre clicca qui per ordinarlo). Bellatalla vive da tempo a Ulaanbaatar dove si dedica a progetti umanitari e culturali. Ecco un estratto dalla sua presentazione del libro: “Che senso ha scrivere un libro sul nomadismo quando a scriverlo è un sedentario? Quanto può essere pretenzioso e letterariamente arrogante voler scrivere un libro che non vuole essere un racconto di viaggio, un saggio, un romanzo, una guida per turisti, un testo di antropologia culturale o un diario personale, per sfuggire a qualsiasi tipo di classificazione libraria? Non ho la risposta, ciò che posso dire è che cercare di interpreare e tradurre ciò che per sua stessa natura è irrazionale, attraverso un testo scritto che risulti comprensibile e fruibile a qualsiasi lettore, conservando però, quella freschezza e essenzialità del messaggio di cui vorrei farmi latore, è un’impresa veramente ardua”. A breve la scheda e la recensione nella sezione Libri. |
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Treni, completato progetto da Erdenet a Ovoot 11 aprile 2018 China Gezhouba Group International Ltd ha consegnato alla alla società di sviluppo minerario Aspire Mining Ltd una bozza di studio di fattibilità per il progetto di linea ferroviaria che collegherà Erdenet a Ovoot in Mongolia. Aspire ha detto che la sua sussidiaria Northern Railways che sta promuovendo il progetto ferroviario dovrà ora valutare e fornire un feedback sullo studio “completo”. Inoltre Aspire ha dichiarato che lo studio “conferma ancora la redditività finanziaria” del progetto ferroviario ferrovia, e che i costi sono in linea con lo studio di fattibilità presentato nel gennaio 2017 per la prima fase. (fonte ferpress.it) |
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La Mongolia ospiterà l'incontro Trump-Kim? 10 aprile 2018 Gli Stati Uniti e la Corea del Nord stanno conducendo colloqui segreti diretti per preparare il summit tra Donald Trump e Kim Jong Un. Lo rivela la Cnn, citando diversi funzionari dell’amministrazione che indicano come Mike Pompeo, direttore della Cia che diventerà il nuovo segretario di Stato dopo la ratifica del Senato, insieme ad un team dell’agenzia stanno lavorando attraverso canali riservati dell’intelligence ai preparativi per l’attesissimo vertice. Secondo le fonti dell’emittente americana, funzionari dell’intelligence Usa e nordcoreana si sarebbero parlati diverse volte e persino si sarebbero incontrati in un Paese terzo, con il primo obiettivo di decidere il luogo dove svolgere il vertice. I nordcoreani spingerebbero perché si svolga a Pyongyang, anche se pare improbabile che la Casa Bianca sia disposta ad accettarlo. Tra le possibili sedi alternative per il vertice, è stata avanzata anche Ulan Bator, capitale della Mongolia. I colloqui tra i funzionari dell’intelligence hanno come primo obiettivo quello di preparare l’incontro tra Pompeo e il capo dell’intelligence di Pyongyang, prima di quello tra i due leader. I contatti ed i preparativi hanno il pieno sostegno di Trump che ha subito accettato l’invito di Kim, trasmesso le scorse settimane dai sudcoerani, e lo scorso weekend avrebbe detto ai suoi collaboratori che non vede l’ora di incontrare il leader nordcoreano, con il quale per mesi si è scambiato accuse ed insulti pubblicamente. Secondo le fonti della Cnn, l’obiettivo a cui si sta lavorando è quello di arrivare all’incontro alla fine di maggio, forse a giugno. (fonte Secolo d'Italia, foto wordpress) |
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Mongoli in Svizzera, firmata riammissione 6 aprile 2018 La Mongolia riaccoglierà i cittadini mongoli che si trovano in Svizzera senza permesso di soggiorno valido. Il ministro degli esteri Ignazio Cassis (nella foto, durante la visita al monastero di Gandan) ha firmato nella capitale mongola Ulaanbaatar un accordo di riammissione in tal senso. Secondo un comunicato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Cassis ha firmato il testo in nome della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che aveva negoziato l'accordo. Circa 100 dei 1000 cittadini mongoli presenti in Svizzera potrebbero essere interessati da tale intesa. (fonte tvsvizzera.it) |
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Ragini nuovo allenatore del FC Ulaanbaatar 13 marzo 2018 Colpo di scena nella carriera di Marco Ragini (foto). Il tecnico sammarinese, dopo le esperienze con il Chiasso, il Bellinzona e il Locarno, è stato infatti nominato allenatore del FC Ulaanbaatar, squadra di calcio della massima serie della Mongolia. Si tratta del primo allenatore europeo nel campionato mongolo, in una squadra che ha ambizioni di scudetto. L'esordio con il team della capitale Ulaanbaatar è per il prossimo 28 aprile. |
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PARTE LO TSAGAAN SAR, BUON ANNO, MONGOLIA! 15 febbraio 2018 Dal 16 al 18 febbraio la Mongolia festeggia lo Tsagaan sar, il capodanno lunare, entrando nell'anno del Cane. Come sempre la temperatura è molto rigida, intorno ai 15 gradi sottozero nella capitale Ulaanbaatar ma questo non fermerà le celebrazioni. Per conoscere meglio questa tradizione ecco un estratto dalla nuova guida "Mongolia", edita da Polaris e scritta da Federico Pistone e Dulamdorj Tserendorj. Tsagaan sar: è il capodanno mongolo che segue il calendario lunare tibetano e la data varia ogni anno. Si tratta della più importante festa mongola e si protrae almeno un mese. Per essere pronti occorre avviare i preparativi con grande anticipo: bisogna pensare a cibo, regali, vestiti nuovi, pulizie. La tradizione impone inoltre di finire i lavori in sospeso e onorare i debiti prima del nuovo anno. I cibi che non possono mancare sulla tavola sono buuz o bansh, lo schienale di pecora (coda compresa), carne bollita, biscottoni (kheviin boov) sovrapposti secondo la tradizione, guarniti di aaruul e dolciumi. Anche il riso, simbolo di fecondità e crescita, è presente in tavola così come l'airag e altri piccoli piatti adatti all’occasione. È dovere dei più giovani, entro i primi tre giorni di festa, rendere omaggio agli anziani, offrendo un khadag e portando i saluti con gesto appropriato cioè reggendo le braccia dell’interlocutore con le mani sotto i gomiti. Le famiglie si scambiano molteplici visite. I giorni più importanti sono la vigilia (bitüün), giornata in cui si mangia moltissimo come atto propiziatorio per un anno di abbondanza". (Nella foto, di Federico Pistone, una ragazza mongola vestita con abiti tradizionali offre la sciarpa sacra del khadag e una ciotola di airag, il latte di cavalla fermentato). Buon anno, Mongolia! |
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I Violons Barbares sabato 10 a Cantù 8 febbraio 2018 Un cantante e barbaro violinista mongolo, un prodigioso suonatore di gadulka (violino bulgaro) e un indemoniato percussionista che agita pentole e tamburi di ogni parte del mondo. Arrivano a cavallo di un grande successo globale per presentare il loro terzo disco: Crying Earth prodotto da Armonia Mundi. Sabato 10 febbraio al San Teodoto a Cantù arriva la musica potente dei Violons Barbares. Un poderoso power-trio che ha fatto tesoro delle proprie tradizioni musicali inventandosi un suono unico e originale: quello che mette insieme il morin khuur e il canto diplofonico mongolo con la gadulka bulgara con ogni genere di percussioni. Contaminazione di linguaggi, emozioni forti, ritmi coinvolgenti e umorismo irresistibile. Sono un originale progetto basato sul dialogo tra due arcaici strumenti di differente provenienza geografica: il morin khuur o violino a testa di cavallo, appartenente alla tradizione della Mongolia e il gadulka bulgaro, violino etnico con tre corde melodiche e addirittura undici corde di risonanza. La forza emotiva e a tratti selvaggia che emanano questi due strumenti è inoltre immersa nella dimensione percussiva ricca di timbri, colori ed energia pulsante creata da Fabien Guyot. Promotore di questo insolito trio è Dimitar Gougov, virtuoso del gadulka e già componente del Philip Koutev ensemble, con Dandarvaanchig Enkhjargal, originario di Ulaanbaatar magistrale interprete di morin khoor e del canto difonico. (fonte quicomo.it) |
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Ballerina di origine mongola nel video di Jovanotti 24 gennaio 2018 Si chiama Deghi Sverzut, ha 24 anni, risiede a Joannis e le sue origini sono della lontana Mongolia. Si è diplomata all'Istituto tecnico per il turismo D'Annunzio di Gorizia, città dove ha pure frequentato per tre anni la facoltà di scienze diplomatiche internazionali. Un vero e proprio talento della danza moderna che, solo dopo pochi mesi di accademia, si è vista proiettata sulla ribalta nazionale. Formatasi nelle scuole di danza di Cervignano e di Cividale, è stata 'scoperta' da Lidia Carew, giovane e valente danzatrice friulana, nonché fondatrice dell’associazione ‘Lidia dice…’, una fucina di giovani talenti operante in Friuli e con sede a Feletto Umberto. L'ha notata lo scorso febbraio mentre si esibiva con la sua scuola di danza a un concorso locale. Da quel giorno l’associazione l’ha seguita nelle scelte artistiche, nell’affiancamento a professionisti in grado di aiutarla a sviluppare le sue capacità e a credere in se stessa. Dapprima è stato consigliato a Deghi di iniziare un percorso formativo accademico di alto profilo tramite un’audizione privata con la MoveOn di Milano che non solo l’ha subito accolta, ma le ha pure dato l'opportunità di affinare talento e disciplina nella danza, nel canto e nella recitazione. Neanche tre mesi dopo questo suo totale cambio di vita Deghi ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo professionistico dello spettacolo. Ogni mercoledì fa parte del corpo di ballo di Nicola Savino in 90Special in diretta alle 21.15 su Italia Uno e a breve la vedremo nell’ultimo video musicale di Jovanotti che è ancora del tutto inedito. (fonte ilfriuli.it) |
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La Mongolia "libera" di Ilaria Di Giglio 19 gennaio 2018 Un altro Diario si aggiunge alla collezione di mongolia.it. È quello di Ilaria Di Giglio, appassionata viaggiatrice che definisce la Mongolia una terra "meravigliosa e libera". Questo l'incipit delle sue riflessioni, accompagnate da alcune immagini: "I colori, meravigliosi, sono stati i veri protagonisti del nostro viaggio. Ho definito la Mongolia una terra libera e bella: é stata una definizione immediata, impulsiva ma, riflettendoci, se mi venisse chiesto di descrivere tutti i luoghi del mondo che ho visitato con un aggettivo, alla Mongolia spetterebbe senza ombra di dubbio quello di "libera". È una terra che, più di tutte quelle che ho visitato, sento libera... Libera non soltanto per i suoi spazi immensi ed i suoi silenzi, che regalano quello straordinario senso di pace e libertà". Nella foto, Ilaria con un gruppo di nomadi nella gher. Consulta questo e gli altri Diari |
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Leopardo delle nevi avvistato con 3 cuccioli 18 gennaio 2018 Un avvistamento che ha dell’eccezionale. Una mamma leopardo delle nevi insieme ai suoi 3 piccoli sono apparsi sulle vette dei Monti Tost, nella Mongolia settentrionale. L’avvistamento è stato reso possibile grazie a una camera trap - una “fotocamera trappola” attivata a distanza capace di catturare su pellicola l’immagine degli animali selvatici quando i ricercatori non sono sul posto – posizionata dai ricercatori dello Snow Leopard Trust, l’organizzazione internazionale che i dedica alla salvaguardia del leopardo delle nevi. E’ la testimonianza più recente della presenza di esemplari in quella zona, quasi impensabile fino a due anni fa, prima che quel corridoio di 8mila chilometri quadrati non divenisse area protetta per volere del Parlamento mongolo. Intanto, questa mamma, uno dei pochi esemplari di leopardo delle nevi in Mongolia e tra le specie maggiormente a rischio estinzione sul pianeta, ha allattato per i primi 3 mesi, ha cacciato per quattro bocche fino questo momento e continuerà a difendere i giovani i leopardi ancora per poco tempo: intorno ai 16 mesi età la prole è pronta per cavarsela da sola e le femmine tornano solitarie, consapevoli di doversi affacciare a una nuova stagione d’accoppiamento. (fonte ambienteambienti.com, foto snowleopard.org) |
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Missione Fondo Monetario il 25 gennaio a Ulaanbaatar 11 gennaio 2018 La missione del Fondo monetario internazionale (Fmi) arriverà in Mongolia il 25 gennaio prossimo. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui durante la visita di lavoro del gruppo a Ulaanbaatar il governo intende toccare una questione riguardante i rialzi delle tasse a causa di molte critiche e proteste tra i cittadini. L'extended fund facility (Fep) del Fondo monetario internazionale è in fase di attuazione in Mongolia dallo scorso anno per tre anni. La delegazione dell’Fmi ha completato il mese scorso la prima e la seconda analisi della performance della Mongolia nell'ambito del programma, sostenuto da un accordo di tre anni. Il completamento del riesame consente alla Mongolia di ottenere circa 79,1 milioni di dollari. Secondo quanto riferito dall'Fmi, la performance del programma fino ad ora è stata forte, la crescita nel 2017 dovrebbe raggiungere il 3,3 percento, migliore di quanto previsto al momento dell'approvazione del programma (fonte Agenzia Nova). Nella foto (di Federico Pistone), scorcio di Ulaanbaatar |
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Da Bergamo alla Mongolia il gelato di alta qualità 4 gennaio 2018 In Mongolia arriva il gelato di alta qualità. Lo segnala il Sole 24 Ore: "Grazie al supporto assicuratico di Sace, la bergamasca Technogel ha esportato in Mongolia un impianto per la produzione di gelato di alta qualità per un valore di 665mila euro. Sace, che insieme a Simest costituisce il polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo Cdp, conferma così il suo sostegno alle aziende che valorizzano il made in Italy in nuovi mercati". |
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La città del futuro nascerà in Mongolia 20 dicembre 2017 Nella steppa della mongolia, 30 km a sud dell’attuale capitale Ulaanbaatar, nel 2024 verrà costruita una città che diventerà il modello globale per lo sviluppo urbano sostenibile: Maidar EcoCity+, destinata a essere la nuova capitale del Paese Asiatico stretto tra Cina e Russia. Il progetto è stato presentato e Maidar EcoCity+ inizialmente dovrebbe estendersi su quasi 9 milioni di metri quadrati e ci dovrebbero abitare 300.000 persone. Circa il 50% dell’energia proverrà da fonti rinnovabili come l’eolico. Di Maidar EcoCity+ si occuperà anche Klimahouse, la fiera leader in Italia per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, che ospiterà Klimamobility, la principale conferenza in Alto Adige dedicata alla mobilità sostenibile, che verrà aperta dall’iniziativa “Chi costruisce la mobilità del futuro?”, durante la quale ui l’architetto e urban designer tedesco Stefan Schmitz presenterà il progetto Maidar EcoCity+, come esempio per lo sviluppo di altri modelli ecosostenibili in tutta l’Asia. «Un modello che non solo risponderà ai bisogni di oggi – dicono a Klimahouse – ma si prenderà cura anche dell’ambiente e delle risorse naturali per soddisfare le necessità delle generazioni future, per questo sarà un esempio per costruire nuove città in Asia e nel resto del mondo». Schmitz spiega che «Maidar EcoCity è la nuova capitale della Mongolia. La pianificazione di Maidar EcoCity segue i principi di una “città a misura d’uomo”. Questo significa una città con uno schema policentrico delle varie unità: edificio, quartiere e distretto. Ogni quartiere risponde alle necessità quotidiane dei suoi abitanti. Ogni distretto funziona come una piccola città con un’unica identità, attorno alla quale ruotano tutti gli aspetti della vita umana: vita, lavoro, tempo libero, shopping, istruzione e assistenza sanitaria. Solo una strutturazione della città così concepita può permettere una riduzione drastica del traffico automobilistico». Anticipando il suo intervento a Klimamobility, l’urban designer illustra il concetto di mobilità di Maidar: «Una mobilità che supporta la struttura policentrica e dà priorità ad una rete per i pedoni, ciclisti e trasporti pubblici in relazione al trasporto privato motorizzato. Punto cardine di questo sistema è la “Green Street”, nella zona centrale della città, sulla quale si trova un sistema di “Personal Rapid Transport” (PRT): auto elettriche autonome, che permettono un uso sia individuale, sia pubblico. Questo sistema di trasporto si colloca allo stesso livello di quello pedonale ed è un’evoluzione del sistema PRT, già in uso in Masdar». (fonte greenreport.it) |
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La Mongolia indimenticabile raccontata da Debora Zanchi 20 dicembre 2017 La sezione Diari di mongolia.it si arricchisce con un altro contributo di viaggio, quello di Debora Zanchi, che ha vissuto l'emozione degli Altai mongoli e di altri straordinari luoghi naturali e spirituali e ha voluto raccontarceli attraverso riflessioni e immagini "Mi è restato qualcosa di indimenticabile degli sguardi scambiati con occhi socchiusi e curiosi, dell’azzurro di un cielo che sa di infinito, degli spazi che sembrano non avere confini, di parole incomprensibili scambiate con sorrisi desiderosi di incontri". Nella foto di Debora, due lottatori si affrontano per le qualificazioni al Naadam Vai ai Diari completi |
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Il Fondo monetario promuove la Mongolia 16 dicembre 2017 La delegazione del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha completato la prima e la seconda analisi della performance della Mongolia nell'ambito del programma, sostenuto da un accordo di tre anni. Il completamento del riesame consente alla Mongolia di ottenere circa 79,1 milioni di dollari. Secondo quanto riferito dall'Fmi, la performance del programma fino ad ora è stata forte, la crescita nel 2017 dovrebbe raggiungere il 3,3 percento, migliore di quanto previsto al momento dell'approvazione del programma. La combinazione di una forte attuazione delle politiche e di un ambiente esterno favorevole ha aiutato le autorità a sovrastimare su tutti gli obiettivi quantitativi previsti dal programma. Anche il rendimento delle riforme strutturali è stato forte, nonostante i ritardi dovuti al cambiamento di governo a settembre. (fonte agenzianova.com) |
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Un dinaosauro-papera scoperto in Mongolia 7 dicembre 2017 Chiamatelo dino-papera. O paper-sauro, se preferite. Gli scienziati lo hanno battezzato Halszkaraptor escuilliei, o più familiarmente Halszka: si tratta di una nuova specie di dinosauro, molto somigliante, per l'appunto, a una moderna papera, vissuta circa 75 milioni di anni fa e perfettamente adattata a uno stile di vita semi-acquatico. Le bizzarre caratteristiche di Halszka, dedotte grazie all'analisi a raggi X di un fossile proveniente dalla Mongolia, sono descritte in uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature, a firma di un'équipe internazionale di ricercatori guidati da Andrea Cau, naturalista e paleontologo del Museo Geologico "Giovanni Capellini" dell'Università di Bologna. Si tratta di una creatura unica nel suo genere, in grado di muoversi con agilità sia in acqua che sulla terraferma, provvista di piume e pinne per nuotare e dotata di circa cento denti aguzzi adatti a masticare piccoli pesci. Andiamo con ordine. La storia del fossile, ben conservato e incastonato per metà nella roccia, è piuttosto nebulosa. "Il fossile è stato scavato illegalmente in Mongolia da parte di paleontologi non professionisti, in epoca sconosciuta", racconta Cau a Repubblica, "e probabilmente è passato di collezione in collezione finché, nel 2015, un compratore lo ha donato all'Istituto Reale delle Scienze Naturali di Bruxelles, l'unico ente al mondo ad avere un accordo ufficiale con il governo mongolo per il rimpatrio del materiale fossile". Contattato dai colleghi belgi per l'analisi del reperto, Cau – autore di diversi studi relativi ai dinosauri carnivori – ha pensato subito, data la stranezza del fossile, di essere di fronte a un falso: "Halszka è così bizzarra e inattesa", continua lo scienziato, "che la prima volta che la esaminai mi chiesi se fosse un artefatto. La prima impressione, infatti, è che sia una chimera, costruita mescolando parti di dinosauri differenti". (fonte Repubblica.it: leggi l'intero articolo) |
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Ricercatrice di Magione premiata per studi mongoli 24 novembre 2017 Irene Cardinali (nella foto), cittadina di Magione e dottoranda in Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, è destinataria di un Premio del National Geographic Society, una delle più prestigiose istituzioni scientifiche ed educative no profit al mondo. L’importo del premio è di 4.980 dollari da utilizzare alla realizzazione del primo studio sulla variabilità genetica che caratterizza il popolo mongolo. La giovane genetista svolgerà la ricerca insieme alla dottoressa Hovirag Lancioni, responsabile del Laboratorio di Genetica di Popolazione ed Evoluzione Molecolare del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia, coinvolgendo anche il professore Alfredo Savino, docente di Italiano all’Università Nazionale di Ulan Bator, Capitale della Mongolia. L’interesse degli studi di genetica verso il popolo Mongolo nasce dalla consapevolezza che negli ultimi millenni l’Asia centrale ha svolto un ruolo fondamentale nel modellare la cultura e la diversità genetica dell'Eurasia moderna, soprattutto grazie a due fenomeni significativi che si sono verificati in questa parte del mondo: l’ambiziosa strategia di espansione di Gengis Khan e la complessa rete commerciale della Via della Seta. Entrambi i fenomeni hanno favorito lo scambio di merci e la trasmissione di arte, scienza e geni, gettando le basi per l’affermazione delle grandi civiltà. La complessa storia dell’Asia centrale oggi si rispecchia nella variabilità genetica della Mongolia, che ha notevolmente contribuito all'evoluzione delle popolazioni umane moderne dell'Eurasia. Grazie a questo importante premio della National Geographic Society, istituzione che ha la finalità di diffondere la conoscenza geografica e promuovere la protezione della cultura, dell'umanità e delle risorse naturali, sarà possibile realizzare il primo studio genetico sui Mongoli, al fine di comprendere le origini e la storia di questa interessante ed enigmatica popolazione. (fonte perugiatoday.it) |
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Il Ministro della Difesa incontra l'Ambasciatore 21 novembre 2017 Il ministro della Difesa della Mongolia, Nyamaagiin Enkhbold, ha incontrato gli ambasciatori di Italia e Australia a Ulaanbaatar. Durante l’incontro con l’ambasciatore italiano, Andrea De Felip (foto), il ministro ha espresso soddisfazione per lo stato delle relazioni bilaterali e della cooperazione nell’arco degli ultimi vent’anni, da quando i paesi hanno intrapreso reazioni formali nel campo della Difesa. (fonte Agenzia Nova) |
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Dominio della Mongolia al Grand prix di judo 19 novembre 2017 Dominio mongolo al Grand Prix di judo in svolgimento a L'Aia, in Olanda. Tra gli uomini successo di Khadbaatar Narankhuu (foto) nella categoria fino a 73 chilogrammi. In finale il judoka della Mongolia ha battuto Victor Scvortov degli Emirati Arabi Uniti con un ippon messo a segno in meno di un minuto. Sono sei le medaglie già conquistate dai judoka mongoli. |
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Sciopero degli insegnanti, Governo in difficoltà 14 novembre 2017 Il Governo della Mongolia è impegnato in un difficile braccio di ferro con la categoria degli insegnanti pubblici, che hanno indetto uno sciopero generale per ottenere un aumento dei salari di quasi il 150 per cento. L’Esecutivo del primo ministro Khulelsukh Ukhnaa, formato lo scorso 18 ottobre, per il momento resiste alle richieste degli insegnanti, spiegando che “le risorse sono limitate e il governo è obbligato a non aumentare il salario dei dipendenti pubblici” dall’accordo sottoscritto con il Fondo monetario internazionale (Fmi) in cambio di un prestito da 5,5 miliardi di dollari. Lo sciopero generale, indetto nella giornata di lunedì, ha causato l’arresto delle attività presso il 90 per cento delle scuole pubbliche nella capitale e in numerose aree rurali del paese. Gli insegnanti chiedono che il loro salario mensile sia aumentato da 650 mila tugrik a 1,6 milioni (circa 652 dollari) (fonte agenzianova.com). Nella foto, una scuola di Ulaanbaatar (foto Federico Pistone) |
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Europa-Mongolia, via all'accordo di cooperazione 1 novembre 2017 Entra in vigore l'accordo di partnerariato e cooperazione tra l'Unione europea e la Mongolia. L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini (nella foto) ha dichiarato che "l'Unione europea e la Mongolia stanno consolidando i loro forti legami, basati su valori e interessi condivisi, e sulla base della comune volontà di lavorare insieme più strettamente. L'entrata in vigore dell'accordo di partnerariato e cooperazione, insieme allo stabilimento nei prossimi giorni di una delegazione dell'Ue a Ulan Bator – ha aggiunto Mogherini – consolida le attuali aree di cooperazione e impegno, e approfondisce e diversifica ulteriormente le relazioni nelle aree di interesse reciproco, per il bene dei nostri popoli". L'accordo di partenariato e cooperazione sostituisce l'accordo di cooperazione commerciale ed economica del 1993. (fonte agenzianova.com) |
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Halloween: dalla Mongolia un racconto-thriller di Ayana 31 ottobre 2017 In occasione di Halloween anche mongolia.it ha una storia da raccontare. È quella che ha scritto Ayana Sambuu, artista e cantante lirica mongola che collabora a questo sito nella rubrica Punto d'incontro. È una favola, una leggenda, un thriller o semplicemente un ricordo. Ma tutto da vivere e leggere d'un fiato. Ecco l'incipit: "Vi racconterò una leggenda che ho sentito una volta in Mongolia, quando ero già abbastanza grande… Questa storia mi fece una grande impressione all’epoca, e ci riflettevo sopra ogni volta che si parlava della steppa. La steppa per me è sempre stata un mare di profumi d’erba, di spazi infiniti e del vento leggero d’ estate che soffiava e accarezzava teneramente la pelle del viso, delle braccia, passando fra le dita creando quelle piccole correnti d’aria che risvegliavano tutti i tuoi sensi". Per leggere l'intero racconto vai a Punto d'incontro |
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Microfossili dalla Mongolia, scoperta straordinaria 30 ottobre 2017 Nel sito di Khesen, a nord della Mongolia, alcuni ricercatori dell’Università di Yale hanno rinvenuto e analizzato alcuni resti fossili simili a quelli che erano già stati ritrovati circa 20 anni fa nella Formazione di Doushantuo, a sud della Cina. Tali reperti potrebbero aiutare gli scienziati a far luce sul passaggio, molto controverso, da forme di vita procariotiche ad altre eucariotiche, più complesse. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Geology. Uno dei momenti più significativi nella storia dell’evoluzione fu sicuramente il passaggio da forme di vita semplici, procarioti, ad altre più complesse. Sul “come” gli scienziati iniziano ad avere le idee più chiare: i primi eucarioti comparvero probabilmente grazie a simbiosi tra organismi procarioti mentre sul quando ci sono ancora numerosi dubbi. In Cina, nel sito di Doushantuo, furono rinvenuti resti fossili, datati circa 600 milioni di anni fa la cui interpretazione è stata dibattuta per circa 20 anni. Essi erano stati interpretati ora come batteri, ora come protisti, ora come alghe, e dopo ulteriori studi alcuni di questi erano stati riconosciuti come embrioni di animali multicellulari. Tali osservazioni però avevano però bisogno di ulteriori conferme. La Khensen Formation è situata ad ovest rispetto al lago Khuvsgul, nella Mongolia settentrionale. Il sito ha circa 540 milioni di anni, quindi, è relativamente più giovane rispetto a Doushantuo; si è fin da subito dimostrato interessante per i paleontologi poiché contiene depositi di fosforite, rocce sedimentarie contenenti grandi quantità di calcio fosfato, già rinvenute nel sito cinese di Doushantuo. Qui i ricercatori hanno ritrovato resti fossili appartenenti a 8 generi e 17 specie differenti di microorganismi, per un totale di decine di centinaia di individui (foto). I fossili rinvenuti sono estremamente simili a quelli di Doushantuo, e sono stati conservati alla stessa maniera. Molti, aventi dimensioni di circa 100 µm, sono stati riconosciuti come acritarchi, microorganismi che fecero la loro comparsa circa 1,9 miliardi di anni fa e che sono considerati molto importanti dal punto di vista evolutivo. Essi hanno molto probabilmente una origine eucariotica poiché, rispetto ad archea e batteri, i cui resti fossili sono di piccole dimensioni, questi danno origine a strutture molto più complesse, come le spine. L’aspetto di tali microfossili ricorda quella di un embrione eucariotico: alcuni campioni presentano una sola cellula all’interno, altri più di cento. La struttura inoltre, sembra essere basata su una ‘primitiva’ simmetria bilaterale. Se questi microfossili fossero riconosciuti come animali, ne rappresenterebbero i più antichi resti fossili conservati, oltre ad avvalorare le ipotesi già proposte dopo le scoperte di Doushantuo. Secondo i ricercatori, lo studio costituisce solamente la punta dell’iceberg poiché tutti i fossili identificati derivano solamente da due campioni analizzati. Raccogliere ed analizzare altri campioni sul sito permetterà agli scienziati di arricchirsi di preziose informazioni anche per gli anni a venire. (fonte pikaia.eu) |
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Mario Chierroni e la sua Mongolia 28 ottobre 2017 "Viaggiare immerso nei colori con una montagna all’orizzonte, valicarla e trovarne un’altra e un'altra ancora, percependo chiaramente un senso di infinito". Sono le parole di Mario Chierroni tratte dai suoi appunti che pubblichiamo nella sezione Diari insieme a una serie di immagini suggestive, che restituiscono le emozioni di un viaggio in Mongolia, nelle regioni settentrionali e nell'Altai, con la visita allo stupefacente monastero di Amarbayasgalant, gli incontri con i nomadi e "la voglia di scoprire, di scollinare, per cogliere nuovi paesaggi, nuovi colori, nuovi accampamenti, nuovi animali allo stato brado". |
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Valanga in Mongolia: 10 morti e 7 dispersi 24 ottobre 2017 Una valanga sul Monte Otgontenger (foto), in Mongolia, ha travolto 10 alpinisti, mentre altri 7 sono rimasti dispersi: il gruppo, dopo aver raggiunto i 4.021 metri della vetta, stava scendendo a quota 3.400 metri, secondo quanto riferito dalla National Emergency Management Agency. Del gruppo facevano parte 5 donne e 13 uomini di età compresa fra i 30 e i 50 anni. Il Monte Otgontenger, il più alto della Mongolia, è una meta molto popolare del turismo locale in alta montagna. (fonte meteoweb.eu) |
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Una giornata per salvare il leopardo delle nevi 23 ottobre 2017 Per la giornata internazionale del leopardo delle nevi, il Corriere della Sera dedica uno spazio online con articoli di Daniela Monti, Federico Pistone e Alessandro Sala. Con un allarme estinzione: "La popolazione di questi maestosi mammiferi - riferisce il reportage - si è ridotta drasticamente negli anni: oggi ne sopravvivono tra i 4 e i 6 mila esemplari. Un fondo internazionale prova a tutelarli". "Lo chiamano il fantasma della Mongolia non per niente: è uno degli animali più misteriosi rimasti sulla Terra e ha straordinarie capacità mimetiche. Ci sta provando anche un’équipe del Muse di Trento a dargli la «caccia»: hanno installato una sessantina di «trappole» fotografiche all’interno del Tavan Bogd National Park, un po’ più a Nord rispetto al nostro punto d’osservazione, distribuite su mille metri quadrati. Fin dall’inizio, per noi il leopardo delle nevi è stato il pretesto per un itinerario insolito, avventuroso ma fattibile, attraverso la Mongolia meno conosciuta, quella dove le piste in terra battuta — quando ci sono — sono la sola via di comunicazione, mentre nel resto del Paese avanzano a ritmo sostenuto i lavori di asfaltatura che hanno accorciato i tempi di percorrenza delle direttrici principali che tagliano in due il Paese facendo perno sulla capitale Ulaanbaatar: da Nord a Sud (cioè dalla Siberia al deserto del Gobi) e da Ovest a Est, direzione Pechino". Leggi l'intero articolo online |
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A Vicenza gli Egschiglen, canti e danze dalla Mongolia 19 ottobre 2017 Sabato 21 ottobre alle 21.30 nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza la rassegna "Festival Musica delle Tradizioni 2017" si concluderà con il concerto "Mongolia" del gruppo "Egschiglen". Interpreti: Yanlav Tumursaihan: morin khuur (violino mongolo) e voce - Amartuwshin Baasandorj: canto khoomii, tobshuur (liuto mongolo), morin khuur e percussioni - Uuganbaatar Tsend-Ochir: tobshuur, flauto e voce. Con la partecipazione della ballerina Ariunaa Tserendavaa. Egschiglen ("Bella Melodia" tradotto in italiano) arrivano dalla Mongolia e occupano un posto di primo piano nella World Music. Le loro sonorità possono risultare inedite e a tratti misteriose: i canti khoomii sfruttano infatti una speciale tecnica di gola, uno stile canoro in cui alcune tonalità vengono modulate contemporaneamente alla melodia di base. La danza di Ariunaa Tserendavaa, con i suoi volteggi colorati, rende ancora più magica e singolare la performance di questo famoso gruppo popolare. Biglietti: 8 euro. Prevendite: on line su www.tcvi.it o Biglietteria Teatro Comunale di Vicenza - Viale Mazzini 39 - tel. 0444.324442 - biglietteria@tcvi.it. (fonte vicenzatoday.it) |
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La Mongolia di Sollazzo il 21 ottobre a Roma 16 ottobre 2017 C'è anche la Mongolia nella rassegna fotografica "Imago" di Graffiti che sarà inaugurata sabato 21 ottobre alle ore 17 a Roma nel Salone delle Scienze del “Museo delle Civiltà – Museo Pigorini". Alla presenza dell'Ambasciatore della Mongolia in Italia Ts. Jambaldorj, Paolo Sollazzo presenterà il suo libro "Mongolia-Taccuino di silenzi" (nella foto, la copertina). "La dimensione del silenzio è quella che prevale su tutto il resto, è quella che regna sulle immagini, anche quando queste ritraggono mandrie in movimento, o ancora di più spazi vuoti o uomini solitari in mezzo a uno spazio che pare infinito e indefinito. L’immagine appena accennata, così lontana dal concetto di fotografia tradizionale, guadagna intensità nella forma e nel contenuto spostandosi da un piano puramente documentario a quello di una personalissima quanto esclusiva visione intima e onirica della scena fotografata. Nel mare di silenzi e di spazi infiniti troviamo anche le riflessioni e i pensieri, che Sollazzo ha voluto annotare in un “taccuino” a completamento di questo suo percorso di sensazioni visive e stati dell’animo in questa terra lontana". |
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Economia mongola al rialzo del 4% 12 ottobre 2017 La Banca di sviluppo asiatico (Adb) ha previsto che la crescita economica della Mongolia aumenterà del 4 per cento nel 2017 e del 3 per cento nel 2018. L’istituto ha rivisto al rialzo le stime di crescita rispetto alle previsioni di aprile. Secondo la Banca mondiale il prodotto interno lordo mongolo (Pil) crescerà del 2,8 per cento nel 2017 e del 3,1 per cento nel 2018. Nel 2019, invece, sarà possibile superare il 7 per cento. Nel frattempo, i rappresentanti del Fondo monetario internazionale hanno riferito, dopo la prima fase della missione di monitoraggio nel paese, che il Pil della Mongolia dovrebbe aumentare del 2 per cento in questo anno. Il vicegovernatore della Banca della Mongolia B. Lkhagvasuren ha detto di aver mantenuto il tasso di interesse al 12 per cento. “Il tasso di inflazione dovrebbe aumentare entro la fine di quest'anno, ma sarà stabile dall'inizio del 2018. Le riserve valutarie del paese saranno destinate a raggiungere i 3,8 miliardi di dollari entro il 2019”, ha aggiunto il rappresentante della Banca di Mongolia. (fonte agenzianova.com). Nella foto, uno scorcio della Piazza Sukhbaatar di Ulaanbaatar (foto Federico Pistone) |
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"Pugno" il leader mongolo che si ispira a Putin 6 ottobre 2017 La Mongolia, democrazia asiatica in posizione strategica tra le due potenze Cina e Russia, ha un nuovo primo ministro. Si chiama Ukhnaagiin Khurelsukh, 49 anni, ex ufficiale dell’esercito, laureato in giurisprudenza, in politica dal 2000. Un tipo sportivo, che ama andare in motocicletta (è presidente del club Harley Davidson mongolo) e a cavallo. Sul suo sito Facebook, Khurelsukh ha caricato foto che lo ritraggono in sella, a torso nudo, fucile da caccia a tracolla, e altre con giubbotto «bomber» di pelle nera, mentre stringe il manubrio di una potente motocicletta: immagini che sembrano ispirate da quelle «machiste» di Vladimir Putin diffuse dalla propaganda russa. Sua eccellenza Ukhnaagiin Khurelsukh d’altra parte discende dalla stirpe di Gengis Khan, che con il suo esercito di nomadi a cavallo conquistò un impero. Il premier è noto ai suoi simpatizzanti come «Pugno», per un destro con il quale anni fa mandò al tappeto un avversario nel Grande Hural, il Parlamento di Ulan Bator. Khurelsukh, che è stato votato all’unanimità dai deputati, è il 30° primo ministro della Mongolia: dal 1990, con la fine del regime comunista, il Paese ha abbracciato la democrazia, ma il sistema politico è sempre stato turbolento, minato da una corruzione endemica. I governi durano in media un anno e mezzo e nessun primo ministro ha mai terminato il mandato quadriennale. Il predecessore di Khurelsukh, il premier numero 29 Jargaltulga Erdenebat, è stato destituito con voto di sfiducia a settembre, con la solita accusa di corruzione e incompetenza. Entrambi vengono dal Partito popolare, che ha la maggioranza assoluta in Parlamento. Ora tocca al «Pugno», che dovrà coabitare con il presidente della Repubblica, Khaltmaagiin Battulga, esponente del partito d’opposizione. È un uomo forte, dal punto di vista fisico, anche Battulga, che in passato è stato campione mondiale di sambo, arte marziale di origine russa sviluppata cent’anni fa come metodo di lotta corpo a corpo per l’addestramento dei soldati dell’Armata Rossa. Il primo colloquio tra i due peraltro è andato piuttosto bene: premier e presidente si sono detti d’accordo sulla necessità di lavorare insieme per far uscire il Paese di tre milioni di abitanti dalla crisi economica e finanziaria. Khurelsukh dovrà fare i conti, letteralmente, con il debito accumulato dal suo Paese, costretto a ricorrere a un prestito d’emergenza di 5,5 miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale. La crisi economica della Mongolia, che nel 2011 era cresciuta del 17% e ha rischiato la bancarotta, è dovuta in gran parte al crollo dei prezzi di carbone, rame e ferro di cui il suo sottosuolo è ricchissimo e al rallentamento della Cina, grande vicino e sbocco delle esportazioni. Si sono rarefatti anche gli investimenti stranieri. A marzo, per far fronte alla scadenza di una tranche di bond da 580 milioni di dollari collocati sul mercato internazionale, con le casse dello Stato quasi vuote, si erano mobilitati i cittadini, donando soldi in contanti, gioielli, oro, bestiame, anche i cavalli della loro straordinaria cultura nomade. Il default è stato evitato e nell’ultimo semestre la crescita è ripresa al ritmo del 5,8%. Cavallo e pugno del premier a parte, la Mongolia è una democrazia. Può giocare un ruolo diplomatico importante. Ha buoni rapporti con Mosca, Pechino, Seul e anche Pyongyang: e sul suo territorio si sono svolti incontri sulla questione nordcoreana. Per darle un riconoscimento l’Unione europea ha appena deciso di aprire un’ambasciata a Ulan Bator, affidandola al diplomatico italiano Marco Ferri. (di Guido Santevecchi - corrispondente del Corriere della Sera) |
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Ukhnaa Khurelsukh è il nuovo Premier 5 ottobre 2017 Ukhnaa Khurelsukh (foto) è il nuovo primo ministro della Mongolia. Khurelsukh, del Partito popolare mongolo del popolo (Mpp), ha ricevuto l'approvazione unanime dei parlamentari presenti, che lo hanno confermato come 30° primo ministro della Mongolia. Il presidente Khaltmaagiin Battulga si è congratulato con il primo ministro, con il quale ha discusso delle priorità del governo mongolo per il prossimo futuro. "C'è solo un'opzione e un impegno per cui stiamo lavorando insieme per l'interesse nazionale e per la gente della Mongolia", ha detto il presidente, secondo cui con Khurelsukh manterrà una collaborazione fruttuosa per lo sviluppo nazionale e nel benessere del popolo mongolo. Il presidente della Mongolia ha aperto il dibattito in parlamento per la nomina a primo ministro di Ukhnaa Khurelsukh. (fonte agenzianova) |
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Calcio, Saudati: "Strutture migliori in Mongolia" 24 settembre 2017 Attaccante di Atalanta ed Empoli, in particolare, durante la sua carriera, Luca Saudati a Radio Bruno ha commentato l’attualità viola, ripartendo da un fronte riaperto come quello di Bernardeschi: “Io non sono fiorentino, però il problema grosso quest’anno è stato un non-progetto della società che è stato presentato a Bernardeschi. Se fossero rimasti i vari Borja Valero, Kalinic e Vecino, probabilmente il giocatore si sarebbe convinto, a livello economico ma anche tecnico. Non voglio giudicare la squadra e non so cosa vorrà fare la società, da quello che hanno dimostrato sul mercato, si presume che sia in vendita.Il centro sportivo per le giovanili? Crescere i ragazzi un giorno in un campo, un giorno in un altro, magari con strutture non all’altezza, non è il massimo. Io seguo un progetto in Mongolia e lì ci sono delle strutture all’avanguardia; il fatto che la Fiorentina debba far girare i propri ragazzi per mezza città fa un po’ specie. Simeone? I numeri per gli attaccanti parlano sempre, però è un ragazzo arrivato da poco e la squadra è cambiata in molti elementi. A me piace molto comunque perché lavora molto per la squadra, si fa sentire e credo possa ritrovare la confidenza con la porta che aveva al Genoa“. (fonte fiorentinanews.com) |
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Premiato il professore che aiuta i mongoli 16 settembre 2017 Giovanni De Paoli premia chi aiuta le tribù nomadi della Mongolia, in via di estinzione, ed i bimbi di strada di Ulan Bator. Il Consigliere regionale della Lega Nord Liguria stamane ha consegnato la targa del prestigioso Premio Lerici Pea al professore spezzino David Bellatalla, 55 anni, ricercatore ed antropologo da anni impegnato in progetti umanitari in tutto il mondo ed in modo particolare in Mongolia. Alla premiazione era presente anche il presidente dell’Associazione Liguri nel Mondo, ingegnere Mario Menini. “L’ammirevole impegno umanitario del nostro concittadino a favore delle popolazioni autoctone e dei bambini di strada di Ulan Bator – ha spiegato De Paoli – ha già ottenuto il riconoscimento del Governo della Mongolia, della Croce Rossa e del Rotary International. Ora, si è aggiunto il Premio Lerici Pea che viene realizzato con il determinante contributo dell’Assessorato regionale all’Emigrazione di cui è responsabile la Vicepresidente Sonia Viale. Si tratta di un evento culturale molto importante, di livello internazionale, perché tutti gli anni vengono premiati i cittadini liguri illustri e talentuosi che con le loro opere si affermano all’estero ottenendo risultati encomiabili e di grande prestigio. Ringrazio Lucilla Del Santo, Pia Spagiari, Adriana Beverini e Barbara Sussi Rondano che ogni anno, con grandi sacrifici, organizzano la manifestazione del Premio Lerici Pea”. (fonte cittadellaspezia.com) |
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Il Parlamento rimuove il Primo ministro 9 settembre 2017 Giovedì 7 settembre il Grande Hural di Stato della Mongolia ha tenuto una seduta plenaria non ordinaria, in cui con la maggioranza dei voti a favore ha rimosso il primo ministro Jargaltulgyn Erdenebat dalle sue funzioni e ha annunciato di sciogliere il governo. Il 23 agosto, 30 membri del Partito Popolare del Grande Hural di Stato hanno firmato congiuntamente una proposta per rimuovere Jargaltulgyn Erdenebat dal suo incarico di primo ministro, affermando che il governo di Erdenebat ha ripetutamente abusato del proprio potere per introdurre nuove disposizioni, il che costituisce una grave violazione delle leggi nazionali e una sfida all'autorità del Grande Hural di Stato. (fonte crionline) |
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Sul Corriere articolo sulle magie dell'Altai 8 settembre 2017 Il Corriere della Sera dedica oggi, venerdì 8 settembre, una doppia pagina dedicata alla Mongolia e in particolare alle regioni dell'Altai e al leopardo delle nevi, curate da Daniela Monti e Federico Pistone. "Fin dall'inizio per noi il leopardo delle nevi è stato solo un pretesto per un itinerario insolito, avventuroso ma fattibile, attraverso la Mongolia meno conosciuta, quella dove le piste in terra battuta - quando ci sono - sono la sola via di comunicazione...". "È un mondo che sembra girare all'incontrario, campione di quella felicità per sottrazione cantata dal francese Pierre Zaoui nel suo 'L'arte di scomparire'. È fatto di 'vuoti' non di 'pieni', mette in secna poco e lascia correre a briglie sciolte l'immaginazione... Le formidabili distese , disseminate di antiche tombe unne che hanno fatto da teatro a battaglie leggendarie, dove Gengis Khan cucì poi l'impero più vasto della storia , territori in cui pare ancora di sentire il clangore delle armi nel silenzio assoluto della steppa; i parchi naturali talmente estesi che gli animali giocano a nascondino...". Pubblicheremo il pdf con l'articolo completo nei prossimi giorni. Nell'immagine il grafico che ha accompagnato l'articolo. |
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Mongola sa a memoria tutto il catalogo Ikea 8 settembre 2017 Per la campagna di promozione della nuova edizione del catalogo IKEA e l’agenzia BBH Singapore hanno coinvolto Yanjaa Wintersoul, una campionessa di memoria. Per girare lo spot le è stato chiesto di memorizzare tutto quello che si vede nelle 328 pagine del catalogo, personaggi, oggetti, dettagli. |
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Mondiali di judo, oro alla Mongolia 30 agosto 2017 Una vera e propria maratona di judo ai Campionati Mondiali di Budapest, dove la finale della categoria 57 kg femminile è dovuta arrivare alla fine del nono minuto di golden score per designare la nuova campionessa iridata. L’incontro opponeva la ventiseienne mongola Sumiya Dorjsuren (foto) e la ventunenne giapponese Tsukasa Yoshida, che si sono date battaglia alla pari per tutta la durata dell’incontro. A decidere è stato un waza-ari della mongola, che interrompe così la striscia di vittorie del Giappone in questa rassegna iridata, e vince la sua prima medaglia d’oro di questo livello dopo aver vinto il bronzo nel 2015 e l’argento olimpico lo scorso anno. Per la giovane nipponica Yoshida, campionessa asiatica in carica, si tratta comunque della prima medaglia mondiale, anche se avrebbe preferito succedere nell’albo d’oro della categoria alla connazionale Kaori Matsumoto. Un plauso anche agli arbitri, bravi a non intervenire con penalità che avrebbero guastato l’esito di questa finale equilibratissima. (fonte oasport.it) |
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Dinosauri dalla Mongolia, dormivano come uccelli 30 agosto 2017 Si sono addormentati stretti l'uno accanto all'altro, come in un nido, in una posizione simile a quella di uccelli come piccioni e corvi: così sono stati trovati tre giovani dinosauri, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in una pietra di 70 milioni di anni fa nel deserto della Mongolia. Il risultato è stato presentato al convegno della Società di paleontologia dei vertebrati dai ricercatori, guidati da Greg Funston (foto) dell'università canadese dell'Alberta, a cui ha contribuito anche Federico Fanti, dell'università di Bologna. La posizione in cui sono stati trovati aiuta gli animali a regolare la temperatura del corpo e ad evitare di attirare i predatori. Sulla pietra (esportata illegalmente dalla Mongolia nel 2006) il paleontologo italiano Fanti ha fatto un'analisi geochimica, da cui ha dedotto che probabilmente questi dinosauri provenivano da Bugiin Tsav, sito ricco di fossili nel deserto del Gobi. I dinosauri appartenevano ad una nuova specie di oviraptoridi, famiglia di dinosauri dal volto corto, lunghe gambe e becco privo di denti, vissuti durante il Cretaceo, tra i 145 e 65 milioni di anni fa. Avevano una cresta in cima alla testa, simile a quella dei moderni casuari, e camminavano su due zampe. Due dei tre sono stati ritrovati accucciati a pancia giù, con il collo rannicchiato indietro verso il corpo, e le braccia che reggevano la testa. "Una posizione molto simile a quella degli struzzi ed emù quando dormono", commenta Funston. Finora erano già stati trovati fossili di dinosauri dormienti, ma tutti solitari. Questo invece è il primo di "gruppo" e suggerisce che quella di posarsi in gruppo sia un'abitudine sviluppata negli animali con una vita sociale ricca. Cosa che sembrava avere anche questa famiglia, gli oviraptoridi, che cercavano il cibo in gruppo e probabilmente mostravano la cresta ai rivali o potenziali compagne. Sulla base dello spessore delle ossa, i ricercatori hanno calcolato che dovevano pesare 45 chili, e poiché le femmine deponevano dozzine di uova, probabilmente questi animali erano "parenti", fratelli o cugini. |
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La principessa e l'aquila dal 31 agosto al cinema 28 agosto 2017 Dopo aver emozionato la platea del Sundance, La principessa e l’aquila si prepara ad arrivare anche nelle sale italiane con un cast vocale tra cui spicca la giovane e versatile Lodovica Comello. La cantante, attrice e conduttrice ha infatti prestato la propria voce alla protagonista del film d’esordio del regista Otto Bell. Ispirato a una storia vera, La principessa e l’aquila racconta una storia d’amicizia, di passione e di coraggio sullo sfondo dei magnifici paesaggi della Mongolia. Qui una giovane ragazza, Aisholpan, decide di seguire il sogno: quello di diventare la prima addestratrice di aquile donna del suo paese. Un’avventura unica che ha saputo conquistare pubblico e critica a importanti festival internazionali, come il Telluride, il Festival di Toronto o la Festa del Cinema di Roma, guadagnandosi anche una candidatura ai BAFTA nella categoria miglior documentario. La principessa e l’aquila arriverà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 31 agosto. Nella foto, Lodovica Comello durante il doppiaggio del film. |
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La storia di Mariam, solidarietà e riconoscenza 17 agosto 2017 Buon pomeriggio a Voi. Ieri io due amici siamo tornati in Italia dopo un viaggio in moto in Mongolia (2° tappa di un giro del mondo anno per anno). Eravamo ansiosi di trovare notizie sugli italiani che avevano aiutato Mariam, da noi incontrata nella prima serata trascorsa in Mongolia, dormendo proprio nella gher della sua famiglia. Abbiamo così trovato il Vs sito, molto ben fatto, completo e…con info su Mariam. Siamo stati testimoni diretti che la bimba sta bene e che lì c’è grande riconoscenza per questi benefattori italiani. Potete far loro conoscere questa nostra? Abbiamo scritto di Mariam e della Mongolia nel nostro blog |
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Mariam, un dramma con il lieto fine 2 agosto 2017 Ha avuto un lieto fine la drammatica storia di Mariam, la bambina nomade mongola rimasta gravemente ustionata alle mani a causa di una stufa rovente. Ecco il resoconto di Alberto e Chiara Colombo, coordinatori del "progetto Mariam". |
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L'Ue inaugura delegazione in Mongolia 25 luglio 2017 L'Unione europea, a seguito della decisione dell'Alto rappresentante per la politica estera e vice presidente della Commissione Ue Federica Mogherini, ha aperto la delegazione in Mongolia, a Ulaanbaatar, portando il totale delle sue rappresentanze nel mondo a quota 140. L'Ue mantiene la promessa sull'avvio "di una delegazione a pieno titolo in Mongolia, nazione democratica strategicamente tra Cina e Russia, partner importante per noi", dice in una nota il presidente delle Commissione Jean-Claude Juncker, ricordando le tre visite fatte, di cui la prima nel 1998 e l'ultima nel 2016. La Mongolia, rileva Mogherini, "ha un ruolo importante in una complessa regione, con una posizione geopolitica unica". La mossa è un investimento su legami più stretti e presto ci sarà "la firma di un accordo di partnership e cooperazione". La decisione, che segue l'accordo tra la Commissione Ue e il Consiglio dell'Ue e che diventerà pienamente operativa nel corso del 2017, rimarca l'importanza dei significativi progressi fatti nello sviluppo delle relazioni Ue-Mongolia. L'Italia, a conferma del crescente peso del paese asiatico, ha aperto la sua ambasciata nel 2016. (fonte Ansa, nella foto: il presidente uscente della Mongolia Elbegdorj con il presidente della Commissione Ue Juncker) |
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Alle Cornelle i primi passi dei leopardi delle nevi 15 luglio 2017 Li chiamano «I fantasmi delle montagne», quella del leopardo delle nevi è una specie rarissima, si stimano tra i 4.080 e i 6.590 esemplari in libertà, ma la popolazione effettiva riproduttiva potrebbe non superare le 2.500 unità. Per questo, la doppia nascita al Parco Faunistico Le Cornelle (Valbrembo - Bergamo) è stata salutata come un evento straordinario. Due fiocchi azzurri straordinari per bellezza e unicità, poiché appartenenti alla specie più minacciata al mondo: è la prima volta dopo moltissimi anni, infatti, che in Italia nascono e riescono a sopravvivere ai primi delicati giorni di vita, due esemplari di questa specie. Arman e Neko sono due maschi figli di Kadir, il papà, animale dal carattere schivo di 6 anni, e di Luna, la mamma, di soli 3 anni, più socievole, premurosa e accorta. Il parto è avvenuto in uno speciale nido in legno che ha garantito privacy alla madre dando allo stesso tempo agli esperti del Parco la possibilità di controllare i neonati senza disturbarli. Subito dopo il parto, tramite una piccola videocamera posizionata su un’asta, è stato possibile filmare e fotografare madre e figli senza arrecare disturbo. Le riprese e le fotografie sono state effettuate principalmente dall’alto riuscendo così a controllare la crescita dei piccoli. Adesso, la mamma Luna ha spostato il nido da un piano sopraelevato a un piano più basso, raso terra, poiché i cuccioli hanno iniziato a camminare e così possono muoversi con maggiore facilità. La gestazione è durata circa 100 giorni e i cuccioli saranno accuditi dalla mamma per circa due anni. Il peso che potranno raggiungere è variabile: tra i 25 e i 75 kg. Il leopardo delle nevi, infatti, nome scientifico Uncia uncia, ha zampe corte (altezza al garrese sui 60 cm) e coda lunga (anche fino a 1 metro) e spessa, con una forma allungata e un’andatura strisciante. La pelliccia è unica nel suo genere, sia per la colorazione sia per quanto è folta, così da rappresentare un’utile protezione rispetto alle temperature più rigide. Secondo le ultime indagini, i Monti Altai, in Mongolia, dove si sfiorano i 4.300 metri, ospitano alcuni degli ultimi 4mila leopardi delle nevi che sopravvivono alla scomparsa. Alcune centinaia di esemplari, sono ospitati nei giardini zoologici di tutto il mondo dove ogni nascita che si ottiene contribuisce ad allontanarlo dall’estinzione. La natura riservata e l’indole schiva sono tipiche anche degli esemplari allevati nei giardini zoologici dove per osservarli bisogna come minimo aguzzare la vista. (fonte Famiglia Cristiana) |
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Il Naadam inaugurato dal nuovo Presidente 13 luglio 2017 In Mongolia è esploso il Naadam, la festa più importante dell’anno. I soldati in uniformi tradizionali portano le “grandi bandiere bianche” che furono reintrodotte nei primi anni Novanta dopo la caduta del comunismo e rappresentano lo Stato mongolo indipendente. La cerimonia di apertura mostra gli eroi della Mongolia del passato, compreso Genghis Khan, che fondò l’impero mongolo. La festa è stata aperta dal presidente appena eletto Khaltmaa Battulga, che ha riflettuto sul significato storico della giornata nel suo discorso di apertura: “Oggi sono 2.226 anni dalla fondazione dello stato mongolo, l’811° anniversario del grande impero mongolo, il 96° anniversario della rivoluzione dei popoli mongoli, il decimo anniversario della restaurazione della libertà e dell’indipendenza nazionali (dalla Cina) e il ventesimo anniversario della nostra Rivoluzione democratica“. Tanti motivi in più per festeggiare. Buon Naadam, Mongolia. |
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Il democratico Battulga nuovo presidente di Mongolia 8 luglio 2017 54 anni, uomo d’affari e maestro di arti marziali. Questo è Khaltmaa Battulga (foto) che si è aggiudicato il ballottaggio delle presidenziali in Mongolia. Appartenente al Partito Democratico della Mongolia, nonostante le numerose schede bianche, dalle urne ha ricevuto il 50,7 per cento delle preferenze pari all’87 per cento dell’elettorato del Paese. “La Mongolia ha vinto”, le prime parole di Battulga. “Come ho promesso, comincerò subito a lavorare per risolvere le difficoltà economiche e liberare il Paese dai debiti”. Lo sconfitto, l’esponente del Partito Popolare Mieygombo Enkhbold ha già annunciato battaglia all’opposizione dichiarando di voler premere sulle riforme costituzionali che limitano i poteri del presidente. (fonte euronews) |
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Mongolia: presidenziali atto secondo 7 luglio 2017 Questo venerdì si torna alle urne in Mongolia, per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il primo si era concluso con un nulla di fatto lo scorso 26 giugno: nessun candidato aveva raggiunto la maggioranza assoluta. Il rappresentante del partito democratico Battulga Khaltmaa (foto), ex maestro d’arti marziali, era arrivato primo, ottenendo il 38,1% dei voti. A sfidarlo al ballottaggio troverà Miyeegombyn Enkhbold, candidato del Partito del Popolo Mongolo, al governo del Paese asiatico dallo scorso anno. Il 52enne, primo ministro dal gennaio 2006 al novembre 2007, aveva ricevuto il 30,3 %. Colui che prenderà il posto dell’attuale Presidente Cahiagijn Ėlbėgdorj, ineleggibile dopo due mandati, avrà il duro compito di risollevare l’economia stagnate della Mongolia. (fonte euronews.com) |
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La Cenerentola di Rossini sbarca a Ulaanbaatar 17 giugno 2017 Un italiano alla corte di Gengis Khan. Sarà, infatti, il direttore abruzzese Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore principale ospite della Fondazione Festival Pucciniano a dirigere la prima assoluta in Mongolia nel Teatro nazionale d'Opera e Balletto della capitale Ulan Bator della straordinaria opera "La Cenerentola" di Gioachino Rossini. Il Maestro, tornato dai successi in Messico e al Teatro nazionale di Belgrado dove ha recentemente diretto il balletto "La bella Addormentata" di Tchaikovsky con l'Opera di Stato, porta l'Opera italiana anche in Mongolia, invitato dal Mongolian Cultural Envoy to UK and EU e dal Ministero degli affari esteri dello Stato. Il progetto, ideato dal soprano e regista Ayana Sambuu (nella foto) con la collaborazione di Nathalie von Rittersberg, vede la presenza di noti solisti internazionali provenienti da diversi paesi unitamente al coro e all'Orchestra del Teatro Nazionale di Mongolia. Tra i solisti anche gli italiani Concetta Pepere nel ruolo di Clorinda, Franco Cerri nel ruolo straordinario di Dandini e Pietro Toscano in quello di Don Magnifico. |
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Operata a Udine la piccola Mariam 6 giugno 2017 Grazie al Gengis Van Team coordinato da Marco Scicchitano, a Etica Onlus Presidente Dr. Michele De Gasperis, a Casa Mia Onlus Presidente Gabriella Pera e Laura, a Flying Angels Foundation Onlus nelle persone di Alessandra Minetti e Valentina , il 31 maggio la piccola Mariam, bambina nomade mongola rimasta gravemente ustionata alle mani a causa di una stufa rovente, è stata operata presso l'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Nella foto, Mariam è con il padre, a destra e con Alberto Colombo, al centro. L'intervento ricostruttivo alle mani di Mariam, condotto dal Prof. Piercamillo Parodi direttore della Clinica Universitaria di chirurgia plastica e ricostruttiva e dall’ortopedico Dr. Nicola Collini, è stato reso possibile dalla stretta collaborazione fra i soggetti che hanno preso parte all'iniziativa. Un ringraziamento particolare alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla Azienda sanitaria di Udine, al reparto pediatria dove Mariam è ricoverata e assistita, al Dott. Pasquale Palumbo, capo dell’ufficio consolare italiano a Ulaanbaatar. A questo primo intervento ne seguirà un altro, che verrà condotto nella stessa struttura ospedaliera nelle prossime settimane. La permanenza di Mariam in Italia si concluderà dopo una terza fase di riabilitazione e fisioterapia |
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L'ambasciatore di Mongolia in visita a Magione 16 maggio 2017 Sabato 20 maggio, una delegazione composta da amministratori comunali, rappresentanti delle istituzioni parlamentari e universitarie, delle realtà imprenditoriali e associazionistiche, accoglieranno nella sala del consiglio comunale di Magione l’ambasciatore della Mongolia in Italia S.E. Tserendorj Jambaldorj. Il programma della giornata prevede, alle 10.30, la visita alla sala consiliare dove, dopo i saluti del sindaco Giacomo Chiodini, sono previsti gli interventi della senatrice Valeria Cardinali, associazione parlamentare Italia-Mongolia; di Giovanni Paciullo, rettore Università per Stranieri; Maurizio Oliviero, Università degli studi di Perugia; Brunello Cucinelli, imprenditore; Nyamaa Lkhagvajav dell'Associazione Mongolia-Italia; Umberto Mannocchi Comitato Fra Giovanni da Pian di Carpine. Vanni Ruggeri, storico e presidente del Consiglio comunale di Magione, a conclusione della mattinata, illustrerà la sala consiliare e la storia di Giovanni da Pian di Carpine. Farà seguito una vista al Castello dei cavalieri di Malta e alla statua dedicata al celebre francescano. Nel pomeriggio, ore 17, dopo la visita a un’azienda del territorio, nella sala Carpine della Società operaia, il rappresentante diplomatico incontrerà gli imprenditori di Magione e Perugia. L’incontro è a cura dell’associazione parlamentare Italia-Mongolia. La visita, oltre che consolidare il legame tra la comunità mongola e magionese in nome del francescano Giovanni da Pian del Carpine che nel 1246 raggiunse, prima ancora di Marco Polo, le lontane terre di Gengis Khaan come inviato di papa Innocenzo IV; sarà occasione per l’ambasciatore di conoscere alcune delle realtà imprenditoriali del comune di Magione. (fonte umbriadomani.it). Nella foto, l'ambasciatore Tserendorj con il Presidente Mattarella |
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In libreria il secondo capitolo di Yeruldelgger 8 maggio 2017 Dopo Yeruldelgger, Morte nella steppa, il noir francese più premiato degli ultimi dieci anni, arriva nella collana Darkside di Fazi Editore il secondo capitolo della trilogia che sta conquistando i lettori di tutto il mondo: il commissario ritrova la Mongolia e le sue terre estreme in un grande thriller di un’originalità assoluta Yeruldelgger, Tempi selvaggi. La trilogia di Yeruldelgger è stata un vero e proprio caso editoriale in Francia, dove ha venduto 500.000 copie e ha vinto i più importanti premi letterari fra cui il prestigioso Prix SNCF duPolar 2014. Questa la trama del secondo volume della serie. È inverno inoltrato in Mongolia: la steppa è avvolta nella morsa dello dzüüd. Imperversa un vento gelido, le temperature si aggirano sui meno trenta e il paesaggio è spazzato da tormente di neve. Sembra di respirare schegge di vetro. È la leggendaria sciagura bianca, che al suo passaggio lascia dietro di sé una scia di cadaveri. Milioni di vittime, uomini e animali. Da un cumulo di carcasse congelate, incastrata fra un cavallo e una femmina di yak, sbuca la gamba di un uomo. Sarà solo il primo di una serie di strani ritrovamenti. Ma il commissario Yeruldelgger al momento ha altri problemi: in un albergo di Ulan Bator è stata assassinata Colette, una prostituta, e il principale indiziato e accusato del delitto è proprio lui. Le indagini per scagionarsi prima lo metteranno sulle tracce del figlio di Colette, scomparso nel nulla, poi lo porteranno in Francia, a districarsi in una in una fitta trama di giochi di potere dei servizi segreti, loschi affari dei militari e corruttela della politica. Sempre più con le spalle al muro il commissario Yeruldelgger non avrà più niente da perdere e sarà pronto a uccidere: il fuoco va sconfitto col fuoco. Proprio come si fa quando scoppiano gli incendi nella steppa: si creano muri incendiari. E intanto, la neve continua a ricoprire la Mongolia…(fonte latelanera.com) |
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Geologo bolognese premiato "Ora mi dedico alla Mongolia" 4 maggio 2017 L'unico italiano a conquistare il prestigioso titolo di "Emerging explorer" del National Geographic: di fatto, uno dei migliori 14 ricercatori del mondo del 2017 per la prestigiosa rivista scientifica. Federico Fanti, 36 anni, bolognese, ricercatore dell'Alma Mater studiorum al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, si è meritato il titolo di Emerging explorer destinato a “scienziati, divulgatori e innovatori con capacità e talento unici e straordinari”. "Sono naturalmente molto soddisfatto, sono della generazione cresciuta col National Geographic quindi per me è un onore. Oltretutto da molto tempo va avanti la collaborazione col NG che ha permesso numerose scoperte scientifiche". Fra le più importanti, ricorda Fanti, sicuramente "la campagna di scavo in Tunisia e il lavoro in Mongolia, partito lo scorso settembre: la Mongolia è uno dei siti più ricchi al mondo di fossili ma al contempo vi è un fiorente mercato nero che stiamo cercando di contrastare". Fanti, geologo e paleontologo, svolge attività di ricerca anche presso il museo geologico “Giovanni Capellini” dell’Alma Mater. I suoi studi si concentrano su come i cambiamenti climatici e ecologici hanno influenzato l’evoluzione attraverso eventi di adattamento o estinzione. Dal 2006 ad oggi ha condotto campagne di scavo in Alaska, Canada, Messico, Turkmenistan, Mongolia, Australia, oltre che in Europa e in Africa. Nel dicembre del 2014, durante una spedizione nel governatorato di Tataouine, in Tunisia, ha scoperto lo scheletro di un gigantesco coccodrillo, una specie nuova per la scienza, che è stato chiamato Machimosaurus rex. (fonte repubblica.it) |
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Prima auto elettrica al Mongol Rally 3 maggio 2017 Partenza fissata il 16 luglio da Goodwood, Regno Unito, arrivo chissà quando a Ulan Bator, capitale della Mongolia, dopo 16 mila km di steppe, deserti e montagne. Il Mongol Rally è una gara sui generis, che si svolge dal 2004 con il principale obiettivo di fare beneficienza. Aperto anche a dilettanti in cerca di avventura, rigorosamente a bordo di utilitarie di cilindrata inferiore ai 1000 cc, e con l’obbligo di raccogliere almeno 1000 sterline da destinare a opere di beneficienza. Tra le vetture al via dell’edizione 2017 anche un’elettrica, la prima nella storia del rally. Si tratta di una Nissan Leaf modificata dagli specialisti di Plug In Adventures, team scozzese che due anni fa aveva utilizzato una Leaf per coprire 2.659 km in due giorni sfruttando solo punti di ricarica pubblici e gratuiti. Chris Ramsey, fondatore di Plug In Adventures, ha dichiarato: “Il Mongol Rally è la sfida più impegnativa che abbiamo mai affrontato a bordo di un veicolo elettrico, ma è da anni che la stiamo pianificando. Più ci sposteremo verso oriente, più dovremo confrontarci con punti di ricarica limitati e con terreni difficili da percorrere”. La scelta di utilizzare al bestseller green giapponese non è stata casuale: “Oltre a essere un’auto che conosco molto bene e che ho sempre trovato affidabile, dispone della più capillare rete di ricarica rapida in Europa. In più, è compatibile con le spine Commando da 240v, perciò potrò caricare la batteria e continuare a guidare anche nelle zone più isolate, dove non ci saranno colonnine per la ricarica rapida. Il valore di questa esperienza risiede nel percorso, non nell’arrivare a destinazione il prima possibile”. La Leaf AT-EV (all-terrain electric vehicle), è basata su una vettura di serie in allestimento con batterie da 30 kWh, capaci di garantire un’autonomia massima di 250 km. Tra le modifiche apportate troviamo cerchi in lega Speedline SL2 Marmora e pneumatici Maxsport RB3, particolarmente indicati sullo sterrato, nonché specifiche protezioni sottoscocca. Il portapacchi modificato consente di trasportare carichi anche all’esterno ed è provvisto di una barra luminosa Lazer Triple-R con 16 LED in grado di generare 16.400 lumen supplementari a bassa tensione per illuminare i tratti più impegnativi del percorso. (fonte Tuttosport) |
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Libertà di stampa, Mongolia al 69° posto 26 aprile 2017 La Mongolia perde 9 posizioni nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Rsf (Reporters sans frontieres) ed è ora al 69° posto nel mondo; viene scavalcata dall'Italia che invece guadagna 25 posti e si attesta al 52° gradino. La Mongolia resta però ai primissimi posti nella graduatoria continentale, battuta solo da Taiwan (45°) e dalla Corea del Sud (63°). Precede però il Giappone, mentre malissimo vanno i due potenti vicini: la Cina (176esima su 180 Paesi) e la Russia (148). Nella mappa, la Mongolia viene rappresentata in arancione (come l'Italia), che significa "media libertà di stampa". Male i Paesi in rosso, pessima situazione per quelli colorati in nero. |
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Mongolia-Italia, confronto e collaborazione 26 aprile 2017 La seconda Commissione Mista Italia-Mongolia, tenutasi a Ulaanbaatar nei giorni scorsi, ha visto i rappresentanti istituzionali italiani e mongoli confrontarsi sui temi di reciproco interesse nell’ambito dell’incremento delle relazioni tra i due paesi. La delegazione italiana, guidata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Scalfarotto e rappresentata dal sottosegretario al Turismo Bianchi, dall’Ambasciatore d’Italia in Mongolia De Felip con la partecipazione dai rappresentanti di Confindustria e SACE, ha discusso con la controparte mongola dei diversi settori in cui è possibile avviare collaborazioni economiche e commerciali, con particolare riferimento all’agricoltura, industria leggera, sanità, energia e ambiente, cultura e turismo, edilizia e infrastrutture. Confermati i progetti promossi dalla Camera di Commercio Italo-Mongola, tra cui quelli per la riqualificazione urbana dei ger district della capitale mongola e la realizzazione di 10.000 unità abitative con infrastrutture e servizi connessi; l’apertura dei due Uffici del Turismo di Roma e Ulaanbaatar, organismi per la promozione e l’incremento dei flussi turistici tra i due paesi; la mostra “Creatori di Imperi: Gengis Khan e Giulio Cesare”, un’esposizione da tenersi a Roma e Ulaanbaatar per mettere a confronto due dei più famosi condottieri della storia attraverso lo scambio di opere d’arti e reperti tra i paesi. Il Presidente De Gasperis ha rilasciato un commento: ”Con la nuova Commissione Mista, l’Italia ha maggiormente circostanziato gli ambiti in cui sarà possibile collaborare con la Mongolia. Sono state evidenziate le ottime prospettive e opportunità per le imprese italiane nei diversi comparti economici, e la Commissione è un autorevole riconoscimento che darà nuovo impulso ai progetti già promossi dalla Camera di Commercio Italo-Mongola. Un ottimo risultato che, nonostante la contrazione economica, vede l’Italia favorita e che siamo certi ci permetterà di dar seguito presto e in maniera proficua alla collaborazione con le istituzioni e le imprese mongole nello sviluppo dei progetti dei nostri associati”. (fonte Associm). Nella foto, De Gasperis con il Ministro dell'Agricoltura della Mongolia Purev. |
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A maggio in libreria la nuova guida sulla Mongolia 21 aprile 2017 Buongiorno, ho visitato il vostro sito, bellissimo e completo. Ho cercato il libro: "Mongolia. L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" di Federico Pistone ma risulta introvabile su Internet per acquisto online. Sapete se è disponibile in qualche modo? Grazie. Patrizio Approfittando di questa gentilissima richiesta (e grazie per le generose parole sul sito) ricordiamo che la nuova edizione della guida Polaris sulla Mongolia uscirà a fine maggio in libreria in versione molto rinnovata e aggiornata, sia nei contenuti che nella grafica. All'autore Federico Pistone si affianca Dulamdorj Tserendulam, brillante studentessa universitaria mongola che ha dato nuova freschezza e informazioni inedite. Per un accordo con la casa editrice Polaris, a chi farà richiesta della guida attraverso mongolia.it (info@mongolia.it) sarà praticato un prezzo speciale con spedizione a domicilio. Nella foto, il dettaglio della nuova copertina del libro. |
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Brezza dalla Mongolia con le arie di Ayana 11 aprile 2017 "A breeze from the steppes", una brezza dalle steppe, della Mongolia naturalmente. È quella portata a Londra dalla cantante lirica mongola Ayana Sambuu e dal baritono italiano Franco Cerri che hanno interpretato arie d'opera italiane e mongole, accompagnati dalla pianista Mandakhtuya Dorje. È l'iniziativa organizzata dall'Ambasciata della Mongolia in Inghilterra con il coinvolgimento speciale dell'Ambasciatore Sanjaa Bayar e l'Ambasciatore Culturale della Mongolia in Inghilterra e UE Unurma Janchiv. Si replica con "La Cenerentola" di Rossini a Ulaanbaatar il 28 giugno al Palazzo Centrale della Cultura e il 2 luglio al Teatro Accademico d'Opera e Balletto in collaborazione con l'orchestra della Filarmonica della Mongolia sotto la direzione del direttore della Fondazione Pucciniana italiana Jacopo Sipari Di Pescasseroli e il cast dei cantanti mongoli, italiani e internazionali con l'appoggio del Ministero degli Esteri della Mongolia e il Consiglio dei Mongoli al Estero. |
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Bit, bilancio ottimo e un angolo di Mongolia 7 aprile 2017 L'hanno chiamata Bit Revolution, la Borsa Internazionale del turismo ha chiuso i battenti con un ottimo bilancio e con un pezzetto di Mongolia, grazie allo stand di Mondiscovery Tour (nella foto, con Chiara Colombo). Oltre sedicimila incontri di match-making (+13% rispetto al 2016) hanno fatto incontrare 2.000 espositori con 1.500 top buyer profilati italiani ed esteri, oltre a più di 200 travel blogger e 2.000 esponenti dei media accreditati. Come riferisce Il Giornale: "La Bit accende la voglia di viaggiare e di fare un’esperienza e una scoperta diretta di destinazioni e pacchetti vacanza anche nell’era di Internet e del web. Segnale di un trend in crescita, considerando che nel 2016 il numero dei viaggi con pernottamenti degli italiani è cresciuto per la prima volta dopo 7 anni del 13,7% rispetto al 2015". |
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Leopardo delle nevi, missione italiana in Mongolia 1 aprile 2017 Irbis, Panthera uncia o, semplicemente, leopardo delle nevi. Il felino appartenente alla famiglia delle pantere e - nonostante il nome - lontano parente della tigre, originario delle catene montuose dell’Asia centrale, è conosciuto per il mantello chiaro, molto spesso, dalla tonalità che vira verso il grigio scuro con piccole macchie nere. Essendo carnivoro, è in grado di cacciare prede anche di dimensioni più grandi della sua, ma non disdegna vegetali e ramoscelli. Per proteggerlo dall’estinzione e dalle difficoltà legate alla sua sopravvivenza causate dalla scomparsa del suo habitat, per mano dell’uomo, un team di ricercatori italiani è partito da Bologna alla volta delle vette della Mongolia, con l’obiettivo di censire uno dei felini più minacciati di estinzione al mondo: il leopardo delle nevi. Il Museo delle Scienze Naturali di Trento e il Parco Natura Viva di Bussolengo lavorano già da due anni al progetto di censimento della specie e questa è la seconda spedizione in due anni. Per seguire la missione è stato ideato un hashtag #fantasmadellemontagne. Dalla capitale della Mongolia, Francesco Rovero — curatore della sezione biodiversità del Museo delle Scienze Naturali di Trento (Muse) — e i suoi impiegheranno non meno di altri 2 giorni per raggiungere il Parco Nazionale Tavan Bogd, dove i Monti Altai toccano i 4.300 metri e ospitano alcuni degli ultimi 4mila leopardi delle nevi stimati che sopravvivono alla scomparsa. Da quel momento, la spedizione rimarrà 18 giorni in Mongolia per posizionare 60 fototrappole nei punti in cui si rinvengono le tracce del passaggio di uno dei felini più minacciati al mondo, ribattezzato “il fantasma delle montagne”. L’idea, come spiegano i ricercatori, è appunto quella di “aumentare le conoscenze su questa specie e censire il numero di esemplari presenti nei 1000 chilometri quadrati da campionare”. Nella prima spedizione del 2015 è stata registrata “un’estensione drammatica degli allevamenti di capre cachemere, che devono soddisfare la domanda del pregiato tessuto anche da parte dell’Occidente. (www.corriere.it testo di Silvia Morosi) Leggi l'intero servizio |
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Il Lama Shinendentsel dal 7 al 9 aprile a Lugano 24 marzo 2017 Per il terzo anno consecutivo l'Hamba Lama Shinendentsel arriverà in Ticino e in particolare a Cadro (Lugano) dal 7 al 9 qprile. Sarà l'occasione per offrire a tutti la possibilità di assistere al rituale Luijin-Chöd (per l'armonizzazione di corpo, mente e spirito), che sarà preceduto da preziose spiegazioni sul rituale e da un insegnamento che potrà essere utile nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Nel passato non è stato possibile per tutti avere la possibilità di un colloquio individuale con Lama Shinendentsel, per poter esporgli delle domande personali riguardanti il lavoro, la famiglia, la salute ecc. Per questo motivo quest'anno sarà dato più spazio a questi incontri, a cui saranno riservate l'intera giornata di giovedì 6 aprile (dalle 9 alle 18) e le mattine (dalle 9 alle 12) di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 aprile. Coloro che volessero prenotare un incontro con il Lama Shinendentsel possono contattare la responsabile Muren via e-mail EventoMongoliaLama@gmail.com indicando giorno e ora in cui si desidera fare l'incontro insieme a un recapito telefonico. L'Hamba Lama Shinendentsel dirige a Ulaanbaatar un monastero tra i più attivi e frequentati; i suoi progetti per il futuro prevedono, tra l’altro, la costruzione di un grande centro di accoglienza per i giovani della capitale che sia luogo di riflessione e spiritualità, ma anche centro culturale e di aggregazione giovanile e sociale teso al recupero dell’identità del popolo mongolo, messa a dura prova dalla occidentalizzazione selvaggia del paese. |
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Dal 2 al 4 aprile alla BIT uno stand della Mongolia 20 marzo 2017 Torna dal 2 al 4 aprile la BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che quest'anno si sposta nella sede di Fieramilano City. Anche la Mongolia sarà rappresentata grazie allo stand di Mongolia Discovery Tours (coordinate Padiglione MICO, Ala Sud livello 0 - stand D44A). Come precisano gli organizzatori "da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer accuratamente selezionati e profilati, provenienti da varie aree geografiche e settori merceologici. Con oltre 1.500 Hosted Buyer internazionali ed italiani, più di 2.000 aziende partecipanti e oltre 60.000 visitatori professionali attesi, l’edizione 2017 sarà una delle più innovative che BIT abbia mai organizzato, introducendo importanti novità". Vai al sito ufficiale |
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Zini: "Sarò cannoniere del calcio mongolo" 12 marzo 2017 Federico Zini è un vero e proprio girovago del calcio: Malta, Filippine, Bulgaria e adesso il talento ex cantrano dell’Empoli ha deciso di tentar l’avventura nel campionato mongolo. L’attaccante, che è reduce da un gravissimo infortunio, che ne ha messo a rischio il prosieguo della carriera ci racconta questa sua nuova avventura e non solo in questa chiacchierata esclusiva con Supernews (di Mauro Migliavacca). Federico la tua carriera, dopo oltre un anno di stop per infortunio riparte dalla Mongolia. Cosa ti ha convinto a sposare questo nuovo progetto? “Innanzitutto un saluto a tutti i lettori e grazie per avermi contattato. Ulaanbaatar City Fc è un club giovane, fondato nel 2015 con un presidente molto ambizioso che già da questa stagione vuole vincere tutti i titoli a disposizione. Un progetto che mi ha convinto fi da subito” Hai girato molto: Malta, Filippine, Bulgaria prima di questa nuova esperienza. Cosa ci puoi raccontare di queste tue precedenti avventure sportive? Tanto peregrinare per il Mondo, ma non ti manca l’Italia ed il calcio italiano? |
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Per lo Tsagaan sar Quaresima rinviata 2 marzo 2017 È un festival tra i più antichi e più importanti della cultura mongola il "Tsagaan Sar", che letteralmente significa "Luna Bianca" ed è ricco di simbolismi e rituali che si compiono nelle famiglie, come una accurata pulizia della casa, gli auguri pronunciati dagli anziani, le preghiere per un buon auspicio. La popolazione mongola lo ha festeggiato in coincidenza con il nuovo Anno lunare, dal 27 febbraio al 1 marzo 2017. Come appreso da Fides, la comunità dei circa mille battezzati in Mongolia, pienamente inserita nella cultura locale, assume questa celebrazione incorporandola nella liturgia e dandole un nuovo significato: nelle prime ore del 27 febbraio si è celebrata nelle chiese cattoliche in Mongolia una speciale Eucaristia, all'alba del nuovo anno, per affidare a Dio la vita di tutti e pregare per la nazione. Il Prefetto Apostolico Wenceslao Padilla, mentre in questi giorni ha accolto nella sua residenza persone cristiane e non, per i tradizionali saluti e auguri, ha diffuso un messaggio per il nuovo anno, in cui afferma: "Dato che la celebrazione della Luna bianca segna l'inizio della primavera e si considera un nuovo inizio, preghiamo per la pace e per il benessere della nazione. Possano le benedizioni di Dio scendere sul popolo mongolo in questo giorno speciale". Nel 2017 la celebrazione del nuovo anno lunare, inoltre, coincide con l'inizio della Quaresima, che inizia il 1° marzo con il mercoledì delle ceneri. Per questo la Chiesa mongola ha ufficialmente deciso di rinviare alla prima Domenica di Quaresima l'imposizione delle ceneri e il vescovo Padilla ha emesso una dispensa straordinaria dal digiuno e dall'astinenza quaresimale, dato che nei giorni del festival la popolazione consuma tradizionalmente una grande quantità di carne, durante le visite ai vicini di casa. I fedeli della Mongolia, che hanno partecipato in massa alla messa mattutina, al sorgere del sole, hanno apprezzato molto questa modalità di inculturazione: "Apprezzo il fatto che la liturgia cattolica possa armonizzarsi con le nostre tradizioni", dichiara a Fides Teresa, parrocchiana della chiesa di Santa Maria a Ulaanbaatar . "Celebriamo l'Anno lunare. Come cristiani sappiamo che Dio è la sorgente di tutte le benedizioni e Gesù è il sole che non tramonta mai. Camminiamo verso di Lui. Preghiamo perchè le sue benedizioni scendano su tutti noi nel corso di questo nuovo anno”, ha detto padre Mbumba Prosper, missionario congolese in Mongolia, nella sua omelia durante la messa di Capodanno nella chiesa della Divina Misericordia a Erdenet. (fonte Agenzia Fides) |
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Zini, un altro italiano nel calcio mongolo 2 marzo 2017 Federico Zini è il bomber con la valigia. Nonostante sia ancora giovane, classe 1993, nella sua carriera ha già calcato i campi di Malta, Bulgaria, Filippine e ovviamente Italia. Dopo il drammatico incidente in uno dei primi allenamenti nella squadra filippina del Ceres La Salle in cui si ruppe la rotula in uno scontro col portiere (che rimase ferito alla testa) Zini ha affrontato un calvario fatto di operazioni e lunghe ore di riabilitazione. Quindici mesi dopo è pronto a scendere di nuovo in campo. Prima però c'è da prendere un aereo. Destinazione Asia, Mongolia: "Ho firmato per Ulaanbaatar City, contratto di un anno". Zini giocherà dunque nella massima divisione mongola e va a vivere a Ulan Bator, capitale dello stato con un milione e 300mila abitanti. "Sono molto felice - ha detto - ho passato un periodo nero ma nonostante tutto non ho mai mollato. Ringrazio il procuratore Angel Ruiz che mi è stato vicino sempre e mi ha dato questa possibilità". Accanto a Zini oltre alla famiglia anche la fidanzata Elisa: "Mi ha sopportato e supportato sempre, non è stato facile. Anche la mia famiglia è sempre stata presente". Il centravanti partirà per l'Asia tra poche settimane: "Il 20 marzo. In squadra con me - ha aggiunto - c'è un altro ragazzo italiano, Mauro Boerchio. La mia ragazza se tutto va bene mi raggiunge tra qualche mese". La Khurkhree National Premier League, ovvero la serie A mongola, prende il via a metà aprile. Zini avrà un mese di tempo per riprendere la condizione e tornare a fare il calciatore, quello che lui definisce "il mestiere più bello del mondo". (fonte http://www.quinewscuoio.it/) |
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Auguri Mongolia, è l'anno del Gallo 27 febbraio 2017 Il 27 febbraio la Mongolia lascia l'anno della Scimmia ed entra nell'anno del Gallo. Come già ricordato nelle news precedenti, si festeggia lo Lo Tsagaan Sar, il capodanno mongolo, la più importante festa mongola insieme al Naadam. Sulle tavole compaiono i tradizionali buuz o bansh, pecora, carne bollita, biscottoni (kheviin boov), riso, e airag, latte di cavalla fermentato. Nonostante tutti i problemi legati ai danni del gelo e alla recessione economica, la Mongolia si ferma a festeggiare per almeno un mese. E per l'occasione è stata coniata una speciale moneta (foto) che riproduce l'anno del Gallo. Buon anno, Mongolia! |
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Naadam, uno straniero può combattere? 23 febbraio 2017 Buongiorno, ho una domanda singolare da farvi: uno straniero può combattere nel Naadam? So che è la festa nazionale per antonomasia, ma sarebbe uno dei miei sogni poter lottare. Buona giornata M.G. Risponde Tseeghii di mongolia.it |
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Calcio, due italiani all'Ulaanbaatar FC 22 febbraio 2017 Doppietta italiana per la squadra mongola Ulaanbaatar FC, che pesca nel nostro paese il portiere e l’attaccante. Sara quindi italiano l’erede di Giacomo Ratto in mezzo ai pali dell’Ulaanbaatar FC. La dirigenza mongola della squadra biancoblu ha infatti scelto il pavese Mauro Boerchio, ventotto anni (nella foto, a sinistra), per sostituire Ratto, dopo l’esperienza positiva della scorsa stagione. Il bomber sarà invece Federico Zini, pisano di ventitré anni (a destra). Boerchio, dopo una lunga carriera tra Serie D e Lega Pro (Nocerina, Renate, Lecco, Pro Sesto, Verbano e Savona), con il picco raggiunto nella stagione 2008/09 quando fece il secondo nel Bari di Antonio Conte, ha scelto di lasciare l’Italia per giocare la Champions League dell’Oceania con la maglia dei campioni di Vanuato dell’Amicale FC (assieme all’ex Foggia, Salernitana e Novara Rijat Shala, a Roberto Polli, a Marcomattia Nasali, Francesco Perrone, e ai due triestini Nicola Princivalli e Massimiliano Lionetti, con Marco Bianchini in panchina) e successivamente il Campionato Maltese con lo Gżira United. (fonte www.opinione-pubblica.com) |
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FMI e Banca Mondiale in aiuto alla Mongolia 20 febbraio 2017 Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l'Asian Development Bank sono intervenuti per sostenere la Mongolia nel mezzo di una forte crisi del debito sovrano. Dipendente dall’esportazione di materie prime, la Mongolia sta attraversando una fase di forte calo nei prezzi di carbone, rame, e altre risorse naturali fondamentali per l’economia. Intanto a Pechino il vice presidente cinese Li Yuanchao ha incontrato il ministro degli Esteri mongolo Tsend Munkh-Orgil, in visita nel Paese. Li Yuanchao ha affermato che la Cina presta da sempre attenzione alle relazioni sino-mongole, durante la visita del capo di Stato cinese Xi Jinping in Mongolia, le due parti hanno stabilito la completa partnership strategica. Il vice-presidente cinese spera che le due parti possano intensificare l'attuazione degli importanti consensi raggiunti dai leader dei due paesi, salvaguardando la base politica delle relazioni bilaterali, rafforzando il collegamento della strategia di sviluppo, approfondendo la cooperazione pragmatica e ampliando i contatti civili, al fine di portare maggiori benefici ai popoli dei due Paesi. Tsend Munkh-Orgil ha affermato che lo sviluppo delle relazioni amichevoli con la Cina è una priorità nella politica diplomatica mongola. (fonti tpi.it e cri.cn) |
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La Mongolia si prepara a festeggiare l'anno del Gallo 20 febbraio 2017 Nonostante la crisi economia e il gelo, la Mongolia si prepara a festeggiare lo Tsagaan sar, il giorno della luna bianca, che corrisponde al nostro capodanno e che quest'anno cade il 27 febbraio. Si lascia l'anno della Scimmia e si entra nell'anno del Gallo. Ma come si celebra lo Tsagaan sar, la festa più sentita dai mongoli insieme al Naadam? Ecco un estratto dal libro "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" (Polaris editore), scritto da Federico Pistone, affiancato per la quarta edizione in uscita a primavera da Dulamdorj Tserendulam, detta "Tseeghii": "Lo Tsagaan Sar è il capodanno mongolo che segue il calendario lunare tibetano e la data varia ogni anno. È la più importante festa mongola e si protrae almeno per un mese. Per essere pronti bisogna avviare i preparativi con grande anticipo perché occorre pensare a cibo, regali, vestiti nuovi, pulizie; la tradizione impone inoltre di finire i lavori in sospeso e onorare i debiti prima del nuovo anno. I cibi che non possono mancare sulla tavola sono buuz o bansh, lo schienale di pecora (coda compresa), la carne bollita, i biscottoni (kheviin boov) sovrapposti secondo la tradizione, guarniti di aaruul e dolciumi. Anche il riso, simbolo di fecondità e crescita, è presente in tavola così come l'airag e altri piccoli piatti adatti all’occasione. È dovere dei più giovani, entro i primi tre giorni di festa, rendere omaggio agli anziani, portando i saluti e offrendo un khadag con gesto appropriato cioè reggendo le braccia dell’anziano con le mani sotto i gomiti. Le famiglie si scambiano molteplici visite. I giorni più importanti sono la vigilia (Bitüün), giornata in cui si mangia moltissimo come atto propiziatorio per un anno di abbondanza". |
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I misteri svelati del quadro mongolo 20 febbraio 2017 Buongiorno, sono un appassionato d'arte, avrei acquistato un quadro presso un mercatino rionale sul quale vi è una firma di pittore presumibilmente della Mongolia, gradirei cortesemente conoscere cosa c'è scritto sul retro della quadro. Le sono grato per la sua gentile collaborazione. Ecco in allegato la scritta apposta sullo stesso. Grazie Distinti saluti
Risponde Tseeghii di mongolia.it |
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Lo zud non perdona, è strage di bestiame 16 febbraio 2017 La Mongolia, strangolata dal debito pubblico (a marzo scade una tranche di bond da 580 milioni di dollari, le casse dello Stato sono quasi vuote e il governo si è rivolto a tutti, finora senza trovare nuovo credito), è in ginocchio per lo zud, una pesante combinazione di venti, siccità e gelo, che sta provocando effetti disastrosi sulla steppa dell’Asia centrale. Il Paese deve ancora riprendersi dallo zud del 2016 che ha causato la morte di oltre un milione di animali, tra cui molti capi di bestiame. La Croce Rossa ha lanciato un appello internazionale, per l’invio di aiuti nel Paese in cui almeno metà della popolazione è nomade e vive di pastorizia, potendo contare solo sul bestiame come unica fonte di reddito e principale fonte di alimentazione e trasporto (Afp) |
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Simone Bardi e la sua Mongolia 13 febbraio 2017 Simone Bardi è "artista per ispirazione, fotografo per divertimento, scrittore per caso". E ama la Mongolia. Sul suo sito www-cct-seecity.com le ha dedicato alcune riflessioni accompagnate da immagini (o viceversa), dal titolo "Densamente è spopolata la felicità". Ecco il testo: "Ma cosa ci vai a fare in Mongolia? In troppi mi hanno fatto questa domanda, quindi ho pensato a tutto quello che avrei perso se non ci fossi andato. Perché la risposta non è poi così scontata come sembra. Hai letto quello che hai potuto, hai fatto le tue ricerche, sei affascinato dal pensiero di questa terra così lontana, così aliena e di cui così poco si parla. Ma finché non parti non avrai una risposta realmente plausibile per questa domanda. Quindi aspetti di tornare per ripercorrere il fiume di emozioni che ti ha travolto quando eri laggiù. Nel frattempo la mente fa un enorme salto indietro al 1997, quando i fondatori dei CSI, Ferretti e Zamboni, riversarono in musica i loro pensieri al ritorno da un viaggio in terra mongola e il risultato fu il sorprendente album “Tabula Rasa Elettrificata” per descrivere una terra dove “tutto o quasi è al fine raso al suolo, con sopra dell’elettricità”. Da una delle canzoni di quell’album – “Bolormaa” – prendo in prestito le parole per il titolo di questo post perché credo che niente riesca a racchiudere meglio la Mongolia dell’espressione “densamente spopolata è la felicità”. E proprio da questo concetto, semplice ed esaustivo come solo i mongoli sanno essere, inizia la mia dichiarazione d’amore per questo Paese. In Mongolia imparerai a lasciare andare lo sguardo ben oltre i confini della tua immaginazione e penserai che l’infinito esiste davvero. Qui abbandonerai finalmente tutto quello che per te è ormai superfluo, e lascerai spazio allo spazio, ad un vuoto che non ha bisogno di essere colmato. Perderai molte parole e imparerai ad apprezzare il silenzio. Ti sentirai lontano da tutto e da tutti, e riuscirai a dare un senso alla tua solitudine cercando di immedesimarti nella loro. Resterai senza fiato di fronte a quegli spazi immensi e proverai ad associare il concetto di essenziale a quello di libertà. Guarderai i bambini a cavallo e sognerai di essere uno di loro, sognerai di sentirti così per sempre. Ti perderai dentro una gher (la tradizionale casa-tenda dei mongoli) e rimarrai incantato dalla quantità di cose che potrai trovarci. Osserverai i dettagli e penserai a tutta la cura e il tempo che ci sono voluti per fare di quei venti metri quadrati un universo che contiene le loro vite. Conoscerai i monaci dell’Amarbayasgalant e ti farai inebriare da quei forti profumi di incenso. Dividerai il tuo pasto insieme ai nomadi e sorriderai davanti alla loro timidezza. Qui per leggere l'intero blog originale, qui per consultarlo sui nostri Diari |
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Mongolia in bancarotta e la gente regala i cavalli 7 febbraio 2017 Il Corriere della Sera dedica una pagina e un ampio servizio online sulla singolare situazione creatasi in Mongolia, dove i cittadini e i nomadi hanno donato soldi, oro e bestiame allo Stato per ripianare il debito pubblico. Scrive Guido Santevecchi: "La Mongolia, democrazia stretta geograficamente e politicamente tra Russia e Cina, è anche strangolata dal debito pubblico. A marzo scade una tranche di bond da 580 milioni di dollari, le casse dello Stato sono quasi vuote e il governo si è rivolto a tutti, finora senza trovare nuovo credito. Si sono mobilitati i cittadini, donando soldi in contanti, gioielli, oro, bestiame, anche i cavalli della loro straordinaria cultura nomade per riscattare il Paese. Parlamentari e manager di aziende stanno contribuendo alla colletta con sottoscrizioni fino a 100 milioni di tugrik, la moneta locale. Ma siccome l’anno scorso il tugrik ha perso un quarto del suo valore, 100 milioni significano solo 40 mila dollari". Il commento di Federico Pistone: "Benvenuti nella terra dell'orgoglio. Qui sono tutti figli di Gengis Khan, dio nell'olimpo del Tengher - l'immenso cielo che protegge la Mongolia - lui che l'ha trasformata nell'impero più grande della storia e che è stato riconosciuto uomo del millennio scorso, non dal Mongol Messenger ma dal Washington Post "per avere collegato Est e Ovest consentendo la creazione della civiltà moderna". I mongoli sono orgogliosi di vivere nel Paese più emozionante e disabitato del mondo, il più fotogenico secondo il National Geographic, perfino di vantare le temperature più estreme con un'escursione di 100 gradi nel deserto del Gobi, e le faglie più spaventose aperte dai terremoti. Dopo aver dominato metà del pianeta, hanno sofferto l'infamia della dominazione cinese al punto di salutare i sovietici come liberatori, nonostante l'ecatombe di monaci e monasteri ordinata da Stalin. Con la fine del comunismo e l'autonomia riconquistata, i mongoli hanno ripreso a consultare febbrilmente gli sciamani - quelli sopravvissuti alle purghe bolsceviche - e a autotassarsi per ricostruire i simboli più importanti della fede lamaista. Come la statua alta 26 metri al monastero di Gandan, il principale tempio di Ulaanbaatar, che riproduce la divinità buddhista Megjid Janraiseg. Era d'oro massiccio, colato e portato a Mosca nel 1937: una commovente colletta popolare ha permesso la ricostruzione dell'imponente monumento in acciaio e rame, provenienti dalle miniere di Erdenet e fregi d'oro dal Nepal. Vent'anni dopo, una nuova colletta, meno spirituale, ma sempre nel segno dell'orgoglio". |
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La Mongolia di Maria Chiara Nicolini 3 febbraio 2017 Un altro Diario arricchisce i contributi dei nostri lettori, quello di Maria Chiara Nicolini che ha inviato anche delle immagini molto belle dalla Mongolia. Ecco l'incipit: “Ma perché proprio la Mongolia?”: ce lo hanno domandato amici, colleghi e parenti. La Mongolia inizia tanto tempo fa, per ragioni non meglio definite ma che hanno a che fare con la curiosità verso modi di vivere e paesaggi lontani da quelli a noi usuali. A un certo punto arriva il richiamo e occorre partire, anche se non si è viaggiatori provetti o non si è ancora visitato Roma. Paolo può affermare di essere stato a Ghinghis City ma non a Roma: è fantastico! Per entrambi non si è trattato solo di visitare luoghi incredibili, ma di mettersi alla prova in situazioni completamente nuove, anche per tentare di superare certe paure… È stato un viaggio faticoso, nuovo sotto tanti punti di vista, e il bello è che non finisce, ti ci ritrovi dentro anche quando attraversi i boschi della brughiera briantea! Vai al Diario completo, con testi e immagini di Maria Chiara Nicolini. |
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La vodka mongola distillata con la musica 31 gennaio 2017 Siamo abituati a pensare alla vodka come il distillato tradizionale russo, ma in molte altre parti del mondo se ne producono di pregiate e particolari, preparate secondo ricette tradizionali che prevedono anche un pizzico di estro artistico. È quello che succede con una tipo di vodka tradizionale mongola, nella cui preparazione la musica è uno dei passaggi fondamentali. La casa produttrice APU aprì nel 1924 come azienda pubblica, ma più tardi un privato la acquistò, mantenendo la preparazione richiesta da questa vodka purissima, supportato dall'esperienza ereditata dall'antica cultura mongola. L'industria sorge su un terreno molto vicino al noto Palazzo d'Inverno dell'ultimo imperatore, Bogd Khan, nella capitale Ulan Bator. Dopo aver scelto le migliori materie prime locali, questa vodka non subisce solo tre filtraggi, come accade per tutte le altre vodka. Viene filtrata 8 volte, usando carbone, quarzo, diamanti, perle nere e argento, che le conferiscono il sapore che la contraddistingue. A questo punto avviene l'incontro con l'acqua, ma non un'acqua qualsiasi: viene utilizzata quella ricavata dallo scioglimento dell'antico ghiacciaio del Khan, formatosi più di 800mila anni fa. E qui entra in gioco la parte musicale: l'unione tra il distillato e l'acqua infatti avviene in un ambiente musicale, che trasmette musica tradizionale mongola, una delle espressioni di canto più particolari del mondo. Benché le varie tribù abbiano diversi canti propri, i cantori mongoli sono conosciuti per aver sviluppato la capacità di emettere diplofonie e triplofonie, ovvero più suoni emessi in contemporanea dalla stessa persona, sfruttando le risonanze che si creano nel tratto vocale perché siano udibili anche gli armonici (infatti è detto anche canto armonico), tipo quello del filmato. Questo tipo di musica punta a riprodurre i suoni della natura e degli animali, e con le sue particolari vibrazioni rendono la vodka APU nota e buonissima. Secondo la tradizione, la vodka non sarebbe la stessa senza questo passaggio della catena produttiva. (fonte rockit.it) |
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Mongolia e Oriente in festa a Milano 31 gennaio 2017 Uno straordinario viaggio “a chilometro zero” attraverso la magia e il fascino di Cina, Giappone, Vietnam, India, Thailandia, Indonesia, Sri Lanka e Mongolia. Lo si potrà fare durante il Festival dell'Oriente che torna a Milano nei giorni 3-4-5 e 10-11-12 febbraio (dalle 10.30 alle 23.00) negli spazi di Fiera Milano City, dove scoprire la cultura millenaria di questi Paesi. Per due weekend, infatti, si potrà assistere e partecipare a spettacoli folkloristici, mostre, conferenze, workshop, fare acquisti al bazar orientale di prodotti tipici e gustare specialità etniche. Un evento unico per conoscere e immergersi nella cultura millenaria di questi Paesi. Gli amanti dei viaggi di scoperta potranno documentarsi tra le sconfinate steppe della Mongolia; gli spettacolari siti di templi buddisti della Birmania, nota anche come il Paese delle Mille Pagode, che da poco ha riaperto le proprie porte ai visitatori; o la Corea del Sud, dove usanze e tradizioni secolari sopravvivono accanto a città avveniristiche. Dopo la tappa milanese, il Festival dell'Oriente si sposterà a Bologna, Torino e Roma. (fonte Il Sole 24 Ore) |
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Doppia presentazione del libro di Masseini 23 gennaio 2017 Doppia presentazione del libro "In Mongolia - Viaggio in un Paese nella bufera della modernità" (Morlacchi editore) di Alvaro Masseini: venerdì 27 gennaio alle 21 alla sede dell'Associazione Porta S. Susanna (via Tornetta 7, Perugia) con la partecipazione di Alfredo Savino, in qualità di console onorario italiano a Ulaanbaatar. Lunedì 30 gennaio appuntamento alle 20 al ristorante La Capannina in via Lungolago 20 di Castiglione del Lago (provincia di Perugia) con una cena a base di piatti tipici della Mongolia, come khushuur, buuz, khorghog accompagnati dal tipico té salato Suutei tse. Al termine della cena, presentazione del libro e proiezione delle foto scattate da Masseini durante i suoi viaggi in Mongolia. |
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La scrittura mongola diventa un tatuaggio 19 gennaio 2017 Buongiorno mongolia.it, sarei interessato alla pronuncia di questa frase e sapere anche se è espressa nella forma corretta, dovrebbe servire per un tatuaggio; la frase è una ma è scritta con tre design diversi. Grazie, cordiali saluti D.V.
Risponde Tseeghii, autrice insieme a Federico Pistone della guida "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" la cui quarta edizione, completamente aggiornata e arricchita, uscirà nella primavera 2017 per la casa editrice Polaris. L'amico che scrive ci dà anche la possibilità di mostrare la bellezza della scrittura mongola. Come scrive la stessa Tseeghii sul libro in uscita: "La scrittura classica mongola risale al XIII secolo e deriva dall'alfabeto uiguro, da influenze tibetane e da adattamenti alla lingua mongola avvenuti nel corso del tempo. Nonostante l’introduzione del cirillico dal 1946, la scrittura classica continua a essere utilizzata e insegnata, seppur timidamente, durante la scuola base. Per quanto finora confinata a iscrizioni, sigilli di stato, francobolli, monete, copertine di libri, insegne, documenti e didattica, molti sono i mongoli che vorrebbero il ritorno diffuso di questa antica e nobile scrittura".
Si tratta di un proverbio mongolo. È scritto correttamente (nella scrittura mongola, la mongol bichig). La traduzione letteraria è: "Meglio vedere una volta che ascoltare mille volte". Vuole dire che vedere qualcosa con i propri occhi o farla di persona è meglio di sentirla descrivere mille volte. Ho allegato la pronuncia. Traslitterazione: "Myangan udaa sonssonoos neg udaa üz". Buono studio. |
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Il Dalai Lama mai più in Mongolia 5 gennaio 2017 Il Dalai Lama non sarà mai più ammesso in Mongolia: questa è la decisione presa dal governo della Mongolia e annunciato dal ministro degli esteri Tsend Munkh-Orgil. La decisione è arrivata poche settimane dopo che il Dalai Lama ha visitato la Mongolia, dove è stato dal 18 al 23 Novembre. La visita era stata organizzata dal monastero di Gandan nella capitale Ulaan Baatar. A protestare, tuttavia, non sono state soltanto le autorità cinesi che vedono nel Dalai Lama un secessionista, ma anche lo storico monastero rivale di Ikh Khuree, il cui abate Sanjdorj Zandan ha percepito nella visita una intromissione del Dalai Lama negli affari interni della Mongolia ed un tentativo di diventare il capo del Buddhismo mongolo. La visita – che ha visto come conseguenza dei severi provvedimenti presi dal governo cinese (aumento delle tasse sui minerali importati dalla Mongolia, chiusura delle frontiere ai camion, etc) – ha portato il governo mongolo a questa decisione: «Sotto questo governo, il Dalai Lama non sarà mai più invitato in Mongolia, nemmeno per motivazioni religiose», ha detto Tsend Munkh-Orgil al quotidiano Unuudur lo scorso martedì. Con questa decisione, il governo tibetano in esilio incassa l’ennesimo fallimento e si trova in una posizione sempre più isolata. Al Dalai Lama ormai è vietato accedere agli unici due paesi al mondo che sono a maggioranza buddhista tibetana: ovvero il Bhutan, in cui il Dalai Lama non può accedere da quando suo fratello Gyalo Thondup cercò di farvi un colpo di stato, e la Mongolia, la cui maggioranza della popolazione segue proprio la scuola Gelug del Buddhismo Tibetano, la stessa scuola di cui il Dalai Lama fa parte. Se si considera che il Dalai Lama non può neanche accedere in altri paesi con forte presenza buddhista quali il Nepal, la Thailandia, la Russia (in Siberia c’è una forte presenza di Buddhismo Tibetano) e diversi altri paesi del sud-est asiatico, si capirà come ormai Tenzin Gyatso sia isolato all’interno del contesto buddhista asiatico. Solo il Giappone, ovviamente, non fa problemi a dargli il visto, oltre che i paesi occidentali. (fonte opinione-pubblica.com) |
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Il Wwf filma cinque leopardi delle nevi 23 dicembre 2016 Un filmato straordinario, realizzato dal Wwf sulle montagne della Mongolia, che vuole essere anche il miglior regalo di Natale per gli amici di mongolia.it Una femmina di leopardo insieme a 4 cuccioli: "È la prima volta in assoluto che un video riprende una cucciolata così numerosa", afferma il Wwf Mongolia. In questi ultimi mesi si sono intensificati gli sforzi per la salvaguardia del leopardo delle nevi (dai cambiamenti del clima e soprattutto dall'imbecillità umana) e l'augurio - visto che siamo in tema - è che questo meraviglioso felino possa tornare a popolare i territori mongoli più remoti. Buona visione, buon Natale e buon anno nuovo a tutti, leopardi e altre creature! |
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Il buon Natale del Papa e delle Missionarie 16 dicembre 2016 Ogni anno riceviamo gli auguri di buon Natale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in particolare da suor Adriana Bricchi, missionarie impegnate con coraggio e tanta concretezza in Mongolia (la scuola che hanno costruito a Orbit ha un valore sociale e culturale eccezionale). Quest'anno oltre agli auguri per la redazione di mongolia.it, c'è anche un regalo speciale. Ecco il messaggio di suor Adriana, a cui ricambiamo il buon Natale, che sia una festa di riflessione e di tolleranza. Ecco allora quale sarà l'"abbondante ricompensa" di cui parla. Grazie per il "dono" prezioso e auguri a tutti.
AUGURI !!! Papa Francesco |
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Time: Gengis Khan uomo più ricco di sempre 11 dicembre 2016 Gengis Khan è l'uomo più ricco della storia. Lo ha deciso niente meno che il Time, attraverso una serie di ricerche e interviste con economisti e storici che alla fine hanno stilato una top ten degli ultimi duemila anni. Come scrive Andrea de Cesco per corriere.it, "la ricchezza del fondatore dell’Impero Mongolo, che sotto il suo dominio si estendeva dalla Cina all’Europa, è stimata in «molte terre e poco altro». Secondo gli studiosi il segreto della sua influenza, che lo portò a essere il sovrano del regno territorialmente contiguo più esteso della storia, è stata la grande generosità che lo contraddistingueva. «Una delle ragioni del suo successo è il fatto che spartiva il bottino di guerra con i propri soldati e comandanti», afferma Morris Rossabi, professore di storia al Queens College di New York. Dopo che un’area era stata conquistata, le ricchezze erano inventariate e poi suddivise equamente tra i militari e le loro famiglie. Una parte era destinata all’imperatore, che però non ostentò mai la propria agiatezza. Quando morì fu avvolto in un panno di feltro come tutti, e così sepolto". Nella foto, la statua di Gengis Khan nella piazza principale di Ulaanbaatar. 1. Gengis Khan |
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Mongolia, record mondiale per scheletri di velociraptor 7 dicembre 2016 I dati raccolti Unendo le statistiche di Nazioni Unite, Banca Mondiale, Guinness World Record e di una serie di testate internazionali, è stata stilata una classifica sui record dei cinque continenti. Anche la Mongolia è presente: è la nazione in cui si trovano più scheletri di Velociraptor di tutto il pianeta. Ovviamente i ritrovamenti sono concentrati nel deserto del Gobi, vero "frigorifero" della preistoria. A sorpresa l'Italia detiene il primato per la produzione di kiwi! Nella foto, un esemplare di velociraptor. |
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In Mongolia con Masseini a Magione e Perugia 5 dicembre 2016 Martedì 6 dicembre a Magione, l'antica Pian di Carpine da dove nel XIII partì il missionario Giovanni che poi scrisse la Historia Mongalurum, ospita Alvaro Masseini nell'ambito dei corsi dell'Università della Terza età. Masseini presenterà la nuova edizione del libro "In Mongolia - Viaggio in un Paese nella bufera della modernità", edito da Morlacchi (288 pagine, 25 euro). "Dopo quattro viaggi in Mongolia - si legge nella presentazione - l'autore constata il rapido e drastico cambiamento cui il paese sta andando incontro a seguito della scoperta di vasti giacimenti minerari di materiali strategici e le non meno devastanti conseguenze dei mutamenti climatici per quelle popolazioni di pastori nomadi, un tempo anche guerrieri, che da sempre hanno caratterizzato l'identità del paese". A fine gennaio il libro sarà presentato anche all'Università per stranieri di Perugia con la partecipazione di Alfredo Savino. Nella foto, la copertina del libro di Masseini. |
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Istruzione in Mongolia, l'articolo di Avvenire 4 dicembre 2016 Il quotidiano Avvenire dedica un servizio di Stefano Vecchia sull'istruzione in Mongolia, con un'intervista a Federico Pistone, giornalista del Corriere della Sera, scrittore e titolare di mongolia.it. "La Mongolia, immensa, spopolata e circondata da invadenti vicini come Cina e Russia ha anche uno dei più elevati tassi di scolarizzazione al mondo. Perché se il Paese (vasto cinque volte l’Italia con soli tre milioni di abitanti) ha in vastità, isolamento e nomadismo le caratteristiche identitarie, la sfida dell’istruzione si gioca con strumenti adattati alle dure condizioni ambientali e alle caratteristiche socio-economiche di una popolazione tradizionalmente nomade che va sedentarizzandosi ma con forti resistenze e cercando di mediare con la propria identità. «A tre anni i bambini mongoli sanno già andare a cavallo, a cinque imparano a radunare le mandrie e a mungere yak, giumente e capre e vivono la ferocia e la meraviglia della natura senza compromessi. Quella è la loro vera scuola di vita – ricorda Federico Pistone, giornalista, autore di libri sulla Mongolia e titolare del sito www.mongolia.it –. Almeno quando si parla delle famiglie nomadi, la metà dell’intera popolazione della Mongolia, che abitano negli immensi spazi della steppa e del deserto». Pistone ricorda «l’amica Dulam, nata e cresciuta al confine del Gobi, che tra le prove scolastiche della sua infanzia aveva quella di riuscire a catturare un certo numero di scoiattoli per dimostrare intelligenza, coraggio e scaltrezza», ma sottolinea anche che «la Mongolia, grazie al retaggio – peraltro drammatico – della lunga dominazione sovietica, vanta un tasso di alfabetizzazione altissimo, intorno al 97%, quasi come l’Italia. I mongoli amano leggere e studiare già dai primi anni di vita, recuperando materiale dai villaggi e testimonianze orali dagli anziani». «Di quando ho vissuto con gli Tsaatan, gli “Uomini renna” che popolano la regione nordovest della Mongolia, sull’orlo dell’estinzione fino agli anni ’90 – testimonia ancora il giornalista-scrittore – ricordo i lunghissimi viaggi che percorrevano attraverso la taiga infestata da lupi per raggiungere il villaggio di Tsagann nuur, dove i nomadi potevano scambiare i loro manufatti con generi di prima necessità ma anche con libri, giornaletti, quaderni e penne da distribuire ai bambini per la loro istruzione che veniva completata dalle lezioni tenute da Dalaibargial, la nuora di Gombo, re degli Tsaatan. Dalaibargial scendeva ogni mese al villaggio per incontrare un’insegnante che veniva dalla città di Moron da cui riceveva una sorta di aggiornamento culturale da riferire ai suoi allievi speciali». Da questo commovente impegno per l’istruzione è emersa la necessità degli “asili mobili”, tra i “fiori all’occhiello” del sistema educativo del Paese erede dell’impero di Genghiz Khan, additati al mondo come esempio. Attivi nelle aree rurali da giugno a agosto ma, se il clima lo consente, con una attività più estesa da maggio a novembre, forniscono ai piccoli mongoli non solo un’educazione propedeutica a quella scolastica, ma anche opportunità di socializzazione. Essenziali queste ultime, per l’isolamento a cui le comunità nomadi o seminomadi sono costrette nel lungo e rigido inverno delle steppe, fortemente nevoso. Per merito di queste iniziative, estive per esigenze climatiche, profondamente centrate sui singoli insegnanti e con i loro rapporto con la popolazione locale, in aree isolate molti piccoli dai due ai cinque anni d’età hanno potuto partecipare alla forte crescita dell’istruzione prescolare che dal 2010 al 2015 ha visto, per dati Unesco, una crescita di piccoli iscritti che nei distretti urbani ha portato la frequenza dal 68 al 73%. Merito anche di specifici finanziamenti internazionali (di 39,4 milioni di dollari quelli veicolati dal 2007 al 2015 dal programma “Global Partnership for Education” sotto la supervisione della Banca mondiale. Le lezioni si tengono nelle ger, le tradizionali tende circolare di feltro, casa dei nomadi delle steppe da tempo immemorabile. Stuoie e tappeti per isolare dal suolo, foto e disegni dei bambini appesi ai pali di legno che danno forma e consistenza alla tenda sono tutto quanto serve a asili che necessitano per la collocazione solo di uno spazio adeguato e sicuro da eventuali inondazioni. Presso uno dei villaggi – il più delle volte semplici agglomerati di ger, che forniscono gli studenti che qui arrivano a piedi oppure accompagnati a cavallo, in motocicletta o su trattori da fratelli maggiori o genitori. All’interno, giocattoli, un arredamento essenziale ma soprattutto quaderni e libri. Una soluzione unica per una condizione originale in condizioni non facili ma superate con impegno e entusiasmo. A testimoniarlo la frequenza, che sfiora il 100%, di piccoli provenienti al 71% da comunità meno favorite e al 50% femmine, ma anche l’indice di gradimento delle famiglie al 91%. (da Avvenire, leggi qui l'intero articolo) |
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Al Mao di Torino la Mongolia di Irene Cabiati 21 novembre 2016 In occasione dell’esposizione fotografica "Un tesoro nella steppa. Il monastero di Erdene Zuu in Mongolia", realizzata in collaborazione tra le città di Torino e di Kharkhorin, la Regione di Uvurkhangai e grazie al supporto di Missioni Consolata Onlus, il MAO (Museo d'Arte orientale, via san Domenico 11, Torino, ingresso libero) propone due appuntamenti dedicati a questo splendido Paese. Il primo si terrà all’interno dell’esposizione "Un tesoro nella steppa" martedì 22 novembre alle ore 18. Irene Cabiati parlerà della rivoluzione che ha stravolto il tessuto sociale della Mongolia, in bilico fra passato e modernità, fra tradizioni e speranze. Autrice del libro "Mongolia in viaggio" (Alpine Studio) intraprende un viaggio nella storia e nelle storie di un popolo fiero, a cui la nuova, imponente «ricchezza» impone profondi dilemmi sul senso della felicità. La Mongolia infatti ha portato alla luce i suoi tesori: non i bottini di Gengis Khan a lungo cercati da archeologi e predatori, ma il patrimonio inestimabile delle miniere di rame, carbone, oro e terre rare. Per buona parte della popolazione, ancora legata al passato, non è stato semplice affrontare un rinnovamento rivoluzionario. Ma non sempre nella grande città, lontano dai pascoli che hanno dovuto abbandonare, la vita è facile e talvolta diventa inconsolabile la nostalgia per il passato e lo scoramento di fronte a facili illusioni. (foto di Irene Cabiati) |
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Dalai Lama in Mongolia Cinesi furibondi 20 novembre 2016 Il Dalai Lama (nella foto) ha predicato a migliaia di buddisti in Mongolia nonostante la richiesta cinese di cancellare la sua visita, in un momento in cui la Mongolia sta cercando di ottenere un importante pacchetto di aiuti dal suo potente vicino. La visita potrebbe avere ripercussioni sulle difficili relazioni tra i due Paesi, Pechino si era già opposta ad altre visite del Dalai Lama, chiudendo i confini nel 2002 e cancellando temporaneamente i voli nel 2006. Il Dalai Lama si è rivolto ai suoi fedeli nel monastero di Gandantegchenlin parlando del materialismo, all’inizio di una visita di quattro giorni che la Mongolia ha voluto esclusivamente religiosa, e senza alcun incontro istituzionale in agenda. (fonte tgcom24) |
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Torino-Mongolia, siglato un patto culturale 10 novembre 2016 "Questo è un inizio e non un punto d'arrivo". Con queste parole Chiara Appendino ha suggellato la firma del patto di collaborazione tra Torino e Kharkhorin [la leggendaria Karakorum]. "È un grande onore, per me", ha commentato il sindaco, "siglare questo documento. È il riconoscimento dello straordinario rapporto duraturo che si è creato tra l'Italia e la Mongolia". "Penso che la cooperazione internazionale", ha evidenziato Appendino, "sia fondamentale per lo sviluppo della città. Questo patto favorirà lo scambio e la collaborazione tra le istituzioni culturali dei rispettivi territori, inizialmente a vantaggio dei settori turistico e culturali, con progetti e corsi di formazione, studi storico-archeologici, culturali e interreligiosi". Il primo atto concreto è la mostra fotografica inaugurata al Mao: "Un tesoro nella steppa. Il monastero di Erdene Zuu in Mongolia". "L'accordo ci consente di dimostrare che è forte la volontà di collaborare allo scopo di stringere ancora di più i rapporti ed estenderli anche ad altri ambiti per favorire investimenti e creare opportunità di sviluppo", ha concluso il sindaco. Si tratta del primo accordo siglato da Chiara Appendino. (fonte torinooggi.it) |
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Classifica Best in travel, Mongolia nella top ten 1 novembre 2016 Dal Nepal a Pistoia, da Mosca alla Mongolia. Ecco Best in Travel 2017, la classifica annuale redatta dalla Lonely Planet che tiene conto anche degli eventi, anniversari, manifestazioni o inaugurazioni di grandi strutture o musei che si svolgono nei paesi e nelle città nel mondo. Una classifica di riferimento da consultare per organizzare nuovi viaggi, per scoprire nuove culture, per sognare nuove mete (soprattutto lontane). L’Italia compare in classifica con la città di Pistoia, capitale della cultura Italiana 2017. Al primo posto nella classifica delle 10 destinazioni top Best in Travel, troviamo il Canada che proprio nel 2017 festeggia il suo 150° anniversario. Segue la Colombia e la Finlandia (per quest’ultima, in occasione del centenario della sua indipendenza, sono stati organizzati molti eventi, dalle grandi mostre ai concerti). Al 4° posto la selvaggia Dominica; segue Nepal e Bermuda (che a giugno ospiterà la Coppa America di vela). Concludiamo questa Top Ten con 4 destinazioni meravigliose: Mongolia, Oman, Myanmar ed Etiopia (fonte Lonely Planet) |
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Il diario di Roberto, 750 km in bicicletta 1 novembre 2016 Un'avventura che più ecosostenibile non si può. È quella di Roberto Landolina, che ha percorso in Mongolia 750 chilometri in bicicletta, ci cui 500 su piste sterrate, dal villaggio di Rashaant a Tsetserleg. La racconta ai Diari di mongolia.it attraverso immagini e impressioni ma anche con informazioni pratiche e consigli. Scrive Roberto: "Di fronte ad una natura tanto straripante comprendi la piccolezza dell’essere umano e ti rendi conto di quanto straordinario sia stato questo Popolo nell’adattarsi perfettamente a condizioni così estreme (anche -50°C d’inverno). Il silenzio che si ode tra queste valli è qualcosa che non vorresti interrompere neanche col tuo respiro, un incantesimo che ti rapisce. Vivi in perfetta simbiosi con la natura, circondato dell’essenziale. Ascolti i versi degli animali, il soffiare del vento e la pioggia che cade. E quando accade, ne so qualcosa, le piste si allagano creando veri e propri ruscelli, fango dove affondi fino alle ginocchia, pozze che sembrano laghi, fiumi che si gonfiano. E tu con la tua bicicletta stracarica non puoi far altro che mettere le ciabatte e spingere, spingere e ancora spingere, pregando che presto la strada torni pedalabile". Vai al Diario e all'album completo di Roberto Landolina |
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Inaugurato il centro sociale delle missionarie a Orbit 24 ottobre 2016 Un progetto di importanza sociale estremamente rilevante quello realizzato dalle Figlie di Maria Ausiliatrice a Orbit, periferia di Ulaanbaatar, dove già da alcuni anni è operativa una scuola elementare costruita sempre grazie alle missionarie. Nei giorni scorsi è stato inaugurato il Nomiin Yos Center, una "casa" destinata a ospitare un centro sociale per gli abitanti locali e per promuovere l’alfabetizzazione degli adulti oltre a ospitare le suore che operano nel vicino istituo scolastico. Un polo culturale che rappresenta un vero e proprio "regalo" per la popolazione mongola. Nella foto, il momento del taglio del nastro con le autorità religiose e istituzionali, insieme alle Figlie di Maria Ausiliatrice, promotrici dell'iniziativa. |
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In Mongolia la prima unione civile italiana all'estero 23 ottobre 2016 Un momento storico per l'Italia, giustamente celebrato dall'ambasciatore che ne è stato il celebrante: "Orgoglioso di celebrare la prima unione civile fuori dall'Italia qui all'ambasciata italiana di Ulan Baatar. Congratulazioni Maurizio e Massimiliano!". L'ambasciatore d'Italia in Mongolia, Andrea De Felip, annuncia così su Twitter il 21 ottobre 2016 la prima unione civile in assoluto celebrata all'estero, in applicazione della nuova legge, tra uno degli addetti della sede diplomatica, Massimiliano, e il suo compagno. L'omosessualità nel paese asiatico è stata depenalizzata soltanto nel 2002 dopo i decenni di repressione della dittatura comunista; rimane tuttavia praticamente sconosciuto il livello entro cui veniva applicata la legge ed il paese ha seguito la posizione pro-liberalizzazione adottata anche dagli altri stati satelliti dell'ex blocco sovietico tra la fine degli anni '90 e l'inizio di quelli 2000. La Mongolia è un paese dove non esiste alcun tipo di pubblico riconoscimento per le persone Lgbt e, pur non essendovi una particolare emergenza omofobica culturale, la notizia nell'ambasciata italiana rappresenta un evento di risonanza che, per una volta, pone l'Italia tra i paesi che possono indicare la strada del futuro. (fonte gaynews.it) |
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Collaborazione e stabilità tra Mongolia e Cina 18 ottobre 2016 Il 18 ottobre a Pechino il segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista cinese e capo dello Stato, Xi Jinping (a destra, nella foto), ha incontrato il presidente del Partito del popolo mongolo e presidente del Grande Khural della Mongolia, Zandankhuu Enkhbold (a sinistra), giunto in Cina per presenziare al "Dialogo 2016 tra il PCC e il mondo". Xi Jinping ha dato il benvenuto alla prima visita di Enkhbold in Cina dopo la sua elezione a presidente del parlamento. Ha indicato che attualmente le relazioni sino-mongole mantengono una buona tendenza di sviluppo, e che sia la Cina che la Mongolia hanno dato allo sviluppo delle relazioni bilaterali un'importante posizione nella propria diplomazia, e gli scambi e la cooperazione nei vari settori hanno apportato interessi concreti ai popoli dei due Paesi, svolgendo un ruolo positivo per la promozione della pace e della stabilità regionali. Xi Jinping ha rilevato che il PCC e il governo cinese guardano e sviluppano sempre le relazioni con la Mongolia da un punto di vista strategico e lungimirante, e intendono rafforzare gli scambi, il coordinamento e la cooperazione con la Mongolia, al fine di promuovere insieme lo sviluppo della completa partnership strategica tra Cina e Mongolia. (fonte Radio Cina Internazionale) |
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La principessa e l'aquila, domenica 16 ottobre a Roma 14 ottobre 2016 La casa di distribuzione I Wonder Pictures all'undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre 2016) propone tre titoli che prossimamente distribuirà nei cinema italiani, tra cui, domenica 16 ottobre, La principessa e l'aquila (The Eagle Huntress) di Otto Bell. Ambientato nelle montagne della Mongolia, il film racconta la storia vera di Aisholpan, una ragazzina di tredici anni che lotta per diventare la prima addestratrice di aquile, in un contesto culturale in cui l'addestramento delle aquile è un'arte millenaria tradizionalmente riservata ai soli maschi. La principessa e l'aquila è stato già presentato al Sundance Film Festival, Telluride e Toronto e ha attirato l'attenzione della 20th Century Fox Animation, che ne produrrà una versione animata diretta da Chris Wedge (L'era glaciale, Robots). Girato con tecniche innovative che portano a contatto con la magica natura delle montagne e dei cieli della Mongolia, La principessa e l'aquila sarà distribuito negli Stati Uniti da Sony Pictures Classics a partire dal prossimo 28 ottobre ed è un grande contender per le nomination agli Oscar. (fonte movietele.it) |
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Leopardo delle nevi, missione made in Italy 4 ottobre 2016 È prevista per marzo 2017 la seconda missione di ricercatori italiani in Mongolia per studiare e contare i leopardi delle nevi. A tornare sui Monti Altai è un team del Museo delle Scienze di Trento (Muse), guidato dal curatore della sezione biodiversità Francesco Rovero. L'annuncio è arrivato nell'ambito del VII Convegno della ricerca scientifica nei parchi e nelle aree protette in corso al Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona), che ha confermato il suo sostegno alla spedizione. "Minacciati di estinzione a causa della perdita di habitat, il numero di leopardi delle nevi che sopravvivono in natura non è ancora stato individuato con certezza", spiega Francesco Rovero. Si stima la presenza di "circa 4 mila esemplari", aggiunge, ma "meno del 15%" del territorio di distribuzione "è coperto da ricerca scientifica e, se vogliamo salvarli dall'estinzione, è necessario conoscerne le condizioni". Rovero guidò la prima spedizione di ricercatori italiani in Mongolia nella primavera del 2015: il suo team in tre settimane campionò 600 chilometri quadrati, posizionando 49 fototrappole e toccando i 3.200 metri di quota. "Nel 2017 ci sposteremo ad est", anticipa il ricercatore, "aumentando la superficie da campionare a mille chilometri quadrati e il numero delle foto trappole a 60, fino a raggiungere i 4 mila metri di quota". Quello relativo ai leopardi delle nevi è uno dei 16 progetti di conservazione all'attivo del Parco Natura Viva. (fonte Ansa.it) |
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Su La Lettura la Mongolia di Zamboni 2 ottobre 2016 La Lettura, il settimanale culturale del Corriere della Sera, dedica due pagine alla Mongolia, in particolare al diario di Massimo Zamboni, il musicista dei Csi che, insieme a Giovanni Lindo Ferretti, ha inciso nel 1996 lo storico “Tabula rasa elettrificata” e ha pubblicato “In Mongolia in retromarcia”. Zamboni ripercorre questa emozione lunga vent’anni e mai interrotta. “Un unico rumore ruba il silenzio assoluto della notte, un suono metallico, come di concavità percossa. Qualcuno – invisibile – batte con una mazza di ferro sulle ruote del treno e la ripetizione di quel gesto compone la colonna sonora per la sosta alla frontiera”. Inizia così il reportage che racconta una Mongolia delle emozioni più intime. Zamboni chiude così il suo diario: “Resta la sensazione che la Mongolia nomade sia ancora capace di imporre un ordine preciso ai pensieri di chi vi si accosti con spirito aperto, disposto al cambiamento: il fuoco, la famiglia, un riparo, le bestie, nutrirsi, procreare. Idee chiare. Un invito a chi sa ascoltare. Questa sua concisione vale il viaggio". |
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Inquinamento a Ulaanbaatar, colpa del carbone nelle gher 26 settembre 2016 Sul sito di Internazionale compare la traduzione, curata da Andrea De Ritis per Rue89), dell'articolo del giornalista francese Pierre Haski, che spiega i motivi per cui Ulaanbaatar, oltre a essere la più fredda, è anche la seconda al mondo per inquinamento, alle spalle di una città iraniana. Curiosamente sul numero cartaceo di Internazionale viene riportato un articolo del giapponese The Diplomat che "promuove" (si fa per dire) la capitale mongola al primo posto di questa classifica poco onorevole. Ecco un estratto dal reportage di Haski. "Secondo le Nazioni Unite Ulan Bator, la capitale mongola che conta ormai più di un milione di abitanti (più di un terzo della popolazione del paese) è la seconda città più inquinata del mondo. La ragione principale è il carbone, che permette agli abitanti di “Ger city”, la città delle iurte che sorge intorno alla città moderna e sempre più splendente, di riscaldarsi durante il lungo e rigido inverno (le temperature possono scendere fino a 40 gradi sotto zero). L’impatto sull’ambiente e sulla salute degli abitanti è disastroso. Ulan Bator è una capitale paradossale. Per decenni è stata una città dalla tipica architettura sovietica, riscaldata da enormi condutture di acqua bollente che portavano il calore negli appartamenti delle case popolari. Oggi la città è divisa tra una rapida modernizzazione e un’altrettanto rapida espansione delle bidonville. La scomparsa dell’Unione Sovietica nel 1991 ha avuto un impatto considerevole su questo paese gigantesco ma scarsamente popolato (meno di tre milioni di abitanti) e schiacciato tra due imperi rivali, la Russia e la Cina. Così i nomadi, che erano diventati funzionari statali durante l’era sovietica, sono tornati alla vita tradizionale dopo un’interruzione durata diversi decenni. Ma come mi ha spiegato un vecchio mongolo mentre seguivo una campagna elettorale nel deserto del Gobi qualche anno fa, le nuove generazioni fanno fatica a riprendere la vita nomade, soprattutto durante gli inverni più rigidi, che qui sono chiamati dzud". Leggi l'intero articolo. (foto David Gray Reuters/Contrsato) |
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Due lutti nel mondo degli studi mongoli 25 settembre 2016 Nel giro di pochi giorni gli studi mongoli hanno perso due grandissimi studiosi riconosciuti a livello accademico in tutto il mondo: Igor de Rachewiltz (nella foto, 11 aprile 1929 - 30 luglio 2016) e Charles Bawden (22 aprile 1924 - 11 agosto 2016). Igor de Rachewiltz nato a Roma dove aveva studiato legge, aveva poi proseguito gli studi all'Orientale di Napoli, negli anni '50 si era trasferito in Australia dove ha condotto le sue ricerche e la sua attività accademica fino al pensionamento. Uno dei più grandi esperti della Storia segreta dei mongoli di cui nel 2004 aveva pubblicato una corposa traduzione in inglese frutto di quarant'anni di ricerche. Era molto legato all'Italia dove sul finire del secolo scorso si era recato più volte per tenere seminari e conferenze (nel 2006 la Sapienza Università di Roma gli ha conferito il titolo di Dottore di Ricerca honoris causa). Charles Bawden professore alla Soas di Londra è stato un grande conoscitore della Mongolia, tra le sue pubblicazioni più importanti vi sono il dizionario mongolo-inglese (1997) e una storia della Mongolia moderna (1968) oltre alla traduzione dell'Altan tobchi. (di Davor Antonucci, Università La Sapienza di Roma, per mongolia.it) |
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Il leopardo delle nevi ha bisogno di più spazio 23 settembre 2016 I leopardi delle nevi si meritano il soprannome di "fantasmi della montagna": ce ne sono pochi, sono schivi e vivono sulle montagne dell'Asia centrale, a elevate altitudini, in un habitat che può essere pericoloso per gli umani. Ora, gli sviluppi tecnologici hanno finalmente permesso agli scienziati di dare un'occhiata più in profondità nel mondo di questi felini minacciati, portando alla pubblicazione di uno degli studi più robusti mai condotti. Dal 2008 al 2014, i ricercatori al lavoro sulle montagne Tost, nel Gobi meridionale, in Mongolia, hanno applicato a 16 leopardi delle nevi collari GPS che registravano la posizione dei leopardi quattro volte al giorno, per un anno. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Biological Conservation, suggeriscono che ciascuno di questi grandi felini ha bisogno di un territorio enorme, 44 volte più grande di quello stimato in precedenza: oltre 200 chilometri quadrati per i maschi e più di 120 per le femmine. Ciò significa che un singolo leopardo adulto dovrebbe potersi muovere, alla ricerca di cibo e femmine, in un'area più vasta del più grande parco nazionale italiano, quello del Pollino. "Gli studi precedenti davano per scontato che gli areali fossero più piccoli. Ma avere questa informazione ovviamente influenza tutto, dalle stime della popolazione dei leopardi alle strategie di conservazione", spiega Orjan Johansson, studente di dottorato alla Swedish University of Agricultural Sciences e primo autore dello studio, i cui dati provengono da una ricerca durata otto anni e parzialmente finanziata da Snow Leopard Trust, SL Foundation Mongolia e Panthera. "Le nostre scoperte non fanno altro che evidenziare quanto ancora dobbiamo imparare del leopardo delle nevi", commenta. (fonte nationalgeographic.it, foto di Steve Winter. Leggi tutto l'articolo) |
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Croce rossa, al Console la medaglia d'argento 22 settembre 2016 La Croce Rossa mongola ha insignito il Console onorario di Prato Piero Bardazzi della Croce d'Argento per il suo contributo umanitario. Sono numerose le iniziative che Bardazzi ha portato avanti in favore della popolazione mongola e questo riconoscimento ne è un significativo attestato. Nella motivazione si legge: "Mr. Piero Albarano Bardazzi è stato premiato con la 'Humanity Silver medal' dalla Croce Rossa mongola in ragione del suo contributo umanitario a favore delle popolazioni più bisognose della Mongolia". Attualmente Piero Bardazzi è l'unico Console onorario in Italia. A Roma è operativa l'Ambasciata della Mongolia (attualmente il solo riferimento per ottenere i visti turistici) mentre dal giugno scorso a Ulaanbaatar è stata inaugurata l'Ambasciata d'Italia, con l'insediamento del primo storico ambasciatore Andrea De Felip. |
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La Mongolia di Zamboni sabato 24 a Padernello 21 settembre 2016 Sarà Massimo Zamboni il protagonista del terzo appuntamento della rassegna "L'uomo in viaggio – storie di donne uomini in cammino" che si terrà sabato 24 settembre alle ore 21 presso il Castello di Padernello (Borgo San Giacomo Bs). Massimo Zamboni è musicista, compositore e scrittore. Come fondatore e chitarrista dei CCCP e dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) ha segnato la storia della musica italiana indipendente. Nell'esperienza umana e artistica di Zamboni il viaggio, e più in generale la geografia, sono sempre stati elementi determinanti: a Berlino è avvenuto l'incontro decisivo con Giovanni Lindo Ferretti (cantante dei CCCP e dei CSI), ma altrettanto importanti sono state Mostar, Mosca, Beirut e la Mongolia. Città e luoghi in cui Zamboni è tornato più volte, e di cui è possibile trovare limpide tracce tra i testi delle sue canzoni e nelle parole dei suoi libri. A Padernello Zamboni affronterà alcuni dei temi più rilevanti della sua esperienza: dal suo recente ritorno in Mongolia, al viaggio in zattera sul canal Tartaro con Vasco Brondi alias Le Luci della Centrale Elettrica – da cui è nato successivamente il testo a quattro mani “Anime Galleggianti – dalla pianura al mare tagliando per i campi” (La nave di Teseo 2016). Spazio anche al primo viaggio a Berlino, all'incontro con la musica e all'esperienza nei balcani. Un appuntamento da non perdere. L'ingresso è libero. (fonte La Provincia di Cremona) |
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Il leopardo delle nevi nel progetto del Muse 9 settembre 2016 La rivista del Cai "Montagne360" ha dedicato un servizio al leoprado delle nevi della Mongolia, in particolare al progetto di ricerca del Muse di Trento nei monti Altai. Nell'articolo di Francesco Rovero e Claudio Groff, dal titolo "Il fantasma delle montagne", si racconta di come sia nato lo studio, a metà del 2014. "Oltre all'elevato interesse per poter studiare un animale così affascinante, la proposta stuzzicava anche il nostro interesse per la montagna e per le terre lontane proprio in considerazione dell'area: le propaggini più orientali dei vasti e selvaggi monti Altai, per la precisione un angolo della Mongolia nord occidentale, nel distretto di Bayan Olgiy al confine con la Russia e a poche decine di chilometri dal Kazakistan e dalla Cina". Per leggere l'intero articolo vai sul relativo pdf ![]() |
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Russia-Mongolia, al via esercitazioni militari 30 agosto 2016 Le esercitazioni militari congiunte di Russia e Mongolia Selenga-2016 sono state avviate nella Repubblica di Buriazia, nella regione centro-meridionale della Siberia, lungo la costa orientale del lago Bajkal. Lo ha annunciato Alexander Gordeev, capo dell'ufficio comunicazione del Distretto militare orientale russo. La cerimonia inaugurale dell'avvio delle attività di training — ha precisato Gordeev — si è tenuta in una apposita struttura del Distretto a Burduny. Alle esercitazioni — ha aggiunto Gordeev — partecipano circa 1.000 militari di entrambe le nazioni con 200 pezzi di equipaggiamento. Le esercitazioni Selenga-2016 per le truppe di Russia e Mongolia si tengono con cadenza annuale dal 2008. (fonte sputniknews.com) |
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Festa per il primo prete della Mongolia 30 agosto 2016 Don Joseph Enkh è il primo sacerdote mongolo ed è stato ordinato domenica a Ulan Bator e ha celebrato la prima Messa nella Cattedrale della capitale della Mongolia. «Ringrazio il Signore – ha detto durante l’ordinazione – che mi ha chiamato a servirlo attraverso il sacerdozio. Sono anche grato a tutte le persone che mi hanno aiutato a rispondere a questa chiamata. Spero che ci siano presto altre vocazioni al Sacerdozio e alla vita consacrata tra i giovani della Mongolia». Il prefetto apostolico del Paese asiatico, monsignor Wenceslao Padilla, filippino, arrivato tra i primi missionari negli anni Novanta, ha detto di «confidare» che «il nuovo sacerdote sia fedele alla sua vocazione, prenda la sua croce giorno dopo giorno e segua sempre Cristo, in ogni circostanza della sua vita». «Il Signore – ha spiegato nell’omelia – ha reso possibile ciò che sembrava essere impossibile» invitando i fedeli «a continuare a confidare in Dio». Alla celebrazione hanno partecipato diversi esponenti del governo e del mondo diplomatico; era presente tra gli altri Dambajav, responsabile del monastero buddista di Dashi Choi Lin, che, come ricorda l’agenzia Fides raccontando l’evento, ha sottolineato i «buoni rapporti» esistenti con la Chiesa. «Impariamo da loro, e loro imparano da noi. Siamo felici che uno di noi mongoli sia diventato un prete in questa Chiesa». L’esponente buddista ha posto una stola di seta blu intorno al collo del sacerdote appena ordinato, che, nella tradizione buddista, simboleggia il cielo e significa dunque purezza, buona volontà, buon auspicio e compassione. (di Fabrizio Mastrofini, Avvenire) |
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Alfredo, mollo tutto e vado in Mongolia 29 agosto 2016 Da vanityfair.it (di Mary Marchesano) Alfredo Savino, classe 1976, milanese di origine vive e lavora in Mongolia da più di sette anni. Si è laureato all'Università di Milano con una tesi che analizzava i rapporti tra l'Europa e la Mongolia nel XII secolo. In effetti studi del genere avevano pochi sbocchi lavorativi, ma a stare stretta ad Alfredo era anche l'atmosfera grigia che si respirava in quegli anni nel capoluogo lombardo. Subito dopo la laurea Alfredo coglie al volo la proposta di accompagnare dei gruppi in Mongolia, dove era già stato per seguire le orme del condottiero mongolo.«Per me ha significato una nuova prospettiva lavorativa capendo allo stesso tempo che non puoi parlare di un Paese se lo si visita soltanto, ci devi vivere per capirne a fondo le sfumature. Per cui mi sono preso un anno sabbatico, un periodo per cercare di capirne meglio le usanze, i costumi e studiare la lingua mongola. Dopo sette anni sono ancora qua».E proprio la Mongolia, cosi distante dall'immaginario collettivo del paese nel quale emigrare, a dargli la felicità che cercava.«A volte non so se sono io ad aver scelto la Mongolia o se è stata la Mongolia ad aver scelto me. È come una bella donna: si fa amare, ma a volte ti maltratta. Forse è proprio questo che mi piace di lei» racconta Alfredo, con lo stesso tono con cui si parlerebbe della propria amata. La Mongolia, grande cinque volte l'Italia, è una terra estrema. «Qui non esiste la via di mezzo: dal caldo al freddo, alle distanze, ai differenti modi di vivere della città e campagna». Basti pensare ai lunghi e rigidi inverni, dove le temperature raggiungono punti di -60°, che si alternano poi a tiepidi estati. Quando parla della sua terra d'adozione, Alfredo ha una visione lucida, concreta, come la Mongolia stessa. Vai alla pagina di Vanity Fair |
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Gher mongole in Emilia, un servizio sul Tg3 27 agosto 2016 La Mongolia in Emilia. L'agriturismo Cacigolara offre la possibilità di dormire in un'autentica gher mongola nelle campagne appenniniche, a pochi minuti da Borgo Val di Taro in provincia di Parma. Anche la Rai ha dedicato un servizio andato in onda nel telegiornale regionale del Tg3 e su RaiNews. Una sorta di "assaggio" di Mongolia, in attesa di un vero viaggio nel Paese più emozionante del mondo. |
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Giochi, lo scandalo lotta: tutti con la Mongolia 25 agosto 2016 Ai tempi di Gengis Khan sarebbero volate frecce. Oggi i mongoli sono pacifici e gentili e, quando li fai arrabbiare, al massimo si spogliano. E' successo nell'ultima giornata dell'Olimpiade di Rio, quando il lottatore Ganzorigiin Mandakhnaran, per gli amici Ganzorig, si è visto scippare la medaglia di bronzo nei 65 kg da una decisione arbitrale definita "sospetta" (anche l'azzurro Chamizo ne sa qualcosa). Insomma il podio è andato all'uzbeko Navruzov, contro ogni logica e contro lo stesso verdetto del pubblico brasiliano che ha sovrastato di fischi la sentenza e inneggiato a pieni polmoni alla Mongolia. I due allenatori, Bayaraa e Tsostbayar si sono spogliati e inginocchiati in mutande davanti ai giudici: "Ci avete rubato la gara, prendetevi anche i vestiti", ha detto uno dei coach. L'ex campione di lotta Baasanjav non ha dubbi: "Tutti l'hanno visto, Ganzorig ha dominato e la Mongolia è stata derubata". A Ulaan Baatar gli sport di combattimento (sumo, lotta, judo, pugilato) sono sacri e quando un atleta perde accetta la sconfitta e si sottomette al vincitore che gli volteggia sopra come un'aquila sulla preda. Una protesta sincera, sportiva, senza volgarità, da un popolo fiero che non tollera ingiustizie. Le immagini dello strip tease hanno invaso la Rete e in poche ore Ganzorig è diventato uno dei personaggi più cliccati e "likeati", altro che bronzo. (di Federico Pistone, Corriere della Sera) |
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Rio, Giochi amari: 2 medaglie e lo strip 22 agosto 2016 Per la Mongolia è stata un'Olimpiade deludente sotto molti aspetti. Solo 67° posto finale, come l'India (che ha però una popolazione mille volte superiore) con un bilancio di 1 argento e 1 bronzo. Dorjsürengiin Sumiya ha conquistato la prima medaglia, un argento, nel judo femminile 57 kg; l'altra medaglia è andata a Otgondalai Dorjnyambuu nel pugilato 60 kg. Un bottino magro rispetto alle attese: l'Associated Press aveva preconizzato 6 medaglie per la Mongolia, di cui 3 d'oro. Delusione per alcuni degli atleti favoriti nelle rispettive discipline di boxe e lotta, come Boldbaatar Ganbat, Tumurkhuleg Davaadorj, Altansukh Dovdon, Urantsetseg Munkhbat, Munkhzaya Tsedevsuren. Nell'ultima giornata si è poi verificato uno degli eventi più clamorosi di questi Giochi di Rio, che ha visto proprio la Mongolia protagonista, suo malgrado.Ganzorigiin Mandakhnaran aveva conquistato la finale per il bronzo nella classe 65 kg ma l'arbitro, inopinatamente, ha regalato la vittoria all'avversario uzbeko, confermando il livello scandaloso degli arbitri olimpici della lotta, di cui anche l'azzurro Chamizo è rimasto vittima, scippato dell'opportunità di lottare per l'oro. Molti arbitri sono stati allontanati dall'Olimpiade, resta però l'amarezza per verdetti insensati o sbilanciati in modo sospetto. I due tecnici della Mongolia, increduli, hanno messo in scena la loro clamorosa e quasi disperata protesta: si sono tolti i pantaloni e si sono inginocchiati davanti ai giudici. Come dire: ci avete rubato tutto, prendetevi anche i nostri vestiti! "Tre milioni di persone in Mongolia aspettavano questo bronzo", ha detto Byambarenchin Bayaraa, uno dei tecnici della nazionale mongola. "Il 100 per cento del palazzetto era dalla nostra parte e ha manifestato con noi la protesta per un verdetto scandaloso". Il pubblico ha infatti cominciato a scandire in coro Mon-go-lia, Mon-go-lia, offrendo il proprio verdetto e rifiutando quello ufficiale. Magra consolazione per una corazzata mondiale degli sport di combattimento uscita dalle Olimpiadi con 2 sole medaglie. Il computo complessivo della storia olimpica mongola è ora di 26 podi: 2 ori, 10 argenti e 14 bronzi. |
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Rio, clamorosa protesta dei lottatori mongoli 21 agosto 2016 Clamorosa protesta dei tecnici del lottatore mongolo Ganzorig al termine della finale per il bronzo olimpico nella categoria 65 kg. I due si sono tolti la maglia, buttandola a terra, e uno si è anche inginocchiato davanti alla giuria per contestare la decisione di assegnare la vittoria all'uzbeko Navruzov, rimanendo addirittura in mutande (Italpress) |
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La Mongolia non fa scuola, tassi bassi ovunque 19 agosto Domanda da un milione di dollari (o anche più): esiste una banca centrale che sta procedendo in questi giorni al rialzo del costo del denaro? La risposta è sì. Ieri la banca centrale della Mongolia ha aumentato i tassi di un quarto di punto al 4,5% per difendere il tasso di cambio della moneta locale, il tugrik. La Fed, che non si occupa di finanza mongola, ha invece sottolineato i rischi insiti negli squilibri delle banche italiane, una delle ragioni che sconsigliano un rialzo. “Nella discussione sulla stabilità finanziaria – si legge nei verbali della riunione di fine luglio – si è fatto notare che, sebbene lo stato di salute delle banche Usa sia buono, gli istituti europei, specie le banche italiane, sono sotto pressione per la debole congiuntura economica,i margini di interesse sottili e le preoccupazioni sulla qualità degli asset in portafoglio”. E così, a giudicare dai verbali della Fed, l’Italia contribuisce a render meno probabile il rialzo dei tassi a settembre, nonostante l’opinione in senso contrario di operatori come Bill Gross: “le banche centrali – ha scritto – continuano a mettere nell’economia olio sporco (ovvero denaro a costo quasi zero). Prima o poi, il motore si fermerà”. Il dibattito tra falchi e colombe è destinato a durare almeno fino all’intervento di Janet Yellen venerdì 26 al meeting di Jackson Hole. Nell’attesa la prospettiva di un rinvio dell’aumento dei tassi Usa ha sostenuto la ripresa delle Borse e del corso delle materie prime favorite dal dollaro debole e dalla discesa dei rendimenti. (di Ugo Bertone per firstonline.info) |
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Cambiano le mete estive: il fascino della Mongolia 18 agosto 2016 Da travelblog.it C’erano una volta Tunisia, Turchia, Marocco, Egitto, Mar Rosso. Erano queste, fino a qualche anno fa, le mete estive preferite dagli italiani. Economiche e affascinanti allo stesso tempo. Poi l’allarme terrorismo ha spaventato i viaggiatori, senza però arrestare la loro voglia di vacanza. E così, invece di restare a casa come molti pensano, i turisti hanno semplicemente cambiato meta. Islanda, Giappone, Colombia, Mongolia. Oppure mete più vicine a casa, preferibilmente posti di mare oppure paesini di montagna, purchè ci sia relax. Foto di Federico Pistone |
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Dalla boxe la seconda medaglia per la Mongolia 16 agosto 2016 E' arrivata la seconda medaglia olimpica per la Mongolia: l'ha conquistata Otgondalai Dorjnyambuu (foto, zimbio.com) nel pugilato maschile pesi leggeri 60 kg. L'atleta di Ulaanbaatar ha perso la semifinale con il francese Oumiha, conquistando automaticamente il bronzo, che va ad aggiungersi all'argento vinto da Dorjsürengiin Sumiya, finalista nel judo femminile fino a 57 kg. Per la Mongolia ci sono ancora alcune speranze di podio, anche se finora la spedizione di Rio è stata molto deludente rispetto alle aspettative. Aspettiamo però a stilare un bilancio definitivo, in attesa dele ultime finali di questa settimana. |
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Rio, prima medaglia per la Mongolia 8 agosto 2016 È arrivata la prima medaglia olimpica di Rio per la Mongolia: è quella di Dorjsürengiin Sumiya, approdata alla finalissima del judo femminile fino a 57 kg e battuta dalla "padrona di casa" Rafaela Silva, che ha regalato al Brasile il primo alloro. Dorjsürengiin ha 24 anni ed è nata a Uvs, nella Mongolia occidentale: un risultato prestigioso che ripaga, almeno parzialmente, dell'avvio deludente per la Mongolia che è andata molto vicina al podio in altre gare di judo e boxe, senza però centrare l'obiettivo. Con questo argento, la Mongolia si porta a un bottino storico complessivo di 25 medaglie olimpiche. Ma non è ancora finita: molta attesa ora è nel tiro con la pistola femminile, un'altra delle specialità della tradizione sportiva mongola. Al prossimo aggiornamento! Nella foto, Dorjsürengiin Sumiya durante la finale persa con la brasiliana Silva. |
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Mongolia e Italia unite nel segno di Rossini 8 agosto 2016 Grande successo dell'International Opera Studio di Roma in collaborazione con l'Ambasciata della Mongolia e il Comune di Formello nel progetto italo-mongolo ispirato a La Cenerentola di Rossini e curato da Ayana Sambuu insieme a Carlo Alberto Gioja e Bruna Bencivenga per portare in Italia e valorizzare i cantanti lirici professionisti della Mongolia. Standing ovation allo storico Teatro di Villa Torlonia e nel Comune di Roma che hanno accolto con grande entusiasmo la proposta dell'Ambasciata e dell'ex ambasciatore Odonbaatar Shijeekhyy di presentare i cantanti lirici della Mongolia a esibirsi con gli artisti italiani. Gli artisti, sotto la guida del maestro Stephen Laurance Kramer e con la regia di Ayana Sambuu, hanno presentato la straordinaria versione semiscenica dell'opera rossiniana, risultato del corso di perfezionamento dell'International Opera Studio dell'associazione culturale ViViAmoL'Arte. La magia dell'opera, insieme al grande effetto visivo artistico offerto dalle proiezioni dei quadri di Nathalie Von Rittersberg, ha incantato il foltissimo pubblico di Formello. La magia dei colori delle scenografie e dei costumi, insieme al talentuoso cast artistico dei cantanti italiani, mongoli e spagnoli accompagnati dall'orchestra dell'International Opera Studio con la pianista russa Victoria Khalilova, hanno trasmesso emozioni senza tempo. Il mezzosoprano Ayana Sambuu ha affascinato il pubblico grazie alla sua interpretazione del ruolo di Angelina-Cenerentola insieme a cantanti di straordinaria bravura: Carlo Alberto Gioja nel ruolo di Don Magnifico, Ignacio Prieto nel ruolo del principe Ramiro, Paolo Ciavarelli nel ruolo di Dandini, le bellissime sorellastre Clorinda e Tisbe interpretate dalla giovanissima italiana Sabina Galizia e Dariimaa Myagmar dalla Mongolia, mentre la voce di Tuvshinjargal Enkhbat della Mongolia tuona letteralmente interpretando il ruolo di Alidoro. Il progetto è stato appoggiato da sponsorizzazioni crowdfunding e donazioni private (fra le quali quella di 1000 euro da Carmenelvira Terrazas e sua figlia Vanessa Desegovia direttamente dal Messico e di Altan Zandraa per il biglietto aereo da e per la Mongolia) che hanno dimostrato la sensibilità nell'investire nella cultura per le nuove generazioni. Prezioso aiuto materiale arriva da Elena Orlandelli e la sponsorizzazione dei uno dei biglietti aerei da parte di Enkhtuya Dendev, titolare della catena dei negozi franchising di Elpa Cesar's a Ulaanbaatar. Importante sottolineare che la grande dedizione dimostrata dall'International Opera Studio di Roma nel corso degli ultimi anni producendo opere come il Don Giovanni e Le nozze di Figaro di Mozart, L'elisir d'amore di Donizetti, il Gran Gala Red Carpet e il trionfo de La Cenerentola di Rossini, sono stati i risultati degli sforzi organizzativi soprattutto di Carlo Alberto Gioja, presidente di ViViAmoL'Arte, del direttore organizzativo Bruna Bencivenga, e negli ultimi due anni anche dell'artista Ayana Sambuu, responsabile degli Affari Esteri dell'International Opera Studio. "L'obiettivo - ha spiegato Ayana - è quello di offrire una visione diversa del mondo della lirica, indispensabile per costruire insieme un mondo sano e benefico in nel senso culturale, ma anche sociale". Nella foto, i cantanti Ignacio Prieto e Ayana Sambuu, protagonisti de La Cenerentola. |
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Rio, la Mongolia sfila al Maracanà 6 agosto 2016 Anche la Mongolia ha sfilato nella magica notte del Maracanà per l'apertura dei Giochi Olimpici di Rio. Il judoka Temuulen Battulga è stato il portabandiera della rappresentativa mongola, costituita da 42 atleti, abbigliati in una sgargiante divisa gialla e bianca. Una delegazione sorridente e acclamatissima: la Mongolia è un Paese che ispira simpatia ma che ha anche ambizioni di medaglie, soprattutto nei settori del judo, della boxe, della lotta. Mongolia.it seguirà giorno per giorno l'esito delle gare degli atleti della Mongolia. Nella foto, Temuulen Battulga con la bandiera mongola guida la nazionale asiatica a Rio. |
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Judo, previsioni: 3 ori per la Mongolia 4 agosto 2016 Soltanto nel judo la Mongolia potrebbe conquistare 3 medaglie d’oro ai Giochi di Rio e 6 allori complessivi della disciplina, secondo le proiezioni della Associated Press. Sul gradino più alto del podio potrebbero finire Boldbaatar Ganbat (60 kg, nella foto), Tumurkhuleg Davaadorj (66 kg), Sumiya Dorjsuren (57 kg donne). Altre medaglie possibili nel judo Altansukh Dovdon (66 kg), Urantsetseg Munkhbat (52 kg D), Munkhzaya Tsedevsuren (63 kg D). Verificheremo sul “campo” l’andamento delle gare, giorno per giorno. |
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Rio: Mongolia pronta a migliorare Londra 3 agosto 2016 Anche la Mongolia si appresta a vivere da protagonista l'Olimpiade di Rio, che si inaugura la notte del 5 agosto. Come mongolia.it ha ricordato, saranno 42 gli atleti che gareggeranno con buone possibilità di medaglia in discipline come judo, lotta, tiro e boxe. Nella precedente edizione dei Giochi, a Londra 2012, la squadra mongola aveva collezionato cinque medaglie, conquistando il settimo posto assoluto (primo in Asia) nella speciale graduatoria stilata dal sito internazionale medalespercapita.com che tiene conto degli allori conquistati per abitante: una medaglia ogni 547mila abitanti. Meglio avevano fatto solo Grenada, Giamaica, Trinidad e Tobago, Nuova Zelanda, Bahamas e Lituania. Subito dietro la Mongolia, l'Ungheria, il Montenegro e la Danimarca. L'Italia aveva chiuso al 44° posto con una medaglia ogni 2.170mila abitanti. Nella foto, la delegazione mongola a Ulaanbaatar prima della partenza per il Brasile. |
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Ian Manook ci insegna a pronunciare Yeruldelgger 1 agosto 2016 In effetti la pronuncia è complicata: Yeruldelgger. È il nuovo fenomeno editoriale che sta scalando le posizioni anche in Italia, quasi a insidiare i grandi successi commerciali di Camilleri e Manzini. Come abbiamo già segnalato da tempo su mongolia.it (vedi notizie su News e recensione su Libri), si tratta di un robusto thriller ambientato interamentre in Mongolia, scritto dal francese Ian Manook ed edito in Italia da Fazi. Per cercare di agevolare il lettore, ma soprattutto il possibile acquirente messo a disagio dal titolo complicato, che è poi il nome dell'ispettore "maledetto" protagonista di una storia di crimini efferatissimi tra steppa e deserto mongoli, lo stesso Manook ha messo in linea una sorta di lezione (in italiano) di pronuncia di Yeruldelgger: ne è venuto fuori un vero e proprio sketch dove lo scrittore francese esibisce una irresistibile verve comica, intonando anche una serie di canzoni per rendere più semplice la pronuncia del suo libro. Cita così Celentano (due volte) e De André. "Allora - attacca Manook nella sua performance - si dice Ye: come... solo baci che do a te, ye ye ye ye ye ye! Rul rul come... il re fa rullare i tamburi, rullare, rullare rul. Del, del: l'unico frutto dell'amor è la banana, è la banana. Eh lo so che non è italiano, è spagnolo, il suo è lo stesso. Ye - Rul - Del - Ger... come: una terza 'gherra' che farà sparire quei due bei seni che tu porti in giro. Eh sì Celentano: lo canto male ma è Celentano". |
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Vialli sbeffeggia Vieri: "Giocherò in Mongolia" 30 luglio 2016 Si sa, la Mongolia è terra di grandi atleti: dal sumo alla lotta, dal judo al tiro con l'arco. Nel calcio le cose non vanno altrettanto bene, anche se il movimento sta crescendo, sia in termini di calciatori da "esportazione" e di club sempre più competitivi, Nazionale compresa. Gianluca Vialli ci ha voluto scherzare su, ma l'obiettivo del suo sarcasmo non era certo il calcio mongolo ma Bobo Vieri, che nei giorni scorsi ha annunciato di essere tornato in forma e di essere pronto per giocare nel campionato cinese. Vialli ha postato un video in cui annuncia la sua, ovviamente scherzosa, intenzione di riprendere a giocare proprio nel campionato della Mongolia. L'ex azzurro e campione d'Italia con la Sampdoria, oggi 52enne opinionista di Sky, comunica la sua decisione mentre si affanna in un esercizio muscolare per le braccia: "Sto continunando il lavoro per rimettermi ion forma", annuncia Vialli parodiando Vieri. " Luca is back. Pesavo 83,4 chili, ora peso 83,3 chili. Ancora 500 grammi e sono in forma. Luca is back. Vado a giocare in Mongolia". Poi, esausto, chiede all'operatore di "stoppare" il filmato. |
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Olimpiade di Rio, i 42 atleti della Mongolia 29 luglio 2016 È pronta la squadra olimpica della Mongolia. A Rio gareggeranno 42 atleti sotto la bandiera con il Soyombo. Nella storia delle Olimpiadi la Mongolia ha conquistato 24 allori, di cui 2 medaglie d'oro (una nel judo e una nella boxe conquistate a Pechino 2008), 9 argenti e 13 bronzi. Nell'ultima Olimpiade, a Londra 2012, la Mongolia il bottino della Mongolia è stato di 2 argenti e 3 bronzi, sempre nelle specialità di judo, lotta e boxe. Ecco l'elenco completo della spedizione mongola in Brasile. Ancora da ufficializzare i 5 partecipanti alle maratone. Nella foto, il judoka mongolo Naidangiin Tüvshinbayar, prima storica medaglia d'oro della Mongolia, conquistata a Pechino: l'atleta sarà in lizza anche a Rio. Mongolia.it seguirà passo dopo passo l'avventura olimpica della Mongolia. |
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Intervista a Manook, creatore di Yeruldelgger 23 luglio 2016 È ormai diventato un caso letterario , "Yeruldelgger"romanzo thriller ambientato in Mongolia. Vedi scheda e recensione di mongolia.it Ecco l'intervista dell'Ansa all'autore, il francese Ian Manook (nella foto). "Manook, pseudonimo di Patrick Manoukian, 67 anni portati benissimo, di origine armene, che vive a Parigi e parla con scioltezza in italiano, con il suo commissario della squadra omicidi di Ulan Bator ha venduto in Francia - dove e' già uscito il secondo volume della trilogia e il prossimo ottobre verrà pubblicato il terzo - 200 mila copie e vinto in un anno 16 premi. "È stato - spiega - il più premiato nella storia dei gialli in Francia. Yeruldelgger significa 'promessa di abbondanza'" e ha proprio portato fortuna allo scrittore-viaggiatore che è stato tra i protagonisti dell'ultima edizione del Festival 'Letterature' alla Basilica di Massenzio, a Roma. "Non mi aspettavo - dice Manook - un successo cosi' grande. Il 50% credo sia dovuto all'ambientazione, alla Mongolia, il resto spero sia da attribuire al mio modo di scrivere. La storia è vicina agli intrighi dei gialli nordici, la differenza è nello stile". Le indagini di Yeruldelgger nella misteriosa e sconfinata Mongolia lo vedranno alle prese, nel bel mezzo della steppa, con i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo, una tragedia personale, e poi con i cadaveri di tre cinesi con macabri segni di un rito sessuale. Il tutto si intreccia con poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti. "Nel 2007 ho fatto un viaggio in Mongolia e mi è piaciuto molto il paese. La cultura sciamanica dà uno spessore diverso alla morte, alla violenza. Quando ho capito questo è diventata una delle forze principali del romanzo" dice l'autore che scrive di getto, senza un piano e senza documentarsi prima. "Se ti documenti troppo il rigurgito della documentazione viene automaticamente nella scrittura e non mi piace. Ho scritto senza fermarmi 600 pagine sottolineando in rosso alcune parole su cui volevo tornare. Questo garantisce alla scrittura più leggerezza". La Mongolia, continua, "sembra un paese eterno, indistruttibile ma è allo stesso tempo molto fragile. Potrebbe sparire in 15-20 anni economicamente, politicamente e anche fisicamente. Negli ultimi 50 anni ci sono stati terremoti fortissimi". Anche il suo commissario duro, che fa pugilato, è stato educato alla saggezza dei monaci guerrieri ha una fragilità che "è la linea - aggiunge - del secondo capitolo della trilogia, Les Temps Sauvages, uscito in Francia nel 2015 e del terzo romanzo. In entrambi l'ambientazione si spinge anche in altri luoghi, oltre alla Mongolia". |
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Passaggio in Mongolia con la Pechino-Parigi 19 luglio 2016 Termina in Place Vendome, nel cuore di Parigi, dopo 36 giorni di gara, l’edizione 2016 della Pechino-Parigi. Dei 104 equipaggi partiti il 12 giugno dalla Grande Muraglia, hanno concluso la maratona in 96. I primi a tagliare il traguardo sono i vincitori delle due categorie Vintageant riservata alle vetture costruite prima del 1941, e Classic, che raggruppa quelle ante 1975: Bruce and Harry Washington, padre e figlio neozelandesi su una pesantissima Chrysler 75 Roadster del 1929, e gli australiani Mark Pickering e Dave Boddy su una Datzun 240Z del 1973. Un sorpasso in classifica quello della Datzun rossa con il simbolo del canguro giallo come portafortuna sulla carrozzeria, avvenuto dopo la retrocessione in classifica, per problemi tecnici, dell’Alfa Romeo Giulia Super del 1971 di Giorgio Schön e Pierre Tonetti, in testa nella prima settimana di gara. Una Giulia che portava sulla carrozzeria anche il logo di Corriere Motori. «Le condizioni delle strade pressoché inesistenti della Mongolia hanno compromesso la gara a tanti di noi — spiega Schön —. L’ottavo giorno la nostra macchina era fuori uso: ci si sono rotti spinterogeno, puntine, distributore, e si è sfilato un tubo della pompa della benzina, praticamente annegato nel serbatoio e non recuperabile». La Giulia di Schön è stata portata fuori dai confini della Mongolia su un camion, poi trainata per 28 chilometri nella terra di nessuno da un’altra Giulia e, in Russia, su un altro camion, portata a Novosibirsk per essere finalmente riparata e da qui terminare la parte europea della gara». L’impresa di Schön (oltre a riportare le suggestione del primo reportage su un’auto dell’inviato del Corriere della Sera Luigi Barzini sulla Itala del Principe Scipione Borghese nella Pechino-Parigi del 1907), ha ripercorso e idealmente la via del Cachemire. Schön e Tonetti erano infatti anche «ambasciatori» di Loro Piana. La missione era quella di trasportare dalla Cina a Parigi una piccola balla di puro cachemire che successivamente avrebbe dovuto essere lavorata negli stabilimenti dell’azienda a Quarona. I festeggiamenti dopo l’arrivo a Parigi hanno simpaticamente compromesso in parte l’operazione: lo champagne stappato e spruzzato dall’equipaggio in Place Vendome non ha risparmiato nemmeno il prezioso bagaglio... Ma il cachemire è stato comunque consegnato nella mani dell’amministratore delegato Matthieu Brisset. Il passaggio in Mongolia è quello che gli equipaggi hanno affrontato con maggiori difficoltà. «Le buche, la terra che ti travolge la macchina in prova speciale, le notti in tenda- racconta Mattia Nocera pilota di una Chevrolet Tourer del 1930 – dieci ore di guida al giorno su strade impossibili che hanno fatto pensare a tanti di noi di non farcela». «Alla fine — ammette il suo navigatore Giacomo Foglia— la vittoria è stata arrivare al traguardo dopo più di 13.600 chilometri su una vettura così». Loro sono gli unici italiani a partecipare su un’auto anteguerra. Gli altri li ritroviamo su Alfa Romeo Giulia nella categoria Classic, con il piazzamento di Chiodi-Degli Esposti in tredicesima posizione assoluta e secondi di classe; mentre Angelo Cavalli e Gianni Gentile, ventunesimi assoluti, hanno scelto una vettura tedesca, la Bmw 518 del 1974. (estratto dall'articolo di Savina Confaloni per motori.corriere.it) |
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In libreria "Yeruldelgger", thriller dalla Mongolia 19 luglio 2016 È in libreria "Yeruldelgger", romanzo del francese Ian Manook (Fazi Editore, 528 pagine, 16,90 euro). Subito una premessa. Questo libro è un thriller in piena regola, violento, cattivo, in alcuni punti sconvolgente ma appassionante come i classici del genere. E in più si svolge in Mongolia, altrimenti non sarebbe nello scaffale di mongolia.it. Il titolo (quasi impronunciabile), Yeruldelgger, non è altro che il nome dell'ispettore della polizia mongola che indaga su una serie di delitti spaventosi: una bimba sepolta viva nella steppa, tre cinesi evirati e sodomizzati e altri episodi efferati che il "nostro eroe" cercherà di collegare per risolvere il caso, lottando contro superiori corrotti, cinesi arroganti, gruppi di neonazisti e altri personaggi inquietanti che popolano i sotterranei di Ulaanbaatar. Ma Yeruldelgger, scontroso e geniale come il Vincent D'Onofrio della serie tv Law & Order (il riferimento è dello stesso autore), deve fare i conti anche con una situazione familiare devastante ma ha dalla sua parte alcune presenze che lo aiutano a sopravvivere e a lottare fino alla verità. Un libro di notevole spessore narrativo, da leggere d'un fiato, con il vantaggio di aprire scenari inediti sulla Mongolia di oggi in bilico fra tradizioni millenarie e una realtà sempre meno romantica ma sincera e tutta da scoprire. L'autore è il parigino Manook diventato celebre in Francia proprio per questo romanzo, tradotto dopo 3 anni di attesa anche in italiano da Fazi, nella collana Darkside. Ecco un estratto: "Yeruldelgger era svuotato, sfinito, come strizzato da quella vita da poliziotto che non riusciva più davvero a controllare. Alle sei di quel mattino venica nmandato a indagare su tre cadaveri mutilati con la taglierina nel locale degli impiegati di una fabbrica cinese alla periferia di Ulan Bator, e cinque ore dopo era nella steppa senza nemmeno capire perché fosse stato inviato laggiù. Avrebbe preferito di gran lunga rimanere in città a investigare con la sua squadra sui cadaveri dei cinesi". Vai alla sezione Libri per tutte le schede e le recensioni |
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Ambasciata d'Italia in Mongolia, sede e sito 18 luglio 2016 Con la "benedizione" del Ministro agli Affari Esteri Paolo Gentiloni, dal luglio 2016 è operativa la nuova Ambasciata d'Italia in Mongolia. Primo storico Ambasciatore è Andrea De Felip (nella foto, insieme al Presidente della Repubblica di Mongolia Elbegdorj), diplomatico di provata capacità ed esperienza internazionale. La sede è a Ulaanbaatar, al 14° piano del CC Tower, Jamiyan Gun Str. 9 1st khoroo, Sukhbaatar district. Inaugurato anche il nuovo sito Internet, ancora in fase di costruzione e arricchimento. Nell'immagine, la home page. Vai al sito ufficiale dell'Ambasciata italiana in Mongolia. |
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La Mongolia festeggia un Naadam particolare 15 luglio 2016 In una Ulaanbaatar irreale per le misure di sicurezza in occasione dell'11° Asem tra Asia ed Europa, si è svolto il Naadam, l'avvenimento più importante del calendario mongola: una sorta di Olimpiadi della steppa che rievocano le gesta di Gengis Khan e celebrano la liberazione dai Cinesi. Mongolia.it pubblicherà un report della manifestazione. Per vedere l'inaugurazione del Naadam 2016 vai a questo link. Per saperne di più vai nella pagina Naadam (nella foto, di Federico Pistone, un giovane arciere del Naadam). |
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Gentiloni inaugura Ambasciata a Ulaanbaatar 15 luglio 2016 Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni (foto) ha inaugurato l'Ambasciata d'Italia a Ulaan Bataar, in Mongolia. All'inaugurazione - informa la Farnesina - hanno preso parte anche il ministro degli Esteri della Mongolia Lundeg Purevsuren, il neo Ambasciatore d'Italia Andrea De Felip e la collettività italiana residente in Mongolia. Nel corso del suo indirizzo di saluto il Ministro Gentiloni ha sottolineato come le antichissime relazioni tra Italia e Mongolia - risalenti al XIII secolo e formalizzate nel 1970 - si siano evolute in senso estremamente positivo negli ultimi anni sia sotto il profilo politico sia sotto il profilo economico. "La Mongolia - ha affermato Gentiloni - ha delle enormi potenzialità e l'Italia è pronta a sostenerne la crescita. L'apertura della nostra Ambasciata - ha proseguito il Ministro - potra' costituire un elemento di forza per lo sviluppo di relazioni sempre piu' strette tra i due Paesi grazie all'assistenza che potrà fornire alle nostre imprese, ai nostri connazionali e ai cittadini e le aziende mongole interessate all'Italia". La Mongolia, Paese di circa tre milioni di abitanti chiuso tra Russia e Cina, ha mostrato negli ultimi anni un notevole dinamismo: è prevista una crescita del 5,9% del pil per il 2016 e i principali settori dell'economia locale, dal tessile alla sicurezza alimentare, si prestano ad una più intensa collaborazione con il sistema imprenditoriale italiano. (fonte Agi) |
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Europa e Asia in Mongolia per trovare nuovi impulsi 15 luglio 2016 La notizia dell'ennesimo, plateale, attentato terroristico in Europa, a Nizza, trova i big dell'Europa (Schauble, Tusk, Mogherini, Merkel, Gentiloni) e dell'Asia (ci sono tutti, eccetto Vladimir Putin, quindi, tra gli altri, Li Keqiang, Shinzo Abe, Park Geun-hye) per l'11° Asem Summit in una Ulaan Baatar deserta, per motivi di sicurezza. Sembra una beffa. Hanno chiesto agli abitanti della capitale mongola di andare via, in campagna, per non ostacolare il Summit. Ma il terrore ha già colpito, di nuovo, in Francia, nella notte e non si sa più come reagire di fronte a un rischio che può scoppiare ancora, ovunque, nelle forme più strane e imprevedibili. Tutto succede a dstanza sideralmente lontana ma qui a Ulan Bator si discute di come trovare un nuovo senso a questa piattaforma di dialogo tra Paesi asiatici e l'Europa, specialmente per quanto riguarda l'aspetto della crescita, dell'economia. A conclusione dei lavori, si arriverà alla dichiarazione di Ulan Bator, a vent'anni dalla nascita di questo strumento di dialogo, nel frattempo altri strumenti di dialogo e soprattutto di intervento sono nati, e si diffonderanno ancora. La Cina con l'Obor, la One Belt One Road, che guarda all'Eurasia e alle sue banche e ai suoi fondi di sviluppo. Le sinergie tra Europa e Asia, con la Cina ancora una volta protagonista, per i piani di sviluppo delle infrastrutture. È davvero tempo per l'Asem di trovare una spinta reale tra due poli così apparentemente lontani. (di Rita Fatiguso, Sole 24 Ore) |
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Erdenebat (Popolari) nuovo premier di Mongolia 8 luglio 2016 Jargaltulga Erdenebat è il nuovo primo ministro della Mongolia. Venerdì 8 luglio il parlamento del paese ha dato l’incarico di formare al nuovo premier, 42 anni ex ministro delle finanze. Erdenebat fa parte del Partito del popolo, che ha stravinto le elezioni che si sono svolte alla fine di giugno. (fonte Internazionale). Nella foto, la piazza Gengis Khan (ex Sukhebaatar) nel centro di Ulaanbaatar. Sullo sfondo il Grande Hural, il Parlamento mongolo, presidiato dalla statua di Gengis Khan. |
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Il viaggio della carità dal Piemonte alla Mongolia 7 luglio 2016 Partita nel cuore della notte la prima tappa di avvicinamento a Strasburgo del progetto «Mongolia Charity Rally 2016» condiviso tra l’associazione Phigamma di Torino e i Centri di Formazione professionale dei salesiani di Bra e Fossano. Ieri le foto di rito con i sindaci Bruna Sibille (Bra) e Davide Sordella (Fossano), una parte dell’equipaggio e i giovani allievi che hanno preparato il furgone Opel Vivaro, allestendolo per il trasporto dei disabili. Poi la partenza per Strasburgo dove i cinque partecipanti,capitanati da Riccardo Garella, hanno incontrato la Commissione disabilità dell’Unione Europea per presentare il progetto. Poi il lunghissimo percorso - 14 mila chilometri - che prevede il passaggio in dieci Stati e due continenti. L’Anello d’Oro della Russia Imperiale, le grandi città carovaniere di Samarcanda e Buchara, e un angolo del Turkmenistan a buon diritto noto come la Porta dell’Inferno sono solo alcune delle tappe della lunga strada verso Ulan Bator. All’arrivo la donazione del furgone alla autorità locali e il rientro a casa dell’equipaggio in aereo. (fonte lastampa.it) |
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Scattata in Mongolia la foto più bella dell'anno 5 luglio 2016 La foto dell'anno viene dalla Mongolia, tanto per cambiare. Il concorso Travel Photographer of the Year 2016, organizzato da National Geographic Travel è stato vinto da Anthony Lau di Hong Kong con l'immagine "Cavaliere d'inverno" (a sinistra), scattata nel gelo della Mongolia. Così l'autore descrive il suo scatto: "L'inverno nella Mongolia interna è duro e impietoso. A temperature che possono raggiungere i 30 gradi sotto zero, con un vento carico di neve che soffia costantemente da tutte le direzioni, è stato difficile per me trovare la forza di uscire dalla macchina e scattare fotografie. Ho visto gli allevatori di cavalli avanzava verso di me nella foschia mattutina". Lau si aggiudica così il primo premio che consiste, oltre a una visibilità internazionale, anche in un safari fotografico di sette giorni a "caccia" di orsi polari a Churchill, in Canada. Vai alla pagina del National Geographico con tutte le foto del concorso. |
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Cucinelli: "Salutiamo la fiera Mongolia" 5 luglio 2016 Solomeo è un borgo medievale, in provincia di Perugia. Nemmeno cinquecento abitanti ma un fascino straordinario, grazie alla passione di uno dei marchi tessili più prestigiosi in Italia e nel mondo, quello di Cucinelli che realizza i suoi straordinari capi grazie al miglior cashmere disponibile, quello che proviene dalla Mongolia. Non è solo un fatto commerciale, ma un amore vero quello che lega Brunello e Federica Cucinelli al Paese asiatico: “Salutiamo la Mongolia - ha detto Brunello - terra eterna, dove lo sconfinato Cielo azzurro fu padre di tutti gli dèi, dove mitici animali furono all’origine di stirpi nobili, dove le praterie, verdi come lo smeraldo, ondeggiano come il mare e i boschi nascondono fiumi di acciaio. Mongolia, madre di uomini che mille anni fa si diffusero in ogni parte del mondo, uomini con gli occhi sognanti oltre l’infinito, uomini che oggi guardano al futuro fieri della loro grande storia”. Con questo spirito nei giorni scorsi il Teatro Cucinelli di Solomeo ha ospitato un entusiasmante Festival internazionale di musica, culminato con il concerto dell'Ensemble mongolo di Ulaanbaatar: tutto il fascino dei suoni e dell'arte della Mongolia che ha incantato gli spettatori restituendo una magia senza tempo. È stata anche l'occasione per vedere insieme personaggi di spicco, come si vede nella foto: insieme agli artisti mongoli, da sinistra il Console onorario Piero Bardazzi, l'Ambasciatore mongolo in Italia Shijeekhuu Odonbaatar, Brunello e Federica Cucinelli. |
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Vince l'opposizione, si volta pagina? 4 luglio 2016 Stefano Vecchia, orientalista e corrispondente per Avvenire in Asia, racconta per Mondo e Missione la situazione della Mongolia dopo le elezioni presidenziali. |
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La musica della Mongolia a Solomeo con Cucinelli 4 luglio 2016 Tre giorni di cultura, musica ed emozioni all'insegna della Mongolia: il borgo medievale umbro di Solomeo ha ospitato un festival musicale internazionale che ha avuto il suo momento più entusiasmante nell'esibizione dell'Ensemble Mongolo di Ulaanbaatar. La sua presenza è stata fortemente voluta dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli anche per ricordare il viaggio che Giovanni da Pian di Carpine fece 700 anni fa in Mongolia. La compagnia, composta da musicisti, ballerini e i famosi cantanti di gola, ha portato per le piazze e gli angoli del borgo un vasto repertorio di musiche e canti tradizionali mongoli. Alla splendida iniziativa hanno preso parte anche l'Ambasciatore Mongolo in Italia, Shijeekhuu Odonbaatar e il Console onorario di Prato Piero Bardazzi. Al centro della foto, Brunello Cucinelli con l'Ambasciatore, attorniati dagli artisti dell'Ensemble. |
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Il Post: trionfa MPP, il partito di opposizione 30 giugno 2016 Un'analisi attenta sull'esito delle elezioni in Mongolia, che è anche l'occasione per una riflessione più ampia sul Paese e sulle sue prospettive, la propone Il Post, che sintetizza con questo sommario: "Ha stravinto il partito di opposizione, e ha influito il grave rallentamento di quella che una volta era una delle economia più in crescita al mondo: c'entra la Cina". Mercoledì 29 giugno in Mongolia si è votato per rinnovare il governo e il parlamento: secondo i risultati preliminari ha stravinto il Partito Popolare Mongolo (MPP), cioè il maggiore partito di opposizione, che era stato al governo del paese per 69 anni durante il periodo comunista, fino al 1990 con il nome di Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo. Il responsabile della commissione elettorale ha detto che MPP ha ottenuto 65 dei 76 seggi del Grande Hural, il parlamento con una sola camera della Mongolia. Il Partito Democratico Mongolo al potere ha invece subìto una pesante sconfitta e ha ottenuto solo 9 seggi, rispetto ai 38 che aveva in precedenza. L’affluenza è stata poco più del 72 per cento.In molti consideravano queste votazioni come un test sulla politica economica del governo, e in campagna elettorale si è parlato soprattutto di economia. La Mongolia sta infatti attraversando una grave crisi: era uno dei paesi ad aver avuto la più rapida crescita economica degli ultimi anni, grazie alle preziose risorse minerarie del territorio, il cui sfruttamento su grande scala era iniziato solo da poco, e agli intensi rapporti commerciali con la Cina. Nel 2011 la crescita era oltre il 17 per cento, l’anno scorso è invece crollata al 2,3. L’MPP ha promesso agli elettori di tagliare la spesa pubblica una volta al governo, ha insistito molto sul rallentamento della crescita economica e sul raddoppio del debito estero durante gli anni di governo del Partito Democratico. Gran parte del declino, secondo gli osservatori, può essere attribuito proprio al rallentamento dell’economia in Cina e al calo dei prezzi delle principali esportazioni della Mongolia (carbone e rame), ma gli elettori hanno accusato il governo di non aver fatto abbastanza e di aver aumentato il debito. La vittoria dell’MPP è stata interpretata come una chiara volontà di cambiamento rispetto al recente passato. Il capo del Partito Democratico, Enkhbold Zandaakhuu, ha ammesso la sconfitta dicendo che «gli ultimi quattro anni sono stati molto difficili». Il presidente della Repubblica viene eletto direttamente dalla popolazione e ha un ruolo ampiamente simbolico. Al parlamento spetta il potere legislativo: è a una sola camera, si chiama Grande Hural, è composto da 76 membri ed è eletto ogni quattro anni. Nel 1992 è stata adottata una nuova Costituzione e nel 1996 il Partito Rivoluzionario perse le elezioni mantenendo comunque un ruolo importante nella politica del paese. |
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Elbegdorj confermato Presidente della Repubblica 30 giugno 2016 Il presidente uscente della Mongolia, Tsakhia Elbegdorj (foto), è stato rieletto per un secondo mandato, al termine degli scrutini delle elezioni presidenziali. Lo ha annunciato la Commissione elettorale nazionale, precisando che il risultato va ancora convalidato. Elbegdorj, in campagna elettorale, ha annunciato di voler proseguire nella sua politica liberale e di apertura ai capitali stranieri, che ha già fatto registrare un tasso di crescita del 17,5% nel 2011 e del 12,3% lo scorso anno (fonte Ansa). Resta comunque la sconfitta del suo partito, e l'avanzata massiccia dell'opposizione, rappresentata dal Partito Popolare Mongolo. |
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Sul Corriere della Sera il nuovo noir sulla Mongolia 30 giugno 2016 Le pagine della Cultura del Corriere della Sera hanno aperto l'edizione del 29 giugno con un ampio articolo di Roberto Iasoni dedicato alla Mongolia e al libro "Yeruldelgger" (Fazi editore), il romanzo-rivelazione di Ian Manook e il suo poliziotto. "Fornito di un nome impronunciabile (Yeruldelgger Khaltar Guichyguinnkhen), per la relativa comodità del lettore abbreviato in Yeruldelgger, il protagonista eponimo del romanzo di Ian Manook (traduzione di Maurizio Ferrara) è un investigatore della squadra omicidi di Ulan Bator. Il suo ufficio si trova nell’edificio post-sovietico (dal 1924 al 1990 la Mongolia è stata una repubblica comunista, sotto la dominazione sovietica) del Dipartimento di pubblica sicurezza. Ha mani possenti, una schiena poderosa e una grande ombra, ma la sua anima ardente di mongolo nato nella ventosa pienezza della steppa e cresciuto nell’insegnamento dei monaci buddhisti è soffocata dalla cenere della collera, esplosa dopo il rapimento e l’uccisione della figlioletta. Una tragedia che come una valanga gli ha portato via anche la moglie, impazzita, e la figlia maggiore, che lo incolpa della fine della sorellina. Poliziotto astioso e violento, irrispettoso delle gerarchie, è un relitto umano che si porta dentro la sua condizione di sopravvissuto come una malattia terminale. La forza magnetica del romanzo — noir in un’accezione tutta sua, così densa di vita da poter accostare senza perdere credibilità, sulla stessa pagina, l’orrore più crudo e stomachevole alle più delicate immagini della natura selvaggia — sprigiona in gran parte da questa inedita figura di funzionario". Presto la recensione nella sezione libri di mongolia.it ![]() |
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La Mongolia elegge il nuovo parlamento 27 giugno 2016 Elezioni legislative in Mongolia. Il 29 giugno i cittadini della Mongolia voteranno per eleggere il nuovo parlamento, il Grande Hural di Stato, per la settima volta da quando nel paese si sono tenute le prime elezioni democratiche, nel 1992. Negli ultimi anni, anche se consultazioni sono state sempre libere, l’affluenza è calata dal 95,6 per cento del 1992 al 67,3 per cento del 2012. In ballo, tra le altre cose, c’è una riforma dell’intero sistema elettorale. (fonte internazionale.it) |
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Elezioni presidenziali, chi sono i 3 candidati 26 giugno 2016 Per seguire con più attenzione le elezioni presidenziali del 29 giugno, ecco i profili dei 3 candidati tratteggiati da Marco Bagozzi, autoredel libro "Vincere con Gengis Khan" (a lato, la copertina). Seguiremocon attenzione l'esito delle consultazioni. Cahiagijn Ėlbėgdorž: presidente in carica, elettonel 2009, con il Partito Democratico, formazione di centrosinistra, che si richiama alla tradizione europea liberal-socialista. È sostenuto anche dal Partito Civile-Partito Verde e dal Partito Nazional-democratico. Secondo gli analisti la sua rielezione è altamente probabile. Ex giornalista formatosi in Ucraina e Stati Uniti è stato tra i promotori della democratizzazione del Paese, fin dai primi anni ’90 (la cosiddetta Perestrojka mongola), è stato primo ministro in due periodi (aprile-dicembre 1998 e agosto 2004 – gennaio 2006). Di tendenza liberale, è considerato il candidato più filo-occidentale. In realtà nel suo primo mandato ha messo sul tavolo una politica estera pragmatica: ha saputo allacciare ottimi rapporti con l’Occidente e con i paesi dell’Unione Europea in particolare, ma non ha rinunciato a rapporti bilateralicon Iran, Corea del Nord e Cina, oltre a rafforzare la presenza nell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai. Nella politica energetica ha sollevato più di qualche malumore nei dintorni di Washington, per quanto riguarda la concessione delle licenze di estrazione. È il candidato pragmaticoche piace ai “nuovi ricchi” di Ulaanbaatar e alla borghesia. Badmaanyambuugiin Bat-Erdene: candidato del Partito del Popolo Mongolo, partito erede del partito unico al poteredurante il periodo socialista. Bat-Erdene è una leggenda sportiva del paese, essendo il più grande lottatore della storia contemporanea di Bökh (vincitoreper 11 volte, primato assoluto, del titolo nazionale del Naadam), la lotta libera mongola, la cui popolarità è pari solo a quella dal lottatore di sumo Asashōryū (vero nome Dolgorsürengiin Dagvadorj), schierato nelle file del Partito Democratico. Deputato dal 2004 è una figura fortemente carismatica, proposta dal Partito come candidato di “unità nazionale”. Tradizionalmente il Partito è vicino a Russia e Cina e segue con interesse il modello centralista del socialismo di mercato cinese. Negli ultimi anni il partito è stato penalizzato dalla Rivoluzione Colorata del 2007 che lo ha estromesso dal potere e dalle politiche poco trasparenti dell’ex Presidente Ėnhbajar (vedi sotto), accusato di corruzione. La scelta di Bat-Erdene, quindi di uno sportivo pulito, invincibile, amatissimo dal popolo, rientra in un’ottica di maggior trasparenza e di penetrazione delle masse popolari più colpite dall’ingiusta redistribuzione della ricchezza nazionale. Il cavallo di battaglia di Bat-Erdene è la lotta alla corruzione e alle attività illegali delle compagnie estrattive, che punta a riportare sotto il controllo dello Stato centrale, concedendo licenze solo in cambio di garanzie di serietà, legalità econvenienza per il popolo. A sostenere Bat-Erdene sono anche tre partiti minori: il Partito Verde Mongolo (da non confondere con quello che sostiene Ėlbėgdorž), dal Partito per la realizzazione della libertà e dal Partito Unito dei Patrioti. Natsag Udval: esponente del Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo, nato da una scissione del Partito del Popolo, fondato dall’ex Presidente Nambaryn Ėnhbajar. È la prima donna candidata alla presidenza della Repubblica, attualmente occupa il dicastero della salute. Il partito che si richiama alla tradizione della sinistra comunista mongola, è caratterizzato da dure posizioni nazionaliste anti-cinesi (Ėnhbajar è inoltre seguace del Dalai Lama) e raccoglie molti consensi nelle masse popolari che vedono la Cina e la sua potenza come invasiva e imperialista. Il candidato del PRPM potrebbe erodere voti a Bat-Erdene. |
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Elezioni presidenziali, l'analisi di Limes 26 giugno 2016 In questi giorni la Mongolia è chiamata alle urne per le elezioni presidenziali. Limes ha pubblicato un lungo e illuminante articolo di Alex Franquelli su questo argomento. Eccone una sintesi."Quel lembo di poco più di un milione e mezzo di metri quadrati lasciato a ricordo di un’era di conquiste è di nuovo a un bivio. In Mongolia, anche se le elezioni presidenziali potrebbero non determinare cambiamenti sostanziali sul fronte interno, sarà interessante valutare quali sviluppi la scelta del quinto presidente della giovane democrazia potrà avere sulla scena politica internazionale. Sulla carta, molta. Il presidente uscente Tsakhiagiin Elbegdorj (Partito democratico), Badmaanyambuugiin Bat-Erdene (Partito popolare mongolo) e Natsag Udval (Partito popolare rivoluzionario mongolo) sono i candidati a una presidenza che nella sua storia ventennale ha visto i maggiori partiti alternarsi al vertice delle istituzioni senza determinare sostanziali cambiamenti di rotta in politica estera. Se da un lato, infatti, la transizione a un regime stabilmente democratico è passata attraverso gli scandali legati alla concessione delle licenze minerarie alle multinazionali nel sud del paese, dall’altro il processo di democratizzazione è proseguito spedito verso il raggiungimento di uno status di eccellenza che costituisce un modello per l’intera regione. Vent’anni dopo le prime elezioni presidenziali, la Mongolia è un crocevia d’interessi, soprattutto legati allo sfruttamento delle proprie risorse minerarie, che le sono valse il titolo di “economia col più alto tasso di crescita al mondo” ma che hanno pure acuito gli squilibri sociali esistenti già negli anni del regime autoritario filosovietico guidato dall’ancora esistente Partito popolare mongolo. In politica estera, la presidenza di Elbegdorj, pur tra alti e bassi, ha tentato con un certo successo di coltivare un rapporto paritario con i propri, più potenti interlocutori. Le relazioni con l’Occidente si sono intensificate: la Mongolia è diventata il 57esimo membro dell’Ocse e continua a operare con vari incarichi di peacekeeping nel Sudan del Sud e in Afghanistan a fianco dei contingenti americani e tedeschi. La Third neighbor policy, ovvero la ricerca di relazioni internazionali che guardino oltre gli angusti confini condivisi con Russia e Cina, è rimasta dunque al centro della dottrina politica della Mongolia post-1989. Ma quanto potrà durare l’avanzata diplomatica mongola prima di entrare in conflitto con gli interessi dei due vicini? La risposta che molti, incluso Elbegdorj, sembrano dare a questa domanda è un riflesso condizionato dell’innegabile successo del paradigma mongolo sia sul piano domestico sia su quello internazionale. Ripetere gli errori di repubbliche dell’Asia centrale come il Tajikistan, il Kyrgyzstan e l’Uzbekistan, scivolate di nuovo in un contesto autoritario, sarebbe stato facile in un paese con poco più di 2 milioni e mezzo di abitanti e una storia recente di totale asservimento ai diktat di Mosca. A Ulan Bator sono ottimisti e c’è da giurare che lo siano anche gli investitori stranieri che ogni anno accrescono il già affollato distretto finanziario attorno a piazza Sükhbaatar (...) La sensazione è dunque quella dell’inizio di una nuova fase della storia della Mongolia, volta alla ricerca di un ruolo più importante sul piano internazionale che manca ormai da quasi 8 secoli. Non a caso, infatti, l’impero mongolo, pur facendo della violenza e della razzia la chiave del suo successo, nutriva un rispetto quasi sacro per la diplomazia. La scelta del prossimo presidente, dunque, rappresenta un’incognita soprattutto per ciò che riguarda il ruolo che Ulan Bator intende avere sul piano internazionale. Bat-Erdene (un lottatore molto popolare in patria) e Natsag Udval (attuale ministro della Sanità e accanita sostenitrice dell’ex presidente Enkhbayar, arrestato per corruzione) sapranno garantire autorevolezza in un momento così delicato? La nuova Mongolia nascerà al di fuori dei suoi confini e, per una volta, lontano da Pechino e Mosca. Almeno fino a quando la lasceranno fare". Nella cartina di Laura Canali, le invasioni mongole della storia. |
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Magione incontra il nuovo ambasciatore 26 giugno 2016 Da qualche giorno l'Italia ha un suo ambasciatore in Mongolia. Si tratta di Andrea De Felip che, ancor prima di partire per ricoprire l'importante incarico ad Ulaanbaatar, ha accettato di buon grado un'idea proposta da Magione. Intitolare una sala della sede diplomatica, in corso di allestimento, a Giovanni da Pian di Carpine: il celebre frate francescano che nel 1246, primo europeo e prima ancora di Marco Polo, raggiunse le lontane terre di Gengis Khaan, come ambasciatore di papa Innocenzo IV. L'ipotesi di stabilire uno stretto legame storico-culturale fra l'antico e il nuovo gesto diplomatico è nata su suggerimento del Comitato per la valorizzazione della figura di Giovanni da Pian di Carpine che ha deciso di regalare ad Andrea De Felip, appena designato al Ministero degli esteri, una tela che riproduce lo storico incontro di 770 anni fa, raffigurato nel celebre affresco di Gerardo Dottori nella sala del Consiglio comunale di Magione. "Solo un mese fa", spiega Umberto Mannocchi, "siamo andati a Roma con una delegazione del Comitato, della quale facevano parte anche il vicepresidente della Pro Magione Luigi Bufoli e Giampietro Chiodini. Lo scopo ovviamente non era solo di donare copia dell'affresco, ma di complimentarsi con lui, a nome di tutta la comunità di Magione, e soprattutto di metterlo al corrente delle tante iniziative culturali condotte a termine o ancora in cantiere con la lontana Mongolia: tutte organizzate in stretto rapporto con il Comune di Magione, con l'Università per stranieri di Perugia, con Adisu, con la Regione Umbria e tutte finalizzate a far conoscere il magionese più celebre. Nell'occasione, anche a nome dell'amministrazione comunale, l'ambasciatore è stato invitato a visitare Magione, l'antica Pian di Carpine. Sono stati anche consegnati all'ambasciatore, che ha molto gradito, un "frasario italiano-mongolo" di Soyombo, dono di Giancarlo Ventura e un libro fotografico "In Mongolia - Viaggio in un paese nella bufera della modernità", dono dell'autore Alvaro Masseini componente del nostro Comitato. (fonte Corriere dell’Umbria) Nella foto, alla Farnesina: da sinistra, Giampietro Chiodini, Umberto Mannocchi, Andre De Felip e Luigi Bufoli. |
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Associm, intervista al nuovo Ambasciatore 23 giugno 2016 Dopo aver ricoperto numerosi incarichi nella diplomazia bilaterale presso le Ambasciate di Israele e Singapore e presso gli uffici del Ministero degli Esteri, e in seguito all’istituzione dell’Ambasciata d’Italia a Ulaanbaatar nel dicembre 2015, S.E. Andrea De Felip (nella foto con l'Ambasciatore di Mongolia a Roma S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, al centro, e col Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola Michele De Gasperis, a destra) è stato nominato nuovo Ambasciatore d’Italia a Ulaanbaatar. A seguito della cerimonia di presentazione della lettere credenziali al Presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbegdorj del 17 giugno, la Camera di Commercio Italo-Mongola ha intervistato il nuovo Ambasciatore. |
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Nomads, tre documentari in realtà virtuale 22 giugno 2016 Arrivano i primi documentari in realtà virtuale.Dopo i tentativi del New York Times con Cloud over Sidra e altri esempi di reportage giornalistici visibili a 360°, ora il documentario VR diventa seriale. È il caso di Nomads, che ci porta dentro le vite delle popolazioni itineranti del mondo. Realizzato da Félix Lajeunesse e Paul Raphaël, titolari dei Felix and Paul Studios, precedentemente noti per altri due lavori documentaristici comeInside the Box of Kurios (vincitore di un Emmy Award) e Inside Impact: East Africa, Nomads è stato appena lanciato e si può vedere con un'apposita app da scaricare. Lejeunesse e Raphaël hanno girato Mongolia, Kenya e i mari del Borneocon le loro videocamere per riprese a 360°, con l'obiettivo di catturare le popolazioni più sfuggenti del pianeta. Ne è uscita una serie in 3 documentari: Herders, Maasai e Sea Gypsies che raccontano appunto la vita di questi gruppi nomadi facendoci entrare nelle loro tende, nelle yurte e nelle barche. I lavori sono stati presentati all'ultimo Sundance Film Festival e ora sono disponibili per Samsung Gear VR; a breve si potranno anche vedere con il visore Oculus Rift, in risoluzione 6K. Nomads si muove tra i panorami della Rift Valley attraversati dai Maasai, la steppa mongola dove scorrazzano i clan Herders e l'oceano del sud est asiatico in cui navigano perennemente senza fissa dimora i Bajau,mostrandoci il loro punto di vista e cercando di trasmettere le loro sensazioni. La app contiene anche extra sulle modalità di lavoro dei reportage, che spiegano come un'operazione del genere spinga in avanti i confini dell'informazione e contribuisca a mostrare le potenzialità della realtà virtuale in chiave informativa.(fonte quotidiani.net). Entra in una gher mongola nella realtà virtuale.
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Giochi di Rio, la Mongolia si presenta con 37 atleti 21 giugno 2016 Anche la Mongolia prepara la spedizione per i Giochi Olimpici di Rio, in programma ad agosto. Sono 37 gli atleti che gareggeranno sotto la bandiera mongola, così ripartiti: 13 judo (7 uomini e 6 donne), 9 lotta (6 U, 3 D), 5 atletica leggera (3 maratona U, 2 D), 4 boxe U, 3 tiro a volo U, 1 tiro con l'arco U, 1 taekwondo U, 1 sollevamento pesi F. Nella sua storia olimpica la Mongolia ha conquistato 24 allori, di cui 2 medaglie d'oro (una nel judo e una nella boxe conquistate a Pechino 2008), 9 argenti e 13 bronzi. Nell'ultima Olimpiade, a Londra 2012, la Mongolia il bottino della Mongolia è stato di 2 argenti e 3 bronzi, sempre nelle specialità di judo, lotta e boxe. Nella foto, il judoka mongolo Naidangiin Tüvshinbayar, la prima storica medaglia d'oro della Mongolia, conquistata a Pechino. |
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La Mongolia di Menci in mostra ad Arezzo 17 giugno 2016 Lungo la Via della Seta, in otto a bordo di un pulmino per percorrere 16mila chilometri. Un viaggio che sarà raccontato nella mostra fotografica "The Goodfellas Travel Team", foto di Cristiano Menci fino al 19 giugno nei locali del palazzo Chianini Vincenzi in via Cesalpino ad Arezzo. La mostra propone gli scatti catturati dal fotografo del Goodfellas Travel Team Cristiano Menci durante il loro primo viaggio del 2013 che li ha portati dall'Italia alla Mongolia a bordo di un pulmino poi donato alla comunità locale. La mostra, organizzata in collaborazione con Hub Art-Exhibit Accelerator (l’Associazione Culturale di Hub Garden) resterà aperta fino al 19 giugno, tutti i giorni dalle 10 alle 20. Immagini evocative di paesi lontani vi porteranno a bordo del pulmino che ha percorso 16000 km lungo la leggendaria Via della Seta, passando dalle sontuose moschee iraniane ai deserti del Turkmenistan fino alle sconfinate steppe della Mongolia. Un tour fotografico alla scoperta di popoli e culture lontani dalla nostra quotidianità. A sinistra, una delle foto di Menci. |
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Andrea De Felip nuovo ambasciatore a Ulaanbaatar 16 giugno 2016 La Farnesina rende noto che, a seguito del gradimento del governo interessato, Andrea De Felip (terzo da sinistra nella foto) è stato nominato nuovo ambasciatore d'Italia a Ulaanbaatar, come recentemente deliberato dal Consiglio dei ministri. Lo riferisce una nota della Farnesina.De Felip è nato a Milano nel 1970; laureato in scienze politiche presso l’università di Torino, entra in carriera diplomatica nel 2000, iniziando il suo percorso professionale alla Farnesina presso la Direzione generale per i paesi Asia, Oceania, Pacifico e Antartide. Nel 2001 è assegnato alla Direzione generale Affari politici multilaterali e diritti umani. Nel 2004 è primo segretario all’ambasciata d’Italia in Israele e, nel 2008, assume servizio all’ambasciata d’Italia a Singapore come primo segretario commerciale. Di rientro a Roma nel 2013, è assegnato alla Direzione generale per la Mondializzazione e le questioni globali. (fonte Agenzia Nova) |
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Judo, le scelte a sorpresa della Mongolia per Rio 15 giugno 2016 Ha destato grande sorpresa, tra gli appassionati di judo, la pubblicazione della lista degli atleti convocati dalla Mongolia per le Olimpiadi di Rio 2016. La squadra asiatica, infatti, disporrà di tredici judoka sulle quattordici categorie in programma, un numero superiore rispetto ai nove di Londra 2012, ma in diverse divisioni di peso erano qualificati diversi rappresentanti mongoli, fatto che ha costretto la federazione ad operare delle scelte. Una delle scelte più clamorose riguarda la categoria 60 kg, dove la Mongolia avrebbe qualificato ben quattro rappresentanti: il favorito sembrava essere Boldbaatar Ganbat, già campione mondiale e numero due del mondo, ma la federazione ha preferito optare per il giovane Tsogtbaatar Tsend-Ochir, 23° nel ranking mondiale ma vincitore della rassegna nazionale. Scelta controcorrente anche nella categoria 81 kg, dove Uuganbaatar Otgonbaatar (numero 18 del mondo) combatterà al posto di Dagvasuren Nyamsuren (numero 14). Al femminile la Mongolia potrà beneficiare di ben due teste di serie numero uno con Uranstetseg Munkhbat (48 kg, nella foto) e Sumiya Dorjsuren (57 kg). Tra le 52 kg, solo dieci punti separavano Tsolomon Adiyasambuu da Bundmaa Munkhbaatar, con la prima che è stata preferita. Nessuna sorpresa nelle altre categorie, con Naranjargal Tsend-Ayush (70 kg) che dovrà fare a meno della sorella Tserennadmid, che nella categoria 63 kg è stata esclusa a vantaggio di Munkhzaya Tsedevsuren. Ricordiamo che quattro anni fa, a Londra, i mongoli ottennero un argento con Tuvshinbayar Naidan (90 kg) ed un bronzo con Nyam-Ochir Sainjargal (73 kg). Il primo sarà presente anche a Rio, ma tra i 100 kg, mentre al secondo è stato preferito Odbayar Ganbaatar. Erano già presenti nella capitale inglese anche Tumurkhuleg Davaadorj (66 kg), che allora combatteva nella categoria inferiore, e Lkhamdegd Purevjargal (78 kg), oltre alle già citate Munkhbat, Dorjsuren e Tsedevsuren. (fonte oasport.it). |
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Corriere: La Mongolia sarà una star del turismo 10 giugno 2016 La Mongolia sarà una delle mete turistiche più gettonate del futuro (conviene quindi andarci prima che diventi un must!): lo rivela il Corriere della Sera del 10 giugno nella pagina dei Viaggi. Il giornalista Fabrizio Guglielmini analizza quelle che potranno essere le destinazioni preferite, tenendo conto della sicurezza, delle bellezze, dell'ambiente e di altri aspetti secondo le valutazioni dall'Organizzazione Mondiale del turismo, agenzia delle Nazioni Unite. "La Mongolia - si legge sul Corriere - (meta per pochi ancora alla fine degli anni '90) sarà una star del turismo in Asia orientale". Altri Paesi citati: Namibia, Cina, Montenegro, Zambia, Angola e Cina. Conclusione: è il momento giusto per partire per la straordinaria Mongolia. (foto di Federico Pistone) |
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Nuova area protetta per i leopardi delle nevi 9 giugno 2016 Oltre 8mila chilometri quadrati di habitat naturale che il Parlamento della Mongolia ha deciso di far diventare Parco Nazionale, rendendo i Monti Tost un corridoio tutelato tra le aree già protette del Gran Gobi e del Parco Nazionale di Gobi Gurvan Saikhan. Un vero e proprio salvavita per i 20 leopardi delle nevi censiti nella zona negli ultimi cinque anni, che da oggi dovranno avere a che fare solo con le attività agropastorali tradizionali: dopo 4 anni di battaglie, è stata vietata in quella zona l’estrazione mineraria, la costruzione e la caccia. L'annuncio arriva dal Parco Natura Viva di Bussolengo, durante la presentazione della giornata del 15 giugno, dedicata alla raccolta fondi per il Leopardo delle Nevi in collaborazione con il 4° Reggimento 'Ranger' Alpini Paracadutisti dell’Esercito Italiano, specializzato in operazioni d’alta quota. "E’ un successo di molti attori del mondo della conservazione internazionale ma che porta anche la firma dell’Italia, grazie al sostegno che da anni offriamo allo Snow Leopard Trust, la Fondazione che opera in Asia e che ha reso possibile tutto questo", spiega Caterina Spiezio, responsabile Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo. "Il paesaggio che deriverà dalla continuità di questi ambienti naturali costituirà una delle più grandi zone tutelate al mondo per i leopardi delle nevi, che oggi resistono sugli altipiani dell’Asia centrale con 4.000 esemplari sull’orlo dell’estinzione. Ma il lavoro non è finito qui - continua - ora, secondo la legge mongola, dovrà insediarsi un gruppo di lavoro governativo che trovi una soluzione alternativa alle 12 licenze di esplorazione mineraria e ai 2 siti di estrazione attualmente attivi in quella zona". In cima alla lista delle minacce per i leopardi delle nevi c’è ancora ilbracconaggio, che alimenta il mercato degli animali da compagnia, della vendita della pelliccia e delle ossa, la cui polvere viene tuttora usata nella medicina tradizionale asiatica. Ancora. L’aumento degli allevamenti agropastorali diminuisce le prede disponibili e aumenta il conflitto con l’uomo, mentre le estrazioni minerarie distruggono l’ambiente, costringendo gli esemplari a cercare nuove aree. Proprio i leopardi delle nevi, insieme agli Alpini Paracadutisti 'Ranger' del 4° Reggimento dell’Esercito Italiano di stanza a Verona, saranno i protagonisti il prossimo 15 giugno dell'evento al Parco Natura Viva di Bussolengo 'Diventa una forza della natura!', un’intera giornata alla scoperta delle abilità innate degli animali e dell’uomo che deve emularli per cavarsela negli ambienti naturali più difficili. Due i momenti importanti: una mostra per scoprire le capacità di sopravvivenza degli animali e le strumentazioni speciali di cui deve dotarsi l’uomo; un orienteering per i ragazzi dai 6 ai 18 anni tra i sentieri del Parco, per mettere alla prova le proprie abilità. (fonte adnkronos) |
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Kerry al Naadam: Mongolia grande esempio 5 giugno 2016 «La Mongolia è un grande esempio». Parola di John Kerry, segretario di Stato degli Usa in visita nel Paese asiatico e ospite del ministro degli Esteri mongolo Lundeg Purevsuren in vista del festival del Naadam, la celebrazione nazionale più importante della Mongolia. «Avete la Cina da una parte e la Russia dall’altra che esercitano forti pressioni, e qui ci siete voi in questa oasi di democrazia che lottate per la vostra identità», ha detto Kerry, il quale ha sottolineato quanto l’amministrazione Obama abbia cercato di coltivare la Mongolia come partner strategico, situato tra due stati rivali degli Usa sempre più assertivi. Nella foto Afp, Kerry si cimenta nel tiro con l'arco con alcuni |
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A fine luglio inaugurazione del Salesio Center 30 maggio 2016 Procedono a ritmo spedito i lavori per il completamento del Salesio Center, costruito grazie all'impegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice/Salesiane. La consegna dell'edificio e la relativa inaugurazione sono confermati per il 30 luglio di quest'anno. Il Salesio Center (nella foto, di Chiara Colombo) si trova a cinque minuti a piedi dalla scuola primaria e asilo attivi a Orbit, alla periferia di Ulaanbaatar, realizzati sempre dalle missionarie in Mongolia: sarà destinato alle opere assistenziali e per le giovani donne, ai corsi di scolarizzazione per adulti oltre che residenza per le suore. |
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Dal 9 giugno a Prato foto e aiuti per la Mongolia 25 maggio 2016 "Mongolia, un popolo da scoprire" è il titolo della mostra fotografica di Sandra Zagolin che sarà inaugurata il 9 giugno alle 19 al Giardino Buonamici, sede della Provincia di Prato, organizzata con scopo benefico dal Console onorario della Mongolia Piero Bardazzi. L'antropologo spezzino David Bellatalla, che da anni vive e lavora a Ulaanbaatar, sta costruendo una struttura destinata ad accogliere i bambini orfani e poveri costretti a vivere nei tombini. Ad aiutarlo, la onlus italiana Need You e la Mongolian Red Cross. Per sostenerlo ha organizzato insieme alla giornalista Stella Spinelli e a Massimo Illiano una mostra fotografica di Sandra Zagolin, che ha trascorso un lungo periodo in Mongolia. L'evento si svolgerà dal 9 al 19 giugno, con il patrocinio del Comune di Prato. Nella foto, un'immagine della Mongolia scattata da Sandra Zagolin. |
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Da Bra e Fossano per il Charity Rally 21 maggio 2016 Meccanici di Bra e Fossano al lavoro per il Mongolia Charity Rally. Primo tassello per la partecipazione dei ragazzi della meccanica auto del Cnosfap che saranno chiamati a personalizzare l’Opel Vivaro capitanato da Riccardo Garella. Toccherà agli allievi dei CFP di Bra, per la parte meccanica e di manutenzione veicoli, e di Fossano per la carrozzeria, la grafica e la pellicolatura, preparare al meglio il veicolo seguiti dai loro insegnanti. Le incognite che dovranno affrontare l’equipaggio sono non prevedibili: davanti a loro si apre un percorso di 14.000 km, attraverso dieci stati e due continenti. Ricordiamo che il Mongolia Charity Rally 2016 non è una vera e propria corsa: le squadre partecipanti si impegnano piuttosto ad acquistare ed allestire alcuni veicoli, per poi guidarli da Bruxelles a Ulaanbaatar attraversando tutta l'Asia Centrale. Una volta giunti nella capitale mongola i veicoli, tramite un’associazione benefica, verranno donati direttamente alle popolazioni locali, o utilizzati per portare a termine vari progetti umanitari. L’Opel Vivaro verrà allestita a Bra per poi trasferirsi a Fossano per la parte di carrozzeria. La partenza è fissata il 9 luglio da Bruxelles verso l’Anello d’Oro della Russia Imperiale, le grandi città carovaniere di Samarcanda e Buchara, e un angolo del Turkmenistan a buon diritto noto come la Porta dell’Inferno fino ad arrivare a Ulan Bator. “Si tratta di un viaggio affascinante quanto impegnativo - commenta Riccardo Garella - ispirato dalla volontà di mettersi in gioco in prima persona per una causa importante”. Per ulteriori informazioni sul progetto www.phigamma.org. Nella foto, gli allievi del CFP dei Salesiani di Bra prendono in consegna il mezzo che parteciperà al Mongolia Charity Rally 2016. (testo di Franco Bursede per cuneocronaca.it) |
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Rai, via ad accordo con televisione mongola 21 maggio 2016 "Il Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto (nella foto) e la direttrice generale della Mongolian National Public Radio and Television, Oyundai Tsagaan, hanno firmato un Protocollo di cooperazione fra i due organismi radiotelevisivi", come viene diffuso in una nota dalla Rai. Dalla tv pubblica di Stato spiegano in conclusione: "L'accordo attesta il reciproco interesse a sviluppare scambi di programmi, coproduzioni, iniziative di formazione e di promozione dei due Paesi. La firma, alla presenza dell'ambasciatore della Mongolia inItalia, Shijeekhuu Odonbaatar, segue la recente decisione del Governo italiano di aprire prossimamente ad Ulan Bator una sede di rappresentanza. La Rai intende con questa nuova partnership, che segue il recente accordo con China Radio International, rafforzare i propri legami con il continente asiatico". |
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Grasso e Sereni in Mongolia: "Rafforzare le relazioni" 22 aprile 2016 Visita ufficiale in Mongolia per il presidente del Senato Pietro Grasso (foto), accompagnato da Marina Sereni, vicepresidente della Camera. La visita ufficiale di Grasso avviene in occasione del "IX Meeting del partenariato parlamentare Asia-Europa", che si svolgerà a Ulan Bator. Il presidente Grasso ha incontrato il Presidente del Parlamento, Zandaakhuu Enkhbold, il Ministro degli esteri, L. Purevsuren, e assistera' dalla tribuna alla sessione plenaria del Parlamento. Successivamente è previsto il colloquio con il Presidente della Repubblica, Tsakhia Elbegdorj. Scopo della visita di Pietro Grasso e Marina Sereni è rafforzare le relazioni politiche, economiche e culturali tra governi e fare altrettanto con i parlamenti. Dal 1996 l'Asem (Asia-Europe Meeting) e il suo fronte parlamentare Asep (Asia-Europe Parliamentary Partnership) lavorano in questa direzione e, ad anni alterni, scambiano informazioni ed esperienze e si confrontano sulle sfide globali. "La nona edizione dell'incontro Asep si tiene in questi giorni in Mongolia mentre nel 2014 fu l'Italia, e in particolare la Camera dei deputati, ad ospitare questo importante appuntamento in coincidenza con il semestre di Presidenza italiana dell'UE" ricorda la vicepresidente Sereni. Ai tre pilastri principali - dialogo politico e della sicurezza, cooperazione economica e finanziaria, scambio culturale e sociale - quest'anno si è aggiunto il tema della "connettività e delle infrastrutture" per facilitare gli scambi e la mobilità di persone e cose. "Non è difficile capire come, in un momento segnato da guerre, flussi migratori massicci, terrorismo, il confronto in sede Asem tra 51 governi (più la Commissione Europea e il Segretariato Asean, Association of Southeast Asian Nations) e in sede ASEP di 52 parlamenti (quelli nazionali più il Parlamento europeo) dell'Europa e dell'Asia possa essere un'occasione particolarmente significativa per promuovere politiche di sicurezza, di pace, di collaborazione e crescita economica" ha concluso Marina Sereni. (fonte agi.it) |
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Libertà di stampa: Mongolia molto meglio dell'Italia 20 aprile 2016 La Mongolia si conferma migliore dell'Italia nella classifica sulla libertà di stampa secondo l'organizzazione Reporter senza frontiere che stila ogni anno una graduatoria tenendo conto di diverse variabili. Nel 2015 l'Italia perde altre 4 posizioni e precipita al 77° posto al mondo. La Mongolia è 60esima ed è il secondo migliore Paese asiatico, dietro solo Taiwan (51°), subito dietro la Serbia e davanti alle Mauritius. Al comando 4 stati europei: Finlandia, Olanda, Norvegia e Danimarca, quinta la Nuova Zelanda e sesta Cosat Rica. La Mongolia è piazzata meglio anche di Croazia (63), Corea del Sud (70), Giappone (72), Grecia (89), India (133), Turchia (151) e Cina, al 176° posto, quindi fra gli ultimissimi del pianeta. Nell'immagine, la mappa della libertà di stampa tracciata da Reporter senza frontiere. |
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Giovanni: "Vado in Mongolia per dimenticare il cancro" 20 aprile 2016 «Vado in moto in Mongolia per dare una speranza a tutti i “tumorati di Dio”». Possono sembrare parole irriverenti o quanto meno sfrontate, ma pronunciate da un malato di cancro che si è tatuato la data di scadenza sulla mano possono aprire un’interessante riflessione. Giovanni Parolo (foto), 57 anni di Besnate in provincia di Varese, è un appassionato di viaggi, che dopo una vita trascorsa tra sacrifici e lavoro, nel dicembre 2013 ha iniziato un lungo e pesante calvario. I medici gli diagnosticano un tumore in stato avanzato ad un testicolo: «Da lì è cominciato uncalvario fatto di visite, chemioterapie, degenze in ospedale, errori medici, la rimozione del testicolo aggredito dal tumore – spiega Parolo –. Una vocina dentro mi diceva di lasciar perdere, di vivere la mia vita senza intorno dottori e medicine». Giovanni non è credente e lontano dalla religione cattolica. Ma decide, sollecitato dalla moglie, di tentare un’esperienza nuova, diversa. Concordano un viaggio a Santiago de Compostela. «Bè, quando sono tornato, stavo bene. Ero felice, rinato (...)». Nel 2015, il 1 marzo, Parolo ha fatto un’altra visita da un medico a Roma: «Mi ha dato 6 mesi di vita, così mi sono tatuato la data di scadenza sulla mano: 1 settembre 2015». Ma Giovanni è ancora qui. «Ora sto bene, vivo la mia vita, sono sereno». E vuole offrire una speranza a chi soffre come lui, a chi vive la sua stessa situazione, a quelli che definisce i «tumorati di Dio», dicendo loro che il cancro «non si combatte solo con la chemioterapia, forse è una cosa spirituale». La voglia di lottare serenamente, restando in pace con se stesso, lo ha portato ad una nuova sfida intrisa di «speranza». «Vado in Mongolia in moto, con la Yamaha 300 – ha detto a Varese News – con i sistemi che ci sono oggi, telefonini e tecnologia varia non è un viaggio troppo temerario. Volevo partire da solo, ma forse viene con me il mio amico Florio. Non ho detto nulla ai miei (è sposato e ha tre figli, il più piccolo quasi diciottenne, ndr) – spiega – credo che lo sappiano, ma fanno finta di non saperlo. Lo faccio perchè ho voglia di sentirmi me stesso, di riscoprire la solitudine, lontano dallo stress, dalle corse, dalla vita frenetica». In Mongolia, dice Giovanni, «ci sono spazi immensi, tempi dilatati, si vedono le stelle in cielo. Partiremo a inizio giugno e passeremo attraverso la Russia, vedremo posti magnifici (il lago Bajkal su tutti), senza fretta, incontrando persone. Abbiamo programmato di metterci due mesi e mezzo per andare e tornare: da Besnate a Ulan Bator ci sono circa 10 mila chilometri. Mi porto dietro 1000 euro: voglio farcela con quelli, senza spendere di più, facendo una vita col minimo indispensabile. Mi porto dietro qualche ferro per riparare la moto, un fornelletto, la tenda, un po’ di attrezzature. Per me e per tutti i “tumorati di Dio”». (fonte Varese nes e Aleteia.org) |
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Ratto, primo calciatore italiano in Mongolia 13 aprile 2016 Si scaldano i motori dell’edizione 2016 della Khurkhree National Premier League, il campionato mongolo, che seguiremo come ormai avviene da cinque anni (qui le edizioni precedenti 2011, 2012,2013, 2014, 2015). Ma oltre alla curiosità che ci porta a sondare mondi calcistici così lontani, quest’anno avremo un motivo di interesse in più, visto che è stato ufficializzato il passaggio del portiere italiano Giacomo Ratto (nella foto) alla neofondata squadra dell’Ulaanbaatar City FC. Per la prima volta un calciatore italiano calcherà i campi del campionato del paese est-asiatico. L’Ulaanbaatar City FC, fondato nel 2015 e al suo primo campionato (è una delle tre squadre esordienti oltre al Confinental e al Bayngol squadra fondata dal mitico Paul Watson, già protagonista in Micronesia), sarà la vera e propria mina vangate di questa Premier League: l’allenatore olandese Pieter De Jongh infatti potrà contare oltre che su Ratto anche su altri quattro stranieri di grande interesse come i russi Artyom Drobyšev (ex FC Čita), Ilyan Kungurov (ex FC Baikal Irkutsk) e Mikhail Gandilyan e il marocchino Ghassane El Barhami (con esperienze passate in Francia, Germania, Cina, Maldive e Sri Lanka). Per l’occasione abbiamo intervistato in esclusiva proprio il nostro portabandiera, in questa sua avventura da pioniere del pallone, già alla sesta esperienza all’estero, dopo Svizzera, Malta, Panama, Nicaragua e Fiji. Giacomo Ratto, 29 anni, varesino, nella sua carriera vanta le giovanili del Varese e successivamente il passaggio al Gavirate. Nel 2010 varca il confine italosvizzero per firmare con l’AS Castello e successivamente con il Mendriso. Dal Canton Ticino il salto nel buio lo porta all’SK Victoria, campionato maltese, e poi ancora più lontano con, in sequenza, Tauro FC (Panama), UNAM Managua (Nicaragua) e Suva FC (Fiji), tre continenti. Ora arriva il quarto, con l’Asia e la Mongolia. Articolo e intervista di Marco Bagozzi per www.opinione-pubblica.com. Leggi l'articolo completo. |
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La Mongolia lancia bond high yeld 11 aprile 2016 La Mongolia torna sul mercato dei bond con una emissione high yield da 500 milioni di dollari (Usd). Fra i paesi emergenti del continente asiatico, le obbligazioni della Mongolia sono al momento quelle più redditizie (e rischiose). Lo si evince principalmente dal risultato del collocamento, via sindacato, del titolo di stato a cinque anni che, per essere sottoscritto dagli investitori istituzionali, ha dovuto offrire un alto rendimento, vicino al 11%, con rapporto di copertura abbastanza basso (780 milioni). Il bond della Mongolia è stato infatti collocato al prezzo di 99,99 con una cedola pari al 10,875% (codice ISIN US60937GAD88). L’obbligazione, il cui collocamento è stato curato da Credit Suisse, Deutsche Bank, ING Wholesale Banking London, JP Morgan, è quotata sulla borsa del Lussemburgo e negoziabile per importi minimi di 200.000 USD. Il rendimento del bond Mongolia 2021 riflette, al momento, le condizioni critiche delle finanze dello stato mongolo, travolto dalla crisi mineraria su cui si basa principalmente l’economia del paese. Solo due anni fa, la Mongolia riuscì a collocare alla pari bond per 500 milioni di dollari con cedola più dimezzata rispetto a oggi, ma il governo non era a corto di liquidità e l’export andava a gonfie vele. Anche il rating della Mongolia, B2 per Moody’s e B per Standard & Poor’s e Fitch, è peggiorato rispetto al 2013. (fonte investireoggi.it) |
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Trovata nell'Altai mummia con "scarpe da ginnastica" 11 aprile 2016 Una scoperta straordinaria e nello stesso tempo curiosa. Nei monti Altai della Mongolia è stata rinvenuta una mummia risalente a 1.500 anni fa: si tratta di una donna che, ai piedi, indossa delle calzature (vedi foto) somiglianti a delle moderne scarpe da ginnastica. Ovviamente si tratta solo di un "effetto ottico", con la tomaia e i lacci di cuoio perfettamente conservati che ricordano questo tipo di calzatura. Il ricercatore mongolo B. Sukhbaatar del museo di Khovd ha dichiarato: "Questa mummia secondo noi appartiene a una donna perché non abbiamo trovato armi o frecce nella tomba. Ora il reperto sarà sottoposto a perizie meticolose per avere tutte le informazioni. Accanto allo scheletro mummificato sono stati trovati un cavallo, probabilmente sacrificato, una sella, delle briglia, una tazza di legno, degli attrezzi di ferro, un cuscino, una testa di pecora, una borsa e tessuti vari, compresi quattro cappotti di pelliccia". Il clima particolare dell'Altai, freddo e secco, ha consentito l'eccezionale conservazione della tomba. |
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A Ulaanbaatar il Naadam si celebra l'11 luglio 6 aprile 2016 In vista dell'Asem, il summit tra i leader dei Paesi europei e asiatici che si terrà a luglio a Ulaanbaatar, sono state riviste di nuovo le date per le celebrazioni del Naadam. Nella capitale la festa è confernata dall'11 al 13 luglio, come da tradizione, mentre a Karakorum il Naadam è spostato al 22 luglio. Nelle altre località rurali le date verranno comunicate nei prossimi giorni. Nella foto, una rara immagine di lottatori del Naadam scattata nel 1958 da Cartier Bresson. |
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L'ambasciatore Odonbaatar nella «bellissima Genova» 1 aprile 2016 Il Plenipotenziario e ambasciatore della Mongolia per l’Italia Shijeekhuu Odonbaatar, accompagnato dal primo segretario dell’ambasciata mongola a Roma Davaadash Sambuu, è in visita ufficiale nella “bellissima Genova”. I diplomatici hanno incontrato a De Ferrari il governatore ligure Giovanni Toti e a Tursi il vice sindaco Mario Bernini, con l’assessore comunale allo Sviluppo economico Michele Piazza. Poi sono stati invitati a cena dai responsabili del Teatro Carlo Felice. Il viaggio proseguirà a Roma. Nel corso dei cordiali incontri, sono state ricordate le antiche radici delle relazioni tra la Mongolia e l’Italia, in particolare con Genova, risalenti già all’epoca medioevale. Oggi il rapporto tra i due paesi è particolarmente saldo, testimoniato dall’ormai prossima apertura di un’ambasciata italiana e dalle visite che il presidente del Senato Pietro Grasso e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si apprestano a compiere nei prossimi mesi nel paese asiatico. L’ambasciatore Odonbaatar ha evidenziato la forte crescita economica della Mongolia negli ultimi anni, dovuta principalmente alle industrie estrattive: “La volontà è quella di convertire l’economia verso settori più moderni e per questo l’intensa attività diplomatica vorrebbe aprire la strada a nuove collaborazioni. Inoltre, per l’economia mongola è importante aprirsi a nuove tecnologie ad alto valore aggiunto, che possano consentire un utilizzo più razionale e rispettoso dell’ambiente”. Le visite a Tursi e a De Ferrari, sono state anche occasioni per rivolgere un invito agli imprenditori genovesi a visitare la Mongolia, conoscere gli operatori economici locali e le possibilità che questo paese, situato in una posizione strategica tra alcuni tra i maggiori mercati mondiali (Russia, Cina e Giappone), può offrire per join-venture e partnership. Genova ha già avviato una collaborazione con la Mongolia grazie al Teatro Carlo Felice, che a gennaio ha ospitato la Compagnia Accademica di Danza Nazionale di Mongolia in uno spettacolo dedicato a Gengis Khan. L’ambasciatore ha auspicato che il rapporto tra le due realtà continui a dare frutti, e sta lavorando affinché musicisti mongoli possano venire a formarsi ed esibirsi presso il teatro genovese. (fonte ligurianotizie, testo di Fabrizio Graffione). Nella foto, Odonbaatar, secondo da destra, sulla Terrazza Colombo. |
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Minatori in piazza: «Basta svendere la nostra terra» 31 marzo 2016 Oltre 2mila minatori si sono riuniti ieri nella grande piazza della Libertà di Ulaan Baatar per chiedere le dimissioni del Parlamento e del governo mongolo. I dimostranti chiedono conto di un accordo da 5,4 miliardi di dollari con una compagnia anglo-australiana, che si è accaparrata i diritti di estrazione mineraria nella zona di Oyu Tolgoi. Si tratta dell’ennesimo contratto firmato dal governo con ditte straniere, e i minatori in piazza temono che la ricchezza del Paese sia “svenduta a prezzi da saldo”. I dimostranti sono guidati dall’ex lottatore e deputato dell’opposizione Battulga Khaltmaa. Ai giornalisti presenti, l’uomo ha detto: “Il nostro benessere è impacchettato e inviato fuori dal Paese. Dove va il denaro ricavato da queste vendite?”. Il politico ha riunito i piccoli partiti non allineati al governo e alcune organizzazioni della società civile in un gruppo chiamato “Ethical Mongol”, che si propone di “ristabilire l’equità economica” della nazione. Dopo decenni di economia stagnante, basata più che altro sulla pastorizia e incentrata sulla sussistenza, il Paese ha deciso di sfruttare le riserve e le ricchezze del sottosuolo: carbone e terre rare sono divenuti merce di scambio pregiata. Il 94% dell’intero Prodotto interno lordo viene dallo sfruttamento del sottosuolo, ma il rischio è che il mercato venga appaltato agli stranieri. Al momento, secondo Xinhua, il 90% delle esportazioni mongole finisce sul mercato cinese; inoltre, il 49% delle aziende operanti sul territorio nazionale è di proprietà cinese. Ecco perché, nonostante le rassicurazioni di Xi Jinping, una parte della popolazione inizia a temere l'egemonia politica e la penetrazione del Dragone. I dimostranti chiedono la revoca del mandato parlamentare e un rimpasto di governo. Le prossime elezioni politiche sono previste per giugno 2016, ma secondo il deputato democratico Erdenechimeg Luvsan “l’esecutivo sta già lavorando per far rieleggere quei parlamentari che hanno interessi nel campo minerario, in modo da garantire lo status quo”. (fonte Asianews) |
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Festival dei cammelli, spettacolo nel Gobi 30 marzo 2016 Ogni anno, nel mese di marzo, nel deserto del Gobi, in Mongolia, si svolge il "Temeenii Bayar", il Festival dei cammelli che porta a Dalanzadgad, nella provincia di Umnugovi, una folla di appassionati da tutto il Paese. Una parata di due giorni di coloratissimi abiti tradizionali e cammelli, cavalcati dai rispettivi proprietari iscritti all'evento più atteso della rassegna: la corsa lunga 15 chilometri attraverso il deserto, a cui hanno partecipato quest'anno oltre un migliaio di persone. (fonte unionesarda.it) |
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La Buona Pasqua dalle missionarie 27 marzo 2016 Suor Adriana Bricchi, delle Figlie di Maria Ausiliatrice missionarie in Mongolia, scrive a Alberto Colombo, collaboratore di mongolia.it che ha contribuito alla realizzazione di progetti umanitari importanti, come la costruzione di una scuola a Orbit, nella periferia di Ulaanbaatar.
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Sole 24 Ore: la Mongolia apre al made in Italy 24 marzo 2016 Il Sole 24 Ore dedica un ampio servizio alla Mongolia, al suo inedito sviluppo economico e in particolare alla sua apertura al "made in Italy". L'articolo, di Rita Fatiguso, è corredato da grafici molto significativi sui trand mongoli, in particolare nel settore minerario, edile, delle infrastrutture e agroalimentare. Ecco un estratto del testo: "Questo è l’anno della verità per la Mongolia, una democrazia in evoluzione, stretta tra Cina e Russia, costretta a mettere in crisi il principio di neutralità permanente davanti alla necessità di attirare investimenti nel Paese. Il Governo di coalizione del dicembre 2014 è arrivato al capolinea nel luglio 2015, nel mese di giugno si terranno nuove elezioni, a ridosso del vertice Asem, la piattaforma di dialogo tra Europa e Asia in calendario a metà luglio a Ulanbataar, e con la disputa sulla strategica miniera di carbone Tavan Tolgoi ancora irrisolta. Finora già un centinaio di Paesi ha investito in Mongolia - si va dall’anglo-australiana Rio Tinto (miniere), ai costruttori giapponesi, ai gruppi tecnologici sud coreani, fino, nella moda, a Louis Vuitton (gruppo LVMH), primo marchio di lusso ad aprire un negozio ad Ulaanbatar. La Cina è la destinazione principale dell’export mongolo, la Russia il principale fornitore energetico, Cina e Russia totalizzano il 26% e 22% delle esportazioni. Ma il Governo mongolo è a caccia di nuovi arrivi, nel 2014 gli investimenti stranieri sono scesi a 850 milioni di dollari rispetto ai 4,4 miliardi del 2012. La crescita del 2015, secondo la Banca Mondiale, pari al 2,3%, è stata in calo rispetto al 7,8% dell’anno precedente. Il settore minerario la cui produzione è cresciuta del 30,3% a fine 2015 trainava la crescita economica, pari all’80% dell’export e al 22% delle entrate fiscali del Paese, nonostante l’altalena delle materie prime. La Mongolia ha registrato comunque un saldo attivo della bilancia commerciale di 18 milioni di dollari a fine 2015. Le esportazioni sono state nell’ultimo anno di pari a 426,60 milioni di euro, principalmente prodotti minerari e di origine animale e tessili (cashemire). Le importazioni, pari a 298,20 milioni, prodotti minerari, macchinari, apparecchi elettrici, veicoli e alimentari. L’Italia è quinta tra i Paesi destinatari dell’export della Mongolia, con una quota di mercato dell’1,3%; come fornitore si attesta invece al 12° posto, con una quota di mercato dello 0,6% a maggio 2015. La meccanica strumentale è la voce principale dell'export italiano nel Paese, seguita dalla moda e dai prodotti metallurgici. Le importazioni, pari a 25 milioni (+ 25%), in gran parte sono costituite da prodotti agricoli. Gli investimenti diretti italiani in Mongolia erano pari a 10 milioni a fine 2013. Tra le aziende più attive Barreca & La Varra, Ferretti International, Termigas, Brunello Cucinelli e Ermenegildo Zegna. Zegna è stato il primo marchio italiano ad aprire un negozio nella capitale mongola seguito da Armani, Terranova, Loro Piana si rifornisce di cashemire in Mongolia e qui ha un impianto per le prime lavorazioni della preziosa fibra, ci sono Damiani e Coccinelle. Selex ES (Finmeccanica), ha attivato progetti di cooperazione per la fornitura di infrastrutture e la creazione di smartcities oltre al settore sia civile che militare. |
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Ambasciata d'Italia, Sequi presenta le credenziali 23 marzo 2016 Con una cerimonia a Ulaanbaatar apertasi nella storica piazza Gengis Khan con l’accoglienza della guardia d’onore, proseguita poi nel Palazzo di Stato, l’Ambasciatore Ettore Sequi (nella foto) ha presentato al Presidente mongolo Tsakhiagiin Elbegdorj le Lettere credenziali che lo accreditano come Ambasciatore della Repubblica italiana in Mongolia. A seguito della presentazione delle credenziali – si legge in una nota - l’ambasciatore Sequi ha avuto un colloquio molto cordiale con il presidente Elbegdorj, al quale ha trasmesso i saluti del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. L’ambasciatore Sequi e il presidente mongolo hanno poi discusso della decisione del governo italiano di istituire una Rappresentanza diplomatica nel Paese, a conferma del reciproco interesse a sviluppare ulteriormente i rapporti tra Italia e Mongolia, in tutti i settori. “Nel colloquio, particolarmente amichevole, con il presidente mongolo - ha dichiarato Sequi a seguito della cerimonia - ho sottolineato la forte determinazione del governo italiano, e della Farnesina in particolare, affinché la nuova Ambasciata possa essere presto inaugurata. Ho evidenziato in particolare il personale impegno del ministro Gentiloni, che con visione ha colto le opportunità offerte da un Paese in crescita come la Mongolia, in settori come le infrastrutture, le tecnologie verdi, la sicurezza alimentare, il tessile-conciario, il settore estrattivo e in generale la fornitura di macchinari. Il presidente mongolo ha avuto quindi parole di grandissimo apprezzamento per la decisione italiana ed ha espresso sincera gratitudine per l’impegno personale del ministro Gentiloni che ha saputo cogliere i grandi vantaggi che si possono aprire alle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Mongolia. Elbegdorj ha tenuto a sottolineare la straordinaria reputazione di cui l’Italia gode nel Paese e tra la popolazione mongola e ha auspicato l'incremento dei flussi turistici nelle due direzioni e il rafforzamento delle relazioni economiche e culturali”. L’ambasciatore Sequi ha infine discusso con il presidente mongolo delle imminenti visite istituzionali nel Paese, in occasione dapprima dell’Assemblea parlamentare Asep (Ulaanbaatar, 21-23 aprile 2016) - a cui parteciperanno da parte italiana il presidente del Senato Pietro Grasso e la vice presidente della Camera Marina Sereni - e del Vertice Asem di luglio, per cui il presidente mongolo ha detto di auspicare la partecipazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi. (fonte 9colonne) |
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Il gelo dell'inverno ha decimato il bestiame 18 marzo 2016 Centinaia di migliaia di capi d’allevamento sono morti in Mongolia a causa della mancanza di pascoli, secondo quanto rende noto la Croce Rossa. Il Paese quest’anno è stato colpito dallo zud, un fenomeno climatico in cui si susseguono prima un’ondata di freddo estremo invernale e poi caldo estremo estivo. Di conseguenza, capre, pecore e mucche non possono nutrirsi a sufficienza per sopportare i rigori dell’inverno, quando le temperature scendono al di sotto di -50°C. Oltre 350mila capi sarebbero già morti: un disastro, in un Paese dove un terzo degli abitanti vive di allevamento. (fonte meteoweb.eu) |
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Meeting Asia-Europa a luglio, come snaturare una capitale 17 marzo 2016 Si chiama Asia-Europe Meeting, per gli amici Asem. È un incontro istituzionale che si svolge ogni biennio fra i Capi di Stato e i Governi di 53 Paesi dei due continenti per parlare di strategie comuni a tutto tondo. Nel 2014 l'ha ospitato Milano, quest'anno tocca a Ulaanbaatar. Così la Mongolia sarà per due giorni, il 15 e 16 luglio, al centro dell'attenzione mondiale. Tutto bene. Anzi no. Per organizzare questo evento, il Paese rischia di essere snaturato e i Mongoli di pagare un prezzo carissimo, senza contare le conseguenze per i visitatori stranieri. Ecco, in sintesi, l'elenco delle conseguenze di questa organizzazione: 1) la capitale sembra un grande cantiere, si costruiscono case nuove e signorili per ospitare i prestigiosi rappresentanti e altri edifici "di facciata", in un momento di gravissima crisi economica; 2) il Governo ha promulgato alcune leggi che, se da una parte sono dettate dal buon senso (divieto di sputare e di soffiarsi il naso per strada) dall'altra assomigliano più a un'imposizione "per fare bella figura"; 3) il Premier mongolo ha addirittura rivolto l'invito, che suona più come un obbligo, agli abitanti di Ulaanbaatar di lasciare la capitale durante la due giorni dell'Asem! Questo toglierebbe dalle strade il traffico che ora è caotico e darebbe un'immagine più "pulita" ma anche più falsa di Ub. Questa comunicazione non è piaciuta ai cittadini e anche personaggi della cultura locale si sono risentiti di questa richiesta, rispondendo ironicamente: "Stanno invitando i Mongoli a lasciare la Mongolia!". 4) Per motivi di sicurezza legati all'organizzazione dell'Asem nel 2016 è stato reintrodotto l'obbligo del visto sui passaporti, che era stato tolto solo due anni prima. Un'altra conseguenza nefasta per il turismo. 5) Con una decisione sconcertante e grottesca, il Naadam (la più importante celebrazione della cultura mongola per celebrare le gesta di Gengis Khan, che da secoli si svolge dall'11 al 13 luglio) viene spostata d'autorità al 15 luglio, per permettere agli "illustri" ospiti di poterla seguire in prima fila. Un vero scempio alle tradizioni, in nome di una finta immagine che nessuno, tanto meno gli stessi ospiti, vogliono vedere e conoscere. La Mongolia è la Mongolia ed è meravigliosa per questo. E non solo a Ulaanbaatar. (nella foto di Svetlana Kazina, una modella con abiti tradizionali sfila per Ulaanbaatar by night) |
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Concerto di Ayana e Ignacio il 1° aprile a Burgos 15 marzo 2016 Ayana Sambuu, mezzosoprano e collaboratrice culturale di mongolia.it, sarà l’ospite speciale del concerto di beneficenza dedicato alla Giornata mondiale sulla coscienza per l'Autismo che si svolgerà il 1° aprile alle 20 in Spagna e precisamente all'Auditorium Caja Circulo di Burgos, città famosa soprattutto per la sua cattedrale gotica, patrmonio Unesco. Ayana è stata invitata personalmente dal tenore spagnolo Ignacio Prieto, che ha debuttato in Italia con l’International OperaStudio di Roma (www.iosrome.com) al Gran Galà di Palazzo Chigi a Formello (Roma) l’estate scorsa. Il cantante spagnolo presenterà anche il programma del suo secondo cd “L’Italia nel Cuore”, raccolta delle piu belle arie italiane tra cui, con il permesso speciale dell’Associazione Culturale Viviamol’Arte, il famoso duetto dalla "Cenerentola” di Rossini, “Sprezzo quei don”, interpretato dai due cantanti e registrato dal vivo durante il concerto-evento Red Carpet a Formello. L’evento sarà presentato dalla fondazione Cajacirculo e dall'associazione ASIRE Education in collaborazione con Radio Arlazòn e Diario de Burgos. Come dice il Presidente dell'ASIRE Education Sonia Rodriguez Cano, promotrice di questo projetto concertistico, ”è davvero bellissimo collaborare con questi artisti straordinari dalle voci meravigliosie e di raffinata eleganza". Il concerto sarà accompagnato dalla bravissima pianista spagnola Marta Vela. Nella foto, la locandina del concerto. |
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Il reportage di Leahovcenco tra i cacciatori con le aquile 14 marzo 2016 Il fotografo attivo a Los Angeles Sasha Leahovcenco e il suo amico e produttore Cale Glendening sono partiti per un viaggio in Mongolia per scoprire l’antichissima tradizione della caccia con l’aquila nella Mongolia occidentale. I due sono rimasti una settimana al fianco di un gruppo di addestratori di aquile dei Monti Altai capeggiati da Konki, un ex pastore che dopo la morte di suo padre, due anni fa, ha deciso di diventare cacciatore come lui per proseguire una tradizione che in questa zona si tramanda di padre in figlio. Ogni giorno la sveglia era alle sei del mattino nel paesaggio straordinario delle montagne mongole vicine al villaggio di Deluun, e dopo una colazione con Konki e suo cugino Onei, altri due cacciatori con le loro rispettive aquile arrivavano a cavallo dalle altre parti della montagna per unirsi alla caccia. Leahovcenco ha utilizzato una macchina fotografica Canon 5D Mark III, con un unico obiettivo, il Canon 24-70mm II, e un flash AlienBees B800. Le immagini che ha scattato mostrano tutta la bellezza di uno spettacolare paesaggio incontaminato e di uomini in profonda simbiosi con la natura, depositari di una tradizione che senza di loro potrebbe scomparire nel mondo contemporaneo. (fonte The Post Internazionale) Il servizio e le immagini |
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Mongolia Charity Rally, avventura e solidarietà 11 marzo 2016 Buongiorno, mi chiamo Riccardo, ho 28 anni, e con alcuni amici ci siamo iscritti all'edizione 2016 del Mongolia Charity Rally. Il Charity Rally è una spedizione verso la Mongolia fatta per unire la beneficenza e lo spirito di avventura. Il nostro progetto è quello di comprare due macchine, partire il 9 luglio da Bruxelles, e attraversare i quasi 14mila km che ci dividono da Ulan Bator. Una volta arrivati sul posto, i veicoli (un pick up e un mezzo per il trasporto di persone disabili) saranno donati a GoHelp, l'associazione organizzatrice del rally, per essere distribuiti sul territorio o utilizzati per progetti benefici. In più, abbiamo deciso di donare tutti i soldi aggiuntivi che raccoglieremo ad un'associazione che si occupa di persone con disabilità medio-gravi. Abbiamo un sito, www.phigamma.org, una pagina facebook, e un crowdfunding appena aperto. Da soli copriremo tutte le spese di viaggio, e ci stiamo sforzando di trovare gli sponsor per le macchine: un po' di visibilità e di sponsor in più potrebbero rendere questo progetto ancora più bello. Ci chiedevamo se vi farebbe piacere accompagnarci e sostenerci attraverso il vostro bellissimo sito: qualche contatto, ma anche solo una vostra menzione o articolo avrebbero davvero il potere di rendere la nostra piccola sfida un momento bello ed importante. Vi ringrazio moltissimo per l'attenzione. Spero di avere vostre notizie! Un caro saluto, Riccardo
Ciao Riccardo e Ciao Federico! |
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Vietato sputare in strada, approvata la nuova legge 9 marzo 2016 I deputati mongoli hanno approvato una modifica alla legge sulla salute pubblica che vieta di soffiarsi il naso e sputare in pubblico e in strada. La pena prevista è una multa di 5mila tugrik (2,23 euro), che rappresenta una notevole somma per un cittadino mongolo medio. Sarà compito dei volontari, attivisti e pattuglie della polizia far applicare e rispettare la legge. Secondo i mass media locali, il divieto è stato introdotto in prossimità del vertice euroasiatico ASEM, con la partecipazione di delegazioni di oltre 50 paesi, che si svolgerà in Mongolia nel luglio prossimo. (fonte rainews) |
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Tre giorni di Mongolia a Manno (Canton Ticino) 7 marzo 2016 La Mongolia si trasferisce per tre giorni nel Canton Ticino. Da venerdì 11 marzo a domenica 13 nella sala Aragonite del municipio di Manno, vicino a Lugano, si svolgerà una serie di iniziative tutte dedicate alla Mongolia, grazie all'organizzazione del Comune e delle Ong ticinesi La mensa e il gregge membro della FOSIT. L'ingresso è libero (per informazioni www.manno.ch o cancelleria comunale di Manno tel. 091 611 10 00). Ecco il programma nel dettaglio. Venerdì 11 marzo (tema "Uomo e natura: il conflitto"): ore 19 aperitivo mediterraneo e mongolo con buffet e saluto di benvenuto. Alle 20,45 proiezione del film "L'ultimo lupo" di Jean-Jacques Annaud. Sabato 12 marzo (tema "Uomo e natura: il compromesso"): alle 17 documentario "La mensa e il gregge"; alle 18.15 incontro con l'economista mongola Muren Santini; alle 19.15 cena mediterranea/mongola a buffet (su prenotazione, 25 chf, tel 079 685 00 83, nanuk7@bluewin.ch); alle 20.45 film "Tulpan", premiato a Cannes 2008, di Sergey Dvortsevoy. Domenica 13 marzo ("Uomo e natura: la poesia"): alle 14 lettura della favola "Salik, il piccolo vento della steppa" di Federico Pistone, letto da Francesco Mariotta della Compagnia Sugo d'Inchiostro; alle 16.30 film "Il cane giallo della Mongolia" di Byambasuren Davaa. Durante l'iniziativa, esposizione e vendita opere di Isla Viglezio-Pallich e Giovanni Zgraggen e di fotografie a tema mongolo, mercatino dell'artigianato, intermezzi musicali di Daansuren Mandakhjargal. Tutte le informazioni su www.lamensaeilgregge.ch |
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Missionari della Consolata, ecco il nuovo sito Internet 2 marzo 2016 Nuovo sito per i Missionari della Consolata, con cui mongolia.it collabora da molti anni, seguendo e appoggiando le loro ammirevoli iniziative umanitarie. Questo il nuovo indirizzo: www.consolatamissionmongolia.net. La missione, affidata a padre Giorgio Marengo e padre Ernesto Viscardi, opera da 13 anni ad Arvaikheer, capoluogo della regione dell'Uvurkhangai, in prossimità del deserto del Gobi e non lontano da Karakorum, l'antica capitale dell'Impero mongolo di Gengis Khan. Ecco il "chi siamo" del nuovo sito: "Come missionari e missionarie della Consolata siamo presenti in Mongolia sin dal 2003. Uomini e donne consacrati, provenienti da diversi paesi, lavoriamo insieme cercando di vivere la missione nella semplicità in comunione di fede e di vita. Serviamo la Chiesa nascente della Mongolia annunciando il Vangelo a quanti non lo conoscono, in dialogo con i credenti di altre religioni e cercando di essere una presenza di consolazione tra i più bisognosi. Cercando di vivere in fedeltà gli insegnamenti del nostro Fondatore, il beato Giuseppe Allamano, facciamo della preghiera il centro della nostra vita personale e comunitaria. La realtà di questa missione ci sfida a vivere in un atteggiamento di conversione permanente che ci apre a Dio e agli altri". |
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Judo, due ori e due bronzi: Mongolia protagonista 1 marzo 2016 Sui quattro titoli di judo in palio all'European Open di Varsavia, la Mongolia è riuscita a conquistare due ori grazie a Mungunchimeg Baldorj (63 kg), vincitrice sulla spagnola Isabel Puche per due yuko ad uno, ed a Tsolomon Adiyasambuu (52 kg, nella foto), che ha sconfitto l’ucraina Oleksandra Starkova per yuko. In queste due categorie la Mongolia ha ottenuto anche due bronzi, rispettivamente con Tserennadmid Tsend-Ayush, che partiva come testa di serie numero uno fra le 63 kg, e Bundmaa Munkhbaatar. Un risultato straordinario che conferma la Mongolia al vertice di questa disciplina sportiva, in vista dell'Olimpiade di Rio de Janeiro nel prossimo agosto. |
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Dalle Dolomiti alla Mongolia con Menegaz e Bortoluz 1 marzo 2016 "All'Antica Torre", ristorante del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, propone per sabato 5 marzo l'evento "A cena con DolomiTeam2015: dalle Dolomiti alla Mongolia". Ospiti della serata saranno Alessandro Menegaz e Michel Bortoluz (nella foto), che la scorsa estate sono partiti da Feltre e sono arrivati fino a Ulaanbaatar a bordo di una piccola utilitaria, visitando 15 stati e 18 siti Unesco. Saranno All'Antica Torre a raccontare, con parole ed immagini, il loro avventuroso viaggio, di cui ci si può fare un'idea visitando il sito www.dolomiteam2015.it. Chi desidera può partecipare alla cena informale alle ore 20 in compagnia di DolomiTeam2015, altrimenti è possibile l'ingresso anche solo per ascoltare i loro racconti, a partire dalle ore 21 circa. La cena proposta è a menu fisso (bevande comprese) a un costo di 18 euro (12 euro per bambini under 12). Per permettere un ottimale svolgimento della serata, è necessaria la prenotazione contattando il ristorante All'Antica Torre (0439 1995149 o allanticatorre@gmail.com). (fonte parks.it) |
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La giornata di Tamiraa, ingegnere a Ulaanbaatar 22 febbraio 2016 Un video molto interessante proposto da www.internazionale.it ci racconta la giornata di Tamiraa, una giovane ingegnera civile di Ulaanbaatar. È l'occasione per vedere come sta crescendo la capitale della Mongolia, grazie anche ai nuovi professionisti come Tamiraa che cercano di affrontare la richiesta sempre maggiore di abitazioni a Ulaanbaatar senza però snaturare la cultura locale e cercando il migliore impatto possibile sulla città. “Gli ingegneri civili - afferma Tamiraa - hanno un ruolo cruciale nei paesi in via di sviluppo. Contribuiscono a rendere la città più bella e a dare una casa a migliaia di persone. Sono orgogliosa di aiutare la mia città a diventare un posto migliore”. Il video fa parte di una serie dedicata a grandi lavori nel mondo proposta da "School of life", fondata dal filosofo e conduttore televisivo Alain de Botton. De Botton si occupa di cultura e storia del pensiero sottolineando il loro valore per la vita quotidiana. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è "L’arte come terapia". Guarda il video
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L'ambasciatore Odonbaatar in visita in Abruzzo 20 febbraio 2016 Shijeekhuu Odonbaatar è l’ambasciatore della Repubblica di Mongolia, ed è giunto in Abruzzo su invito del senatore Antonio Razzi, segretario della Commissione Esteri. A Pescara il diplomatico ed il senatore di Forza Italia hanno incontrato il presidente della Camera di Commercio Daniele Becci e il sindaco Marco Alessandrini e alcune aziende del territorio pescarese. Shijeekhuu Odonbaatar ha detto che la finalità della visita è quella di ampliare i rapporti di collaborazione tra l’Italia e la Mongolia e di far conoscere agli imprenditori di Pescara l’attuale situazione economica e le possibilità di investimento soprattutto nei settori dell’industria e dell’agricoltura. Il senatore Razzi ha ricordato che la Mongolia è un Paese emergente e che i rapporti commerciali con l’Italia sono molto ben avviati. Il parlamentare abruzzese ha affermato che recentemente è stato invitato ad andare in Mongolia per far conoscere i prodotti e le imprese abruzzesi. (fonte rete8.it) |
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Abolizione pena di morte, la Mongolia diventa esempio 19 febbraio 2016 La Comunità di Sant’Egidio riunisce il 22 febbraio alla Camera dei Deputati 30 ministri della giustizia di Paesi sia abolizionisti che mantenitori della pena di morte. È il nono congresso di rappresentanti di ogni continente si riuniscono per discutere delle prospettive di abolizione in uno spazio in cui, nello spirito di dialogo che è la cifra delle iniziative della Comunità, si esaminano i percorsi possibili e realisti per una gestione più umana della giustizia. In ordine di tempo, l’ultimo Paese ad avere abolito la pena di morte è stata la Mongolia, lo scorso 4 dicembre, anche grazie a questo paziente lavoro. Il 22 e 23 febbraio il Segretario di Stato per la Giustizia della Mongolia sarà a Roma. Alcuni dei colleghi che troverà nella capitale italiana (El Salvador, Rwanda, Timor Est, Togo) hanno già abolito la pena capitale da tempo; altri (Repubblica Centrafricana, Mali, Sierra Leone, Sri Lanka) hanno sospeso le esecuzioni e aderito alla moratoria approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite; altri ancora, come il Vietnam e la Somalia, mantengono la pena di morte. (fonte onuitalia.com) |
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Calcio, il romano Lopez allenerà la Mongolia 18 febbraio 2016 Ci potrebbe essere ancora l’Asia nel futuro di Fabio Lopez. L’allenatore romano, che ha già lavorato in Indonesia, Malesia e Bangladesh, partecipando con quest’ultima selezione alle gare di qualificazione al Mondiale brasiliano, è in trattativa per guidare la nazionale della Mongolia. I dirigenti della Federazione di Ulan Bator sono rimasti impressionati dalle metodologie di lavoro di Lopez, in particolare quelle legate alla retroguardia: con il debolissimo Bangladesh è riuscito a non prendere gol per un tempo intero contro la forte Australia, ricevendo i complimenti del commissario tecnico dei ‘Socceroos’, Ange Postecoglou, qui con lui nella fotografia scattata in occasione del match di Dacca. (fonte gazzettadiparma.it) |
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Da Revenant alla Mongolia, nuova avventura di DiCaprio 16 febbraio 2016 Leonardo DiCaprio, dopo aver vissuto i tormenti del freddo glaciale e della neve in "Revenant", film per cui è candidato all’Oscar, sembra averci preso gusto, tanto che ha deciso di affrontare un viaggio di sopravvivenza nelle lande dell’immensa Mongolia. Si dice già in giro che Leonardo DiCaprio abbia pagato la considerevole somma di 95.000 dollari per provare l’ebbrezza di 10 giorni di sopravvivenza nella vita reale. Ma non viaggerà da solo, con lui ci sarà Johan Ernst Nilson, un navigato esploratore svedese, che ha detto che spingerà l’attore fino al suo limite di sopportazione. Non si tratta però soltanto di stenti e sofferenza, la gita è organizzata intorno al Lago Hovsgol, uno dei luoghi più suggestivi delle terre selvagge dell’antica terra di Gengis Khan, soprannominato la Perla Blu scuro della Mongolia. Leonardo DiCaprio però ha assicurato che il suo viaggio non sarà soltanto di piacere, infatti lo ha prenotato con la sua offerta ad un’asta di beneficenza per le star, organizzata dalla Fondazione americana per la ricerca sull’AIDS. Oltre al Lago Hovsgol e dintorni, l’esplorazione comprende lunghe cavalcate, la caccia con il falco, sempre a cavallo, e quindi anche tiro con l’arco. Le notti trascorreranno all’interno di una yurta, le tipiche abitazioni mobili dei popoli delle steppe. Lui e Johan Ernst Nilson divideranno i pasti con una famiglia nomade come parte dell’escursione, ma avranno con sé anche un cuoco e delle guide locali per aiutarli a sentirsi a proprio agio durante le fatiche del viaggio. “Quando faccio questi viaggi, tiro la gente fuori dalla loro zona di comfort in termini di viaggio interiore e gli faccio fare cose che normalmente non farebbero” spiega Nilson. “Se spingi oltre il tuo limite, la ricompensa sarà molto più alta. Sarà sorprendente”. Leonardo DiCaprio ha già parlato ampiamente ai microfoni dei momenti difficili che ha dovuto sopportare durante le riprese di Revenant in condizioni davvero estreme, al gelo del Canada e dell’Argentina. “Posso nominare 30 o 40 sequenze nelle quali c’erano alcune delle cose più difficili con cui ho mai avuto a che fare. Che si tratti di andare dentro e fuori da fiumi gelati, o dormire in carcasse di animali, o roba che ho mangiato sul set“ (fonte graffitiblog.it). Visitare la Mongolia, aggiungiamo noi, è sicuramente avventuroso ma molto più semplice e piacevole di quanto annunciato da DiCaprio. Ed è un'esperienza alla portata di tutti, non solo di star del cinema che "hanno dormito nelle carcasse di animali", disposte a pagare cifre pazzesche e del tutto ingiustificate. Parola di mongolia.it |
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Alla Bit di Milano anche un po' di Mongolia 14 febbraio 2016 È stata una Bit (Borsa internazionale del Turismo) un po' dimessa quella andata in scena a Milano fino al 13 febbraio scorso. Tutto il mondo era concentrato in un grande padiglione, non come anni fa quando ci volevano vere e proprie maratone per spostarsi da uno stand all'altro. È lo specchio della crisi, anche turistica, nonostante i deboli ma incoraggianti segnali di recupero. La Mongolia comunque era presente, grazie allo stand di Mondiscovery che ha dato la possibilità di aprire qualche scorcio mongolo nel panorama internazionale delle proposte. Nella foto, Chiara Colombo insieme a un'amica vietnamita nello stand della Bit. |
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Auguri, Mongolia! Buon anno della scimmia 8 febbraio 2016 Buono Tsagaan Sar a tutti dalla redazione di mongolia.it! Secondo il calendario lunare mongolo, lasciamo l'anno della pecora per entrare in quello della scimmia. Per vivere le magie della Mongolia in inverno, lasciamo spazio a uno splendido ed evocativo video musicale che è anche il nostro modo di estendere a tutti i migliori auguri! |
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Da Lecco alla Mongolia con il Genghis's Panda 7 febbraio 2016 Da Lecco alla Mongolia in automobile. Non si tratta del viaggio della speranza, bensì di un’avventura nel vero senso della parola. Più di 15mila chilometri, passando per 15 confini, a bordo di una Fiat Panda che tre ragazzi lombardi compiranno in estate. Marzio Invernizzi e Lorenzo Biraghi da Lecco, insieme a Leonardo Caprio, milanese, parteciperanno al Mongol rally, corsa non competitiva che ogni anno parte dall’Europa e, percorrendo strade di tutti i tipi, arriva nel cuore dell’Asia. Le uniche regole imposte dagli organizzatori «The adventurists» è di utilizzare un mezzo che non superi la cilindrata di 1.200 e – fattore ben più importante nell’era di internet – il divieto assoluto di utilizzare navigatori satellitari. Armati di cartine geografiche vecchia maniera, su una Panda tradizionale, i tre studenti del Politecnico attraverseranno Europa e Asia. «Abbiamo deciso di fare questa pazzia perché ci affascina – racconta Invernizzi –. Ci ha coinvolto Lorenzo e ora stiamo organizzando il viaggio nei minimi particolari. Ci sembra una bella esperienza che possiamo fare proprio ora che stiamo studiando, anche se i costi sono importanti». Bisogna infatti pagare una quota di mille sterline per iscriversi al rally. Metà andranno in beneficenza a un’associazione che deciderà il team. «Inoltre, ovviamente, dovremo pagarci le spese, dalla benzina, ai viveri. Anzi, dobbiamo ancora prendere l’automobile. Per questo stiamo cercando anche sponsor che ci possano dare una mano». Il team, chiamato Genghis’s Panda, è già al lavoro per ottenere i visti, preparare il percorso e la logistica. «Ognuno può scegliere il tragitto che vuole – spiega Marzio –, basta che il 20 luglio sia a Budapest per la seconda partenza ufficiale. La prima infatti si terrà qualche giorno prima a Londra. Da lì si può andare verso la Russia, oppure passare per Romania, Bulgaria, Turchia e gli Stati dell’ex Urss, come faremo noi. Percorreremo l’autostrada più alta del mondo in Tagikistan, a oltre quattromila metri, attraverseremo deserti, insomma non ci faremo mancare nulla». E pure le temperature varieranno molto: dai 40° di giorno si passerà anche a 5° o 6° di notte. «E prima dovremo anche sistemare l’automobile per renderla più sicura in vista del lungo viaggio». I tre giovani attraverseranno luoghi tuttora sconosciuti ai più. «Per questo vogliamo viaggiare in queste zone del pianeta, per scoprire nuove culture». (articolo di Fabio Landrini, ilgiorno.it) |
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Associazione Italia Mongolia, nuova iniziativa solidale 2 febbraio 2016 Un'altra importante iniziativa solidale sta partendo grazie all'instancabile Emma Maffucci (nella foto), presidente dell'Associazione Italia Mongolia, coordinata da Vittoriano Olivieri. Dopo l'accordo firmato nelle settimane scorse con il Banco Farmaceutico di Milano, è al via la raccolta di indumenti per bambini della Mongolia da 0 a 11 anni. L'iniziativa fa seguito alla richiesta della madre del bimbo, che l'Associazione ha aiutato economicamente per un intervento chirurgico al cuore effettuato nei mesi scorsi. L'operazione è andata perfettamente e il giovane paziente è già sulla strada della guarigione. "Con questa nuova iniziativa - ha annunciato Emma Maffucci - abbiamo fatto partire il nostro tam tam contattando subito le nostre sostenitrici mamme, le quali hanno iniziato letteralmente a invaderci con gli indumenti richiesti, che saranno dunque destinati non solo a questo bambino ma anche ad altri. Stiamo inscatolando, dividendo per età e sesso i vestiti e li distribuiremo durante la nostra prossima missione. Il lavoro dell'Associazione è molto intenso e pieno di problemi, ma siamo sulla strada giusta per arrivare al traguardo del nostro meraviglioso progetto, con un grazie particolare a Sara, proprietaria del negozio Cose del Borgo di Greve in Chianti, che ha fatto da capo cordata per la raccolta". |
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Il diario del Gengis Van tutto avventura e generosità 31 gennaio 2016 Un nuovo contributo si aggiunge ai nostri Diari. È quello del team Gengis Van, composto da quattro giovani avventurosi, Manlio, Luca, Lorenzo e Marco, che hanno affrontato e portato a termine una vera e propria missione: il Mongolia Charity Rally, massacrante corsa automobilistica non competitiva, organizzata dalla onlus inglese Go Help. Non è stato un viaggio semplice, ma ha arricchito profondamente i protagonisti che in 40 giorni hanno attraversato 16.00 chilometri e 11 Paesi, partendo da Roma e arrivando a Ulaanbaatar. Ma è stata anche e soprattutto un'esperienza a scopo benefico, perché i protagonisti del Gengis Van hanno donato 1.300 euro per contribuire all’acquisto del lotto di terreno dove sorgerà la seconda Book House della capitale mongola, un luogo di apprendimento e di svago per i bambini nonché un punto di incontro e di confronto per gli adulti. Inoltre i "magnifici 4" hanno donato alla popolazione locale un pick-up TATA Telcoline 2000cc anno 2006 in perfette condizioni. Infine, è stata aperta, anche attraverso mongolia.it, un'iniziativa di solidarietà nei confronti di Mariam, una piccola nomade della Mongolia che deve essere curata dopo aver subito un grave danno alle manine a causa di una stufa. Il racconto di questa avventura di Marco Scicchitano e le immagini di Lorenzo Monacelli si possono vedere nella nostra sezione Diari. |
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La Mongolia si prepara allo Tsagaan Sar 31 gennaio 2016 La Mongolia si prepara per lo Tsagaan Sar, il capodanno lunare, che quest'anno cade l'8 febbraio. Si lascia l'anno della pecora per entrare in quello della scimmia, considerato un segno riflessivo e tranquillo. È una ricorrenza particolarmente sentita in tutto il Paese e viene preparata con largo anticipo per essere pronti ai festeggiamenti, che dureranno 4 giorni e seguiranno antichi rituali: le famiglie si radunano, nelle case delle città o nelle gher della campagna, vestendosi con gli abiti migliori, preparando centinaia di buuz (i tradizionali ravioli al vapore) da mangiare tutti insieme, visitando gli anziani e recandosi poi insieme nei monasteri per partecipare alle suggestive cerimonie buddhiste. Il primo giorno del nuovo anno ognuno deve seguire la "giusta direzione", che è diversa per ciascuno a seconda del segno zodiacale e dell'ascendente. Nella foto, la preparazione dello Tsagaan Sar all'interno di una gher. |
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Mongolia nella top ten delle destinazioni etiche 17 gennaio 2016 La Mongolia è nella top ten delle destinazioni più etiche al mondo per quanto riguarda la natura. Per l'unicità dei suoi paesaggi, l'attenzione per la salvaguardia del patrimonio naturale, la tutela degli animali, oltre ai diritti umani e il welfare, la Mongolia ha conquistato l'Ethical Destinations Awards. Un motivo in più per scoprire questo straordinario "ultimo paradiso dei nomadi guerrieri". Il primo posto assoluto lo conquista Capo Verde davanti a Dominica e Grenada; a seguire la Micronesia e, prima fra i Paesi asiatici, la Mongolia, davanti a Panama, Samoa, Tonga, Tuvalu e Uruguay (foto Papapan). |
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Tre giorni di danza mongola al Carlo Felice di Genova 11 gennaio 2016 Da venerdì 15 a domenica 17 gennaio 2016, al Teatro Carlo Felice, nell'Auditorium Eugenio Montale di Genova, sarà protagonista la Compagnia di danza di Mongolia "Gengis Khan", la rassegna di danze nazionali e suite coreografiche della Mongolia, con la coreografia di Servjidin Sukhbaatar, che offrirà e regalerà al pubblico una panoramica storica, dall'epoca degli sciamani ai giorni nostri, attraversando l'epopea di Gengis Khan e la Rivoluzione del 1921. Il repertorio della Compagnia comprende danze interessanti e particolari, suddivisibili in alcune grandi categorie: religioso-rituali, sia sciamaniche che buddiste, storico-militari e nazionali propriamente dette, che incarnano le peculiarità delle diverse etnie mongole. La danza è accompagnata da strumenti tradizionali e dal canto, formando insieme ad essi un'unica espressione artistica. (fonte carlofelicegenova.it) |
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Il 16 gennaio a Roma la Mongolia del Gengis Van 9 gennaio 2016 Dopo un viaggio in auto di 40 giorni da Roma a Ulaanbaatar, i quattro componenti del Gengis Van, unico team italiano dell’edizione 2015 del Mongolia Charity Rally, hanno fatto ritorno a casa dopo aver portato a termine tutti gli obiettivi di quest’impresa organizzata dalla onlus inglese Go Help: a) 1.300 euro donati per contribuire all’acquisto del lotto di terreno dove sorgerà la seconda Book House di Ulaanbaatar, un luogo di apprendimento e di svago per i bambini nonché un punto di incontro e di confronto per gli adulti; b) un pick-up Tata Telcoline 2000cc anno 2006 portato in Mongolia in perfette condizioni per essere donato alla popolazione locale. La sera di sabato 16 gennaio, dalle 19 alle 2, il Gengis Van Team racconterà e festeggerà questo successo con un evento conclusivo al Tag - Tevere Art Gallery - Via di santa Passera, 25 Roma L'ingresso è di 6 euro + 4 euro con selezione di finger-food. Per informazioni info@gengisvan.com. Sito di riferimento: www.gengisvan.com. Nell'occasione, il fotografo del team, Lorenzo Monacelli, inaugurerà la propria mostra intitolata Landscapes On The Road. Ventidue paesaggi dalla Turchia alla Mongolia, un racconto per immagini di un viaggio di 16.000 km "dove lo spazio cambia in fretta e i luoghi si confondono nella memoria e dove l’unico elemento a cui appellarsi per dare un ordine ai ricordi è il tempo". Principale scopo di questa serata è quello di presentare il piccolo progetto Gengis Van for Mariam in favore della piccola Mariam cui verranno devoluti gli incassi della serata. Quasi un anno fa Mariam, 3 anni (nella foto), è rimasta gravemente ustionata dopo aver messo entrambe le mani su una stufa rovente. Oggi è in attesa di un costoso intervento di chirurgia plastica che le consenta di riacquisire l’uso delle dita la cui cicatrizzazione le rende, ad oggi, impossibili i più semplici gesti quotidiani nonché una corretta crescita delle ossa. A fare da cornice, oltre al vasto assortimento di finger food, ci saranno la splendida musica dal vivo e il trascinante dj-set offerti da alcuni degli artisti che hanno accompagnato il Gengis Van Team lungo tutti i mesi di organizzazione e raccolta dei fondi precedenti la partenza. Aiutiamo Mariam: ecco le coordinate per eventuali donazioni: |
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Mongolia a meno 40 gradi, anche Ulaanbaatar nel gelo 7 gennaio 2016 L'inverno sta mettendo in ginocchio, come ogni anno, la Mongolia. Nel nord del Paese la temperatura ha sfiorato i 40 gradi sottozero, in particolare nella località di Rinchinlhumbe, ma anche nella capitale Ulaanbaatar il termometro è precipitato molto sotto i 30 gradi sottozero (a lato, la rilevazione di mongolia.it). Dopo una fine anno piuttosto calda, gennaio sta riservando alla popolazione mongola una nuova stagione polare che falcidierà le greggi e l'economia legata all'allevamento e alla pastorizia. La speranza è che il clima sia più clemente in vista dello Tsagaan Sar, il capodanno lunare mongolo, che quest'anno cade l'8 febbraio. |
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Aiuti umanitari dal Consolato della Mongolia di Prato 7 gennaio 2016 In occasione delle festività natalizie, si è svolta la consegna di generi alimentari, promossa dal Consolato onorario di Mongolia a Prato e supportata dall'Ufficio Regionale Attività di emergenze della Croce Rossa Italiana della Toscana e dalla delegazione provinciale dell'Ordine Costantiniano di san Giorgio. I generi alimentari sono stati donati a favore della Congregazione delle Suore domenicane del Santo Rosario di Iolo, alla parrocchia di Santa Maria delle Carceri, alla Croce Rossa comitato locale di Vernio e alla Misericordia Toscana, alla mensa La Pira, alla Croce d’Oro la quale, a sua volta, ha donato i generi alimentari ai bambini del campo nomadi di viale Marconi. Presenti alla consegna degli alimenti il console onorario di Mongolia Piero Bardazzi (nella foto) e in rappresentanza della delegazione regionale per la Croce Rossa e dell'ordine Costantiniano di San Giorgio Umberto Colaone e Massimo Illiano che hanno provveduto alla consegna. Si tratta di un atto di carità e di sostegno alle fasce più deboli della popolazione che il Consolato onorario della Mongolia fa ogni anno. (fonte Il Tirreno, edizione Prato) |
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La magia della Mongolia vista dal satellite 1 gennaio 2016 Cominciamo il 2016 con una splendida immagine satellitare della Mongolia acquisita da Sentinel 2-A per la serie Earth from Space Video Programme e pubblicata da www.esa.int, in collaborazione con la rivista Geomedia. Nella parte bassa dell'immagine si può riconoscere il sistema montuoso di Baga Bogd, la cui cima più alta raggiunge i 3.600 metri. Come spiegato da Esa, la chiarezza delle immagini ottenute con il sensore multispettrale ad alta risoluzione di Sentinel-2A consente di rivelare spettacolari modelli di erosione, dove il suolo eroso, con l'aiuto delle piogge, viene trasportato dai crinali montuosi verso i territori più a valle. Nella parte in alto a destra dell'immagine si può individuare molto distintamente un bacino acquifero: si tratta del lago Taatsiin Tsagaan, uno dei quattro laghi salati che formano la cosiddetta Valle dei Laghi. L'8 aprile 1998 la Mongolia ha sottoscritto la Convenzione di Ramsar, trattato che identifica le Regioni Umide di Importanza Internazionale. La profondità del lago e l'alta concentrazione di sale conferiscono all'acqua un colore turchese vivo. In orbita dal 23 giugno 2015, Sentinel-2A è un satellite in orbita polare per misurazioni ad alta risoluzione per il monitoraggio del territorio, in grado di fornire immagini delle coperture di vegetazione, terreno ed acqua, dei corsi d'acqua interni e delle zone costiere. |
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Marco e Lilli in trattore da Piacenza alla Mongolia 30 dicembre 2015 Dall’Italia alla Mongolia in trattore, alla scoperta di saperi antichi sulle piante selvatiche commestibili e medicinali. È questa l’avventura in cui si è gettato Marco Carbone, 34 anni originario di Castelsangiovanni, assieme a Lilli, la sua fidanzata francese conosciuta ormai tre anni fa in Portogallo. Marco e Lilli (nella foto), con la casa mobile in legno che loro stessi hanno realizzato, si trovano da un paio di giorni in Montenegro. Parte della casa è adibita a laboratorio, contenitori per le piante, essiccatoio, vi sono due piccoli distillatori artigianali, imbuti, filtri, bottiglie, bottigliette, barattoli, contagocce, libri e appunti. Il viaggio, in senso lato, è iniziato una decina di anni fa quando i due, ancora prima di conoscersi, avevano deciso di vivere una vita nomade, fatta di arte di strada, giocoleria, musica e lavori stagionali in campagna. (fonte www.liberta.it) |
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In Mongolia vietato posacenere con Gengis Khan 30 dicembre 2015 Le autorità mongole hanno vietato la produzione e distribuzione nel paese di posacenere raffiguranti Gengis Khan, il grande condottiero asiatico. Dei posacenere in vetro, con l’immagine del conquistatore sullo sfondo, erano stati messi in vendita in una catena di supermercati locali. Secondo l’Autorità per la concorrenza e tutela dei consumatori, la vendita dell'oggetto viola un provvedimento che vieta la pubblicità ingannevole, inoltre l’immagine di Khan è sfruttata in maniera impropria causando “vilipendio all’onore e alla dignità di una personalità storica”. Le autorità hanno disposto il sequestro e il ritiro dal commercio dell’oggetto che era stato prodotto in Cina ed importato. Se fosse stato opera di un produttore locale, questi avrebbe rischiato grosso. Nella capitale mongola Ulan Bator ci sono due statue di Gengis Khan, la più grande statua equestre del condottiero mongolo al mondo e un monumento all’ingresso nel Parlamento. (fonte rainews) |
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Dove: Bayan Olgii tra i 50 luoghi da non perdere 27 dicembre 2015 Quando c'è una classifica dei luoghi più belli del pianeta, la Mongolia è sempre presente. Se per National Geographic l'Impero di Gengis Khan è tra i più spettacolari e "il più fotogenico" del mondo, per il mensile Rcs "Dove" la regione di Bayan Olgii, nella zona mongola dell'Altai, merita un posto tra "i 50 luoghi meravigliosi da vedere prima che scompaiano". Accanto a siti come Venezia, Roma, le Seychelles, le Maldive, il Taj Mahal, Tokyo, la Foresta amazzonica, Angkor Wat, ecco allora fare capolino anche questo territorio incontaminato della Mongolia con la seguente motivazione: "BAYAN OLGII (MONGOLIA) – Un paesaggio incontaminato, preservato nei secoli dal suo essere inaccessibile, regno delle tribù nomadi mongole. Oggi il loro antico stile di vita è messo in discussione dalla crescita delle temperature e dalle variazioni nelle precipitazioni". Vai alla pagina originale |
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Le renne degli Tsaatan danno il Buon Natale 25 dicembre 2015 Il sito di RaiNews dedica una pagina al "Buon Natale dalla Mongolia", proponendo alcune immagini e una breve descrizione degli Tsaatan, gli Uomini renna a cui il giornalista Federico Pistone ha dedicato due libri ("Tsaatan - Gli uomini renna della Mongolia" insieme all'antropologo David Bellatalla per Periplo e "Uomini renna - Viaggio in Mongolia fra gli Tsaatan" per Edt). Le immagini di RaiNews sono accompagnate dal seguente testo: "Nella tradizione natalizia è Babbo Natale che conta sulla sua fedele squadra di renne che in questi giorni ne trainano la slitta. In realtà c'è al mondo un popolo nomade che vive davvero in simbiosi con questi cervidi: sono i Dukha o Tsaatan della Mongolia. Questa etnia per migliaia di anni ha affrontato i rigori dell'inverno nella Taiga sopravvivendo grazie all'allevamento delle renne. Ora il loro stile di vita è minacciato da nuove leggi restrittive introdotte dal governo sulla base di considerazioni ambientaliste e animaliste" (nella foto, di Federico Pistone, un uomo renna). |
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A Ulaanbaatar apre l'Ambasciata d'Italia 25 dicembre 2015 Come già annunciato da mongolia.it, ora c'è la conferma ufficiale: a Ulaanbaatar aprirà l'Ambasciata d'Italia. La decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, alla luce della recente positiva evoluzione delle relazioni politiche con il governo mongolo, delle significative potenzialità economiche-commerciali, del forte e reciproco interesse all'approfondimento dei rapporti culturali e del crescente ruolo della Mongolia nelle dinamiche regionali e nei rapporti tra Unione europea e Asia. L'Italia è diventato nel tempo uno dei principali partner economici della Mongolia e dal 2002 è stata istituita la Camera di Commercio italo-mongola che raggruppa le principali aziende che operano sull'asse economico Italia-Mongolia. Nella foto, Gentiloni è con il Ministro degli Esteri della Mongolia Purevsuren. |
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Nicholas Cage restituisce il dinosauro alla Mongolia 23 dicembre 2015 Pensava di aver fatto un grosso affare, quando lo aveva «scippato» a Leonardo Dicaprio offrendo 230 mila dollari e surclassando l’offerta del suo rivale. Ma a distanza di otto anni, suo malgrado, l’attore americano Nicholas Cage ha scoperto che il teschio di dinosauro era stato rubato nove anni fa in Mongolia, e che gli toccherà restituirlo ai legittimi proprietari, nonostante lo avesse comprato legalmente all’asta. Il cosiddetto «cranio Bataar», appartenente a un tarbosauro (Tyrannosaurus Bataar), ha attraversato la dogana statunitense nel 2006 come pietra fossile ed è stato comprato dall’attore nel marzo 2007 per 230mila dollari. Cage aveva anche ricevuto un certificato di autenticità dalla casa d’aste IM Chait Gallery. Nel luglio 2014, l’amara sorpresa: Cage è stato informato dalle autorità statunitensi che il fossile poteva essere stato importato illegalmente dalla Mongolia. L’attore «ha pienamente collaborato» con gli agenti federali, permettendogli di ispezionare il cranio. E anche quando è stato stabilito che il fossile doveva essere restituito al governo mongolo, Cage lo ha subito affidato al Dipartimento di Sicurezza interna degli Stati Uniti. Magri con un pizzico di amarezza. Tutti i resti di tarbosauri Bataar vissuti durante il Cretaceo, 65 milioni di anni fa, trovati nella Formazione Nemegt in Mongolia, sono considerati di proprietà del governo. L’Ufficio del Procuratore di New York ha annunciato il rimpatrio del cranio la scorsa settimana senza menzionare che Cage era il proprietario. Dal 2012 lo stesso ufficio ha restituito tre scheletri completi di dinosauri Bataar in Mongolia, oltre a un gran numero di ossa di una varietà di altri rettili e uccelli preistorici. «Siamo lieti di aggiungere questo cranio alla serie di fossili riportati in Mongolia», ha detto il procuratore Preet Bharara aggiungendo: «Ognuno di questi fossili rappresenta un bene culturale e scientifico importante rubato al suo legittimo proprietario». (fonte corriere.it, foto Afp-Reuters) |
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Anu, finalista a Miss Mondo esalta la Mongolia 21 dicembre 2015 Ha 24 anni, è alta 1,78, ha una grazia e una bellezza straordinarie, è nata e vive a Ulaanbaatar dove svolge il lavoro di grafica designer. Si chiama Anu Namshir (foto) ed è finalista per la Mongolia di Miss Mondo. Alla fine non ha vinto, perché a trionfare è stata la 22enne studentessa spagnola Mirela Lalaguna, ma a Sanya, stazione balneare nella Cina meridionale dove si è svolto il concorso, Anu ha conquistato tutti. Non solo per la classe, ma anche per le sue dichiarazioni in stile Gengis Khan: "Anche se rappresento una piccola nazione di tre milioni di abitanti, con il vostro aiuto sono pronta a rappresentare sette miliardi di persone". Anu ha poi esaltato le bellezze del proprio Paese: "La Mongolia è un Paese con una cultura nomade unica al mondo e una natura incontaminata dove si possono provare esperienze meravigliose lungo steppe senza fine, sotto un cielo blu cobalto, montagne maestose, deserti che tolgono il fiato, fiumi cristallini e la tradizionale ospitalità dei pastori". La pagina e le foto di Anu Namshir |
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Il Giubileo vissuto anche dalla Mongolia 10 dicembre 2015 Il concetto di misericordia, delle “viscere materne” di Dio Padre, “stravolge la vita dei mongoli. Quasi tutti coloro che hanno abbracciato il cristianesimo lo hanno fatto perché colpiti dalla possibilità del perdono e dall'idea che il peccato non ti segna per sempre. Il Giubileo sarà vissuto anche dalla Mongolia”. Ne è convinto padre Giorgio Marengo (nella foto), missionario della Consolata che dal 2003 vive nel Paese e dal 2006 ad Arvaikheer. Gli fa eco il vicario del prefetto apostolico, padre Ernesto Viscardi, che all'agenzia AsiaNews racconta la cerimonia di apertura della Porta Santa: “Il rito si è svolto l’8 dicembre, molto semplice, ma molto partecipato. Il prefetto apostolico, mons. Wenceslao Padilla, ha guidato i rappresentanti delle sei parrocchie della Mongolia in una piccola processione che si è chiusa con l’apertura della Porta. Questa è stata parzialmente ristrutturata, per darle un simbolismo nuovo che richiama i temi dell’Anno Santo”. Per la Chiesa di Mongolia, racconta il missionario anch'egli della Consolata, “è un’esperienza del tutto nuova. I cristiani delle varie parrocchie organizzeranno dei pellegrinaggi alla cattedrale per poter lucrare l’indulgenza, e nel corso dell’anno liturgico daremo tantissimo spazio al tema della misericordia. Cercheremo di spiegare ai nostri cristiani cos’è un Giubileo, il significato del perdono di Dio, la sua presenza nelle Scritture”. Per comprendere meglio il tutto, la Bolla di Indizione Misericordiae Vultus è stata tradotta in mongolo. Se tutto procederà come da programma, aggiunge padre Viscardi, “riusciremo persino a compiere un pellegrinaggio a Roma, nella seconda metà di giugno, per passare dalla Porta Santa di San Pietro. La misericordia è un tema conosciuto nella società locale, di impronta buddista, ma bisogna spiegare loro l’ottica cristiana. Però penso che sia un bel segno che in questo anno sia passata, alcune settimane fa, la legge che abolisce la pena di morte nel Paese. Sono quasi sicuro che chi l’ha proposta e votata non aveva proprio in mente l’Anno santo, ma è un bel segno”. A 430 chilometri da UlaanBaatar vive invece padre Giorgio: “Noi qui non abbiamo un edificio come chiesa, ma una ger. La nostra comunità ha partecipato alla messa dell’Immacolata con una particolare intenzione per l’inizio dell’Anno Santo. Il 20 dicembre, dopo la Messa, faremo un momento di approfondimento ad hoc sul significato del Giubileo”. Il concetto di misericordia, spiega il missionario, “fa moltissima presa in Mongolia. Le viscere di misericordia di Dio Padre colpiscono molto. L’esperienza dei nostri pochissimi cristiani è singolare, perché proprio il loro cammino di apertura al cattolicesimo è stato aiutato da questo concetto. C’è un grande stupore davanti al fatto che Dio è misericordioso, il concetto di perdono come vita nuova è rivoluzionario. Apprezzano l’idea che si possa sempre ricominciare. È una cosa che stravolge la loro vita”. Anche dal punto di vista pratico, la Chiesa locale ha le idee chiare: “Vogliamo sviluppare un programma di accompagnamento di chi vuole uscire dall’alcolismo, che qui è un problema molto forte. Due nostri battezzati vogliono aprire un gruppo di sostegno, e noi li sosteniamo molto. È una cosa che si sposa con l’Anno Santo, perché ogni forma di dipendenza è una forma di schiavitù. Questa dell’alcol è la più diffusa, una vera e propria piaga sociale. Vogliamo sensibilizzare però tutti, non soltanto gli alcolisti. Tutti hanno dipendenze, fisiche o spirituali. Preghiamo che l’Anno della Misericordia ci aiuti a liberarci da queste schiavitù”. La Chiesa cattolica in Mongolia è nata poco più di 23 anni fa, con l'arrivo nel 1992 di uno sparuto gruppetto di missionari del Cuore Immacolato di Maria (Cicm). Fra questi anche il futuro Prefetto mons. Padilla. Da allora le conversioni al cattolicesimo sono state circa 1.100, le parrocchie da zero sono divenute sei e la comunità cattolica ha creato infrastrutture sanitarie ed educative molto apprezzate nel Paese. (I.P., fonte radiovaticana.va) |
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Allarme della Croce Rossa, in arrivo gelo e carestie 8 dicembre 2015 La Mongolia è un paese asiatico stretto tra due giganti, la Russia e la Cina: è una terra di antiche tradizioni, avvezzo al clima estremo e alle situazioni ambientali più difficili. Quest’anno però la situazione potrebbe farsi veramente complicata per coloro che vi abitano: a lanciare l’allarme è la Croce Rossa Internazionale, dopo un’estate siccitosa e arida che ha compromesso i raccolti e decimato le mandrie il rigido inverno tipico di queste latitudini potrebbe mettere in seria difficoltà la popolazione autoctona. In questi giorni intense nevicate si sono avute su gran parte del paese, oltre 40 cm di neve che rapidamente si è ghiacciata compromettendo le vie di comunicazione; in molte località si sono registrate temperature minime intorno a -30°. Lo Zud è un termine mongolo che identifica un inverno particolarmente freddo e nevoso, come quello che sta per abbattersi sul paese asiatico, un clima talmente rigido da impedire il pascolo degli animali compromettendo la sopravvivenza di intere mandrie con ripercussioni gravi anche sulla popolazione (fonte ilmeteo.it) Vai al video |
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Nuovo codice penale, cancellata pena di morte 5 dicembre 2015 Il 4 dicembre 2015 il parlamento della Mongolia ha approvato il nuovo codice penale, la cui entrata in vigore è prevista nel settembre 2016. Il nuovo testo non prevede più la pena di morte. Dopo Figi, Madagascar e Suriname, la Mongolia è il quarto paese ad aver abolito la pena di morte nel 2015 e il 102° in totale. L'ultima esecuzione in Mongolia ebbe luogo nel 2008. Due anni dopo, il presidente Tsakhiagiin Elbegdorj (nella foto) commutò tutte le condanne, annunciò una moratoria sulle esecuzioni e ratificò un trattato internazionale per l'abolizione della pena di morte. Il presidente Tsakhiagiin Elbegdorj ha più volte affermato che la pena di morte è una violazione del diritto alla vita, che le esecuzioni non hanno alcun effetto deterrente e che il rischio di errori è inevitabile in qualsiasi sistema giudiziario. (fonte amnesty.it) |
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Ulaanbaatar capitale più fredda del mondo 4 dicembre 2015 Ulaanbaatar contende ad Astana (Kazakistan) il record di capitale più fredda del mondo. La temperatura media annuale è di -1,3° con picchi a -49°. Secondo uno studio del Centro Meteo italiano, le città più gelide del pianeta si trovano in Siberia: primo posto a Omjajkon con minima di -69,9° registrata nel 1926 (altri strumenti, meno attendibili, erano arrivati a segnare addirittura -82°), seconda Tomtor (-69,2°), terza Verchojanks (-68,8°). Ulaanbaatar è al settimo posto assoluto fra le città mondiali: attualmente la capitale della Mongolia registra -30°, ma il termomentro è destinato a scendere ulteriormente. Nella foto (di Federico Pistone), una donna torna nel tepore della sua gher. |
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Riscaldamento climatico, cashmere a rischio 1 dicembre 2015 Il 30 novembre è iniziata a Parigi la XXI Conferenza sul clima, a cui partecipano più di 190 leader mondiali, per decidere come rallentare l’aumento della temperatura terreste nei prossimi decenni. I cambiamenti climatici, provocati soprattutto dalle emissioni di gas serra, riguardano anche l’industria della moda: molte materie prime fondamentali – come lana, cotone, seta – dipendono dall’ambiente circostante, e sono particolarmente minacciate dalla desertificazione. Secondo un rapporto della multinazionale del lusso Kering e di Business for Social Responsibility (un’organizzazione che si occupa di sostenibilità ambientale), l’innalzamento della temperatura e la conseguente desertificazione rendono più difficile allevare e far pascolare adeguatamente gli animali. Il settore che in futuro potrebbe risentirne di più è quello del cashmere, come scrive l’importante sito di moda Business Of Fashion (BOF). Secondo dati della società di consulenza Bain, i prodotti in cashmere valgono quattro dei 60 miliardi di euro fatturati dal mercato del lusso. Mentre il cotone, la seta o la pelle possono essere prodotti anche artificialmente, il cashmere si ottiene soltanto da un’unica specie di capre, che vive nelle praterie di aree geografiche ben definite. Il cashmere è realizzato con il pelo invernale delle capre hircus: la loro lana tosata ogni anno in tutto il mondo è compresa tra le 15 mila e le 20 mila tonnellate, con 6500 tonnellate di cashmere puro, cioè quello ottenuto dopo la pulitura (un maglione è fatto con la lana di circa quattro animali). La maggior parte del cashmere proviene dalla Cina, dove vivono circa 100 milioni di capre. I marchi del lusso sono molto esigenti e utilizzano soprattutto quello proveniente dalla Mongolia e dalla Mongolia Interna, una regione autonoma della Cina, caratterizzato da fibre più fini, lunghe e chiare. Secondo il Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, il 90 per cento della Mongolia è a crescente rischio di desertificazione. Nel 2010 a causa prima della siccità, che d’estate ridusse l’erba nelle praterie, e poi di un inverno troppo rigido, sono morti nove milioni di capi di bestiame, tra cui anche capre hircus. In generale la resa del cashmere è determinata dalle condizioni invernali, che influiscono sulla crescita della lana: temperature più alte possono alterare la normale produzione. Negli ultimi anni le richieste di cashmere sono aumentate: oggi non viene venduto solo nel settore del lusso ma anche dalle catene di fast fashion come Zara e H&M, che producono molte collezioni a basso costo per ogni stagione. Di conseguenza gli allevatori hanno cercato di aumentare la quantità di bestiame: dal 1993 al 2009 in Mongolia le capre hircus sono passate da 23 a 44 milioni. Il risultato è un circolo vizioso: più animali che forniscono lana comportano una maggiore necessità di pascoli e un degrado ulteriore delle praterie. Inoltre le capre non nutrite adeguatamente sviluppano un pelo più grosso e ruvido, facendo abbassare anche la qualità del cashmere. Due anni fa il governo cinese ha limitato il numero di acri da destinare ai pascoli – un tentativo per ridurne l’impoverimento – ma la Mongolia e altri paesi come l’Afghanistan non sono in grado di imporre limitazioni di questo tipo. Una soluzione per le aziende del lusso è intervenire direttamente al livello della produzione. Nel 2009 Loro Piana, un marchio italiano specializzato nella produzione di capi in cashmere, ha lanciato un programma di allevamento di 24mila capre hircus in Cina, della durata di cinque anni. Ha allevato così solo le capre dal mantello migliore, ha ottenuto una minore quantità di cashmere ma di maggior qualità, e contenuto nel suo piccolo la desertificazione di quella zona. (fonte ilpost.it, foto Federico Pistone) |
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Viaggio in Transmongolica con il Corriere della Sera 30 novembre 2015 "A lezione di russo in Transmongolica" è la doppia pagina che il Corriere della Sera dedica alla leggendaria tratta ferroviaria creata nel 1891 e oggi rimessa a nuovo: "Quindici giorni in treno per coprire gli ottomila chilometri che separano Mosca da Pechino, fra un corso di lingua, una lettura di Tolstoj e l'incontro con tatari, uzbechi e buriati". L'articolo, di Umberto Torelli, accompagnato da una bella illustrazione di Paola Parra (nell'immagine), descrive l'itinerario senza però entrare troppo nella realtà della Mongolia che pure costituisce una delle parti più emozionanti del viaggio: "Da qui - si legge - il treno riprende la corsa per entrare in Mongolia, la terra di Gengis Khan. Le immense foreset di betulle della Siberia lasciano il posto a praterie verdi. Poi il treno speciale finisce il suo percorso a Pechino...". ![]() |
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Magione ripercorre il viaggio di fra Giovanni del Carpine 27 novembre 2015 Un viaggio nella musica del XIII secolo, dalla Francia alla Mongolia, sulle parole di fra Giovanni da Pian di Carpine tratte dall’Historia Mongalorum sono gli elementi che fanno da sfondo allo spettacolo Hic Sunt Leones nato dal progetto del gruppo Umbria Ensemble in programma domenica 29 novembre, con inizio dalle ore 17, nel teatro Mengoni. Magione, antica Pian del Carpine, città natale del francescano, amico e sodale di San Francesco d’Assisi, ospiterà in anteprima lo spettacolo che ripercorre, tra suggestioni musicali e narrative, la storia del viaggio in Mongolia di fra Giovanni da Pian del Carpine, primo occidentale a recarsi in Oriente con un’ambasciata ufficiale da parte di papa Innocenzo IV lasciando un documento scritto del suo percorso ben prima del più famoso Marco Polo. Il racconto è stato ricostruito in musica da Umbria Ensemble con la consulenza etnomusicologa di Corrado Vitale, che ha anche curato le trascrizioni delle musiche e delle melodie del periodo in cui visse il frate umbro. La narrazione si snoda sulle parole del libro Historia Mongalorum, l’opera più autorevole per la conoscenza della figura di fra Giovanni da Pian di Carpine, che la redasse in parte durante il cammino e in parte a Roma; e del resoconto del suo lunghissimo e avventuroso viaggio in Mongolia (1245-1247). In quest’opera, in cui scrisse degli usi e costumi dei Mongoli ma anche delle loro tecniche di guerra, questo francescano è il primo a svelare agli europei i segreti di quell’Estremo Oriente per secoli temuto e favoleggiato. Le parole scritte dallo stesso Giovanni saranno recitate da Claudio Carini della Fontemaggiore. L’evento – ad ingresso libero – sarà aperto dai saluti delle autorità istituzionali italiane e mongole, laiche e religiose; e da una breve introduzione storica e musicologica a cura di Franco Mezzanotte e del musicologo Corrado Vitale. All'evento parteciperà anche l'ambasciatore della Mongolia in Italia Odonbaatar (fonte agenparl.com). Nell'illustrazione, fra Giovanni al cospetto del Khan. |
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Dal 1° gennaio 2016 torna l'obbligo del visto 26 novembre 2015 Buone e cattive notizie dal fronte Italia-Mongolia. Com'è consuetudine, cominciamo da quelle "cattive". Dal 1° gennaio 2016 torna l'obbligo del visto sui passaporti dei cittadini italiani che si recano in Mongolia. È una misura di sicurezza legata, non solo alla minaccia globale del terrorismo, ma anche allo svolgimento dell'Asem, il summit Europa-Asia che si terrà proprio a Ulaanbaatar nel 2016 e che richiede un innalzamento del margine di sicurezza. È probabile però, come ha anticipato l'Ambasciatore Shijeekhuu Odonbaatar in un incontro a Roma con Alberto e Chiara Colombo (collaboratori di mongolia.it e in rappresentanza di Associm), che l'obbligo del visto potrà essere di nuovo cancellato dal 2017. Intanto però l'unico modo per ottenerlo è attraverso l'Ambasciata della Mongolia a Roma, via Bellini 4, telefono 06 8540536, email italy@mfa.gov.mn. Le buone notizie sono legate all'anticipazione del Ministro Gentiloni che ha annunciato la prossima apertura di un'Ambasciata italiana a Ulaanbaatar. Al momento il riferimento è quella cinese di Pechino. Nella foto (di Ennio Cusano), l'Ambasciatore Odonbaatar Vai al sito dell'Ambasciata della Mongolia a Roma |
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Un raro reportage dalla Mongolia del 1957 24 novembre 2015 Umberto Mannocchi, presidente dell'Associazione Mongolia-Italia, ha inviato a mongolia.it questo articolo raro e prezioso dedicato alla Mongolia. Si tratta di una pubblicazione risalente al febbraio 1957 sulla rivista "L'illustrazione italiana", corredata da immagini straordinarie. Il reportage, che potete vedere nell'originale aprendo il documento pdf allegato, si intitola "Mongolia, un sassolino negli stivali di Mao" e racconta la situazione di un Paese in quell'epoca satellite dell'Unione Sovietica ma ancora legato, nel bene e nel male, alla Cina. Una lettura emozionante, che si conclude con una frase a suo modo storica: "Si stenterebbe a credere che questo paese di deserti e di steppe, percorso dalle file dei mongoli nomadi issati fra le due gobbe dei loro cammelli, armati ancora di archi degni di Gengis Khan, possa costituire la posta eventuale di una lotta politica sotterranea e silenziosa". ![]() |
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Ridotta in Mongolia la mortalità materna 16 novembre 2015 Negli ultimi 25 anni, il rischio per una donna di morire per cause legate alla gravidanza è sceso, a livello globale, del 43 per cento ma, per quanto indubbiamente positivo, questo risultato è ben al di sotto di quanto sperato. Uno dei Millenium Goals fissati dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale era infatti quello di abbattere del 75 entro il 2015 i tassi di questo tipo di mortalità rispetto a quelli del 1990. A riferirlo è uno studio pubblicato su "The Lancet", frutto della collaborazione tra l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Università del Massachusetts ad Amherst, la Harvard University e l'Università della California a Berkeley. Solo nove paesi hanno centrato l'obiettivo del 75 per cento: Bhutan (da 945 a 148), Capo Verde (da 256 a 42), Cambogia (da 1020 a 161), Iran (da 123 a 25), Laos (da 905 a 197), Maldive (da 677 a 68), Mongolia (da 186 a 44), Rwanda (da 1300 a 290) e Timor Est (da 1080 a 215). Molti altri paesi in via di sviluppo hanno invece ancora valori di mortalità materna molto elevata: la media dell'Africa sub-sahariana è di 546 morti per 100.000 nati vivi. All'estremo opposto della scala vi sono dieci paesi che hanno un tasso di mortalità materna inferiore a 5: Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Islanda, Italia, Kuwait, Polonia e Svezia. Anche i tassi di decrescita sono molto differenziati: dieci paesi (Bielorussia, Cambogia, Estonia, Kazakistan, Libano, Mongolia, Polonia, Rwanda, Timor Est e Turchia) hanno ridotto la mortalità a un tasso annuo compreso fra il 7 e il 5 per cento, mentre a livello regionale l'Asia orientale è quella che ha registrato la riduzione media più veloce (5 per cento all'anno). Il minimo è stato invece registrato nella regione caraibica (1,8 per cento), dove in alcuni paesi c'è stato addirittura un aumento della mortalità (in Guyana si è passati da 171 a 229 e alle Bahamas da 46 a 80). (fonte lescienze.it) |
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Arriva il grande gelo, temperature verso i meno 30 16 novembre 2015 In Mongolia è in arrivo il grande freddo. Nella capitale Ulaanbaatar lunedì 16 novembre il termomentro è sceso a meno 22 gradi, ma le previsioni parlano di meno 30 già nella prossima settimana per precipitare ulteriormente a oltre meno 40 dal mese di dicembre. In alcune zone si sono raggiunti già i meno 32 gradi centigradi. Tempeste di neve arriveranno da giovedì 19 novembre. Per i nomadi come sempre sarà un inverno micidiale: le greggi verrano decimate e gli stessi pastori saranno a grave rischio sopravvivenza. È un massacro che si consuma sistematicamente da novembre a febbraio, con il fenomeno devastante dello zud, il congelamento del terreno (permafrost) che impedisce agli animali di accedere al terreno e al nutrimento: mongolia.it terrà monitorata la situazione nelle varie regioni, cercando dove possibile di intervenire con aiuti umanitari e sensibilizzazione, grazie anche ai contatti con missioni laiche e religiose, associazioni e ospedali locali. |
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Accordo Miat-Alitalia, nuovi voli per la Mongolia 12 novembre 2015 Miat Mongolian Airlines, vettore di linea asiatico rappresentato in Italia da Aviareps, grazie al nuovo accordo interline con Alitalia offre ora collegamenti dall’Italia, via Francoforte e Berlino Tegel, verso Ulaanbaatar in Mongolia. L’accordo prevede voli dalle principali città italiane, Milano e Roma, con la possibilità di aggiungere collegamenti nazionali da/per entrambe le città. Resta confermato anche l’accordo con il partner Air Berlin per i collegamenti dall’Italia, via Berlino Tegel, verso Ulaanbaatar. Nell’estate del 2016, Miat Mongolian Airlines aggiungerà una nuova rotta da/per Francoforte: a partire dal 19 giugno 2016, due voli settimanali no stop partiranno da Francoforte per la capitale della Mongolia. Il collegamento sarà operato ogni giovedì e domenica con Boeing 767-300 configurati in due classi. Per i collegamenti da/per Berlino Tegel, il vettore opera al momento con 2 voli settimanali via Mosca, ogni mercoledì e sabato, con un terzo collegamento, il venerdì, attivo a partire dall’8 luglio 2016. La flotta di Miat Mongolian Airlines è composta da 5 aeromobili: tre Boeing 737-800, un Boeing 767-300 e un Boeing 767-300ER. Tutti gli aeromobili presentano 2 classi di bordo. |
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Venerdì 20 novembre la Mongolia a Lumezzane 12 novembre 2015 L’Associazione Amici dell’Arte di Lumezzane propone due serate da non perdere per gli appassionati di cultura e arte. Si parte venerdì 13 novembre, alle ore 20.30, presso la sede dell’Associazione, con la performance e laboratorio del maestro Tiziano Calcari. Mentre, venerdì 20 novembre, sempre alle ore 20.30 alla sede dell’Associazione, si parlerà della “Mongolia. La cultura nomade, il fascino del buddhismo, una terra estrema”. La sede è in via Matteotti a Lumezzane Pieve (Bs). L'ingresso è libero. |
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Cina e Mongolia, rapporti sempre più stretti 11 novembre 2015 Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il capo di stato della Mongolia, Tsakhiagiin Elbegdorj, nella Grande Sala del Popolo di Pechino. I due leader hanno concorato sulla necessità di lavorare insieme per promuovere uno sviluppo continuo della partnership strategica globale tra Cina e Mongolia, portando così benefici ai popoli dei due Paesi. Xi Jinping ha affermato che la Cina presta molta attenzione alle relazioni con la Mongolia, e che le colloca in una posizione di rilevo nella sua agenda diplomatica. Il presidente cinese ha inoltre affermato che la Cina sostiene il rafforzamento degli scambi e cooperazione tra Cina, Mongolia e Russia, per completare al più presto il programma per il corridoio economico tra i tre paesi. Xi Jinping ha infine concluso che la Cina intende continuare a scambiare le proprie opinioni con la Mongolia su questioni importanti, e a cooperare nello spirito di salvaguardia della pace, della stabilità, e della giustizia a livello regionale e globale. Nella foto, Xi Jinping ed Elbegdorj. |
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Associazione Italia Mongolia regala il sorriso a un bimbo 6 novembre 2015 L’Associazione Italia Mongolia, nell’ambito della propria mission istituzionale che prevede oltre ad attività culturali e aiuti umanitari particolarmente rivolti all’ infanzia della Mongolia, ha recentemente aderito alla richiesta di l’aiuto di una giovane mamma di Ulaanbaatar per suo figlio di tre anni gravemente ammalato. La richiesta di aiuto è stata inoltrata dalla madre del piccolo paziente (Enkh-Uils) a un nostro socio, con cui la richiedente aveva, in passato, collaborato saltuariamente in terra di Mongolia. La mamma, Bayarkhuu doveva far operare, con urgenza, il piccolo al cuore, con un intervento assolutamente necessario pena il decesso del piccolo, ma la stessa pur facendo un doppio lavoro non riusciva a reperire la somma necessaria che l’ospedale esigeva per l’operazione. In realtà bisogna dire che l’operazione è di fatto gratuita ma i chirurghi dovevano reperire sul mercato esterno i materiali necessari per eseguire l’operazione. L’associazione si è fatta carico del reperimento, tramite i propri soci, della somma necessaria che ha provveduto ad inviare tempestivamente in Mongolia. Domenica 1 novembre abbiamo ricevuto un messaggio con cui la madre annunciava che il bambino era stato operato il giorno precedente e che l’operazione era andata bene. Il piccolo paziente ancora dormiva nella camera sterile, ancora sotto l’effetto dell’anestesia. Come Associazione facciamo un plauso al personale medico del 1st hospital e al chirurgo Oyunchimeg. La madre del piccolo è felice e noi pure. |
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Antilopi saiga a rischio estinzione 4 novembre 2015 Oltre la metà della popolazione mondiale di saighe, una specie rarissima di antilope considerata tra gli animali a maggior rischio d'estinzione, è morta nel giro di un paio di settimane, e a distanza di mesi gli esperti ancora non sanno il perché. Dell'animale, un tempo diffuso nelle steppe euroasiatiche e oggi confinato in poche aree di Kazakistan, Russia, Mongolia, nella primavera scorsa si era registrato un numero impressionante di decessi, inizialmente stimato in 120mila esemplari. Ma il bilancio ora è stato corretto al rialzo fino ad arrivare ad almeno 211mila esemplari, e le previsioni sulla sopravvivenza della specie sono tutt'altro che rosee. L'argomento è stato affrontato la settimana scorsa in Uzbekistan con i rappresentanti dei Paesi interessati. Le analisi di campioni di terreno e acqua hanno escluso presenze significative di tossine e inquinanti. Tolto l'avvelenamento, una delle possibili cause sembrerebbe essere un batterio, chiamato pasteurella, presente nelle antilopi in uno stato dormiente, e "svegliato" da fattori ambientali. Per il professor Richard A. Kock del Royal Veterinary College londinese, intervistato dal New York Times, il cambiamento climatico, con l'aumento delle temperature, potrebbe aver indebolito le difese delle antilopi ed essere quindi tra le cause del risveglio del batterio, che si è trasformato in un patogeno letale portando alla morte degli animali nell'arco di poche ore. In questa eventualità, lo scenario è allarmante. "Non è qualcosa a cui la specie può sopravvivere", ha detto Kock. "Se ci sono fattori ambientali scatenanti abbastanza diffusi, si può arrivare all'estinzione entro un anno". (fonte e foto Ansa) |
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La Mongolia di Gloria tra immagini e sorprese 3 novembre 2015 Un nuovo avvincente (e prezioso) diario si aggiunge al già consistente numero del nostro archivio. È quello di Gloria Boscaini che racconta la "sua Mongolia" attraverso una serie di riflessioni e considerazioni illuminanti accompagnate da 10 splendide immagini. Un viaggio durato quasi un mese, che ha toccato alcune delle mete più suggestive, ma con qualche sorpresa. Ad esempio il Lago Zuun Nuur, frequentato pochissimo dai visitatori e giudicato invece da Gloria: "Un posto paradisiaco, nel nulla, tra capre, yak e pastori locali che ci hanno mostrato con orgoglio le loro prede; unici ospiti nel campo gher, ci siamo sentiti totalmente avvolti dalla pace". Leggi il diario completo |
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Da Roma a Expo, rapporti solidi fra Italia e Mongolia 1 novembre 2015 Expo chiude i battenti con un bilancio eccellente e con un "colpo di coda" della Mongolia che, pur non essendo presente con uno stand ufficiale, si è distinta per il miglior progetto ecosostenibile e per una giornata all'insegna della cultura e della diplomazia, in occasione dei 45 anni di relazioni fra Italia e Mongolia. Molti gli incontri ufficiali, tra Roma e Milano, che hanno coinvolto i Ministri degli Esteri della Mongolia Lundeg Purevsuren e quello italiano Paolo Gentiloni, che ha anche assicurato l'appoggio del nostro Paese per il prossimo vertice Asem che verrà ospitato a Ulaanbaatar nel 2016. La delegazione, guidata dall'Ambasciatore mongolo a Roma Shijeekhuu Odonbaatar, si è poi trasferita a Milano per visitare Expo e inaugurare la Giornata culturale della Mongolia a cui hanno preso parte anche il Commissario generale Bruno Antonio Pasquino e il Console Onorario della Mongolia per la Toscana Piero Bardazzi (nella foto), prima dell'incontro a Palazzo Marino con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. |
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Energia solare, presto un nuovo impianto 30 ottobre 2015 Sono iniziati i lavori per la costruzione di un impianto per l’energia solare da 8MW. Sarà costruito nei pressi della miniera di carbone Bayanteeg, situata nel sum Nariin-Teel, nella provincia di Uvurkhangai. La Corea del Sud fornirà 25 milioni di dollari per finanziare la realizzazione della nuova centrale. Questo impianto diventerà un'ulteriore fonte di energia elettrica per la provincia di Uvurkhangai e di Bayankhongor. (fonte Associm) |
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La Mongolia a Milano C'è anche Pisapia 25 ottobre 2015 Il Sindaco Giuliano Pisapia ha incontrato a Palazzo Marino il Ministro degli Esteri della Mongolia Lundeg Purevsuren (foto), accompagnato dall'Ambasciatore a Roma Odoonbaatar Shijeekhuu. Milano è stata la seconda tappa della missione in Italia del Ministro nell'anno in cui si celebrano i 45 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Nel corso del colloquio si è parlato dell'opportunità di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra la capitale Ulaanbaatar e Milano, che il ministro ha auspicato possa essere il ponte tra l'Italia e la Mongolia per la futura collaborazione economica e culturale, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese dei due Paesi. Tessile-abbigliamento, design e agro-alimentare i settori in cui viene richiesta lo scambio di tecnologia. Oltre a complimentarsi per il successo di Expo 2015, che il ministro ha visitato in mattinata, l'ospite ha anche ringraziato per lo scambio di informazioni in corso sul fronte della sicurezza e della mobilità urbana per la preparazione del Vertice ASEM tra i capi di stato di Europa e Asia che Ulan Bator ospiterà il prossimo luglio dopo quello svoltosi a Milano lo scorso ottobre. |
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La Mongolia all'Expo tra diplomazia e cultura 23 ottobre 2015 Mongolia protagonista all'Expo sabato 24 ottobre. Il Ministro degli Esteri mongolo Purevsuren Lundeg sarà nel centro espositivo di Milano in occasione di una giornata tutta all'insegna della Mongolia, tra diplomazia e cultura. Alle 10.30 la delegazione arriverà all'entrata Vip (Cargo 8) accolta dalla Commissione generale Expo e si trasferirà all'Expo Center Open Plaza dove il Commissario Generale Bruno Antonio Pasquino darà il benvenuto ufficiale e la bandiera della Mongolia sarà issata sul pennone. All'iniziativa sarà presente anche Alberto e Chiara Colombo, collaboratori di mongolia.it, in rappresentanza di Associm, Camera di Commercio italo mongola. Dalle 10.45 si succederanno diverse iniziative che culmineranno con un grande concerto, a cui prenderanno parte numerosi artisti della Mongolia che presenteranno una serie di suggestive canzoni tradizionali, danze e arie di lirica italiana. L'evento sarà presentato dalla cantante lirica Ayana Sambuu (nella foto), collaboratrice di mongolia.it, che interpreterà anche l'Aria di Rosina dal Barbiere di Siviglia di Rossini. |
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Fra' Giovanni avvicina Magione a Kharkhorin 22 ottobre 2015 Fra’ Giovanni avvicina Magione a Kharakhorin (l'antica capitale dell'impero mongolo Karakorum). Impegnati a Torino per scambi e progetti con l’Italia non hanno voluto mancare una visita a Magione il sindaco di Kharkhorin, Enkhbat Lamzav e il vicegovernatore Bajargal Osorkhuu legati a questa città dalla figura di fra' Giovani da Pian di Carpine. Ad organizzare la visita Alfredo Savino, console onorario d’Italia in Mongolia; padre Giorgio Marengo, della congregazione della Consolata missionario in Mongolia da dodici anni; e Umberto Mannocchi, presidente del comitato Giovanni da Pian di Carpine. All’incontro, che si è tenuto nella sala del consiglio comunale, proprio sotto il dipinto che ritrae uno dei momenti salienti del viaggio di fra Giovanni: la consegna della lettera di papa Innocenzo IV al Gran Khan; erano presenti: il sindaco Giacomo Chiodini, Vanni Ruggeri delegato alla cultura del Comune, Umberto Mannocchi e molti cittadini. Il rapporto tra Magione e la città di Kharkhorin si formalizza nel 1997 con la costituzione a Magione del comitato Italia-Mongolia, come testimonia la targa apposta a fianco della biblioteca. Gli eventi più salienti di questo consolidato rapporto sono il viaggio di Fausto Carloni partito per la Mongolia da Magione che, al suo ritorno, ha fatto vedere per la prima volta, nel paese di fra' Giovanni, i luoghi del viaggio che il francescano fece nel 1245. Altro momento fondamentale del rapporto tra Magione e Mongolia è stata la mostra etnologica allestita presso la Torre del Lambardi nel 2007. In esposizione importanti testimonianze della cultura mongola tra cui una gher, tipica abitazione della popolazione un tempo nomade. Tutto il materiale fu concesso dall’associazione Soyombo di cui è segretario generale Giancarlo Ventura. Negli anni il rapporto con Magione si è consolidato anche grazie al direttore del centro culturale italiano in Mongolia L.Nyamaa a promotrice di una convenzione tra Università per Stranieri di Perugia, Adisu di Perugia (agenzia per il diritto allo studio universitario), Comune di Magione e Comitato Giovanni da Pian di Carpine allo scopo di consentire a studenti della Mongolia di studiare italiano nel capoluogo perugino. La traduzione in mongolo dell’Historia Mongalorum, l’importante documento della cultura mongola della metà del Duecento scritto da fra Giovanni da a conclusione nel viaggio, ha rappresentato un altro importante tassello del percorso che potrebbe concludersi con un gemellaggio tra le due città. (fonte trasimenooggi.it) |
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Da Mongolia e Nepal gli antenati dei cani 20 ottobre 2015 Il più fedele e adorato amico dell'uomo, il cane, ha avuto origine dai lupi dell'Asia Centrale, più precisamente da Mongolia e Nepal, addomesticati dai residenti locali per traformali in compagni di caccia. È quanto emerge, riferisce la Bbc, dal più vasto studio genetico del Dna delle migliaia di razze opubblicato sulla prestigiosa rivista Pnas. La ricerca è stata condotta dal dottor Adam Bokyo della statunitense Cornell University sulla base di 4.676 esemplari di razza pura e 549 'bastardini', frutto di incroci (fonte Agi, foto Federico Pistone) |
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Uova fossili rivelano temperatura dei dinosauri 14 ottobre 2015 Rivelata per la prima volta la temperatura corporea dei dinosauri grazie all'analisi delle uova fossili. Lo studio, pubblicato nella rivista Nature Communications, è stato coordinato da Robert Eagle, dell'Università della California a Berkeley. Ha stabilito che la temperatura dei grandi sauropodi era di circa 37 gradi, mentre quella dei piccoli raptor era di circa 32. Orientativamente il livello di calore corporeo di questi rettili può essere collocato tra quella dei coccodrilli e quella degli uccelli moderni. La scoperta è stata fatta sulla base dell'analisi della composizione del carbonato di calcio dei gusci d'uovo fossili scoperti in Argentina e Mongolia. "La tecnica permette di calcolare la temperatura corporea interna della femmina di dinosauro al momento della formazione delle uova", ha detto Aradhna Tripati, dell'Università della California a Los Angeles. Le uova scoperte in Argentina sono di sauropodi e hanno circa 80 milioni di anni, mentre le uova di raptor (piccoli dinosauri parenti del Tyrannosaurus rex e degli uccelli) sono state deposte in quella che è l'attuale Mongolia, nel periodo compreso tra 71 e 75 milioni di anni fa. Eagle ha affermato che "i dinosauri producevano calore e riuscivano ad aumentare la temperatura corporea rispetto a quella dell'ambiente, ma non riuscivano a mantenerla come fanno gli uccelli". (fonte repubblica.it) |
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Ester, l'artista italiana che racconta la Mongolia 12 ottobre 2015 Ester Bozzoni è un'artista bresciana che si è trasferita in Mongolia insieme al marito disegnatore e, insieme, hanno avviato un progetto per la realizzazione di "Secret of the blue sky", una graphic novel ambientata proprio in Mongolia. La nostra Ayana Sambuu ha intervistato in esclusiva Ester nel suo "Punto d'incontro": sono emersi molti aspetti davvero interessanti del rapporto di una giovane italiana, appassionata di cinema sulla vita in Mongolia del periodo pre-sovietico, con una terra così diversa ma già entrata profondamente nella sua anima. Ester Bozzoni traccia con brillantezza e lucidità il ritratto di un Paese sorprendente, e della sua capitale, Ulaanbaatar ("una città che trovo ogni giorno più affascinante", offrendo anche consigli molto utili per chi decide di visitare la Mongolia o addirittura di venirci a vivere e lavorare: "Si tende a presentare la Mongolia come un paese incontaminato - dice Ester - dove la tradizione nomade e il contatto con la natura ne fanno l’identità. Vivendo nella capitale e considerando anche quel poco che ho visto fuori Ulaanbaatar, questo ritratto non corrisponde alla realtà, piuttosto insegue un ideale col quale i mongoli non si identificano. Vorrei che gli italiani fossero più informati sulla storia recente della Mongolia, soprattutto riguardo ai grandi cambiamenti avvenuti durante e dopo la caduta del regime sovietico. Penso che ciò sia lampante nella capitale, la quale, non va dimenticato, rappresenta la realtà quotidiana della metà della popolazione totale". Leggi l'intervista completa |
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La Mongolia di Marinella tra profumi, aquile e yak 12 ottobre 2015 Un diario molto speciale, quello di Marinella Bessone, che in poche impressioni ha elencato "le cose più belle" del suo viaggio in Mongolia, accompagnandole con immagini molto suggestive, da Sud a Nord, dall'Altai al Gobi. Tra i ricordi "indimenticabili": il profumo dell'erba, gli spazi confinati, gli yak che giocano, i cavalieri, la sorprendente cucina, l'aglio selvatico del Gobi, le aquile, i falchi e gli scoiattoli e le gher (stufa, dormite e capocciate comprese). Nella foto, un cacciatore con l'aquila dell'Altai. Vai a tutti i DIARI |
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Non di solo calcio... Le passioni della Mongolia 12 ottobre 2015 Non di solo calcio vive il mondo, assicura bergamopost.it che disegna una mappa degli sport più amati, Paese per Paese. C'è anche (e soprattutto) la Mongolia: "La mappa dello sport è una gigantesca tavolozza colorata di arcobaleno. Negli Usa si sono inventati un sacco di cose e ovviamente va per la maggiore il baseball, che piace tanto ai venezuelani e ai cubani, e poi il football americano. Ovviamente c’è il basket, uno degli sport più popolari del mondo, non solo negli States. Dove allora? In Lituania la pallacanestro è una vera e propria religione, così come in Lettonia e nelle Filippine. In Mongolia fanno wrestling, che non è lo stesso che si vede in tv, ma è una disciplina antichissima che comprende la lotta ma anche il tiro con l’arco e l’equitazione. Oltre 1,5 milioni di abitanti segue questa disciplina come qualcosa di davvero religioso. In Irlanda giocano a calcio. Sì, ma quello gaelico. Per i 2 milioni di abitanti il giorno della finale è qualcosa di metafisico: Dublino si ferma (quasi)". Nella mappa, i Paesi in verde praticano il calcio come sport nazionale; la Cina in viola rappresenta il tennis da tavolo, mentre la Mongolia, in giallo, il wrestling inteso però nell'accezione più nobile e antica. |
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Il cielo di Mongolia svelato in un fumetto 1 ottobre 2015 Cosa hanno in comune una ragazza italiana e un guerriero mongolo del 1300? È un intreccio di vite quello raccontato tra le pagine di “Secret of the blue sky”. Massimiliano “Max” Regoli e Ester Bozzoni, autori di questa graphic novel, vogliono raccontare le emozionanti leggende popolari e le credenze religiose di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, città dove i due si sono trasferiti nel 2014. Le due storie parallele però non si basano soltanto sulla fantasia, ma sono ricche di riferimenti storici: gli artisti sul loro sito spiegano che gli abiti, le armi, gli ornamenti e la vita militare rappresentano fedelmente l’epoca del grande impero mongolo. Il progetto è stato inserito su kickstarter, sito di crowdfunding, per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione. Il primo traguardo è sviluppare la versione digitale dell’opera (in italiano e inglese) e solo successivamente anche il prodotto cartaceo in lingua mongola. (fonte ilgiornaledibrescia.it) |
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Con il Messaggero sulla Transmongolica 30 settembre 2015 Un viaggio con la Transmongolica, la leggendaria linea ferroviaria che unisce Mosca a Pechino attraversando il territorio mongolo, è un'esperienza straordinaria. Ce la racconta Sabrina Quartieri nella sezione Viaggi de il Messaggero. Ecco il testo dedicato al tratto mongolo: “La Mongolia è meglio averla vista una volta, che averne sentito parlare mille volte”, recita un proverbio locale. Le formalità di attraversamento del confine si svolgono comodamente a bordo. Entrati in territorio mongolo si respira subito il radicato misticismo di un grande popolo nomade dal passato glorioso (ci fu un tempo in cui i discendenti di Gengis Khan conquistarono gran parte della Cina). Se nella capitale Ulan Baator si visitano il monastero Gandan e il museo dei Lama, spingendosi verso fuori ci si ritrova immersi tra le montagne, tra scenari naturalistici che conducono (in bus) fino al villaggio di yurte, le abitazioni tradizionali mongole fatte di legno e di tappeti di feltro di lana di pecora. Indimenticabile, durante l’insolita escursione, il pranzo assieme ai nomadi del luogo, pastori e allevatori di cavalli. La magia dell’inesplorata Mongolia accompagna il visitatore fino al deserto del Gobi, antica terra di dinosauri". Leggi l'intero articolo |
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Sul Corriere la Mongolia e il ritorno dei pascoli 22 settembre 2015 "Così nell'arida Mongolia tornano verde e pascoli". Il Corriere della Sera di oggi dedica le due consuete pagine su Expo ai migliori progetti ecosostenibili del pianeta, aprendo proprio con il caso della Mongolia. Paolo Foschini ed Elisabetta Soglio, che firmano il servizio, descrivono il Green Gold Project, avviato dal ministero dell'agricoltura: "In pratica si trattava, dopo averli letteralmente cercati e inseguiti per mesi in un territorio vastissimo e maestosamente ostico quale è la Mongolia, di insegnare ai pastori a fare cose per loro contraddittorie: come bloccare per alcuni periodi dell’anno la libera circolazione del bestiame; o ridurre il numero di animali all’interno delle mandrie. Certo, la contropartita sarebbe stata, col tempo, un progressivo rinverdimento della terra. Ma col tempo. E fare un sacrificio senza vedere i risultati subito, si sa, è molto difficile. A maggior ragione dopo gli ultimi rigidissimi inverni mongoli che già avevano decimato le mandrie per conto loro. Ma la campagna d’informazione ha funzionato. Col contributo decisivo, e ovvio, di un aiuto economico del governo alle famiglie che partecipavano. E i risultati alla fine sono arrivati: in sette anni oltre 3 milioni di ettari sono tornati a disposizione come terre da pascolo. E sono nate 66 associazioni organizzate di pastori (Pugs), via via riconosciute dal governo, grazie alle quali il piano stesso potrà essere portato avanti — questa è la speranza — e ampliato ulteriormente". |
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Dal Lido di Camaiore un aiuto ai bimbi mongoli 22 settembre 2015 Nella suggestiva cornice del Park Hotel Villa Ariston del Lido di Camaiore si è tenuta una cena galà di beneficenza in favore dei bambini che abitano nelle zone remote della Mongolia, organizzata dall'associazione Italia-Mongolia presieduta da Emma Maffucci. Un aiuto concreto per le scuole mongole con la fornitura di computer (offerti dalla Fondazione Monte Paschi di Siena) ma anche libri, forniti dall'Unicef di Perugia, di medicine (Banco Farmaceutico italiano), presidi sanitari (a cura del San Giovanni di Dio con il dott. Mauro Battisti), oltre all'inserimento nel programma scolastico della lingue e della cultura italiana, con la prof. Iva Catarinelli, per stabilire una connessione ancora più salda fra i due Paesi. L'iniziativa è stata appoggiata dell'Ambasciata della Mongolia, rappresentata da Myagmarsuren Ochirsukh, primo segretario ed interprete dell'Ambasciatore Sh.Odonbaatar, che ha espresso gratitudine. Ospite speciale della serata Ayana Sambuu, cantante lirica mongola di livello internazionale, che ha incantato il pubblico presente con la sua meravigliosa voce. Per lei standing ovation. |
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Scuola di Orbit: l'appello delle missionarie salesiane 21 settembre 2015 Continua il prezioso e faticoso lavoro delle missionarie salesiane in Mongolia, che hanno già realizzato opere importantissime legate soprattutto all'educazione scolastica nella periferia di Ulaanbaatar, con la costruzione della scuola diocesana di Orbit: l'asilo è attualmente frequentato da 140 bambini, mentre alla scuola elementare sono iscritti 35 alunni. Ma i lavori continuano. Come riferisce suor Adriana Bricchi, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, "recentemente è iniziata la seconda fase del nostro progetto in Mongolia con la costruzione a Orbit (a 5 minuti a piedi dalla scuola), del Centro Salesiano destinato in parte ad abitazione delle consorelle e in parte allo svolgimento di attività socio-missionarie a favore di bambini /e , e per i così detti “ragazzi di strada”. Il completamento di questa costruzione, già avviata come da foto allegate, è previsto per il 2016 sempre che si riescano a raccogliere da Onlus e privati tutti i fondi necessari. Per questo motivo, pur rendendoci conto del difficile momento, mi permetto di rivolgermi a Voi per un contributo da effettuare come da indicazioni in calce. Se qualcuno di voi avesse l’occasione di visitare questo paese saremo ben liete di mostrarvi la nostra realtà. Don Bosco ci aiuti a ringraziare con dovere chi sostiene I nostri sforzi per essere di aiuto a giovani in diverse difficoltà. Cordiali saluti ed auguri d’ogni bene. Per tutte le sorelle missionarie-Salesiane in Mongolia". Conto corrente bancario: |
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L'emozionante Mongolia di Luana e Alberto 10 settembre 2015 Un altro piccolo reportage si aggiunge al nostro Diario: è quello di Luana e Alberto, reduci da un viaggio in Mongolia ed entusiasti della loro esperienza fra i nomadi. "Siamo partiti per la Mongolia con il cuore aperto, e siamo tornati pieni di emozioni, siamo partiti pensando di essere preparati e nonostante tutto ci siamo stupiti, avevamo delle piccole speranze di conoscere e vivere scene di vita vera, e ci siamo ritrovati dentro la magia di un film, un po' spettatori e un po' protagonisti". Così scrivono Luana e Alberto nei loro appunti di viaggio, accompagnati da alcune immagini singolari, come quella che li ritrae insieme ad alcuni lottatori, in tradizionale abito da competizione, nella zona del lago Khuvsgul. Guarda tutti i Diari |
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Brigitte, la regina dei caffè di UB 3 settembre 2015 Si chiama Brigitte Cummings (nella foto), è tedesca, ed è considerata la regina dei caffé a Ulaanbaatar. Il suo Helmut Sachers Kaffee è da tempo diventato il punto di riferimento per la colazione degli stranieri e dei mongoli nel centro della capitale, grazie soprattutto alla migliore pasticceria europea. Ma Brigitte è anche una persona di cultura e molto attenta ai cambiamenti della società della Mongolia. Ecco com'è nato l'incontro, e l'amicizia, con la cantante lirica Ayana Sambuu, collaboratrice di mongolia.it che l'ha intervistata per la rubrica "Punto d'incontro". Brigitte racconta della sua esperienza, del suo passato in Italia, di arte, musica, musei, ma anche di caffè e pasticceria, e del futuro del Paese che ha scelto, la Mongolia. Leggi l'intervista completa |
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"Mongolia brutta?" Il flop de ilpost.it 3 settembre 2015 "La Mongolia è brutta?" titola il sito ilpost.it, pensando di cavarsela con quel punto di domanda a un procurato danno di immagine per uno dei Paesi più belli, affascinanti e spirituali del mondo, popolata da gente meravigliosa. Chissà chi ha scritto quell'articoletto, ovviamente non firmato, che è un concentrato di disinformazione e superficialità, ma anche di risibile giornalismo, ispirato dalla "recente visita in Mongolia del vicepresidente degli Stati Uniti" che ha portato "l'attenzione su un paese asiatico - si legge - di cui si sa molto poco". Certamente "molto poco sa" chi ha scritto questo pezzo insulso (e chi ne ha composto il titolo), infrangendo la buona norma di conoscere quello che si dice o si scrive, altrimenti molto meglio stare zitti. Il testo continua: "Ulan Bator, che qualcuno considera 'la capitale più brutta del mondo'". "Qualcuno?!". Qualcuno chi? Anche in questo caso anonimato totale, concetti buttati lì per riempire. Ulaanbaatar può piacere o non piacere, è comunque una città sorprendente e tutta da scoprire, ma certamente la Mongolia è un incanto senza confronti e chi la conosce veramente - certo non il post.it - se ne innamora per sempre. E quel titolo, che non riflette nemmeno quanto scritto nell'articolo (visto che si parla solo della capitale), è il compimento dell'antigiornalismo. Per fortuna, i commenti dei lettori rimediano con giudizi, questi sì, espressi a ragion (e Mongolia) veduta. Guarda (purtroppo) il link Qualcun altro, un po' più autorevole (National Geographic) ha appena eletto la Mongolia il Paese più bello e fotogenico del mondo e ha inserito la sua capitale Ulaanbaatar tra le città più affascinanti e misteriose del pianeta. E prima di esprimere questi concetti in Mongolia c'è andato. |
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Assemblea Osce in Mongolia con l'incognita Russia 29 agosto 2015 Ulaanbaatar ospiterà dal 15 al 18 settembre l’Assemblea parlamentare dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Nonostante le misure restrittive imposte ai danni della Russia da Unione Europea e Stati Uniti, potrebbe essere presente Sergei Naryshkin, presidente della Camera bassa del parlamento russo. All'inizio di luglio, la Finlandia aveva negato i visti d'ingresso a uomini politici russi invitati a partecipare all'Assemblea parlamentare Osce. Il nome di Naryshkin è nella "lista nera" dell'Unione europea ed era uno dei delegati a cui era stato negato l’ingresso. |
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Mongolia Bike Challenge Trionfa l'italiano Pettinà 29 agosto 2015 Nicholas Pettinà regala al G.S. Forestale Cicli Olympia Vittoria un grande successo internazionale, la vittoria dell'edizione 2015 del Mongolia Bike Challenge, dopo l'esordio in terra mongola nel 2014 quando concluse la gara dietro al canadese Cory Wallace. Il corridore di Vittorio Veneto alla fine dopo sette lunghi ed estenuanti giorni ha dato 44' 45'' al campione irlandese marathon Ryan Sherlok mentre sul terzo gradino del podio è salito lo spagnolo Miguel Silvestre Iniesta. Il dominio di Nicholas è stato assoluto ed incontrastato fin dalla prima tappa di questa edizione della corsa ad una velocità di 27,40 km/orari. Pettinà si è imposto in cinque delle sette tappe (prima, seconda, quarta, sesta e settima). Tranne le ultime due tappe, tutte le prime cinque giornate sono state corse su distanze sempre superiori a 113 km e un paio di volte gli atleti hanno dovuto pedalare per 170 km. Classifica finale: 1. Nicholas Pettinà (GS Forestale - Cicli Olympia Vittoria) 30:50:03; 2. Ryan Sherlock (Irlanda) 31:31:18; 3. Miguel Silvestre Iniesta (Spagna) 31:47:34; 4. Yuki Ikeda (Giappone) 32:42:11; 5. Bolor Erdene Enhtaivan (Mongolia) 32:44:07 (fonte pianetamountainbike.it, foto Mongolia Bike Challenge) |
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Un ristorante mongolo aperto a St. Moritz 22 agosto 2015 Cucina mongola a St. Moritz. Un connubio insolito ma perfettamente riuscito grazie al Royal Mongolian Restaurant inserito nello spettacolare contesto dell'Hotel San Gian: un menu tradizionale mongolo reinterpretato e "personalizzato", grazie anche al servizio buffet che permette una scelta ampia e variegata, compresa l'opzione vegetariana, mantenendo però il riferimento degli ingredienti classici. Tra le scelte un menu "all you can eat a 48 franchi svizzeri (40 per la carta vegetariana). Vai al sito ufficiale. Nella foto (di Agata Colombo), l'ingresso del ristorante. |
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Mondiali di atletica: la Mongolia comincia bene 22 agosto 2015 La Mongolia si è presentata con 3 partecipanti ai Campionati Mondiali di atletica leggera in programma a Pechino. Già nella prima competzione, la maratona maschile, un atleta mongolo si è distinto: è il 33enne Ser-Od Bat-Ochir (foto) che si è piazzato al 38° posto con il tempo di 2 ore 32 minuti e 9 secondi, precedendo anche concorrenti sulla carta molto più accreditati. La maratona è stata vinta dall'eritreo Ghebreslassie in 2.12'28'', quarto l'azzurro Ruggero Pertile e 8° Daniele Meucci. Le altre due atlete della Mongolia partecipano alla maratona femminile: sono Otgonbayar Luvsanlundeg, 33 anni, e Bayartsogt Munkhzaya, 21 anni. |
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Al via il Mongolia Bike Challenge 21 agosto 2015 Domenica 23 agosto riparte il Mongolia Bike Challenge, spettacolare (e massacrante) competizione ciclistica che si svolge sulle piste mongole. Il favorito è l'italiano Nicholas Pettinà, che già nella passata edizione avrebbe poturo conquistare il successo, se non fosse incappato in un errore di percorso in una delle prime tappe, consegnando la vittoria all'esperto canadese Cory Wallace, che quest'anno però non è fra i partenti. Per l'atleta del Gs Forestale Cicli Olympia Vittoria un'occasione d'oro per rifarsi portando in Italia il trofeo. Altri quattro gli italiani in lizza: Giampietro Marion, Leonardo Bachini, Mattia Paganotti e Cristiano Tomasso. A fare la parte del leone, almeno dal punto di vista numerico, sono gli statunitensi (9), davanti a belgi (8), a spagnoli, australiani (7), italiani e tedeschi (5). Il Mongolia Bike Challenge, diretto come sempre dall'italiano Willy Mulonia, partirà dal Complesso con la Statua di Gengis Khan e si concluderà sabato 29 agosto, dopo 7 giorni e 856 km percorsi. Per ulteriori informazioni www.mongoliabikechallenge.com |
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Una gher a Brunico per il museo di Messner 17 agosto 2015 La Mongolia a Brunico. Una gher in piena regola domina la piazza dello splendido centro della Val Pusteria per promuovere il Messner Mountain Museum Ripa, dedicato ai popoli della montagna. La foto è stata scattata dalla nostra amica e collaboratrice Agata Colombo. L'MMM Ripa è uno dei sei musei che compongono il Messner Mountain Museum dislocati in località alpine italiane. In particolare il Ripa (il nome deriva dai termini tibetatni Ri, che significa montagna, e Ta (uomo) è stato aperto nel luglio 2011. Come precisa il sito ufficiale: "Il moderno alpinismo è nato 250 anni fa, ma è da più di 10.000 anni che l'uomo abita e frequenta i rilievi montuosi. Da principio ci si recava per cacciare, poi per condurre mandrie e greggi di pascolo in pascolo, quindi vi si stabilì per lavorare la terra e allevare bestiame. Stabilitisi tra i fondali delle valli e i pascoli estivi, i popoli di montagna hanno saputo sviluppare una propria arte della sopravvivenza, una cultura che, al contrario della cultura urbana, si basa sulla responsabilità personale, sulla rinuncia al consumo, sul mutuo aiuto. È a questo modo di vivere, che solo all'osservatore superficiale può apparire diverso da luogo a luogo, che Reinhold Messner dedica il museo MMM Ripa". Guarda il sito ufficiale del museo. |
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La grande musica lirica unisce Italia e Mongolia 13 agosto 2015 Sullo sfondo delle più importanti arie liriche di Rossini, Verdi e Puccini, ma anche di Mozart ed Hendel, Palazzo Chigi a Formello (Roma) ha ospitato un importante evento culturale sull'asse Italia-Mongolia. Oltre cento protagonisti della vita culturale e politica internazionale si sono dati appuntamento, circondati dai quadri di Nathalie von Rittersberg, per assistere in uno splendido chiostro al concerto diretto dal Maestro Stephen Laurence Kramer con una squadra di cantanti di alto livello, d'Italia, Mongolia e anche Spagna, accompagnati dalla pianista russa Victoria Khalilova: Carlo Alberto Gioja (basso baritono), Ayana Sambuu (mezzosoprano), Bruna Bencivenga (soprano), Chinges Jargalsaikhan (basso), Ochirsaikhan Erdene (baritono), Myagmasuren Batbayar (mezzosoprano), Ignacio Prieto (tenore). A introdurre gli artisti il sindaco di Formello Sergio Celestino, l'assessore alla Cultura Barbara Paoli, il Consigliere dell'Ambasciata di Mongolia Enkhbayar Budbazar per l'Ambasciatore Odonbaatar. Fra gli ospiti la senatrice Valeria Cardinali, il Ministro plen. Andrea Perugini, il Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia prof. Giovanni Paciullo, il Console dell'Ambasciata di Giappone a Roma Toshiaki Kobayashi, l'Ambasciatore di Indonesia a Roma e molti altri. Perfetta l'organizzazione dell'associazione ViViAmol'Arte, Comune, Municipio di Roma Capitale, Ambasciata della Mongolia a Roma e l'Interocrea Festival di Antrodoco. Tra i presenti anche la principessa Natacha Troubetzkoi e Brigitte Cummings, presidente del Rotary Club della Mongolia, membro di Rotary Club di Hong Kong e membro della International Female Association of Mongolia. Guarda una parte del concerto della Cenerentola |
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Sul Corriere il caso di Tuya e Tuvchinj 9 agosto 2015 Il Corriere della Sera dedica una doppia pagina all'"esodo dei migranti ambientali", aprendo la rassegna proprio con la Mongolia. Le immagini sono del 38enne fotografo milanese Alessandro Grassani. Ecco il testo che accompagna la foto principale: Erdene Tuya, 29 anni, si sveglia con il figlio di tre anni Tuvchinj che tiene abbracciata una pecorella. Il marito e un altro figlio di sei anni sono andati a prendersi cura del gregge. Le foto sono state scattate nel 2011 dopo un inverno rigidissimo che ha portato 20 mila pastori a migrare verso la capitale, Ulan Bator, la cui popolazione è raddoppiata negli ultimi 20 anni. Un inverno persino più tremendo di quello del 1944 che ha impresso un ricordo indelebile nella memoria di chi l’ha vissuto. Negli ultimi 15 anni si sono verificati inverni straordinari per ben quattro volte. Le foto sono di Alessandro Grassani, fotografo milanese, che ha realizzato reportage sulle migrazioni a cuasa del clima in Mongolia, Bangladesh, Kenya. Vai alla pagina di Corriere.it |
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Gli Hosoo Transmongolia agli Arcipelaghi sonori 8 agosto 2015 Ritorna in provincia di Modena il festival internazionale di musica etnica “Arcipelaghi sonori”, organizzato dal Comune di San Cesario sul Panaro. La prima serata, giovedì 20 agosto, si apre con un gruppo molisano, i Patrios, a cui seguirà il gruppo mongolo degli Hosoo Transmongolia. Come ricorda Modenatoday si tratta di un "gruppo molto particolare. Provenienti tutti dai monti Altai della Mongolia Occidentale gli Hosoo Transmongolia hanno un’eccellente educazione nel canto armonico oltre ad essere virtuosi suonatori di strumenti tradizionali mongoli come il violino con tastiera a testa di cavallo, il violino basso, l’oboe mongolo e altri vari strumenti a pizzico e a corde. Il loro canto è in grado di esprimere una gioia di vivere lieta e piena di rispetto per tutte le cose e le contaminazioni con il mondo occidentale non hanno intaccato il legame con la tradizione mongola". Per approfondire |
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Università di Trento, In Mongolia con Erasmus+ 8 agosto 2015 C'è anche la Mongolia fra le destinazioni dell'Università di Trento, che si è aggiudicata un finanziamento di oltre 865mila euro nell’ambito del nuovo programma Erasmus+ per azioni volte alla promozione della mobilità internazionale. Il finanziamento servirà per attuare progetti di mobilità internazionale nei prossimi 24 mesi per fini di studio e docenza rivolti sia a studenti che a docenti in entrambe le direzioni. Le borse di studio per gli studenti outgoing saranno di 650 euro/mese per permanenze di 4 o 5 mesi, quelle per gli studenti stranieri che trascorreranno un periodo di studio presso l’Ateneo trentino (incoming) saranno di 850 euro/mese, oltre a un contributo per le spese di viaggio. Tra le destinazioni che studenti e staff potranno scegliere ci sono: Israele, Russia, Cina, Filippine, Tailandia, Vietnam, Mongolia, India, Brasile, Cile, Messico, Paraguay, Sudafrica, Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore e Stati Uniti. Il programma europeo Erasmus+ prevede infatti un’apertura ulteriore della mobilità da e verso i Paesi non-UE (cosiddetti Paesi partner) rispetto al precedente programma LLP-Erasmus e consente alle università europee di presentare una candidatura autonoma. |
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Mondiali di nuoto anche la Mongolia c'è 5 agosto 2015 Anche la nazionale della Mongolia, coraggiosamente, partecipa ai campionati mondiali di nuoto in svolgimento a Kazan, Russia. Nella 4x100 mista la staffetta mongola ha chiuso la propria batteria all'ottavo posto con il tempo di 4'34''46, molto lontana dal record del mondo centrato dagli Stati Uniti con 3'42''43, ma meritandosi comunque l'applauso del palazzetto. Seguiremo le altre gare in cui sono impegnati gli atleti mongoli. |
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Calcio East Asian Cup La Mongolia si arrende 4 agosto 2015 Dopo un avvio strepitoso, la Mongolia perde l'occasione di avanzare alla fase finale dell'East Asian Cup di calcio. Nella prima giornata la nazionale mongola ha battuto 4-0 le Isole Marianne Settentrionali, grazie alle reti di Munkh-Erdene Tuguldur, Soyol-Erdene Gal-Erdene, Bilegt Dashnyam e Altankhuyag Murun, primo giocatore mongolo della storia ad avere ottenunto un contratto da professionista (ora al club thailandese Krabi F.C.). A questo punto, i tifosi mongoli si erano illusi di poter dominare il girone, ma nella seconda giornata i padroni di casa del Guam hanno vinto 2-0 passando al comando della graduatoria, approfittando anche del successo delle Marianne su Macao. Nella terza e decisiva giornata, facile vittoria di Guam sulle Marianne (5-0) mentre la Mongolia si faceva battere da Macao. la classifica finale del girone: Guam 7 (qualificato alla fase finale), Macao 4, Mongolia e Marianne 3. Nella foto (statopotenza.eu), a sinistra, il bomber mongolo Altankhuyag Muren. |
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Il destino della Mongolia sul Venerdì di Repubblica 4 agosto 2015 Qual è il destino della Mongolia e delle sue millenarie tradizioni? Se lo chiede Gabriele Battaglia sul Venerdì di Repubblica nell'articolo "Cosa resta della steppa". "Lo sfruttamento intensivo delle miniere - si legge nel sommario - sta cancellando l'antica cultura nomade producendo nuovi ricchi e molte contraddizioni". Tra gli interlocutori l'antropologo David Bellatalla (foto), da anni impegnato sul fronte degli aiuti umanitari in questo Paese, che definisce la Mongolia "terra di miracoli e misteri" e riassume a suo modo il rischio della fina della civiltà nomade: “Perdiamo nostro fratello gemello. È la storia che racconta anche la Bibbia. Dio accetta i regali del pastore Abele e rifiuta quelli dell'agricoltore Caino. Allora quello tira una bastonata in testa al fratello e l'ammazza. Così stiamo facendo noi ora, con i nomadi”. Vai all'articolo completo |
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Google Earth per studiare la deforestazione 1 agosto 2015 La lotta alla deforestazione in Mongolia è uno degli obiettivi di Google Earth Engine, lo strumento satellitare presentato alla sede Fao di Roma. Google, in collaborazione con le Ong, le università e altre istituzioni stanno sviluppando questo servizio a fini umanitari, anche per la conservazione degli oceani, il controllo di territori protetti o la mappatura delle epidemie e la lotta alla pesca illegale. Dave Thau, capo della piattaforma digitale di Google Earth Engine, ha spiegato come trasformare i dati satellitari in mappe che gli scienziati possono poi analizzare per affrontare problemi ambientali. "Frammentando le immagini di un territorio e inserendo pixel precedentemente presi nello stesso luogo, si può ovviare anche al problema delle nuvole che impediscono la visione della terra dallo spazio", ha detto Thau. In questo modo è stato possibile scoprire fenomeni che si sono verificati negli ultimi 30 anni, come l'effetto della deforestazione in Mongolia o lo sviluppo urbano della città del Texas, negli Stati Uniti. Nella foto (di Federico Pistone), foreste nella regione del Khentii. |
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Governo cede partecipazioni a 10 imprese statali 31 luglio 2015 Il Governo mongolo sta progettando di rilasciare sul mercato, nel corso di quest’anno e del 2016, le proprie partecipazioni in dieci imprese di proprietà statale, tra cui la miniera di carbone più grande del Paese Tavan Tolgoi, per rilanciare la crescita economica della Mongolia e cercare di aumentare gli investimenti stranieri. Ad affermarlo è Angar Davaasuren, amministratore delegato della Borsa mongola, secondo cui il Governo intende vendere le proprie partecipazioni in centrali elettriche e altre imprese nazionali, inclusa la propria quota della miniera di carbone di Tavan Tolgoi. Secondo Davaasuren, circa il 20-30 per cento della miniera potrebbe essere offerto agli investitori internazionali nei prossimi due o tre anni. La Mongolia sta così cercando di attirare investitori dall'estero per sviluppare le ingenti risorse naturali che possiede e dare ulteriore impulso alla crescita economica nazionale, che nel 2014 si è attestata attorno all’8%. Entro due mesi, secondo Byambasaikhan Bayanjargal, Amministratore Delegato di Erdenes Mongol LLC che controlla il deposito di carbone da coke, sarà raggiunto un accordo per sviluppare la miniera di Tavan Tolgoi. (fonte Associm)
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Oggi 16 milioni di persone discendono da Gengis Khan 26 luglio 2015 La notizia era già nota ma ora un genetista di Oxford ha confermato che Gengis Khan lasciò un´eredità condivisa da 16 milioni di persone oggi viventi. Il condottiero mongolo ha così il carattere maschile alfa di maggior successo e diffusione nella storia umana. Bryan Sykes, professore di genetica umana all´Università di Oxford, ed autore de "La maledizione di Adamo" - uno studio sul cromosoma Y - ritiene che il cromosoma di Gengis Khan, detto "super Y", sopravvisse e proliferò fino alle Isole Britanniche, come rivelato anche da Discovery Channel. La ricerca di Sykes si basa sui dati raccolti da Oxford Ancestor, una società che tratta il dna per ricerche ad uso privato di antenati o parenti. "Offriremo agli uomini inglesi test genetici gratuiti, per verificare se siano discendenti di Gengis. I ricercatori hanno trovato un´impronta di cromosoma Y che ricorreva assolutamente identica nell´8% della popolazione maschile". "Non vi è ragione di dubitare - ha commentato David Morgan, studioso di storia mongola dell'Università del Wisconsin - che Gengis Khan lasciò una progenie non indifferente". |
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Concluso il Naadam in onore di Gengis Khan 14 luglio 2015 La Mongolia ha vissuto come ogni anno, da oltre 8 secoli, la festa del Naadam, il principale appuntamento popolare del Paese, insieme allo Tsagaan Sar, il capodanno lunare. Dall'11 al 13 luglio la Mongolia ha rivissuto una festa che ha ormai tremila anni ma da otto secoli rappresenta la rievocazione delle gesta di Gengis Khan (nella foto). Cinquecento atleti hanno dato vita alla estenuante gara di lotta. Agghindati con una giacca (zodog) che copre solo spalle e braccia, attillati pantaloncini in seta (shudag) e ai piedi i tradizionali stivali di cuoio (gutal), si sono sfidati in rapidi match a eliminazione diretta. L'obiettivo è costringere l’avversario a toccare terra almeno con un ginocchio. Il trionfatore ha volteggiato come uno sparviero sopra il rivale appena battuto. L’ultimo a resistere, dopo tre giorni di lotte trasmesse anche in diretta tv, è il vincitore del Naadam, l’uomo più forte della Mongolia. La seconda prova era quella del tiro con l’arco, a cui hanno preso parte anche giovanissimi e anziani, tutti bardati secondo l’antica tradizione guerriera. I concorrenti hanno centrato barattoli posti a 50 o 75 metri a seconda della categoria mentre i compagni di clan li sostenevano con canti ossessivi di incoraggiamento. Infine, la corsa dei cavalli che si è svolta come da tradizione su una piana stepposa in un’area verso l’aeroporto. Protagonisti sono stati i bambini, da 5 a 12 anni, che hanno lanciato i cavalli in una sfiancante gara di 15 e 30 chilometri. Moltissimi gli stranieri che hanno assistito al Naadam, anche se la vera essenza di questa celebrazione può essere colta esclusivamente dal popolo mongolo. |
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Il Burkhan Khalduun patrimonio Unesco 14 luglio 2015 Il Burkhan Khalduun è stato inserito dall'Unesco nel Patrimonio dell'Umanità, insieme ad altri 23 siti nel mondo. Si tratta della montagna della regione del Khentii, nel nord della Mongolia, dove sarebbe sepolto Gengis Khan. "È una regione meravigliosa - scrive Federico Pistone nel libro "Mongolia, l'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" (Polaris) - comoda da raggiungere e raramente inserita negli itinerari classici soprattutto per chi visita la Mongolia per la prima volta. Il motivo forse va cercato in un equivoco di fondo: le guide che descrivono il Khentii lo segnalano esclusivamente per il legame con Gengis Khan. Qui nacque (forse), qui fu incoronato imperatore (forse), qui venne sepolto (forse), insieme ai tesori, ai cavalli, alle donne. Ma al di là di queste evocazioni storiche, resta comunque una zona paradisiaca di boschi e specchi d'acqua in fila lungo il Khentii, la catena montuosa (non oltre i duemila di quota, salvo il picco del Khentii khan di 2.350 metri) che dà il nome alla regione". Nella foto (di Federico Pistone), lo sfondo del Burkhan Khalduun incorniciato da larici e betulle. |
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Grand Prix di Judo la Mongolia è prima 6 luglio 2015 La Mongolia si conferma potenza mondiale nel judo: con 18 medaglie, di cui 5 d'oro e 3 d'argento, domina il Grand Prix di Ulaanbaatar, precedendo Giappone (8 medaglie), Cina (6) e Francia (3). Ecco il resoconto di oasport.it, che ha fornito anche la foto di Otgonbaatar Lkhagvasuren, uno dei protagonisti della manifestazione. "Dopo tre giorni di combattimenti, si è concluso il Grand Prix di Ulaanbaatar, prova del calendario internazionale di judo che si svolge nella capitale della Mongolia. Partiamo proprio dal successo del judoka locale Otgonbaatar Lkhagvasuren, ventiduenne già medagliato di bronzo agli Asian Games nella passata stagione. Il giovane mongolo della categoria 90 kg, numero quattro del tabellone, ha ottenuto il successo più importante della sua carriera andando a battere per ippon il cinese Cheng Xunzhao. Testa di serie numero uno, lo svedese Joakim Dvärbysi è accomodato sul terzo gradino del podio insieme all’uzbeko Erkin Doniyorov. Successo giapponese nella categoria di peso più elevata, la +100 kg, dove Kenta Nishigata ha ottenuto la sua prima medaglia d’oro internazionale a ventisette anni. Il campione nazionale nipponico, vincitore a sorpresa della rassegna di Fukuoka, si è imposto per ippon sul tedesco Sven Heinle, mentre i padroni di casa Temuulen Battulga e Duurenbayar Ulziibayar si sono accomodati sul gradino più basso del podio. |
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La Mongolia di Lee conquista Cortona 5 luglio 2015 C'è la Mongolia, la sua magia e il suo dramma, nelle immagini del quarantenne fotografo coreano Deasung Lee, vincitore della quarta edizione del Premio Internazionale Happiness On The Move, organizzato dal festival Cortona On The Move e dal Consorzio Vino Chianti. Lee ha battuto la concorrenza di 1600 fotografi da cinque continenti. Il lavoro premiato, che sarà esposto nel 2016 al "Cortona on the move", si intitola Futuristic Archaeology ed è dedicato alla desertificazione della Mongolia, attraverso scatti sovrapposti di potente forza evocativa. Ecco la motivazione della giuria: “Daesung Lee, con un’estetica che fonde elementi di fotografia documentaria con la messa in scena ci offre una rappresentazione molto efficace e originale del reale, e in maniera poetica ci pone di fronte al tema dell’ambiente e della necessità di tutelarlo. Una idea concettuale molto precisa, che permette di fondere una visione del passato con la previsione del futuro, è la forza di questo lavoro. Daesung affronta infatti il tema della precarietà della vita nomade in Mongolia con immagini in cui la bellezza formale attrae impedendo un’immediata lettura del contesto: l’osservatore, ad un primo sguardo, non è in grado di capire il segno di ciò che sta osservando. Eppure è potente e affascina”. Nella foto, una delle immagini premiate. |
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Judo, la Mongolia domina il Grand Prix 5 luglio 2015 Si è aperto all’insegna dei judoka mongoli il Grand Prix di Ulaanbaatar 2015, prova del calendario internazionale. Gli atleti della Mongolia hanno conquistato infatti tre delle cinque medaglie d’oro in palio, collezionando addirittura undici medaglie. Come da tradizione, la Mongolia ha confermato la sua forza nelle categorie di peso più basse. Un fatto davvero evidente tra i 60 kg, dove i padroni di casa hanno monopolizzato il podio. A sorpresa, però, la medaglia d’oro non è andata al campione mondiale in carica Boldbaatar Ganbat, bensì ad Amartuvshin Dashdavaa (foto) che ha sconfitto il connazionale per ippon dopo un minuto e mezzo di golden score. Il ventisettenne è così tornato sul gradino più alto del podio dopo il Grand Prix di Tashkent (Uzbenkistan) dello scorso ottobre. Il podio è stato completato da Kherlen Ganbold e Tsogtbaatar Tsendochir, medagliati di bronzo. Numero uno del tabellone dei 73 kg, Tumurkhuleg Davaadorj si è imposto per ippon sul giovane fenomeno giapponese Hirofumi Abe. Il due volte campione asiatico, già vincitore quest’anno del Grand Prix di Tbilisi, ha fatto valere la sua esperienza per rispondere al waza-ari del nipponico, che si rivelò al grande pubblico con la vittoria dello scorso Grand Slam di Tokyo, battendo addirittura Masashi Ebinuma. Sul terzo gradino del podio sono saliti l’altro mongolo Altansukh Dovdon ed il russo Arsen Galstyan, campione olimpico dei 60 kg oramai passato alla categoria superiore. Il terzo successo per i padroni di casa è arrivato con Sumiya Dorjsuren, che si è imposta nella categoria 57 kg femminile. Da notare l’assenza di Urantsetseg Munkhbat, campionessa iridata nel 2013, anche se la Mongolia ha comunque trovato il podio con Khorloodoi Bishrelt. L’altra medaglia di bronzo è andata al collo della kazaka Alexandra Podryadova. Infine, nella categoria 52 kg, la ventunenne giapponese Ai Shishime si è aggiudicata il suo primo Grand Prix in carriera battendo Tsolomon Adiyasambuu per ippon. Numero uno del tabellone, la finlandese Jaana Sundberg non è riuscita a salire sul podio, sconfitta nel match per il bronzo da Bat-Erdene Baljinnyam. Sul podio della categoria sono salite ben tre mongole, visto che in terza posizione si è classificata anche Bundmaa Munkhbaatar. Il Grand Prix di Ulaanbaatar proseguirà con altre quattro categorie di peso: 73 kg ed 81 kg per gli uomini, 63 kg e 70 kg per le donne (fonte oasport.it) |
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Judo, a Ulaanbaatar in scena il Grand Prix 3 luglio 2015 Duecentodue atleti provenienti da 35 Paesi combatteranno fino a domenica 5 luglio sui tatami del Grand Prix di judo a Ulaanbaatar. La curiosità starà soprattutto nel poter rivedere all’opera i tre campioni olimpici russi, esclusi dalle convocazioni per gli ultimi Campionati Europei. Arsen Galstyan (campione olimpico dei 60 kg, oramai passato ai 66 kg), Mansur Isaev (73 kg), reduce da un infortunio, e Tagir Khaibulaev (100 kg) saranno gli unici tre rappresentanti della nazionale di Ezio Gamba presenti nel Paese asiatico. Anche per la Francia saranno presenti quasi tutti i migliori interpreti tra quelli esclusi dalla rassegna continentale di Baku, al netto degli infortunati e di Teddy Riner. I padroni di casa della Mongolia cercheranno di fare bella figura di fronte al proprio pubblico, schierando tutti i propri migliori elementi per un totale di 56 judoka. Presente anche il campione mondiale in carica dei 60 kg, Boldbaatar Ganbat (fonte e foto oasport.it) |
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Terrorismo, Mongolia "a rischio trascurabile" 28 giugno 2015 La Mongolia è a "rischio trascurabile di terrorismo", così come Svezia e Svizzera. Anche se Alfano ricorda che "oggi nessun Paese è sicuro", nella mappa pubblicata oggi dalla stampa (a lato), la Mongolia risulta essere uno dei più tranquilli del pianeta. Secondo la “Terrorism and political violence map”, realizzata insieme al The Risk Advisory Group, si osserva una riduzione del livello di allarme in 21 Paesi: Albania, Bangladesh, Barbados, Bhutan, Brasile, Costa Rica, Croazia, Cuba, Repubblica Ceca, Egitto, Fiji, Guyana, Honduras, Kirghizistan, Mauritania, Mongolia, Marocco, Mozambico, Panama, Tunisia e Uzbekistan. |
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Mongolia e Sardegna canti nomadi a Ravenna 26 giugno 2015 Stasera, venerdì 26 giugno alle 21.30, la rassegna "Canti nomadi" di Ravenna Festival fa tappa in Mongolia passando dalla Sardegna. Nel suggestivo Chiostro della Biblioteca Classense vanno in scena il Cuncordu e Tenore de Orosei con i cantori mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Garzoring Nergui (nella foto). Riferisce ravennanotizie.it: "Nel cuore di una natura ancora sacra e pastorale, l’aspra bellezza delle montagne sarde incontra la distesa delle steppe della Mongolia, attraverso le polifonie del tenore e il canto difonico khoomij. Tra liturgie e feste paesane, al confine fra sacro e profano, le voci risuonano ancora tra le montagne della Sardegna, dove si rifugia la bellezza di una cultura pastorale sempre viva. Il canto difonico è nato invece dove s’incontrano le montagne dell’Altaj e l’immenso deserto del Gobi, uno fra i luoghi più desolati, misteriosi e affascinanti del pianeta. Questo meraviglioso incontro fra il gruppo di Orosei e i due artisti mongoli, che si è realizzato per la prima volta nell’ambito del Festival delle Musiche Sacre di Fès, in Marocco, e si è replicato al festival Les Orientales in Francia, mette in risalto i valori e le affinità di questi due popoli, testimoni di un passato in cui l’uomo sapeva vivere in simbiosi con la natura". |
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Il morin khuur di Epi al Castello Sforzesco 25 giugno 2015 Martedì 30 giugno alle 21 la musica mongola diventa protagonista al Castello Sforzesco di Milano nella rassegna Ethno Festival, aperta gratuitamente al pubblico. Tra gli altri si esibirà Epi, al secolo Enkhjargal Dandarvaanchig (nella foto), 47enne artista di Ulaanbaatar, virtuoso del morin khuur, lo stupefacente e tradizionale violino delle steppe con il manico a forma di testa di cavallo. Epi è considerato uno dei migliori interpreti di questo genere musicale e, insieme all'arpista Rüdiger Oppermann, è particolarmente apprezzato in Germania. Si è già esibito al'Expo 2002 di Madrid e in ogni parte del mondo. |
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A Formello sventola la bandiera mongola 24 giugno 2015 Bandiera mongola al municipio di Formello. A tenerla sono il sindaco Sergio Celestino e l'ambasciatore della Mongolia a Roma Shijeekhuu Odonbaatar (nella foto). L'incontro, promosso dall'associazione culturale ViViAmol'Arte, era l'anteprima dell'atteso Evento Red Carpet che il presidente Carlo Alberto Gioja, il direttore organizzativo Bruna Bencivenga e la responsabile dei Rapporti Internazionali Ayana Sambuu stanno organizzando il 19 luglio. Formello ospiterà dal 9 al 18 la prima parte dell'International OperaStudio dedicato all'opera lirica "La Cenerentola" di G. Rossini, concludendo questo percorso di "alto perfezionamento" con il Gran galà dell'Opera il 19 stesso nel Chiostro di Palazzo Chigi. Centrale il ruolo dell'amministrazione comunale formellese che ha reso possibile questa collaborazione e dell'Ambasciata che ha aiutato la selezione di artisti già in carriera che verranno a perfezionarsi a Formello. Nell'occasione il sindaco e l'assessore alla Cultura Barbara Paoli hanno accompagnato l'Ambasciatore per le suggestive vie di Formello dove, oltre alle riprese del nuovo film con Sabrina Ferilli nel borgo, si èi assistito a un sontuoso matrimonio nel Chiostro. Presente anche la pittrice Nathalie Von Rittersberg che aprirà l'evento del 19 luglio con una mostra dei suoi dipinti. L'artista, colpita dalla bellezza del paese, ha detto: "Formello is small, but is very busy". |
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La Mongolia di Ayana nel Romanzo del mondo 23 giugno 2015 Si intitola "Novel of the world" (nella foto, la copertina) ed è un piccolo libro davvero singolare realizzato da Mondadori in occasione di Expo: raccoglie 104 testimonianze di autrici da tutto il mondo, Mongolia compresa, presentati nella lingua inglese e in quella originale di provenienza. Tra queste autrici ci sono personaggi letterari di primo piano che hanno voluto contribuire con storie inedite legate alla propria cultura, affiancando artisti emergenti come è il caso di Ayana Sambuu, presente in rappresentanza della Mongolia, cantante lirica e stratta collaboratrice di mongolia.it. "Ho voluto raccontare - rivela Ayana - come la nostra famiglia accolse un nuovo anno, tutti insieme intorno a un tavolo, con gli amici di mio fratello e mio marito per la prima volta in Mongolia. Ho cercato di trasmettere la serenità, emanata soprattutto dai miei nonni, persone davvero speciali. E poi tutti i preparativi per lo Tsagaan Sar, i cibi tradizionali, il numero delle portate (12, per festeggiare il nuovo anno). Il mio racconto vuole essere un augurio per tutti noi di poter trascorrere una vita tranquilla, non necessariamente di abbondanza, ma sufficiente per creare, studiare, scoprire, avere figli, dare e ricevere amore". Scarica gratis Il Romanzo del mondo |
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A Genova aperitivo sulle tracce di Gengis Khan 16 giugno 2015 Venerdì 19 giugno dalle ore 19 Genova Cultura organizza, nella sede in via Roma 8b, l’incontro “Un aperitivo sulle tracce di Gengis Khan” a cura del viaggiatore Franca Perla Lombardi (nella foto). "Steppe, aspre montagne, laghi cristallini, paesaggi sterminati e mozzafiato, una fauna ricchissima. La Mongolia, un territorio che da secoli affascina viaggiatori, conquistatori e avventurieri. Monasteri buddhisti (khild) rappresentano la testimonianza più immediata delle radici spirituali della Mongolia, rare testimonianze tangibili della storia del paese, con le loro preziose icone, i sutra e i dipinti che ne ingentiliscono le antiche mura. Poco o nulla resta di Karakorum, l’antica capitale che nel trecento fece tremare il mondo, ma tra Nalaikh ed Erdene, il luogo in cui il grande condottiero trovò una benaugurante frusta d’oro, l’episodio viene rappresentato da un’enorme statua equestre di 40 metri. Un popolo gentile dove le famiglie nomadi ti ospitano nelle loro semplici tende gher. Nelle gher si è sempre i benvenuti e non occorre bussare… i mongoli non lo fanno mai. “Nokhoi khor” è quello che i mongoli gridano quando si avvicinano a una gher, che letteralmente significa: tieni il cane". (fonte genovapost.com) |
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Europa e Mongolia ancora più vicine 16 giugno 2015 "La Mongolia sarà un alleato strategico per l'UE ad Est" ha dichiarato il presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbegdorj rivolgendosi ai deputati in seduta plenaria a Strasburgo (nella foto, un momento del discorso). Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha accolto con favore il presidente Elbegdorj. Durante il suo discorso ha anche affrontato la transizione verso la democrazia, oltre al sostegno e alla cooperazione dell'Unione europea in questa fase. "Da uno dei regimi comunisti più chiusi e isolati al mondo siamo diventati uno dei più aperti. Oggi abbiamo un'economia di mercato dinamica e un società vitale e creativa", ha detto il presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbegdorj, sottolineando l'importanza del sostegno e della cooperazione nell'UE. "L'Unione Europea era con noi quando abbiamo avuto bisogno del suo sostegno ed quando abbiamo avuto bisogno di un incoraggiamento", ha dichiarato. Martin Schulz ha annunciato che la Mongolia ospiterà l'Incontro Asia-Europa 2016 (ASEM) in giugno. "Questo è essenziale per costruire dei ponti tra l'Europa e l'Asia, ci aiuterà a risolvere i problemi regionali e globali", ha concluso. (fonte Europarlamento) |
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A Sanremo con l'Aifo un aiuto alla Mongolia 16 giugno 2015 Dal 19 al 21 giugno in Piazza Muccioli a Sanremo sarà installata una gher proveniente dal progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria che l’Aifo sostiene da 23 anni in Mongolia. Ancora una volta la collaborazione con il Masci (Movimento Scout Adulti), questa volta di Sanremo e Imperia, consente ad Aifo di far conoscere la cultura della Mongolia (a fianco, la locandina di presentazione). Chiamata dall’OMS per il problema dell’alto numero di persone disabili nell’immenso paese asiatico, Aifo, grazie alla stretta e fattiva collaborazione del governo centrale e di quelli regionali e alle grandi capacità e disponibilità del personale sanitario e proprio del popolo mongolo, è riuscita a coprire con servizi efficienti l’intero Paese. La tenda è arredata con mobili originali così come sono originali i capi di abbigliamento e oggetti prodotti dalle cooperative di disabili che con queste attività hanno riacquistato indipendenza economica e quindi dignità. Sarà esposta anche una mostra fotografica e verranno proiettate immagini con filmati e foto scattate nel corso dei viaggi che Aifo organizza in Mongolia per visitare i progetti. Presenti i volontari di Aifo Imperia e Sanremo a disposizione per le informazioni sul progetto. Orari: montaggio dalle ore 16 di venerdì 19 giugno e quindi apertura che proseguirà sabato dalle ore 9 alle 21 e domenica dalle 9 alle 15. L'ingresso è libero. (fonte imperiapost.it) |
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Moda: missione compiuta della Cna in Mongolia 16 giugno 2015 Soddisfazione da parte di CNA Federmoda per i risultati raccolti con la missione appena conclusasi ad Ulaanbaatar. Nella capitale mongola l’Unione settoriale del tessile, abbigliamento, pelle, cuoio e calzature di CNA ha portato 10 marchi: 070 Landi, Artico, Colb, Donne da Sogno, Lacompel, Landi Fancy, Rinfreschi, Roncarati, R and Co (Creazioni Rosanna) e Valbisenzio ad incontrare operatori del settore e per presentarsi al pubblico. Una iniziativa realizzata con il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico, con il supporto dell’Agenzia ICE e la partecipazione di Piero Bardazzi, Console onorario a Prato. La due giorni, tenutasi presso il Tuushin Hotel di Ulaanbaatar ha visto la realizzazione di una sfilata e di incontri b2b. “Abbiamo registrato grande interesse da parte degli operatori mongoli intervenuti, verso prodotti interamente fatti in Italia – ha dichiarato Luca Rinfreschi, Presidente Nazionale CNA Federmoda – operatori appositamente selezionati che conoscono il circuito delle fiere internazionali di settore. E’ evidente che il mercato di questo Paese non può ancora esprimere grandi volumi di acquisto per un prodotto di fascia medio alta, nonostante questo sono stati conclusi alcuni contratti e diverse proposte saranno valutate nelle prossime settimane.” L’interscambio Italia-Mongolia per l'anno trascorso ha registrato un valore di circa 78 milioni di euro (fonte MiSE aggiornamento 3.3.2015), un Paese di cui siamo il decimo fornitore con esportazioni (che vedono tra le voci principali: meccanica, moda, arredo e alimentare) per circa 36 milioni di euro. (fonte Cna) |
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La Mongolia vi aspetta È il momento di organizzarvi 15 giugno 2015 Tra un mese la Mongolia festeggerà il Naadam, la più grande festa nazionale. Molti viaggiatori scelgono questo periodo per visitare la Mongolia, ma le meraviglie di questo Paese meritano un viaggio in qualsiasi periodo. Da giugno a settembre il clima è decisamente favorevole, con temperature diurne calde ma mai torride né umide, mentre le sere sono fresche e gradevoli. È il momento quindi di programmare il viaggio in questa terra incantevole e gentile. Per avere qualche idea di itinerario basta consultare il nostro Parti con noi o recarvi alla vostra agenzia di viaggio di fiducia. Tra l'altro dal luglio scorso per gli italiani non serve nemmeno più il visto, una comodità eccezionale che consente di organizzarsi anche all'ultimo momento, disponibilità di voli permettendo. Tra l'altro c'è un viaggio per un piccolo gruppo "Nella terra di Gengis Khan" dal 15 al 27 agosto in cui restano ancora pochi posti disponibili. Scrivete a info@mongolia.it. Nell'articolo di Federico Pistone sul Corriere della Sera i 4 motivi per andare in Mongolia |
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Musica mongola e iraniana si uniscono a Pennabilli 31 maggio 2015 C'è anche la Mongolia, nella versione più spettacolare, al Festival internazionale dell'arte in strada "Artisti in piazza" a Pennabilli, antico borgo medievale in provincia di Rimini. Appuntamento lunedi 1° giugno con i Sedaa (nella foto), un emozionante mix di musica tradizionale mongola, rappresentata dal cantante Nasaa Nasanjargal e dal musicista Maraa Naranbaatar, con il polistrumentista iraniano Omid Multi Bahadori, per un risultato che sfiora la magia. Guarda il programma completo del Festival di Pennabilli. Vai al sito ufficiale dei Sedaa per trasportarvi in un mondo esotico e magico a metà tra l'antico Oriente e le lande sconfinate della Mongolia. http://www.artistiinpiazza.com/2015/ |
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Caldo record anche in Mongolia 29 maggio 2015 E meno male che la Mongolia è un Paese freddo! In questi giorni il termometro ha raggiunto temperature record di 35 gradi nelle regioni del Gobi. Anche la capitale Ulaanbaatar ha fatto registrare un caldo anomalo, oltre i 25°. La Mongolia, che solo poche settimane fa aveva patito una situazione di gelo eccezionale, non è stata risparmiata dall'ondata torrida che ha colpito gran parte dell'Asia, provocando solo in India una vera ecatombe. Dall'Egitto al Giappone una terribile estate anticipata. Le temperature stanno però tornando ai livelli stagionali. Nella foto, una bambina di Ulaanbaatar si ripara con un cappello di paglia (foto Federico Pistone) |
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Da Como alla Mongolia "oltre la strada" 19 maggio 2015 Un'esperienza straordinaria e un libro, "Oltre la strada". Protagonisti i comaschi Francesca e Tommaso (nella foto) e un'avventura, raccontata da moto.it, dall'Italia alla Mongolia: "Una moto, 23.000 chilometri da percorrere, 150 litri di bagaglio, tre mesi di preparazione e un itinerario attraverso diciannove Paesi. Un viaggio epico, organizzato nei minimi dettagli. La partenza da Como, la meta è la Mongolia. Francesca e Tommaso partono una mattina di giugno con l'obiettivo di attraversare Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia e Russia per fare poi ritorno lungo le Vie della Seta in sella alla loro Africa Twin. In Siberia, però, il viaggio si interrompe tragicamente e i due protagonisti si ritrovano a intraprendere un cammino che va oltre le strade del mondo, insinuandosi nelle terre inesplorate dell'anima. Gradualmente il dolore si trasforma nella consapevolezza che solo quando si perde tutto si è davvero liberi e che la strada percorsa è comunque maestra di vita. "Oltre la strada" è il resoconto di un viaggio alla scoperta del mondo e di se stessi, un racconto dedicato a chi ama le due ruote, i viaggi e una vita non convenzionale. Ma oltre alla sinossi del loro libro abbiamo la fortuna di poter cedere a loro la "parola" e far raccontare a Francesca e Tommaso la loro esperienza. |
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Neve e freddo eccezionale Ma torna il bel tempo 11 maggio 2015 Dopo un'ondata di caldo eccezionale, la Mongolia ha vissuto un secondo inverno altrettanto anomalo. In alcune regioni è caduta neve abbondante e la temperatura è precipitata sottozero. Ecco il report di Giovanni Staiano per meteogiornale.it: "Giornate fredde in gran parte della Mongolia, con temperature minime diffusamente negative, fino ai -11,1°C di Songiin. -8,9°C a Underkhaan, -8,7°C a Maanti, -8,4°C a Ulygaiin Dugang, -6,3°C a Choir, -5,9°C a Gaiuut, -5,7°C a Rinchinlhumbe, -5,4°C nella capitale Ulaan-Baatar, -5,0°C a Mandalgovi. Meno 2,9°, -1,8°, 2,2°, 2,7° e 3,9°C le medie delle minime di maggio di Rinchinlhumbe, Gaiuut, Underkhaan, Ulaan-Baatar e Mandalgovi. In molte aree del paese è anche caduta la neve, per esempio nelle già citata Rinchinlhumbe e Gaiuut, ma anche a Tosontsengel, Tsetserleg e Hujirt. Freddo intenso anche a Gaiuut precipitata fino a -8,9°C e che ha poi registrato una massima di appena 1,7°C e la caduta di 7 cm di neve. A causa delle nevicate sono state chiuse alcune strade". Nelle ultime ore la situazione è migliorata e anche nella capitale Ulaanbaatar la temperatura è risalita oltre i 15°. |
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La Mongolia cenlebra il 70° della vittoria sul nazismo 9 maggio 2015 Anche la Mongolia sfila a Mosca per celebrare i 70 anni della vittoria sovietica contro il nazismo. Sono trenta i Capi di Stato di tutto il mondo che si sono dati appuntamento nella capitale russa per i festeggiamenti ufficiali. La Mongolia ha un legame molto stretto con l'ex Unione Sovietica, segnato nel bene e nel male dalla storia recente: la liberazione dai Cinesi, le purghe di Stalin con la distruzione di gran parte dei monasteri e l'esecuzione di migliaia di moanci mongoli, la difesa dalle invasioni giapponesi, la Seconda Guerra Mondiale, la caduta del Comunismo e l'indipendenza. Sono molte sul territorio mongolo le attestazioni di solidarietà militare, politica ed economica russo-mongola, fra cui il monumento eretto a Ulaanbaatar (foto) con un carro armato con data 1945 che richiama l'alleanza tra Mongolia e Russa e il comune obiettivo antinazista. |
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Primo calciatore mongolo in Europa grazie a YouTube 9 maggio 2015 Si chiama Murun Altankhuyag, ha 25 anni e fa il calciatore. Prima per divertimento, ora per lavoro. Tutto grazie (oltre al discreto talento) a YouTube. Un video postato due anni fa e visto da oltre cinquemila persone, accompagnato dalla scritta: "I have a dream to became professional player". Quel "sogno" è diventato realtà, perché i professionisti serbi del Fudbalski Klub Mačva Šabac (campionato Serbian First League) lo hanno ingaggiato prelevandolo dai dilettanti thailandesi del Satun Utd Fc. Nemmeno un provino, visto su Internet e comprato a "scatola chiusa". Come riferisce Alessandro Di Gioia (calciomercato.com) "anche un altro social network, Facebook, è compartecipe della realizzazione del sogno di Murun: nel 2012 infatti, quando studiava Sport Management e giocava a calcio, riuscì a tenere i contatti con il suo attuale agente proprio su FB. Procuratore che ha svolto alla grande il suo lavoro: dopo un anno il passaggio al Krabi FC, nel 2014 trasferimento al Satun United e quest'anno proprio il Sabac". E pensare che il video in questione non è esattamente una garanzia: si vede questo mingherlino numero 10 realizzare una rete in rovesciata (nella foto, peraltro contro una difesa apparsa piuttosto allegra) in un match ufficiale in Mongolia - preceduto da tanto di inno - poi una serie un po' confusa di azioni in cui è perfino difficile individuare Murun. Ma i social network hanno fatto il miracolo: quindi, benvenuto al primo giocatore mongolo in Europa! Vedi il video originale postato su YouTube da Murun. |
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In libreria "I mongoli" ma è solo un riassunto 9 maggio 2015 La casa editrice il Mulino recupera una pubblicazione del 2012 di Morris Rossabi, docente universitario newyorkese, ne realizza una splendida copertina e inserisce il volumetto "I mongoli" nella collana Popoli e civiltà (136 pagine, 13 euro). Il testo è una sorta di riassunto - non a caso il titolo originale è "The Mongols - A very short introduction" - sicuramente utile per un "ripasso" sulla portata storica dell'Impero mongolo ma niente di straordinario e soprattutto niente di nuovo. Nulla a che fare con l'appassionante "Gengis Khan" di Weatherford. Ecco un estratto, dalla conclusione del libro di Rossabi: "Probabilmente l'eredità più duratura dei mongoli furono le relazioni e gli scambi tra Oriente e Occidente. Dall'epoca mongola in poi gli avvenimenti europei ebbero ripercussioni nell'Asia mediorientale e orientale mentre tendenze asiatiche nel campo dell'arte, dell'abbigliamento e della religione influenzarono l'Occidente. Le invasioni mongole inaugurarono le relazioni e la storia a livello globale. Il fatto che i mongoli siano citati in fonti contemporanee cinesi, giapponesi, uigure, tibetane, russe, georgiane, armene, persiane, arabe, siriache e latine testimonia il loro influsso su gran parte del mondo asiatico". Vai alla sezione LIBRI |
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Roma-Ulaanbaatar: incontro storico fra i due sindaci 7 maggio 2015 Contatto avvenuto: mercoledì 6 giugno il sindaco di Roma Ignazio Marino ha incontrato il sindaco di Ulaanbaatar Erdeniin Bat-Üül. Il colloquio, tenutosi nell’ambito della due giorni di incontri del Sindaco della capitale mongola con le rappresentanze istituzionali romane e italiane, ha avviato le relazioni politiche tra le due città, e ha rappresentato l’occasione per discutere dei futuri programmi di sviluppo turistici e culturali che coinvolgeranno le rispettive capitali e che rafforzeranno ulteriormente i rapporti e la collaborazione tra Italia e Mongolia. Erano presenti all’incontro anche l’Ambasciatore mongolo a Roma S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, Michele De Gasperis, Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola, e Eugenio Bernardi, Direttore dell’Ufficio del Turismo Mongolo in Italia. Il Presidente De Gasperis ha espresso “viva soddisfazione per la visita del Sindaco Bat-Üül a Roma, coronata con l’incontro tenutosi col Sindaco Marino in Campidoglio. Durante questa due giorni romana, sono state individuati diversi ambiti in cui Roma e l’Italia possono avviare interessanti forme di collaborazione con Ulaanbaatar. Questa visita, di cui la nostra Camera è stata onorata e per la quale ringrazia nuovamente il Sindaco, ha dato un significativo impulso all’individuazione di quei punti di contatto tra le due municipalità su cui sarà possibile in futuro lavorare con reciproca soddisfazione, e ha permesso alle imprese associate di presentare personalmente al Sindaco le potenzialità dei comparti imprenditoriali romani e italiani” ha concluso De Gasperis. (fonte Associm). Nella foto, da sinistra: Marino, De Gasperis, Bat-Üül e Odonbaatar. |
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Il sindaco di Ulaanbaatar martedì 5 maggio a Roma 4 maggio 2015 La Camera di Commercio Italo-Mongola riceverà martedì 5 maggio come proprio ospite il Sindaco di Ulaanbaatar Erdeniin Bat-Üül (nella foto), in visita ufficiale a Roma. Alle ore 15:30 il Sindaco presiederà un evento organizzato presso la Sala del Carroccio in Campidoglio, durante il quale presenterà alle istituzioni e alle imprese italiane le ultime opportunità e proposte commerciali provenienti dalla capitale della Mongolia. Prenderanno parte all’incontro l’On. Luca Giansanti, Consigliere Comunale, il Dr. Mario de Facqz, Capo staff dell’Assessore alla Cultura, la Dott.ssa Patrizia Tanzi, Responsabile dell’Ufficio Promozione Internazionale del Turismo, S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, Ambasciatore della Mongolia a Roma, e il Dr. Michele De Gasperis, Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola. Per informazioni e adesioni contattare la Camera di Commercio Italo-Mongola a info@associm.com |
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Expo, è della Mongolia il progetto vincente 1 maggio 2015 Anche la Mongolia è presenta all'Expo di Milano, anche se non si trova traccia del suo padiglione "annunciato". Eppure è uno dei Paesi su cui sono maggiormente puntati i riflettori internazionali. Viene proprio dalla Mongolia il primo dei 18 progetti mondiali premiati nel campo agro-alimentare e della nutrizione, le “Best Sustainable Development Practices”. Le pratiche sono state scelte tra le proposte selezionate da una giuria internazionale, nell'ambito del programma “Feeding Knowledge”, che ha lo scopo di far conoscere e diffondere le migliori soluzioni scientifiche in tema di sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile, affinché possano diventare un modello per tutte le nazioni del mondo, a livello ambientale, sociale e produttivo. Sulle 786 proposte presentate, 749 sono state ammesse (di cui il 47,1% dall'Europa e il 15,1% dall'Asia). Cinque progetti – realizzati in Mongolia, Niger, Guatemala, Tanzania e Italia - saranno narrati in un filmato prodotto da Expo Milano 2015. Quello della Mongolia è il primo in assoluto e riguarda "gruppi di pastori per una gestione sostenibile dei pascoli in Mongolia”, organizzato dal Ministero dell’Industria e dell’Agricoltura mongolo. |
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Sul Corriere della Sera 4 motivi per la Mongolia 1 maggio 2015 Doppia pagina dedicata alla Mongolia sul Corriere della Sera del 1° maggio: "Dove regnava Gengis Khan" è il titolo dell'ampio servizio scritto da Federico Pistone, titolare di mongolia.it e autore della guida Polaris sulla Mongolia. Nell'articolo vengono individuati 4 buoni motivi per visitare la Mongolia. Si parte dalla notizia di cronaca recente degli sciamani scesi in piazza. Ecco l'incipit: Le penne d'aquila sui cappelli a cinque punte ondeggiano al ritmo ossessivo dei tamburi: qualcuno intinge l'anulare nel latte di cavalla e ne offre una goccia al Cielo, una alla Terra e una agli antenati. Duecento sciamani hanno abbandonato i loro rifugi nelle regioni settentrionali della Mongolia e sono scesi in piazza, la grande piazza Gengis Khan di Ulaanbaatar, davanti al Parlamento all'ombra della Blue Sky Tower, per protestare contro lo sfruttamento eccessivo del deserto del Gobi, forziere di oro, rame e tutte quei metalli che hanno improvvisamente risvegliato l'interesse mondiale per quest'ultimo paradiso dei nomadi. Lo spirito della Mongolia, immacolato da millenni e in magico equilibrio tra le forze naturali del bene e del male, i leggendari e temutissimi gog e magog, rischia in pochi anni di essere sgretolato da multinazionali che scavano voragini, prosciugano corsi d'acqua, impongono strade asfaltate e stravolgono paesaggi e governi. In ballo c'è una nuova ricchezza - hanno ribattezzata la Mongolia l'emirato delle steppe - ma anche un fragile equilibrio da difendere. Non basta l'appello ecologista lanciato da Jiang Rong con il suo libro Il totem del lupo e rilanciato da Annaud al cinema con L'ultimo lupo, dove si esalta la vita nomade contro il tentativo di appiattimento sociale imposto dal governo di Pechino. Per fortuna la Mongolia resta un'isola - si fa per dire, è la terra al mondo più lontana dal mare - compressa fra Russia e Cina eppure miracolosamente aggrappata al proprio orgoglio millenario di tradizioni, riti, spiritualità e sorrisi. Un Paese incantato, ancora per poco, da visitare per molte ragioni. Almeno quattro. Sopra, un segmento dell'illustrazione realizzata per il Corriere da Paola Parra, che accompagna le due pagine. Apri le due pagine del Corriere |
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È in libreria "Gengis Khan" finalmente in italiano 23 aprile 2015 È in libreria "Gengis Khan - La nascita del mondo moderno" di Jack Weatherford (Leg-Bus, 29 euro). Non è una novità editoriale. Questa avvincente biografia dello studioso statunitense sul condottiero mongolo era uscita nel 2004, ma finalmente ora è apparsa anche nella splendida versione italiana. Qualche purista potrà obiettare che il passo narrativo scelto dall'autore sia eccessivamente "spettacolare", un po' all'americana diremmo noi. Ma per la prima volta siamo di fronte a una biografia di Gengis Khan serrata, giornalistica, brillante e soprattutto ricca di informazioni e di aggiornamenti, con un intreccio di riferimenti storici e bibliografici davvero entusiasmante. Un'occasione preziosa per conoscere l'epopea mongola, attraverso la saga del suo uomo-divinità più importante, in una lettura senza respiro e - evviva! - senza banalità. E così scopriamo come Temugin ha meritato l'appellativo di "uomo del millennio". E a completare il quadro, una confezione editoriale da leccarsi i baffi. Scheda completa nella sezione Libri |
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L'ira degli sciamani contro il progetto minerario 23 aprile 2015 L'ira degli sciamani della Mongolia contro un progetto minerario canadese che minaccia il patrimonio nazionale. Nel sottosuolo delle immense e disabitate steppe mongole si celano ingenti giacimenti di carbone, rame, oro, ferro e altri minerali per un valore di diversi miliardi di dollari, una ricchezza che potrebbe trasformare, in meglio o in peggio, la vita dei tre milioni di abitanti. Cantando preghiere a Tenger, il Cielo onnipotente, gli sciamani si oppongono però a questo sfruttamento straniero che mette in pericolo l'eredità mongola, la sua terra, le sue acque, le sue montagne. (fonte ilsole24ore.com) Vedi il video |
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Padre Ernesto: La Chiesa scommette sui laici 11 aprile 2015 La vera sfida della Mongolia, come racconta il missionario della Consolata padre Ernesto Viscardi, è di «coniugare il bello di una cultura millenaria con le opportunità che i vari elementi della “modernità” possono offrire». Siamo passati da una società caratterizzata da antiche tradizioni a una «bombardata da modelli molto aggressivi». Nella quotidianità resistono quelle forme tradizionali, basti pensare allo sciamanesimo o al buddismo mahayana tibetano che si mescola con gli accessori della modernità (internet, macchine di grossa cilindrata…). L’ordinarietà, soprattutto tra i più anziani, è regolata dalla consuetudine: ci sono «i giorni buoni o meno buoni per concludere affari, sposarsi o fare funerali». I giovani guardano, invece, alle «telenovelas» coreane o ai mercati di Singapore. La Chiesa in Mongolia è una realtà giovane: i primi missionari di Scheut si sono stabiliti nell’estate del 1992, i religiosi della Consolata sono arrivati, invece, nel luglio del 2003 e dopo due anni di studio della lingua hanno incominciato la loro missione ad Arvaiheer, a 430 km dalla capitale. E oggi la comunità cattolica di Arvaiheer conta i suoi primi 20 battezzati. Per un missionario che ha speso 12 anni in Africa, l’Asia «diventa un’esperienza unica. Lavorare in un Paese che si apre al resto del mondo, in una Chiesa quasi incipiente, è una grazia e la realizzazione del sogno di ogni missionario. E per questo, come si esprimerebbe un mongolo, dico: “Dio del cielo a te rendo grazie”». Per dare un «volto mongolo alla Chiesa cattolica», padre Ernesto sta realizzando il progetto formativo “Formation of full time ministers” che mira alla formazione dei laici: due anni in Mongolia e due a Manila presso l’Istituzione Fondacio Asia che prepara laici missionari animatori di comunità. I candidati ottengono un contratto triennale e sono inseriti a tempo pieno nelle attività pastorali. «Insieme formano un “pastoral team”, un gruppo think-tank di analisi, riflessioni e proposte da iniettare nella Prefettura Apostolica». (fonte Luciano Zanardini - Vatican Insider - Lastampa.it) |
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Allarme Mongolia: il deserto avanza 31 marzo 2015 La vita nomade è stata fondamentale per la cultura tradizionale mongola nel corso della storia: ancora oggi i pastori sono circa un terzo della popolazione totale, mentre gli animali allevati sono oltre 25 milioni, la concentrazione di animali da allevamento più alta del pianeta. Questo stile di vita tradizionale oggi è minacciato dai cambiamenti climatici: secondo una ricerca realizzata dal governo mongolo circa 850 laghi e 2 mila fiumi si sono asciugati, e la perdita di acqua contribuisce alla rapida desertificazione della Mongolia. Circa il 23 per cento del suo territorio si è trasformato in deserto negli ultimi 30 anni. Per il progetto Futuristic Archaeology il fotografo coreano Daesung Lee ha fotografato alcune delle grandi aree desertificate della Mongolia, ponendo all’interno di ogni scena un’altra immagine stampata su un grande cartellone ― in corrispondenza con l’orizzonte del paesaggio ― della stessa zona prima che iniziasse il processo di desertificazione. In alcuni casi viene fatto invece l’opposto. Daesung Lee ha voluto realizzare dei veri e propri “diorami” (ambientazioni in scala ridotta) con l’idea che le persone fotografate possano rifugiarvisi “per poter sopravvivere in futuro”. In questo modo i paesaggi fotografati diventano una specie di limbo, qualcosa a metà tra la situazione attuale e un’ideale esposizione nel futuro di ciò che era una vecchia tradizione: mettendo a confronto una fotografia naturale con quella che assomiglia a un’immagine come quelle che vediamo esposte nelle mostre Daesung Lee cattura la precarietà della vita nomade. La serie completa e gli altri lavori di Daesung Lee si possono vedere sul suo sito. (fonte il post.it) |
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Nuovo aeroporto: via al collegamento con Ub 27 marzo 2015 Il Governo della Mongolia ha approvato la costruzione di un tratto stradale che colleghi Ulaanbaatar al nuovo aeroporto internazionale di Khushigt Valley, nel Tuv aimag. La costruzione della nuova strada dovrebbe essere ultimata entro il secondo trimestre del 2016, prima dell’undicesimo Asia-Europe Meeting (ASEM), vertice dei Capi di Stato e di Governo che nel 2016 si terrà proprio a Ulaanbaatar. Il Ministro delle Strade e dei Trasporti N. Tumurkhuu è stato incaricato di avviare le pratiche affinché i lavori di costruzione possano partire il prima possibile. Per quanto riguarda l’aeroporto di Khushigt Valley, la prima fase della sua realizzazione sarà portata a termine a metà del 2016, e pertanto i lavori di costruzione della nuova strada di collegamento – dotata di doppia carreggiata con tre corsie per senso – dovranno essere ultimati in tempo per permettere di raggiungere l’aeroporto una volta che questo sarà operativo. (fonte Associm)
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Dall'Appennino alla Mongolia Lindo Ferretti su Sky Arte 25 marzo 2015 Lo straordinario percorso umano ed artistico di Giovanni Lindo Ferretti (nella foto), in prima visione mercoledì 25 marzo alle 22.10 su Sky Arte nel film "Fedeli alla linea", che sarà poi replicato in altre fasce. "Un film - scrive Anna Lupini per tvzap - in forma di dialogo con un personaggio che non è solo un musicista e cantante, ma anche pensatore e un artista a tuttotondo che ha sempre manifestato un pensiero libero e forte. Un dialogo intimo tra le mura di casa, che ripercorre un intero arco esistenziale: dall’Appennino alla Mongolia, attraversando il successo, la malattia e lo sgretolarsi di un’ideologia. Il ritorno a casa infine, tra i suoi monti per riprendere le fila di una tradizione secolare, sullo sfondo del suo ultimo ambizioso progetto: Saga. Il Canto dei Canti, opera epica equestre che narra il legame millenario tra uomini e cavalli. Il film è arricchito da preziosi contenuti d’archivio: inedite immagini dei CCCP Fedeli alla linea nella Berlino degli anni del Muro, scatti dei primi concerti concessi da Umberto Negri, tra i fondatori del gruppo con Ferretti e Zamboni, vhs mai visti recuperati all’interno del Fondo Valdesalici, foto di famiglia, estratti del film di Luca Gasparini, Tempi moderni e sequenze del viaggio in Mongolia tratte da "Sul 45° parallelo" di Davide Ferrario, fino ad arrivare ai suoni e alle immagini dell’attuale tour A cuor contento". Guarda l'articolo e l'anteprima
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Il diario di Adele e Andrea 25.000 km in camper 23 marzo 2015 Quasi venticinquemila chilometri percorsi in camper, dall'Italia alla Mongolia, e raccontati in esclusiva per mongolia.it dalla intraprendente coppia di Parma Adele e Andrea Cobianchi, attraverso un intenso e dettagliato diario di viaggio e alcune immagini (come quella a fianco, al monastero di Amarbayasgalant) scattate durante la spedizione. Ecco un estratto: "S’incontrano numerosi "Ovoo", cumuli di pietre con al centro un palo avvolto da tante bandiere di preghiera azzurre e rosse. Assistiamo al rito votivo che consiste nel girare attorno al cumulo di pietre per tre volte e lanciare monetine e sassi facendo crescere il cumulo stesso; chi non si ferma annuncia il suo passaggio con tre suoni di clacson. Frequenti i corsi d'acqua e le piste che, staccandosi dalla via principale, si perdono in immensi pascoli punteggiati da candide Gher. Presso un fresco e limpido ruscello, sostiamo per pranzare, sotto un cielo terso e azzurro, la temperatura è di 33°; un vicino Buddha solitario ci osserva. Desta la nostra curiosità, un altro imponente Buddha che, attorniato da altre divinità, fa da custode a un grande cimitero, nel quale sorgono numerose Stupe di varie dimensioni in base all'importanza del defunto. In un tempio attiguo assistiamo a una toccante cerimonia di cremazione". Leggi il diario di viaggio |
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Mondiali di calcio: Mongolia eliminata da Ballardini 23 marzo 2015 Si è già conclusa l'avventura della Mongolia (nella foto) ai campionati Mondiali di calcio 2018 in Russia. La nazionale allenata da Purevsukh ha perso anche l'incontro di ritorno delle qualificazioni, pur se di misura. Dopo il 4-1 subito all'andata sul campo di Timor Est, la Mongolia ha saputo gestire meglio il ritorno, davanti a 5.000 spettatori stipati nello stadio Centrale di Ulaanbaatar, concludendo con una sconfitta per 1-0 (rete di Patrick Fabiano dopo 9 minuti di gioco). È stata comunque una prestazione convincente quella dei rossoblù mongoli contro una nazionale più quotata e lo conferma la caratura del c.t. Davide Ballardini, ex tecnico di Lazio, Cagliari, Palermo, Genoa e Bologna. Timor Est accede alle fase successiva, la Mongolia vedrà ancora una volta i Mondiali da casa. Vedi gli highlight e il gol della partita |
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L'ultimo lupo di Annaud tra politica e ambientalismo 23 marzo 2015 Come annunciato da mongolia.it, il film L'ultimo lupo dal 25 marzo è nelle sale cinematografiche italiane. Ecco la recensione di comingsoon.it: Se Jean-Jacques Annaud dovesse riassumere il suo percorso umano e artistico in una parola, sceglierebbe "cuore". Così almeno ha dichiarato durante un’intervista rilasciata in occasione dell’uscita in Francia de L'ultimo lupo, kolossal da 40 milioni di dollari voluto e finanziato dalla Cina, che considera Il totem del lupo di Jiang Rong un monumento cartaceo nazionale. Di cuore ce n'è tanto nel tredicesimo film del regista francese, che vede ancora il cinema come un sogno e che, nonostante le cadute, ha sempre lottato strenuamente per costruire una sua personalissima macchina delle meraviglie. I primi ad accorgersene sono stati i lupi che hanno "recitato" nel film, a cominciare dal capo branco Cloudy che ogni mattina si lasciava accarezzare come un cagnolino d'appartamento. Poi è toccato a noi, che abbiamo visto la passione vibrare intensamente fra le steppe della Mongolia inquadratura dopo inquadratura. C'è anche un po' di sana passione politica in questa storia di disastrosa violazione di un ecosistema, perché, mentre Mao inviava giovani "emissari" della Rivoluzione Culturale a educare i nomadi e i pastori delle regioni più remote del suo immenso paese - avviando un danno ambientale irreparabile - un giovane Jean-Jacques militare in Camerun rifletteva sui danni del colonialismo. Quasi trent’anni dopo, dall'orlo dell'Apocalisse, il regista sventola ancora la bandiera del rispetto della libertà dei popoli e condanna l’attitudine a distruggere sistematicamente le vite degli altri, siano essi uomini, animali o piante. Infine, c'è estrema cura nella mise en scene di questo film che parla di speranza attraverso la relazione fra l’uomo e l’animale. C'è la fotografia evocativa di Jean-Marie Dreujou insieme alla magia che solo la silenziosa rappresentazione di un paesaggio incontaminato e smisurato può creare. Va detto, però, che delle due anime del film una è migliore dell’altra. E’ quella più selvaggia, quella che fa il tifo per i lupi, per la loro giusta aggressività, la loro lealtà e organizzazione sociale; quella che mostra una natura vendicativa, insomma, e che i bambini non dovrebbero vedere. Annaud la sviluppa visivamente quasi con ferocia, filmando la carneficina e restituendoci scenari che, in netta contrapposizione con la ieraticità e pacatezza di sequenze più contemplative, appaiono brulicanti come un quadro di Hieronimus Bosch, rossi di sangue come l' "Inferno" dantesco oppure spettrali, orribilmente raggelanti e raggelati. L'effetto è portentoso e l'emozione arriva inesorabile. Più debole, e forse troppo schematica nella divisione fra buoni e cattivi, è la parte degli uomini, con la saggezza e l’armonia con il cosmo dei mongoli da una parte e l’ottusità degli ufficiali governativi dall’altra. In mezzo, lo studente universitario Chen Zhen, personaggio forse guastato dalla sua universalità e dalla sua funzione di alter ego dello spettatore, che non ne comprende in pieno il mistero, la complessità. E’ qui che L'ultimo lupo non balza in avanti impetuoso e veloce come gli splendidi animali che descrive e che Jean-Jacques Annaud rischia di registrare un calo di tensione e di epicità, perché l’enigma più affascinante da penetrare è proprio l’essere umano, meno puro e coerente dell’animale, ma dotato di autoconsapevolezza e libero arbitrio". Vai alla sezione Film |
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Alfredo Savino, primo Console onorario in Mongolia 18 marzo 2015 Alfredo Savino è ufficialmente il primo Console onorario italiano in Mongolia. Martedì 17 marzo l'Ambasciatore italiano responsabile per la Cina e la Mongolia con sede a Pechino, Alberto Bradanini, si è recato a Ulaanbaatar per consegnare al dott. Savino l'importante incarico diplomatico in occasione di una cerimonia tenuta in onore del Console all'hotel West bestern Tuushin. Il giorno seguente, il nuovo Console è stato ricevuto dal Direttore del protocollo del Ministero degli esteri mongolo per ricevere l'exequatur. Alfredo Savino, 38 anni, milanese, dal 2007 si è trasferito a Ulaanbaatar dove insegna italiano all'Università nazionale della Mongolia. È uno dei fondatori e soci storici dell'associazione culturale Soyombo di Giancarlo Ventura. Nella foto, Alfredo Savino, durante il suo intervento di investitura, con l'Ambasciatore Bradanini. |
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Mondiali 2018: la Mongolia perde 4-1 a Timor Est 12 marzo 2015 È stata proprio la Mongolia ad aprire le danze per le qualificazioni del Campionato del mondo di calcio, in programma nel 2018 in Russia. La squadra allenata da Sanjmyatav Purevsukh ha perso la prima partita 4-1 a Dili contro la nazionale di Timor Est. Il gol della bandiera è stato realizzato a 3 minuti dalla fine da Erkhembayar. Il ritorno previsto il 17 marzo allo Stadio Centrale di UIaanbaatar: per passare il turno la Mongolia dovrà vincere 3-0 o con oltre tre reti di scarto. Negli altri match di qualificazione: Cambogia-Macao 3-0, Taipei-Brunei 0-1, Sri Lamka-Bhutan 0-1. Le vincenti si qualificano al secondo round. Nella foto, un momento della partita (Mongolia in tenuta bianca) |
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La Giornata della preghiera arriva anche in Mongolia 11 marzo 2015 Anche nelle steppe di Arvaikheer, a 400 chilometri da Ulaanbaatar, la piccola comunità cattolica locale si unirà alla Giornata di preghiera mondiale proclamate da papa Francesco. Padre Giorgio Marengo (foto), missionario della Consolata in Mongolia da 12 anni, ha dichiarato ad AsiaNews: "Chiediamo al Signore che apra i cuori di tutti, a cominciare dai nostri, e ci converta a Lui". Nata poco più di 20 anni fa, anche i cattolici della Mongolia - appena mille fedeli in totale - si uniranno dunque alle "24 ore per il Signore" proclamate da papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2015. Si tratta di un'iniziativa affidata al Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, che cerca di unire tutte le diocesi del mondo in una giornata di adorazione eucaristica e di penitenza attraverso il sacramento della riconciliazione. Il tema di quest'anno è "Dio ricco di misericordia". Nel rispetto di una missione difficile da tanti punti di vista, ma altrettanto stimolante, la chiesa di padre Giorgio è una gher, una tenda della tradizione nomadica della Mongolia. Qui il suo "piccolo gregge" si riunirà, in comunione con la Chiesa universale, per rispondere all'appello del Papa e dimostrare come la preghiera sia "l'arma dei cristiani contro i mali del mondo". In Mongolia, continua padre Giorgio, "la preghiera è fondamentale. Nel nostro caso pregheremo in modo particolare per la missione, dato che ancora non vi è la possibilità di contare su una Chiesa locale [il primo diacono mongoli, Enkh-Baatar, è stato ordinato in Corea del Sud lo scorso 10 dicembre 2014]. Ma siamo fiduciosi, perché la missione è di Dio: è Lui che tocca i cuori, e quindi abbiamo un bisogno estremo di rimanere uniti al Signore, di adorarlo e di supplicarlo". (fonte asianews.it) |
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Successo a Prato per i Khukh Mongol 2 marzo 2015 Grande successo al Teatro del Convitto Cicognini di Prato per lo spettacolo dell’ensemble Khukh Mongol (nella foto) organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Consolato Onorario della Mongolia in Toscana. Emozionante ed applauditissima la performance degli artitisti, a cui hanno assistito oltre 200 persone. Tra loro il vicesindaco Simone Faggi, gli assessori alla Cultura Simone Mangani e allo Sviluppo economico Daniela Toccafondi e Piero Bardazzi, rappresentato console onorario della Mongolia per la Toscana. Molto apprezzati i colori e le suggestioni della tradizione mongola attraverso il ricco repertorio che ha spaziato dalla musica suonata con strumenti tradizionali, ai canti (il canto armonico khuumi, gli elogi magttaal), dalle contorsioni ai vari tipi di danza. L’ensemble Khukh Mongol, che ha tenuto spettacoli in tutta l’Europa occidentale, negli Usa e in Giappone, nasce nel 1997 a Ulaanbaatar e da allora, sotto la guida di Dashtseren Erdenebold, gira il mondo come ambasciatore musicale della Mongolia. (fonte Adnkronos) |
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Ulaanbaatar, in due anni il nuovo aeroporto 25 febbraio 2015 Entro l'inizio del 2017 Ulaanbaatar avrà il nuovo aeroporto internazionale, attualmente in fase di costruzione. Il progetto è stato sviluppato dal Governo mongolo e dall’agenzia giapponese per la cooperazione JICA. Nel maggio 2008 è stato firmato un accordo per la fornitura di un prestito di 28,8 miliardi di yen per l'attuazione del progetto, nel quadro delle sovvenzioni messe a disposizione dal Giappone per lo sviluppo dell’aeroporto. Il Direttore dei lavori per il nuovo aeroporto internazionale, N. Enkhbat, ha affermato che secondo le ultime stime il progetto sarà ultimato il 7 gennaio 2017, anche se non nasconde che ci siano buone possibilità di portarlo a termine entro il 2016 (fonte Associm). Nella foto, il progetto. Vai al sito ufficiale |
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Al Bano e Ayana due voci che uniscono 25 febbraio 2015 Ayana e Al Bano, due grandi cantanti per la prima volta insieme in occasione di una splendida cerimonia, oragnizzata dall'Ambasciata mongola a Roma, per ricordare i 45 anni di rapporti diplomatici ufficiali fra Italia e Mongolia, ma anche gli otto secoli dalle prime relazioni storiche, quando Giovanni di Pian del Carpine, inviato del Papa, incontrò il Khan a Karakorum, l'antica capitale del grande Impero mongolo. Per questa ricorrenza, ospitata nella suggestiva cornice della Sala Immacolata del Convento Ss Apostoli di Roma, hanno preso parte molte personalità italiane e mongole, fra cui l'Ambasciatore Odonbaatar. Protagonista della serata è stata Ayana Sambuu, cantante lirica (e responsabile della rubrica "Punto d'incontro" per mongolia.it), a cui lo stesso Al Bano ha voluto tributare un personale applauso, commentando: "Ayana ha una vocalità davvero bella e forte. Assolutamente bravissima, straordinaria!". Ayana ha introdotto l'ensemble Khukh Mongol, che ha proposto musica tradizionale della Mongolia, e ha poi interpretato due brani del repertorio lirico; in particolare l'aria di Rosina, dal Barbiere di Siviglia di Rossini, ha scatenato l'entusiasmo dei presenti. Nella foto, Al Bano e Ayana, insieme al marito Marco e all'Ambasciatore Odonbaatar. |
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L'ensemble Khukh Mongol in concerto a Prato 25 febbraio 2015 Suggestioni, colori, musica dalla Mongolia venerdì 27 febbraio alle 21.15 al Teatro del Convitto Cicognini di Prato (ingresso libero). In scena l'ensemble Khukh Mongol, dopo il debutto del 25 febbraio in prima nazionale al teatro Cucinelli di Solomeo, in Umbria. L'iniziativa è a cura del Comune di Prato in collaborazione con il Console Onorario della Mongolia in Toscana Piero Bardazzi. Il concerto spazia dalla musica tradizionale (strumenti antichi e canto armonico di gola khuumi) alla danza fino alle esibizioni di contorsionismo. L’ensemble Khukh Mongol (nella foto), che ha tenuto spettacoli acclamati in Europa, Stati Uniti e Giappone, nasce nel 1997 a Ulaanbaatar. Sotto la guida di Dashtseren Erdenebold, gira il mondo come ambasciatore musicale della Mongolia. Il nome Khukh Mongol (Blu Mongolia) è stato scelto per la particolare importanza che il colore blu colore riveste per tutti i mongoli: il blu intenso oltre a ricordare i colori del cielo mongolo, richiama la macchia blu sulla schiena che caratterizza i bambini mongoli. Oltre ai cantanti e musicisti - tutti professionisti che suonano tipici strumenti mongoli come il violino a testa di cavallo, il salterio, il flauto e il contrabbasso – sarà sul palco anche la cantante khuumi Purevsuren Usukhjargal, una delle pochissime donne mongole a padroneggiare questo tipo di canto. Tutti gli artisti si esibiranno nel costume tradizionale mongolo, confezionato con pesanti broccati dagli splendidi motivi e dai colori brillanti. |
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Magione e lo Tsagaan Sar nel ricordo di fra Giovanni 19 gebbraio 2015 Martedì 24 febbraio Magione, l'antica Pian di Carpine (provincia di Perugia), festeggia lo Tsagaan Sar, la principale festa mongola che coincide con l’inizio dell’anno buddhista. È anche l'occasione per ricordare lo storico viaggio di fra Giovanni da Pian di Carpine che nel 1245-47, primo occidentale, raggiunse Karakorum, capitale del grande impero mongolo, per tentare una soluzione diplomatica alle continue minacce di invasione militare dell’Europa. La festa è organizzata dal Comitato Giovanni da Pian di Carpine, dalla Pro Magione, dalle Associazioni Mongolia Italia di Ulaan Bator e Soyombo di Milano, con il patrocinio del Comune di Magione. Il programma della giornata prevede l’arrivo, alle 15, nella sede del Comune di una delegazione guidata dall’Ambasciatore mongolo in Italia, Shijekhuu Odonbaatar, che sarà ricevuto dal sindaco e dalle autorità locali, proprio nella sala del consiglio affrescata da Gerardo Dottori con la rappresentazione molto efficace dello storico incontro tra fra Giovanni da Pian di Carpine e il Gran Kahn Guyuc. La delegazione farà poi visita alla vicino castello dei Cavalieri di Malta, il monumento che insieme alla Torre di Magione risale all’epoca di Giovanni da Pian di Carpine. Seguirà la cena tradizionale mongola, alla quale parteciperà lo stesso ambasciatore, alcuni studenti mongoli dell’Università per gli stranieri di Perugia, il Rettore, il direttore dell’Adisu Maurizio Oliviero. Chi volesse partecipare può farlo entro domenica 22 chiamando il numero 075-8409115 (costo della cena euro 25,00), appuntamento per le ore 20,00 di martedì 24 febbraio al Ristorante Albergo Le Rocce, in località Villa di Magione. I piatti del menu, realizzato da un cuoco italiano che ha lavorato in un ristorante ad Ulaanbaatar, con la supervisione di L. Nyamaa, direttrice della Associazione Mongolia Italia, verranno spiegati ed inseriti nel contesto ambientale e culturale di un popolo tradizionalmente nomade, e in quello storico descritto da Giovanni da Pian di Carpine ben 770 anni fa. Questo il menu che verrà servito: Khushuur (panzerotti di verdure e carne); Buuz (fagottini ripieni di carne di agnello, cotti al vapore); Tsuivan (tagliatelle con verdure e carne di maiale); Khorkhog (carne di montone bollito con patate; il tutto cotto con l’ausilio di pietre riscaldate); Baitsaany salade (insalata di verza, carote e cipolla); tè e wodka rigorosamente mongoli; dessert italiano e vino rosso Colli del Trasimeno. Nell'immagine, l'affresco che ricostruisce l'incontro fra Giovanni e il Gran Kahn. |
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Il 19 febbraio è Tsagaan Sar Comincia l'anno della Pecora 16 febbraio 2015 Il 19 febbraio la Mongolia celebra lo Tsagaan sar (luna bianca), il nuovo anno: si passa dall'anno del Cavallo all'anno della Pecora. Da settimane il popolo mongolo si prepara a questo evento tradizionale che ha un significato particolarmente rilevante nella tradizione e nella cutlura locale. Lo Tsagaan sar segue il calendario lunare tibetano. I mongoli fanno festa per cinque giorni consecutivi. Si scelgono i vestiti migliori e si preparano centinaia di buuz (i tradizionali ravioli al vapore) e altri piatti e bevande tipiche; si consumano antichi riti per ricordare gli antenati, si vanno a visitare i parenti più anziani, si scambiano i regali e si mangia e si beve tutti insieme; si incontrano amici per giocare, cantare e ballare. Ma come sarà questo nuovo anno della Pecora? Risponde l'esperta di www.oracoloching.com: "Il 2015 è l'anno della Pecora! Sarà un anno piuttosto tranquillo e seguirà a quello pieno di energia del Cavallo. Un anno rilassante che servirà a trovare la pace con se stessi e con i propri cari in cui le cose accadranno lentamente e risveglieranno l'emotività della Pecora. Protettrice dell'arte, la Pecora risveglierà in tutti coloro che appartengono a questo segno, tutta la creatività e l'amore per l'estetica. Chi è della Pecora sarò produttivo e pieno di immaginazione. La Pecora dovrà approfittare del 2015 per creare e coltivare nuovi interessi e passioni, per fare nuove amicizie e per fare nuovi viaggi, facendo attenzione a non esagerare con le spese. La serenità e il carattere pacifico della Pecora mitigheranno i contrasti, se esistono, ma in generale chi è della Pecora farà molta fatica ad avere nemici veri poiché sarà portata a dare fiducia e a stringere legami seri solo dopo attente riflessioni. Come sarà il 2015? Un anno di introspezione!". |
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Gianni Mura su Repubblica racconta il calcio mongolo 15 febbraio 2015 Gianni Mura e la Mongolia. Un articolo del grande giornalista sportivo (foto) è apparso su La Repubblica di domenica 15 febbraio sulla situazione calcistica mongola, associandola alle vicende non proprio trasparenti del calcio italiano dopo le esternazioni di Lotito. "Il silenzio dei complici e dei furbetti sotto la bandiera della grana" il titolo del pezzo: "Khul bumbug yg khulbungug ch dud. Bello slogan: il calcio a chi ama il calcio. Spero che la grafia e la traduzione dal mongolo, che ho trascritto dal Manifesto, siano corrette. Le ultime faccenduole del nostro calcio fanno venire una gran voglia di altrove. E la Mongolia è abbastanza altrove. Il presidente, per 17 anni, della federcalcio, Ganbold Buyannamekh, travolto da svariati scandali ha dovuto dimettersi. Squalificato per cinque anni dalla Fifa per concussione nel pasticcio che portò all'assegnazione del mondiale 2022 al Qatar. Secondo gli oppositori aveva un'altra brutta abitudine: far di tutto perché il ranking della Mongolia rimanesse basso, così da poter contare sui puntuali versamenti della Fifa per migliorarlo. Quei fondi li usava per grandi feste private. (...) In Mongolia non hanno il problema di sfrondare i numeri semmai di ampliarli. Infatti il campionato è passato da 7 a 8 squadre. L'unica che gioca lontano dalla capitale Ulan Bator è il Khangarid di Erdenet. Il campionato dura da fine giugno a fine agosto. L'inverno è lungo e gelido, si possono toccare i 40 sottozero. Ulan Bator, con circa 1.200.000 abitanti ha il 38% di popolazione in una nazione che ha la media di 1,5 abitanti per kmq, quindi non è facile reclutare talenti qua e là. Sarà compito di Vojislav Bralusic, nuovo ct, serbo di Uziece, 35 anni, far crescere i Lupi Azzurri. Così li chiamano i non molti tifosi, in Mongolia le passioni sono i cavalli, il tiro con l'arco e la lotta(...)". |
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La Mongolia di Palazzi vince il Daily Life Stories 13 febbraio 2015 C'è anche la Mongolia, grazie a un fotografo italiano, tra le migliori immagini premiate al World Press Photo. Michele Palazzi ha infatti vinto il primo premio “Daily Life Stories” per gli scatti di vita in Mongolia. Palazzi, trentenne fotografo romano dell'agenzia Contrasto, ha cominciato come documentarista e ha ottenuto una serie prestigiosa di riconoscimenti grazie soprattutto alla sensibilità nel catturare le trasformazioni sociali e, per quanto riguarda la Mongolia, la modernizzazione sempre crescente in una definizione suggestiva e drammatica. Guarda il sito di Michele Palazzi. Nella foto, una delle immagini scattate in Mongolia. |
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Libertà di stampa: Mongolia molto meglio dell'Italia 13 febbraio 2015 La Mongolia guadagna posizioni rispetto all'Italia nella nuova classifica sulla libertà di stampa, stilata da Reporter senza frontiere (Rsf). L'Italia si attesta a un umiliante 73° posto perdendo 24 posizioni rispetto alla graduatoria dell'anno precedente (coefficiente 27,94). La Mongolia è al 54° posto (27,27), quindi 19 posizioni meglio rispetto alla valutazione italiana. Al comando si confermano i Paesi del Nord Europa: prima la Finlandia 7,52, seconda la Norvegia 7,75, terza la Danimarca 8,24, quarta l'Olanda 9,22, quinta la Svezia 9,47. Secondo questo studio, il Paese meno libero è l'Eritrea (84,86), peggio anche della Corea del Nord (83,25). La libertà di stampa in Mongolia è considerata migliore anche rispetto a Giappone, Argentina, Croazia, Ungheria e appunto Italia. Guarda la mappa di Reporter senza frontiere |
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Esce a marzo in Italia il film "L'ultimo lupo" 10 febbraio 2015 Uscirà il 26 marzo nelle sale cinematografiche italiane il film "L'ultimo lupo" di Jean-Jacques Annaud, lo stesso regista francese de "Il nome della rosa". La pellicola è tratta dal romanzo "Il totem del lupo", best seller clandestino in Cina scritto da Jiang Rong: lo studente di Pechino Chen Zhen viene inviato in Mongolia dal governo maoista per dare un'istruzione a una famiglia di nomadi. "Mi è stata data carta bianca", ha confidato Annaud. "Ho scritto il soggetto in piena libertà. Mi sono seduto a tavolino senza nessun obbligo e le riprese sono state molto fedeli al testo”. Il film testimonia il contrasto fra la Cina comunista e la natura incontaminata e la libertà della Mongolia, rappresentata dal "lupo". “Come attore - ha dichiarato il protagonista Feng Shaofeng - penso di aver fatto un bel viaggio in me stesso. Abbiamo sempre detto che i lupi sono animali selvaggi che aggrediscono gli uomini. Ma da quando ho girato questo film con i lupi le mie idee sono cambiate. Adesso mi sembrano animali incredibili, sì sono cacciatori ma vivono in gruppi governati da una rigida disciplina”. Il film uscirà il 19 febbraio in Cina, in occasione del nuovo anno, e in Francia il 25 febbraio. Guarda il trailer originale |
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Anche la Mongolia alla Bit di Milano 6 febbraio 2015 Ci sarà anche la Mongolia alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, che si terrà a Milano dal 12 al 14 febbraio dalle 8.30 alle 18.30. Uno stand è stato allestito dalla Mondiscovery di Amgalan, uno degli amici e collaboratori di mongolia.it. Le coordinate di riferimento sono: padiglione 14 G07. Nell'immagine, il logo della Bit 2015. |
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Il caso del monaco-mummia "Non è morto, medita" 5 febbraio 2015 Fa il giro del mondo la storia del ritrovamento, in Mongolia, della mummia congelata di un monaco buddista. Il corpo, infatti, risalente a circa due secoli fa, è stato rinvenuto nella "posizione del loto", utilizzata dai monaci per meditare. Per questo i fedeli buddhisti sono convinti che l'uomo non sia morto, bensì in una sorta di trance. Una convinzione talmente diffusa che le autorità hanno addirittura disposto esami forensi per confermare che il religioso sia effettivamente deceduto. Barry Kerzin, medico vicino al Dalai Lama, ha detto alla stampa locale che il monaco potrebbe trovarsi in un raro stato di meditazione chiamata "tukdam". "Se riesce a restare in questo stato di profonda concentrazione - ha spiegato Kerzin - il meditatore può progressivamente attenuare le proprie funzioni vitali, arrivando a una sorta di 'non morte' che lo avvicinerebbe a un Buddha". La scoperta della mummia è avvenuta in seguito all'arresto di un uomo, che stava cercando di trafugarla per venderla a qualche collezionista di cimeli religiosi. (fonte L'Unione Sarda) |
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Monaco-mummia di 200 anni ritrovato in Mongolia 2 febbraio 2015 Un uomo mummificato in meditazione è stato ritrovato in Mongolia. Un esame sulla reliquia umana ha svelato che si tratterebbe di una persona vissuta circa 200 anni fa, il cui corpo è stato conservato in maniera così perfetta grazie alla pelle di animale con cui è stato ricoperto. ‘Il corpo mummificato si trova nella posizione del loto, come se fosse ancora meditando” scrive Siberian Times. Vai all'articolo completo. Il corpo è stato trovato il 27 gennaio nella provincia di Songinokhairkhan, non lontano dalla capitale Ulaanbaatar, ed era coperto di pelle di bestiame. I resti sono ora nella capitale dove sono sottoposti a diverse analisi. La mummia potrebbe essere di uno degli insegnanti di Lama Itigilov, monaco buddista nato nel 1852 che apparteneva ai Buriati, la più grande minoranza etnica della Siberia. Nella tradizione buddhista tibetana, Lama Itigilov è conosciuto soprattutto per lo stato di conservazione del suo corpo, che non sembra essere soggetto a decadenza né a deterioramento. Questo monaco fu una figura importante nel mondo religioso russo prima della Rivoluzione d’Ottobre e abate del monastero d’Ivolginsk nella steppa Buriata dove oggi è esposta la sua mummia, sette giorni all’anno, dal 2002. |
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Miniere d'oro, la Mongolia sceglie il modello X Factor 31 gennaio 2015 Il Sole 24 Ore racconta lo sviluppo della situazione delle miniere d'oro e di rame di Oyu Tolgoi, nel deserto del Gobi della Mongolia, risorsa fondamentale per lo sviluppo, nel bene e nel male, del Paese. "Come Madh e Lorenzo Fragola all’ultima edizione di X Factor", scrive Sissi Bellomo. "Anche le sorti di un gigante minerario come Rio Tinto - almeno in Mongolia - sono ora appese ai risultati di un text poll: una votazione popolare multimediale, via sms, Twitter e quant’altro. Il nuovo premier mongolo, Saikhanbileg Chimed (foto), un 46enne ex campione di sollevamento pesi, ha scelto questo metodo (finora inedito da parte delle istituzioni) per consultare i cittadini su come contrastare il rallentamento dell’economia: il Piano A prevede un giro di vite alla spesa pubblica, mentre il Piano B si fonda sull’agevolazione degli investimenti minerari da parte degli stranieri. Come l’australiana Rio Tinto, appunto, impegnata nello sviluppo di Oyu Tolgoi, letteralmente “la collina azzurra”: un’enorme miniera di oro e rame scoperta oltre dieci anni fa, che da sola avrebbe la potenzialità di accrescere di un terzo il Pil della Mongolia, ma che per ora è sfruttata solo in minima parte, per via delle infinite dispute e lentezze burocratiche che hanno frenato i lavori. Il via al televoto, come direbbero i conduttori televisivi, verrà dato domani. E la consultazione - ultima frontiera dei sondaggi in rete, tanto amati dai grillini nostrani - durerà quattro giorni. Il risultato del referendum virtuale, che non sarà vincolante, è piuttosto prevedibile: anche se in Mongolia ci sono state parecchie polemiche sul rischio di svendere le ricchezze minerarie a multinazionali straniere, sembra difficile che la maggioranza dei cittadini preferisca sacrificare il welfare, chiedendo al governo di stringere la cinghia". Leggi l'articolo completo |
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Sumo, il mongolo Hakuho entra nella leggenda 25 gennaio 2015 Il 29enne lottatore mongolo di sumo Hakuhō Shō (foto) ha vinto ieri a Tokyo, in Giappone, il 33° torneo ufficiale della sua carriera, diventando il lottatore di sumo più vincente della storia. Hakuhō ha battuto il precedente record di Taihō Kōki, che vinse 32 tornei fra il 1960 e il 1971. Quello di ieri era un incontro di uno dei sei tornei “principali” della stagione (chiamati honbasho). Vincendo l’incontro – che ha combattuto contro Kisenosato Yutaka, un forte lottatore del Giappone - Hakuhō Shō ha vinto in anticipo il titolo. Nel sumo per vincere è necessario atterrare o buttare fuori dalla zona di combattimento il proprio avversario. Nell’incontro di ieri Hakuhō e Kisenosato si erano atterrati assieme praticamente nello stesso momento, e per questo l’arbitro aveva deciso di ripetere il combattimento: poi Hakuhō ha battuto agilmente Kisenosato in sette secondi (fonte ilpost.it). Leggi l'articolo completo |
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Magione vicina alla Mongolia proprio come nel 1245 24 gennaio 2015 Non arriverà dopo un lungo viaggio in sella a un mulo come quella portata da Fra' Giovanni da Pian di Carpine al Gran Kan dei mongoli nel 1245, ma una lettera scritta dal Comune di Magione arriverà al municipio dell'antica città di Kharkhorin (Karakorum) in Mongolia, per avviare un rapporto più stretto tra le due municipalità unite dalla figura del francescano che per primo narrò fatti e vicende del popolo mongolo. La decisione è arrivata a seguito dell'incontro promosso dall'associazione Fra' Giovanni da Pian di Carpine che ha portato a Magione il console italiano in Mongolia, Alfredo Savino. Accolto dal sindaco, Giacomo Chiodini, dall'assessore al turismo, Cristina Tufo e dal delegato alla cultura, Vanni Ruggeri, il console ha proposto l'avvio di una collaborazione tra le due città. «La Mongolia è un paese in grande sviluppo - ha spiegato il console - come dimostra la presenza di prestigiosi marchi, anche locali, che hanno avviato rapporti economici con quella realtà». Grande disponibilità a collaborare affinché i rapporti tra i due paesi possano concretizzarsi in iniziative e attività, è stata offerta dai rappresentanti dell'associazione presenti all'incontro: Umberto Mannocchi, GianPietro Chiodini, Michele Carrozza e Luigi Bufoli che ha ricordato le due grandi mostre sulla Mongolia realizzate a Magione con il materiale messo a disposizione da Giancarlo Ventura, segretario dell'associazione Soyombo (fonte frescodiweb.it). Leggi l'intero articolo |
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Mongol Rally, la fine di una grande corsa 22 gennaio 2014 Anche la Mongolia soffre degli stessi mali dell'Italia, soprattutto quando si parla di burocrazia. Scompare così (per la precisione viene snaturata) una delle iniziative più spettacolari e coinvolgenti, il Mongol Rally, che da 11 anni vedeva la partecipazione di centinaia di cittadini europei, di cui moltissimi italiani, a bordo di automobili spesso "avventurose" che venivano poi lasciate a Ulaanbaatar in beneficenza (ambulanze attrezzate comprese). Anche la quota d'iscrizione viene destinata a foraggiare iniziative umanitarie. L'ingresso in Mongolia dalla Siberia era però ormai diventata un'impresa ancora più impegnativa dello stesso (massacrante) viaggio. Troppi controlli, troppe spese, troppa burocrazia appunto. Così il Mongol Rally, a dispetto del nome stesso, non si concluderà più in Mongolia: la bandiera a scacchi (si fa per dire perché trattasi di corsa non competitiva) sarà sventolata a Ulan Ude, capitale della Buriazia, prima del confine mongolo, a circa 600 chilometri dal "vero" storico "traguardo", Ulaanbaatar. |
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L'incredibile love story sull'asse Italia-Mongolia 19 gennaio 2015 La notizia del fidanzamento tra un italiano e una delle più popolari giornaliste della Mongolia ha fatto il giro del web, salendo alla ribalta anche nella versione online del Corriere della Sera. Riferisce Vittorio Cerdelli: "Quando la notizia del fidanzamento tra Gianluigi Brescianini e la giornalista di punta della tv nazionale Khaliun Enkhabat è diventata virale, i paparazzi di Ulan Bator si sono letteralmente scatenati. «Khaliun sta con uno straniero», titolava in prima pagina il Chi versione Mongolia. «Si, ma è alto e bello», rispondeva indirettamente il gossipparo Hotnews.Mn, e nei commenti romantici e i nazionalisti del paese di Gengis Khan si dividono in diatribe difficilmente traducibili. Succede nella Mongolia sospesa tra il passato socialista e un presente in bilico tra crescita economica e disparità sociale, dove il fidanzamento tra un occidentale e la giornalista più famosa del paese riesce a dividere il popolo dei social network. “L’ho conosciuta al Centro, un locale per occidentali di Ulan Bator – racconta un innamoratissimo Brescianini -, mi ha colpito la sua bellezza e dopo averle offerto da bere ci siamo accordati per una cena”. Galeotta fu la tequila: le cene si moltiplicano così come gli incontri, ma Gianluigi non ha idea di chi sia quella ragazza conosciuta in discoteca. «Mi diceva di essere famosa e non capivo perché la gente la guardava, poi una sera mi ha detto di accendere la tv e ho capito che era l’annunciatrice di punta della tv nazionale. Wow». Non solo, perché la 28enne è anche attrice, presentatrice di eventi e contesissimo volto di pubblicità di ogni genere. «Gli ammiratori le mandano fiori e un popolo fiero e nazionalista come quello mongolo fatica ad accettare che una persona famosa si fidanzi con un occidentale qualsiasi – continua Brescianini-, all’inizio era strano vederla in televisione ma ormai ci ho fatto l’abitudine, sono felice con lei e questo mi basta». Leggi qui l'articolo completo |
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Pallone d'Oro: il capitano della Mongolia vota Conte 13 gennaio 2015 Anche il calcio mongolo ha seguito l'incoronazione del Pallone d'Oro, partecipando attivamente alla votazione. Se il portoghese Cristiano Ronaldo del Real Madrid ha conquistato la corona per la terza volta, il premio per il miglior allenatore è andato a Joachim Löw, c.t. della nazionale tedsca campione del mondo, davanti a Carlo Ancelotti, tecnico del Real. Ma Garidmagnai Baysgalan (foto), capitano della nazionale di Mongolia, ha votato a sorpresa per un altro allenatore italiano, Antonio Conte, ex coach della Juve e ora degli Azzurri. |
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Anche la Mongolia in piazza a dire: Je suis Charlie 11 gennaio 2015 Anche la Mongolia si unisce alla solidarietà per Charles Hebdo e per Parigi, duramente colpita dal terrorismo. Nella piazza principale di Ulaanbaatar, di fronte alla statua dedicata a Sukhbaatar, eroe della liberazione contro i Cinesi, è stata accesa una grande scritta, la stessa che campeggia in ogni angolo del mondo: "Je suis Charlie". L'iniziativa è stata promossa dai giornalisti della Mongolia, ai quali si è affiancata la popolazione della capitale in un abbraccio da lontano ma molto convinto per la causa comune della libertà. La foto è stata pubblicata dal sito di Liberation |
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Calcio, la nazionale mongola nell'articolo del manifesto 10 gennaio 2015 "Il calcio agli amanti del calcio: la Mongolia torna in campo". Il quotidiano comunista il manifesto dedica un interessante articolo di Stefano Fonsato alla nazionale mongola: "Al grido di «Forza lupi azzurri» il paese cerca di rimontare la scalata dal 138° posto in classifica mondiale. Con un allenatore serbo, Bralusic". Ecco l'incipit dell'articolo: "Xөлбөмбөгийг Хөлбөмбөгчдөд! La pronuncia di queste due parole, “khul bumbug yg khulbumbug ch dud!”, risulta, se possibile, ancora più incomprensibile della grafia cirillicheggiante. Meglio svelarne subito il significato, ovvero “Il calcio agli amanti del calcio”: uno slogan deciso, un grido di battaglia, un movimento culturale che ha pervaso la Mongolia dalla vita reale ai social network, in cui questa scritta (in diagonale sullo sfondo rossoblù della bandiera) campeggia su migliaia di profili. La federazione calcistica del paese di Gengis Khan ha finalmente voltato pagina: il pallone è tornato libero di rotolare senza più i soprusi di una famiglia-despota, quella di Ganbold Buyannemekh, che negli ultimi 17 anni ha letteralmente accentrato il controllo amministrativo della disciplina, combinandone di tutti i colori. Fino alla squalifica per cinque anni da parte della Fifa, dopo aver appurato la concussione di cui Ganbold si macchiò inesorabilmente nella vicenda Mohammed bin Hammam, ex presidente della Federcalcio Asiatica (anch’egli, bannato, ma a vita), che sfidò Blatter, nell’ultima corsa al comando dell’organizzazione mondiale, comprando voti un po’ qua e un po’ là, per dare linfa alla corsa alla candidatura del Qatar per i Mondiali del 2022. Una vicenda torbida, quella, che presenta ancora tanti buchi neri e la cui completa verità non verrà mai a galla". Nella foto, la nazionale di calcio della Mongolia. Leggi l'intero articolo direttamente al sito del manifesto |